Uffici Distrettuali delle Imposte Dirette e Ufficio del Registro a Gioia
Tutti gli Stati, per poter offrire servizi ai cittadini e la copertura delle spese di gestione delle varie attività, fanno ricorso ad entrate tributarie. Anche lo Stato italiano, prima dell’Unità e nel periodo postunitario non si è sottratto a questo compito, anche se ai nostri giorni l’imposizione fiscale ed i tributi che i cittadini pagano […]
Tutti gli Stati, per poter offrire servizi ai cittadini e la copertura delle spese di gestione delle varie attività, fanno ricorso ad entrate tributarie. Anche lo Stato italiano, prima dell’Unità e nel periodo postunitario non si è sottratto a questo compito, anche se ai nostri giorni l’imposizione fiscale ed i tributi che i cittadini pagano sono nettamente superiori a gran parte dei paesi europei.
Risalgono al 1610 i primi Apprezzi della Terra di Gioia per stabilire le tasse che i gioiesi dovevano versare nella casse comunali, basandole sulle proprietà e i beni di cui ogni cittadino era possessore. Anche il Governo borbonico nel 1750 procedette alla compilazione del Catasto Onciario, come base di partenza per la tassazione dei sudditi.
Con decreto 29 agosto 1866 le competenze relative alla conservazione del catasto furono trasferite alle Agenzie delle tasse e imposte dirette, con la funzione di accertamento delle imposte dirette dovute allo Stato. Antenate dell’Agenzia sono state le Intendenze di Finanza, istituite nel 1869 in ogni capoluogo di Provincia.Con regio decreto 24 agosto 1877, n. 4021 le Agenzie delle tasse e imposte dirette furono denominate Uffici distrettuali delle imposte dirette e tali sono rimaste fino al 1971.
L’Ufficio distrettuale delle imposte dirette provvede all’accertamento e alla definizione dei redditi da assoggettare alle imposte dirette. Le strutture degli Uffici distrettuali delle imposte dirette costituiscono una delle amministrazioni periferiche del Ministero delle finanze e dipendono dalla Direzione generale delle imposte dirette.
Tra le principali imposte dirette di competenza degli uffici distrettuali si ricordano le imposte sui terreni e quella sui fabbricati, l’imposta sui redditi agrari, l’imposta complementare, che grava sui redditi di cui dispongono le persone fisiche e l’imposta di ricchezza mobile, applicata sui redditi di puro capitale, sui redditi misti di capitale e lavoro e sui redditi di solo lavoro a carattere incerto e variabile e sui redditi di lavoro subordinato.
Gli Uffici distrettuali delle imposte dirette hanno avuto anche il compito della conservazione del catasto dei fabbricati, la cui attuazione ha avuto un effettivo avvio nei vari territori del Regno d’Italia solo nel 1878.
Rientrava nei compiti degli Uffici delle imposte dirette quello di trascrivere nei registri partitari in loro possesso le note di voltura dei fabbricati attestanti i cambiamenti di intestazione degli immobili censiti soggetti a trasferimenti di proprietà. Le note con tutta la documentazione attestante i titoli di proprietà venivano presentate dai privati agli Uffici del Registro e da questi venivano periodicamente trasmesse agli Uffici distrettuali delle imposte per l’aggiornamento degli atti.
L’applicazione dell’imposta sui fabbricati veniva effettuata sulla base delle denunce presentate dai proprietari agli Uffici delle imposte dirette, mentre gli Uffici erano tenuti a svolgere un’attività di revisione con cadenza annuale. Restavano affidate agli Uffici tecnici erariali le operazioni di aggiornamento della mappa e quelle di verifica della consistenza degli immobili.
La rapida espansione della proprietà immobiliare urbana, oltre alla difficoltà degli Uffici delle imposte dirette di assicurare un tempestivo aggiornamento del catasto dei fabbricati, rese improcrastinabile l’esigenza di un nuovo catasto. Con l’attivazione del nuovo catasto edilizio urbano, seguita nel 1962, la sua conservazione è stata affidata all’Ufficio tecnico erariale, e l’Ufficio distrettuale delle imposte dirette ha cessato di avere competenza in materia catastale.
