Vito Osvaldo Angelillo
Nasce a Gioia del Colle il 12 febbraio del 1965. Dopo aver completato gli studi medi si iscrive al Liceo classico di Gioia, spinto dall’amore per la lettura dei classici, che studia con avidità. Sembra uno studente fuori del suo tempo, attratto dalla poesia e dalle letture. Il suo amore per i classici lo porta, […]
Nasce a Gioia del Colle il 12 febbraio del 1965.
Dopo aver completato gli studi medi si iscrive al Liceo classico di Gioia, spinto dall’amore per la lettura dei classici, che studia con avidità. Sembra uno studente fuori del suo tempo, attratto dalla poesia e dalle letture. Il suo amore per i classici lo porta, già a sedici anni, a comporre su un quadernone la sua prima opera.
Si trasferisce al liceo scientifico statale “R. Canudo”, dove consegue la maturità, mostrando un’elevata attitudine verso la scrittura e la lettura. Questo suo essere lo porta ad essere considerato introverso e incompreso dai suoi compagni di classe, quasi un diverso rispetto ai suoi compagni.
La sua passione per tutte le arti lo porta a studiare grafica e fotografia e per questo frequenta l’Istituto Professionale Statale “Lentini” di Mottola, dove consegue la specializzazione di grafico pubblicitario.
Per un breve periodo, convinto che la sua vera passione sia per la macchina fotografica svolge la professione di fotografo, partecipando a numerose mostre e concorsi, ottenendo premi e riconoscimenti.
Insoddisfatto per questa attività, quasi conscio della brevità del suo percorso terreno cerca di bruciare le tappe e si dedica a quella che, con il passare del tempo, scopre essere la sua vera passione: il teatro.
Ciò che calamita la sua attenzione è l’amore per nuove forme di teatro, un teatro sperimentale.
Predilige tra vari scrittori e artisti personaggi come Shakespeare, Brecht, Schiller, Beckett, O’ Neil, Pasolini, Pinter delle cui opere si abbevera abbondantemente.
Segue corsi e seminari di teatro, prediligendo quelli riguardanti il teatro sperimentale e viene a contatto con numerosi personaggi di spicco del mondo dello spettacolo. Tra questi vanno segnalati: le attrici Cathy Marchand e Julia Varley e il fondatore della Compagnia teatrale multiculturale Odin Teatret del regista brindisino Eugenio Barba. Scrive anche pezzi teatrali che rappresenta sulla scena o rivisitazioni di opere classiche.
La passione delle arti in generale lo porta ad amare la musica e la poesia; a lui si devono alcune composizioni musicali e poetiche. Ma il suo grande desiderio di sapere non si limita al campo artistico, ma sconfina nella conoscenza del mondo orientale; per questo si avvicina al tai chi e allo studio delle filosofie orientali.
Dopo lo studio e la conoscenza delle tecniche della pratica teatrale la sua passione per il mondo dello spettacolo, e del teatro in particolare, sfocia nell’impegno diretto sulle scene con diversi ruoli: come autore, sceneggiatore, doppiatore, regista, attore e light designer.
Dal 1987 si dedica al teatro con una grande passione che lo porta alla fondazione della compagnia culturale e teatrale amatoriale DiversaMente, dalla cui denominazione si arguisce a prima vista il taglio innovativo che vuol dare alla sua ricerca e alla sua attività teatrale. Sembra essere in linea o voler seguire la scia con la sua formazione liceale, quando per il suo impegno e per il suo modo di fare era considerato fuori dal coro, un timido, un introverso, un diverso. Con DiversaMente Osvaldo mette a frutto le sue conoscenze tecniche, le sue idee, la sua genialità, che non conserva gelosamente nello scrigno delle sue conoscenze, ma che condivide con il gruppo che collabora con lui.
Con la sua compagnia teatrale ha portato in scena rivisitazioni di grandi autori classici della letteratura: ricordiamo Amleto fuori orario, Le baccanti e una particolare trasposizione di Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, Orgia di P. P. Pasolini.
Osvaldo nel suo lavoro non lascia nulla al caso; il suo rigore e la sua professionalità lo porta a curare personalmente ogni piccolo o grande dettaglio, a partire dalle luci, dai costumi, dalle scenografie per finire anche ai video che spesso accompagnano l’azione scenica.
La sua compagnia, DiversaMente, diviene fucina di nuovi attori, con i quali vince concorsi nazionali; anche quando non consegue i primi premi merita apprezzabili recensioni da parte di critici del settore.
