Gioia nell’Ottocento. L’Orfanotrofio Femminile “Francesco Stasi”

Maggio 28, 2020 by  
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Le orfanelle dell’Orfanotrofio femminile Stasi partecipano ad un funerale

Ancor prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, che portò miseria, perdite umane, soprattutto di giovani, e famiglie orfane di figli e di padri, la situazione economico-sociale delle popolazioni del Sud , e anche quella di Gioia, era particolarmente precaria.

L’Ottocento  fu caratterizzato, oltre che da periodi di discreta floridezza economica, anche da annate tristissime, come quelle del 1810 e 1811: i bruchi distrussero gran parte dei raccolti e ciò che era stato risparmiato dai bruchi venne distrutto da una grandinata lapidaria. Si aggiunse anche una massiccia  invasione di cavallette e locuste; frumento, verdure, frutti, cotone, mandorli, vigneti, olivi, tutto fu danneggiato e corroso dai voracissimi insetti. Ciò portò carestie, siccità, con cattivi raccolti e prezzi enormi dei grani, invasione di cavallette, lupi famelici a torme. Non bisogna sottacere la diffusione della fillossera, che distrusse molti vigneti  e la guerra doganale con la Francia. Leggi tutto

Pasquale Favale

Settembre 8, 2009 by  
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Poche sono le notizie riguardanti questo benefattore gioiese. Di certo aveva fatto fortuna andando via da Gioia. Aveva sposato una ricca donna inglese, con la quale aveva effettuato numerosi viaggi per l'Europa. Per un periodo, dopo che la moglie è colpita da cecità,  abita a Gioia, ma successivamente si trasferisce a Napoli, dove termina la sua esperienza terrena.

Era un uomo amante delle arti; tra l'altro scrisse una commedia in cinque atti, compose una musica dal titolo Elzira, e una tragedia lirica in tre atti, estratta da una tragedia di Voltaire.

L'8 marzo 1882 Pasquale Favale muore a Napoli, strada Mergellina, palazzo Manette n.84, lasciando a sé superstite due fratelli: Pietro, domiciliato in Napoli e Giuseppe domiciliato in Gioia.

Con testamento pubblico del 24 marzo 1880 il signor Favale dispone della sua eredità  attraverso diversi legati a favore dei signori: Antonietta Ottieri, Donato Favale di Gioia del Colle, Berta Undelfinger dimorante in Riedersletten Wurthenhbergh, al Municipio di Napoli, di Bari, di Gioia del Colle, di Londra, di Parigi e nomina esecutore testamentario il signor Pietro Miletto.

Il Comune di Gioia, tramite il signor De Bellis, nominato come speciale procuratore, e il signor Susca, in qualità di assessore rappresentante il Comune di Gioia che si era recato a Napoli per accettare l'eredità del defunto Pasquale Favale, vengono a conoscenza di due legati: uno per il Comune e l'altro per l'Asilo Infantile. 

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