La riscossione delle imposte dirette non rientra direttamente tra le attribuzioni degli Uffici distrettuali delle imposte dirette, poiché essa è solitamente affidata a privati, denominati esattori delle imposte dirette, i quali sono perciò da considerarsi incaricati di un pubblico servizio.
La riforma Bassanini con Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300 ha istituito l’Agenzia delle entrate, una delle quattro agenzie fiscali, , insieme all’ Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’ Agenzia del territorio e l’ Agenzia del demanio, preposte a svolgere le attività tecnico-operative che prima erano di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze.
L’Agenzia delle Entrate diviene operativa dal 1° gennaio 2001. Essa dipende dal Ministero dell’economia e delle finanze, svolge le funzioni relative ad accertamenti e controlli fiscali e alla gestione dei tributi e ha l’obiettivo di garantire gli adempimenti degli obblighi fiscali da parte dei cittadini contribuenti. Svolge inoltre i servizi relativi al catasto, i servizi geotopocartografici e quelli relativi alle conservatorie dei registri immobiliari, e ha il compito di costituire l’anagrafe dei beni immobiliari presenti sul territorio nazionale.
Il contenzioso tributario è trattato di fronte alle commissioni tributarie, mentre la riscossione non volontaria viene effettuata dall’ agente della riscossione. Nel 2012 ha acquisito le competenze dell’ Agenzia del territorio, incorporata il 1º dicembre di quell’anno.
Dal 2011 i servizi catastali sono diventati di competenza dell’Ufficio del Territorio (nel nostro caso di quello di Bari), fuori dell’ambito delle Agenzie delle Entrate.
Prima della riforma erano attivi vari uffici, ognuno dei quali era competente di un particolare aspetto impositivo (Ufficio delle imposte dirette, Ufficio del registro, Ufficio IVA, Intendenza di finanza). La riforma ha portato vantaggi e risparmi per la pubblica amministrazione, dal punto di vista della razionalizzazione delle risorse, degli spazi e del personale. A livello operativo, l’introduzione dell’Agenzia ha comportato vantaggi anche per il contribuente che ha a sua disposizione un unico soggetto che gestisce la sua intera posizione fiscale (con l’esclusione dei tributi locali e dei tributi di competenza dell’ Agenzia delle dogane e dei monopoli).
A partire dal 1º gennaio 2016 è stata completata l’integrazione dei servizi e compiti svolti dalla soppressa Agenzia del territorio.
L’Agenzia è sottoposta alla vigilanza del Ministero dell’economia e delle finanze.
Dal 2017 l’Agenzia delle Entrate ha incorporato anche il servizio riscossione, che precedentemente era svolto da Equitalia.
All’Agenzia delle entrate sono attribuite tutte le funzioni concernenti le entrate tributarie erariali che non sono assegnate alla competenze di altre agenzie, amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, enti od organi, con il compito di perseguire il massimo livello di adempimento degli obblighi fiscali sia attraverso l’assistenza ai contribuenti, sia attraverso i controlli diretti a contrastare gli inadempimenti e l’evasione fiscale.
(Testo in parte liberamente tratto da Fulvio Calia, “Ufficio distrettuale delle imposte dirette 1877-1971).
L’UFFICIO DELLE ENTRATE A GIOIA DEL COLLE
Gioia in passato ha avuto grande considerazione da parte degli organi provinciali e regionali, che hanno voluto, proprio per la sua posizione baricentrica, a metà tra Bari e Taranto e via di comunicazione importante tra l’occidente e l’Oriente ( Matera-Brindisi), l’impianto di numerosi uffici sovracomunali, come l’INPS, la sede staccata della Camera di Commercio, l’Ufficio del Lavoro, la Compagnia dei Carabinieri, la sede del Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri Forestali), il Commissariato di P.S (oggi solo distaccamento della Polizia stradale), la Tenenza della Guardia di Finanza, la Comunità Montana (poi disciolta), la sede di un Distretto scolastico, la sede di un Distretto socio-sanitario e anche l’Ufficio distrettuale delle Imposte Dirette.
