Un ” Gate guardian ” a Gioia
A chi si trova a passare per la vecchia statale 100, poche centinaia di metri dall’ingresso della base del 36° Stormo, nel punto in cui il vecchio tracciato si dirama per consentire l’accesso nel Comune di Gioia, nel triangolo che si forma con il proseguimento verso Bari, non sfuggirà di trovarsi di fronte un gate […]
A chi si trova a passare per la vecchia statale 100, poche centinaia di metri dall’ingresso della base del 36° Stormo, nel punto in cui il vecchio tracciato si dirama per consentire l’accesso nel Comune di Gioia, nel triangolo che si forma con il proseguimento verso Bari, non sfuggirà di trovarsi di fronte un gate guardian o gate guard ( custode o guardiano del cancello). Si tratta di un monumento militare, costituito da un velivolo, montato su un basamento, utilizzato, in mostra statica, come una simbolica guardia intenta a "sorvegliare" l'ingresso del paese.
E’ un aereo radiato, precisamente un Aermacchi MB 326, appartenuto al gruppo di stanza nella base aerea di Gioia. L’aereo, infatti, riporta sulla fiancata della fusoliera i numeri 36-40 che corrispondono a quelli che potrebbero considerarsi la targa e il suo numero identificativo: il primo n.36 sta ad indicare la sua appartenenza al 36° Stormo di Gioia, mentre il 40 indica il numero progressivo e identificativo o di matricola dell’aeromobile della base aerea di Gioia.
L’MB 326, per le sue qualità e caratteristiche di affidabilità, manovrabilità e prestazioni, è un velivolo biposto che in passato è stato utilizzato per addestramento dei futuri piloti e non come aereo da combattimento: il meglio della produzione aeronautica mondiale, orgoglio dell’industria aeronautica italiana il cui modello più moderno e perfezionato l’ MB 339 è utilizzato dai piloti della Pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare italiana. Dal 2017 entrerà in attività il nuovo Aermacchi MB 345. E’ da ricordare che la base aerea di Gioia dal 1946 fino al 1954 è stata sede del I Gruppo della Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare, quando venne trasferita a Galatina.
Fu sviluppata anche una versione da attacco al suolo di tale velivolo, che riscosse successo anche fuori dai nostri confini tanto che fu venduta a numerosi paesi esteri.
La vita operativa dell’MB 326 è terminata nella seconda metà degli anni ‘90 dopo essere stato impiegato come velivolo di collegamento.
L’idea di posizionare il gate guardian nel territorio di Gioia nacque all’indomani di una manifestazione organizzata a maggio per i ragazzi.
Infatti in occasione della quinta edizione del “ Maggio all’infanzia “, iniziativa voluta dal Comune di Gioia e dal Teatro Kismet OPERA di Bari, una sorta di festival artistico-teatrale per bambini e ragazzi delle scuole dell'obbligo, tenutasi a Gioia dal 18 al 21 maggio 2002, il 36° Stormo dell’Aeronautica militare di Gioia ha dato il suo contributo mettendo a disposizione dei partecipanti la carlinga di un aereo radiato dal servizio, perché fosse oggetto di libera attività artistica da parte dei ragazzi partecipanti a tale manifestazione. Essi infatti si divertirono sia a giocarci che a dipingerlo completamente dando libero sfogo al loro estro artistico.
Visto il successo della manifestazione, su richiesta dell’Amministrazione comunale si pensò di chiedere ai vertici dell’Aeronautica militare italiana di lasciare alla città di Gioia un segno tangibile della presenza del 36° Stormo Helmut Seidi, e cioè un aereo che rappresentasse anche un simbolo della coesistenza pacifica e costruttiva tra queste due realtà e per le giovani generazioni e non arma di guerra e di morte.
Un ruolo decisivo nella realizzazione di questa richiesta è stato giocato dall’intervento dei soci della locale Associazione Arma Aeronautica, intitolata all’aviere Filippo Vito Romano, decorato con medaglia di bronzo e medaglia d’argento al valore militare.
Per l’occasione la stessa Associazione ha fatto dono alla città di una targa marmorea sulla quale, oltre agli stemmi del Comune di Gioia, del 36° Stormo e della medesima Associazione, viene riportata la seguente iscrizione: Insieme dal 1 giugno1966.
Fa, nella pace, dei nostri voli il nostro volo più ardito.
La cerimonia si è tenuta giovedì 7 settembre 2006 in via San Pio da Pietralcina, all’incrocio con vi Federico II di Svevia, che segna l’ingresso sud di Gioia, alla presenza delle massime autorità civili e militari.
Nella zona in cui è stato collocato il velivolo, poggiato su tre basamenti di cemento armato e in posizione di decollo, è stata simulata una pista di atterraggio e di decollo per aeromobili con apposita segnaletica e presenza del n.36, identificativo della base aerea di Gioia.
Fino all’anno scorso l’aereo presentava la punta rivolta verso Gioia e forse per scaramanzia poiché sembrava “ puntare “ contro la città, è stato spostato con la fusoliera rivolta verso la sede del 36° Stormo, a ricordare che da quella base sono partite non solo missioni di guerra, ma soprattutto continuano a decollare numerose missioni internazionali di pace.
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3 Luglio 2016