Le Chiese rurali Parte II
Marzo 23, 2010 by Francesco Giannini
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Altre chiese rurali, di minore importanza e dimensione, meno ricche di arredi, sono presenti nell'agro gioiese, a riprova della vocazione agricola del nostro territorio e del fatto che una notevole parte della popolazione era dedita alle attività del settore primario e quindi legata alla coltivazione della terra e alla residenza rurale.
Alcune di queste chiese sono indicate con il nome del Santo che vi si venera, altre prendono la denominazione dalla famiglia che ne era originariamente proprietaria.
Chiesetta Sacra Famiglia
La chiesetta denominata Sacra Famiglia sorge poco distante dalla via che porta a Laterza. Si trova a circa 3 chilometri dal centro abitato di Gioia. Fa parte di una grande masseria, quella della famiglia Soria in contrada Marzagaglia, ma è situata all'esterno del complesso edilizio. La sua fondazione risale all'anno 1761. In quel tempo i padroni erano Laurentame Maria e Nardelli Francesco. Le ultime messe si sono celebrate in questa Chiesetta sino alla fine del 1800. Prima dello sviluppo urbanistico di Gioia, i contadini del quartiere, all'alba, si recavano alla Chiesetta per partecipare alla messa, prima di avviarsi al duro lavoro dei campi. Attualmente la chiesetta non è in buone condizioni.
Due lapidi presenti su una facciata della chiesetta riportano le seguenti due iscrizioni.
Insieme al retaggio degli avi illustri che intesero ogni fortuna non mai disgiunta dal favore divino Cesare di Leonardo Soria volle conservare con assidua e ansiosa cura questo oratorio campestre all'esercizio della pietà, al conforto della preghiera
Ed oltre al retaggio antico con tenace abnegazione serbato intatto egli lasciò il patrimonio prezioso delle virtù sue di cittadino, di magistrato, dipadre esemplare. I figli riconoscenti questo ricordo alla venerata memoria dell'amatissimo padre posero nel XIV anniversario della morte di lui XIV marzo MCMXIV.
Le Chiese rurali Parte I
Marzo 22, 2010 by Francesco Giannini
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Nell'Apprezzo di Gioia di Federico Pinto del 1611 si dice: E fuori di detta Terra su una pianura vi sono tre Chiese, e cappelle antiche posti in diverse parti della campagna, che hanno del guasto de numero 300 e più, e per questa quantità ed antichità di Chiese dinota detta Terra essere stata di Popolatissimo numero di gente, e di molta grandezza, che non è adesso.
L'Arcidiacono della Chiesa di Bari, Michele Garruba, nel libro Serie Critica de' Sacri Pastori Baresi ( 1844 ) dice: A futura memoria diremo pure che molte Capelle rurali esistono nelle diverse contrade del vasto territorio di Gioja. Il signor Losapio, appoggiato all'apprezzo di Gioja, che nell'anno 1611 fu eseguito dal Tavolario Pinto, e poi nel 1612 riveduto e confirmato dall'altro Tavolario De Marinis, notò che a quell'epoca nel vasto agro giojese vi erano nientemeno che trecento Cappelle rurali: Noi crediamo che siavi stato un errore nella enumerazione, dappoichè negli atti di S. Visita eseguita in Gioja a 12 maggio 1595 il numero delle Cappelle rurali non oltrepassava venticinque. Ora non sono che tredici note sotto le denominazioni di Vallata- 2- di Bosco- 3- di Milano-Nardulli- 4- di Rosati- 5- di S. Candida- 6- di Marzagaglia- 7- del Vero Zelo- 8- della Croce- 9- della Torre- 10- di San Donato- 11- di San Domenico- 12- di Gigante- 13- di