Manca all’appello solo la struttura ospedaliera, che da essere stato in passato Ente Ospedale Generale Provinciale di Zona (per essere Gioia il paese più esteso e popolato del circondario e sede di una importante base aerea militare strategica in ambito internazionale), per scelte inspiegabili della politica, è stato via via depotenziato a favore di altri centri limitrofi e poi definitivamente convertito in PTA (Presidio Territoriale Assistenziale).
Nella seduta del Consiglio comunale del 29 agosto 1863 si accenna all’intenzione del Ministero delle Finanze di assegnare a Gioia la sede definitiva dell’Ufficio del Registro e Bollo, a partire dal giorno 1 ottobre seguente.
Il 1 marzo 1900 il Consiglio comunale esamina la richiesta dell’Intendenza di Finanza per la risoluzione del fitto o fatto dell’Ufficio del Registro che sarebbe dovuto andare nei nuovi locali dove sarebbe andato anche l’altro ufficio dell’Agenzia delle Imposte, che in quel tempo era nel Palazzo Municipale, insieme alla Pretura, alla Conciliazione e all’Archivio mandamentale. Il successivo 31 maggio il Consiglio approva il preventivo per i lavori di adattamento dei locali per l’Ufficio Registro e l’Agenzia delle Imposte.
Nel 1905 il Consiglio delibera il rinnovo del fitto dei locali per l’Agenzia delle Imposte e per l’Ufficio del Registro. Tali fitti si susseguono per tutto il secolo, come ad esempio nel 1923 allorquando il Consiglio comunale delibera il rinnovo per il locale dell’Ufficio del Registro o il 1926 in cui la proroga del fitto riguarda l’Ufficio Distrettuale Imposte.
Nel 1947, il 28 marzo, a seguito dell’incendio appiccato la sera precedente alla Camera del Lavoro di Gioia, in corso Garibaldi, una folla di lavoratori, per vendicarsi dell’offesa ricevuta, dette fuoco alla sede del Circolo Unione in Piazza Plebiscito, portando fuori carte, suppellettili e perfino un pianoforte; fu appiccato un falò in piazza e poi i manifestanti si diressero verso altri uffici per devastarli. Tra questi furono presi di mira anche l’Ufficio delle imposte dirette, che era ubicato in Piazza Plebiscito e l’Ufficio del catasto, sito alle spalle della Chiesa Madre.
Singolare è un episodio che leggiamo in una deliberazione del Consiglio comunale di Gioia del Colle del 27-7-1892. In tale seduta si delibera sulla proposta dell’impianto di un guarda portone al palazzo Municipale perché i monelli giocano nell’androne, disturbando le occupazioni degli Uffici pubblici che avevano reclamato. Tra questi, oltre all’ufficio del Pretore e del Direttore delle Scuole, figurava anche quello del Ricevitore del Registro.
Come per le altre circoscrizioni territoriali, anche l’Ufficio delle Entrate di Gioia comprende un alcuni Comuni limitrofi, riuniti in un distretto fiscale.
L’Ufficio di Gioia, come si può desumere dalle notizie sopra riportate, nel corso degli anni ha occupato diverse sedi. In via Regina Elena, in via Dante Alighieri, in via Giorgio La Pira per poi approdare definitivamente in via Giovanni Colapietro, dove nell’Agenzia delle Entrate sono stati accorpati l’Ufficio imposte dirette, l’ufficio IVA e l’ufficio del Registro.
Per quanto riguarda l’attuale sede dell’Agenzia delle Entrate di Gioia occorre ricordare che l’edificio è stato inutilizzato per alcuni anni perché oggetto di un ricorso, essendo stato chiesto l’annullamento della concessione edilizia n. 72/1991 rilasciata in zona “F 1” ad un privato. Solo nel 1994 pervenne al Comune di Gioia il parere, che era stato richiesto all’Assessorato Regionale all’Urbanistica, circa la legittimità dell’intervento realizzato, parere che di fatto la sboccato il fermo e ha permesso che gran parte dello stabile fosse utilizzato dall’Agenzia delle Entrate, dato che gli spazi che allora occupava erano insufficienti per i nuovi compiti e funzioni che era chiamata a svolgere.
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22 Giugno 2022