Un dipinto ad olio su tela nella Chiesa di S. Domenico
Ottobre 21, 2012 by Rossana D'Addabbo
Filed under Storia, Turismo
In questo mese dedicato alla Madonna del Rosario a chiunque sia entrato nella Chiesa di S. Domenico, annessa al nostro palazzo municipale, per un omaggio alla Vergine, raffigurata nel bell’acrolito di ceramica dagli occhi di cristallo, con il Bambino in braccio, entrambi in abiti ricamati in oro, non sarà sfuggita la freschezza di una tela recentemente restaurata, appesa alla parete sul secondo altare di destra.
Vi si riconoscono tre Santi domenicani: in alto, il predicatore s. Vincenzo Ferrer, la cui iconografia di Angelo dell’Apocalisse lo ritrae con le ali, la fiamma sulla testa e la tromba, qui riprodotta in mano ad un puttino; in basso, in primo piano, s. Pietro da Verona con la mannaia sulla testa e la palma del martirio, offertagli da un altro angioletto, mentre con l’indice intinto nel suo stesso sangue scrive: Credo in Deum; al centro, s. Tommaso d’Aquino, il Doctor Angelicus, con il sole nel petto, che infiamma le sue virtù di sapiente ed è l’unico a guardare l’ostensorio in alto a destra, mentre pare che scriva, incarnando amore e fede nel mistero eucaristico.
Il Santo più noto fra i tre, Tommaso d’Aquino, era nato nel 1225 a Roccasecca, tra Roma e Napoli, nell’attuale provincia di Frosinone, ed era imparentato con Federico II di Svevia: in pieno conflitto tra Impero e Papato, che aveva scelto il potere temporale per ragioni di rappresentanza, ed in contrasto con la volontà dei suoi genitori, Tommaso si affidò ad un ordine mendicante, quello dei Domenicani, che lo inviò a Parigi, pur essendo egli legato all’Università di Napoli. Lasciò incompiuta la Summa Teologica.