Metamorphosis di Michele Fasano
18 Ottobre 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Gioiesi nel Mondo
Un cittadino gioiese fa onore alla sua e nostra città: Michele Fasano.
Di lui abbiamo parlato in un articolo postato su questo sito: https://www.gioiadelcolle.info/michele-fasano/.
Michele Fasano, produttore indipendente, si è laureato presso la Dams di Bologna ed è stato allievo di Tonino Guerra.
Per iniziativa di Michele Fasano nel 2005 nasce la Sattva Films production & school srl – uninominale, per sviluppare a livello internazionale la sua esperienza nel campo della produzione filmica e dell’implementazione di progetti di formazione teorico/pratici in ambito cinematografico, conferendo alla nuova società l’attività della precedente ditta individuale. [Continua la Lettura]
Il prof. Orazio Svelto “Padre del laser italiano”
7 Ottobre 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Comunicati, Eventi & Tempo Libero, Gioiesi nel Mondo, Scuola
Il prof. Orazio Svelto (la cui biografia è possibile leggere su questo sito al seguente link: https://www.gioiadelcolle.info/orazio-svelto/#more-23), in qualità di esperto, nel 2000 ha collaborato con il Comitato Nobel per l’attribuzione del Premio Nobel per la Fisica di quell’anno.
Nel 2018 ancora una volta è stato invitato dalla Fondazione Nobel a partecipare a Stoccolma alla celebrazione della consegna del Premio Nobel per la Fisica. Un ulteriore riconoscimento della sua professionalità e delle prestigiose ricerche e degli studi da lui svolti nell’ambito della conoscenza e dell’utilizzo del laser; una grande soddisfazione, che solo in parte compensa la mancata e doverosa attribuzione del Premio Nobel per la Fisica alla sua persona.
Dopo aver ricoperto il ruolo di professore di Fisica della Materia al Politecnico di Milano ininterrottamente dal 1976 al 2009 il prof. Svelto ha continuato le sue ricerche e i suoi studi nel campo dei laser, in qualità di Professore Emerito del suddetto Politecnico. [Continua la Lettura]
Antiche Chiese e Cappelle rurali nel territorio di Gioia
2 Ottobre 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Nei secoli passati nel territorio di Gioia erano ubicate numerose Chiese e cappelle rurali, di molte delle quali non rimane che la denominazione, poiché sono andate distrutte o per opera di popoli invasori o per l’azione distruttrice del tempo.
Più numerose delle Chiese cittadine erano le Cappelle rurali perché, costruite accanto alle numerose masserie presenti sul nostro territorio, venivano utilizzate non solo dai proprietari, ma anche dai contadini, braccianti, pastori che facevano parte della forza lavoro delle estese proprietà latifondistiche, individui che abitavano quasi tutto l’anno in quelle grandi dimore rurali e che raramente tornavano in città, presi dai numerosi, continui ed incessanti impegni lavorativi in campagna.
Nell’Apprezzo della Terra di Gioia stilato nel 1611 dal tabulario Federico Pinto si dice: Sono in detta Terra devote ed onorevoli Chiese … e particolarmente vi è la Chiesa Maggiore nominata il Capitolo … Vi sono ancora in detta Terra due altre Chiese, una nominata Santa Maria della Grazia servita da Monaci Domenicani … L’altra Chiesa nominata di San Francesco servita da Frati conventuali … E fuori di detta Terra su una pianura vi sono tre Chiese, e cappelle antiche poste in diverse parti della campagna, che hanno del guasto di numero 300 e più, e per questa quantità ed antichità di Chiese dinota detta Terra essere stata di popolatissimo numero di gente, e di molta grandezza, che non è adesso.
Sicuramente il numero 300 è da attribuire ad un errore di trascrizione perché se così fosse stato, pur essendo in quei tempi il territorio gioiese più esteso di oggi, essendosi ridotto a causa delle usurpazioni operate dagli abitanti di Sammichele, Turi, Putignano e Noci, avvenute nei primi anni del Seicento, ci sarebbe stata una chiesa ogni 8 abitanti, mentre è ipotizzabile un numero di circa 30 Chiese, tenuto conto che nel 1611 si registravano a Gioia 526 fuochi, pari a circa 2630 abitanti.
