Un’altra leggenda di Gioia del Colle
Aprile 20, 2021 by Francesco Giannini
Filed under Storia
Al post pubblicato su questo sito il 21 marzo 2021, dal titolo Alcune leggende di Gioia del Colle, ne aggiungiamo un’altra più nota, anche se simile a quella già citata, che ci offre la motivazione della scelta dello stemma del Comune di Gioia del Colle, che raffigura una coppa ricolma di gioielli, su un campo di grano.
Si tratta, naturalmente di una leggenda, che gli abitanti dei secoli scorsi riferivano come racconto veritiero, sia perché così era stata loro tramandato sia perché assegnava al nostro paese nobili origini, di cui si poteva andare gloriosi.
I documenti storici, come riportato in altri articoli pubblicati su questo sito, ci confermano realmente il percorso che dai toponimi Ioha, , Ioe, Ioja, Ioya, Iovia, Zoia, Gioya, Gioija, Gioja, si è giunti a Gioja dal Colle ed infine all’attuale Gioia del Colle.
Di seguito riporto una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, dal titolo: Il simbolo dello stemma araldico comunale di Gioia del Colle.
Secondo la tradizione locale, il simbolo dello stemma araldico della città di Gioia del Colle è una coppa d’argento con due manici, colma di gioielli preziosi contornata lateralmente da due spighe di grano in campo in alto per tre quarti di colore azzurro ed in basso per un quarto di colore verde. Leggi tutto
Gino Donvito
Maggio 19, 2016 by Francesco Giannini
Filed under Gioia Nota, Primo Piano, Territorio & Ambiente
Gino Donvito nasce a Gioia il 23-9-1954 e vive e lavora a Gioia del Colle, nella sua casa di campagna immersa nella Murgia barese. Dopo una formazione da autodidatta avvenuta tra Firenze e Parigi negli anni Settanta, decide di ritirarsi a Gioia, nella sua Puglia, che da sempre è una delle più affascinanti ispiratrici della sua arte e della sua creatività. La luce particolari di questi luoghi, l’incantevole bellezza degli ulivi secolari, segno di un laborioso e centenario passato, e lo spirito libero e ancora incontaminato di queste zone hanno continuamente ispirato la sua fantasia, rafforzando in lui la convinzione di trovarsi in uno tra i luoghi più suggestivi al mondo. Nella numerose mostre che ha tenuto, l’artista ha presentato i temi più svariati, da Ulisse e gli eroi omerici a Federico II e le dame dell’Imperatore, dalla giostra medievale della Quintana ascolana fino ad esplorare la misticità del tema sacro. Appassionato conoscitore e cultore della storia medievale, nelle sue opere celebra continuamente miti e leggende legati al Medioevo.
Un lungo ritiro spirituale presso l’Abbazia della Madonna della Scala di Noci nel 1994 lascia in Gino Donvito un segno indelebile che porta ad una svolta nella sua attività lavorativa. Da quel momento l’artista lascia la tela e i colori ad olio e sperimenta l’utilizzo del legno come supporto pittorico e l’acrilico come tecnica. Non troviamo più la sua firma sui suoi quadri, che d’ora in poi saranno contrassegnati da un trifoglio di ulivo, che conferisce all’opera oltre che un significato ecoreligioso un valore affettivo. Infatti il trifoglio di ulivo ci rimanda al Tau francescano e alla Croce e ci ricorda uno dei prodotti della nostra terra.