A seguito della partecipazione alla XIII edizione del Festival Internazionale di Regia Teatrale – Premio “G. Corradini” e Premio “F. Piccoli” Trento, Osvaldo si aggiudica il premio per la miglior regia alle eliminatorie regionali, ed il terzo posto alle finali nazionali di Genova. il 3° posto nazionale al XIII Festival Internazionale Fantasio 2010.
E’ stato Direttore responsabile del Centro Studi UILT (Unione Italiana Libero Teatro) della Regione Puglia, e ha partecipato a numerosi festival di regia teatrale internazionale.
Avvertendo un senso di incompletezza nella sua formazione umana e culturale, ritenendo incompleta la sua fame di cultura e la sua formazione, sviluppa quella sua propensione verso la video-cinematografia, già sperimentata in campo teatrale e nel 2011 approda ad una completa esperienza cinematografia. Infatti quell’anno, in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia, realizza il suo primo cortometraggio dal titolo Garibaldi reloaded , un’opera realizzata, come amava ricordare, attraverso duemila ore di lavoro, mezzi di fortuna e tanta buona volontà.
La poliedricità di Osvaldo si nota anche nel campo giornalistico; collabora con il bimestrale La Piazza, nel quale ha curato una sua rubrica: La bocca del teatro.
Anche in politica ha cercato di lasciare il segno della sua presenza sul territorio. Con la passione che lo ha sempre contraddistinto tenta l’avventura scendendo in campo con il SEL, con lo scopo di dare un rilancio a Gioia nel campo della cultura. Sul “santino” che sponsorizzava la sua candidatura fa stampare un’immagine tratta dal suo ultimo lavoro, il Garibaldi reloaded dedicato al 150° anniversario dell’Unità e al Comitato di cui fa parte.
Il 26 luglio 2013 avrebbe collaborato con l’associazione culturale Petali di Pietra allestendo uno spettacolo intitolato Tandaradei, in concomitanza della V edizione della Festa Federiciana, un suo lavoro personale in parole e musica, un recital di canti, musiche, poesie e poemi di Walther von der Vogelweide con particolare riferimento al periodo in cui fu il poeta di Federico II di Svevia.
Vito Osvaldo è stato anche apprezzato docente di corsi di dizione, interpretazione e storia della letteratura teatrale tenutisi al Rossini.
Ad aprile del 2013 aveva terminato all’UTE di Gioia un seguitissimo corso trimestrale di Storia della Letteratura Teatrale.
Amava ripetere le parole di Bertolt Brecht: Gli uomini che lottano tutta la vita sono gli uomini indispensabili.
Osvaldo ha lottato non solo per ritagliarsi il ruolo che fosse più congeniale al suo carattere e alla sua spiritualità, ma anche per lasciare a chi lo frequentava, e direi anche a tutti, un esempio di impegno, di coerenza e di professionalità.
E ha lottato fino alla fine, anche quando, qualche giorno prima di quel fatidico 5 luglio 2013,mentre svolgeva una lezione all’UTE, aveva sottovaluto i segni di un male che a breve distanza di tempo lo avrebbe strappato all’ affetto dei familiari e di quanti lo avevano conosciuto e frequentato.
Il 12-2-2014 il Teatro Rossini ospita Tracce d’Assenza, incursioni nel periodo artistico di Osvaldo, un’iniziativa concordata da tre associazioni: DiversaMente, il Centro Studi Antonio Donvito e il Comitato per il 150° dell’Unità d’Italia. Durante la manifestazione, attraverso testimonianze audiovisive e dal vivo, sono stati ripercorsi i momenti fondamentali dell’attività di Osvaldo come fotografo, poeta, attore, regista e poeta, per concludersi con la proiezione del cortometraggio Garibaldi Reloaded.
Nel giorno del secondo anniversario della sua morte, a luglio 2015, la Pro Loco di Gioia del Colle ha voluto dedicare a Vito Osvaldo Angelillo un incontro per ricordarne il suo poliedrico percorso artistico. La manifestazione, che si è tenuta all’interno del giardino del Circolo Unione, è stata caratterizzata da testimonianze e ricordi su un uomo, un regista, un attore, un poeta, un fotografo e un musicista gioiese che ha lavorato tanto per la diffusione della cultura a Gioia e che la gran parte della comunità cittadina ha diversamente considerato o addirittura ignorato.
© E’ consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte e il nome dell’autore.
20 Novembre 2016