Sia Padre Bonaventura da Lama che l’abate Francesco Paolo Losapio affermano che Gioia esisteva anteriormente all’anno 506 d.C. essendo stato il paese più volte distrutto e ricostruito. [Continua la Lettura]
La Chiesetta della Madonna della Croce tra i “luoghi del cuore” del FAI
21 Settembre 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Comunicati, Storia, Territorio & Ambiente
Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, da qualche anno ripropone il progetto “I Luoghi del Cuore”, una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare. È il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio che permette ai cittadini di segnalare al FAI attraverso un censimento biennale i luoghi da non dimenticare. Dopo il censimento il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti.La prima testimonianza documentale della sua esistenza risale al 1695.
Che cosa sono i Luoghi del Cuore? E’ come se infinite piccole fiammelle venissero accese nelle città, nei paesi aggrappati alle colline, lungo le frastagliate coste, attraverso le pianure, in mezzo agli alberi dei boschi, lungo i fiumi…sono quei luoghi che gli uomini hanno amato, vissuto, intravisto, sognato, con nostalgia ricordato. – Giulia Maria Mozzoni Crespi
Tra questi “Luoghi del cuore” sul sito del FAI è presente anche la nostra Chiesetta Madonna della Croce, che riporta le seguenti notizie. La piccola chiesa appartiene alla famiglia Fiorentini. Proprio a devozione di Pasquale Fiorentini Senior e Junior è stato oggetto di restauri negli anni ottanta, ma oggi versa in condizioni critiche.
La chiesetta è circondata da un giardino. Dopo aver oltrepassato un cancello in ferro, una scalinata di pietra, in leggera salita, fiancheggiata da alberi, porta alla chiesetta. Il piccolo sagrato è racchiuso da una balaustra in pietra calcarea traforato. [Continua la Lettura]
Gli orologi pubblici a Gioia del Colle
12 Settembre 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia
Sin dal Medioevo nelle città le ore venivano scandite dal suono delle campane. Le città erano quasi tutte cinte da mura, nelle quali si aprivano un certo numero di porte di accesso agli abitati; queste erano aperte all’alba e venivano chiuse al tramonto del sole, per impedire a gente nemica di entrare con intenzioni poco piacevoli ed impadronirsi della città.
Ancora oggi Gioia è un paese prevalentemente agricolo, nonostante la presenza di numerose industrie meccaniche, come è attestato soprattutto dalle pregiate produzioni di vino Primitivo Doc di Gioia del Colle, della mozzarella DOP di Gioia del Colle e di altri prodotti ortofrutticoli.
Al mattino il suono delle campane indicava ai lavoratori agricoli che era giunto il momento di uscire dal paese per recarsi a lavoro in campagna (suono della campana mattutina). A mezzogiorno il suono ricordava che era il momento di sospendere il lavoro per ristorare il fisico (suono dell’Angelus) mentre al tramonto il suono delle campane ricordava di far rientro nel paese perché veniva chiuse le porte di accesso e ricordava altresì ai fedeli di recarsi in Chiesa per pregare e assistere alle funzioni religiose (era il suono dell’Ave o Ave Maria). Un antico detto recitava: All’Avemaria o a casa o per la via. [Continua la Lettura]
La famiglia De Mari e Gioia
1 Settembre 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia
Ironia della sorte! I Romani (l’Italia) dopo aver conquistato gran parte del mondo allora conosciuto ha subito a sua volta continue invasioni da parte di popoli europei.
La storia di Gioia è contrassegnata dalla presenza di numerosi popoli che l’hanno governata e da numerosi signori e feudatari che in vari modi ne sono venuti in possesso.
A Giosia, l’ultimo degli Acquaviva d’Aragona feudatario di Gioia, feudo caduto sotto sequestro, nel 1612 era succeduto nel possesso del feudo gioiese il marchese Paride Pinnelli.
A costui, a causa dei debiti crediti che aveva contratto per la vita dispendiosa che conduceva a Napoli, subentrarono i suoi creditori. La vendita del feudo gioiese non fu effettata a causa delle contese sorte tra gli eredi e i creditori del marchese, anche dopo la morte del Pinnelli, avvenuta nel 1623. [Continua la Lettura]
Gioia, un importante centro della Peucezia
27 Agosto 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Delle più antiche tribù che in passato erano presenti in Puglia conosciamo solo il nome: Ausoni, Siculi, Chones e Morgeti (da cui forse deriva il nome Murgia). Successivamente all’insediamento di tali tribù, provenienti dall’Italia settentrionale, giunsero in Puglia anche gli Iapigi. Da quest’ultimo gruppo si formarono due sottogruppi: nella Puglia settentrionale si stanziarono i Dauni, nella zona centrale i Peuceti e nella penisola salentina i Messapi.
Plinio riferisce che i Messapi erano discendenti di coppie di Illiri.
I Romani chiamarono gli Iapigi con il nome di Apuli, da cui deriverebbe il nome della nostra regione.
I Micenei avevano fondato alcune colonie sulle coste della Puglia. Alcuni coloni greci provenienti da Sparta nel 706 a.C. fondarono la città di Taras, l’attuale Taranto. [Continua la Lettura]
Le Scuole elementari a Gioia fino agli inizi del Novecento
21 Agosto 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Scuola, Storia
Gioia è stato uno dei primi paesi della provincia ad avere delle istituzioni scolastiche.
Nel 1806 il Decurionato nominava Maestro l’abate Francesco Paolo Losapio, il quale ricopre tale incarico fino al 1810, anno in cui il prelato rinunzia al coompito di docente. Lo seguono in questo compito educativo il dott. Fisico don Domenico Monte, il signor Francesco Panessa (come secondo Maestro) e padre Saverio Panessa. Segue la nomina di altri due Maestri, come da ordini del Governo borbonico, nelle persone di don Filippo di Gennaro Panessa e don Filippo Mastrodomenico.
Con deliberazione decurionale nel febbraio del 1819 viene approvato l’acquisto di oggetti necessari e mancanti nelle scuole primarie. [Continua la Lettura]
Gli scudi e la quattro Porte di Gioia
23 Luglio 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Comunicati, Eventi & Tempo Libero, Prodotti Locali, Territorio & Ambiente
A quasi due anni dalla presentazione, (avvenuta il 27 settembre 2020 nel chiostro comunale), degli scudi e dei vessilli delle quattro Porte di Gioia del Colle, da parte de direttore artistico del “Palio delle botti”, Claudio Santorelli, gli stessi scudi sono stati sistemati nei relativi punti.
Infatti all’angolo tra Piazza Plebiscito e via Carlo III di Borbone, presumibile ubicazione della Porta San Francesco è stato posizionato l’omonimo scudo, opera del pittore gioiese Sergio Gatti; all’incrocio di Piazza Margherita di Savoia con corso Vittorio Emanuele II è stato posizionato lo scudo della Porta Maggiore di Gioia, che probabilmente era ubicata all’imbocco di Corso Vittorio Emanuele II, opera del pittore gioiese Pompeo Colacicco; all’imbocco di Via Bartolomeo Paoli, angolo Corso Garibaldi è stato posizionato lo scudo della Porta San Domenico, opera del pittore gioiese Mario Pugliese; all’angolo tra via Paolo Losito e Piazza XX Settembre è stato posizionato lo scudo Porta del Casale, opera del pittore gioiese Filippo Cazzolla. [Continua la Lettura]
Le linee ferroviarie incompiute
9 Luglio 2022 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Con sempre maggior frequenza si continua a parlare di potenziare il trasporto ferroviario nel sud Italia, per superare il divario con il resto della nazione.
A maggio di quest’anno è partito da Gioia il primo treno per Altamura, in attesa del ripristino e del completamento della messa in esercizio dell’ultimo tratto fino a Rocchetta Sant’Antonio, come corsa di prova per la riapertura di quella linea ferroviaria a fini turistici, che porti i passeggeri a visitare città e luoghi di interesse culturale e paesaggistico presenti sull’intera tratta.
Dopo l’entrata in esercizio della tratta ferroviaria che unisce Bari e Taranto (1865) e quella che collega Gioia con Spinazzola-Rocchetta Sant’Antonio (1892), altre tratte ferroviarie erano in nuce, grazie all’interessamento delle Amministrazioni cittadine. [Continua la Lettura]