Sandro Corsi
Il 16 agosto 2023 ricorre il primo anniversario della morte di Sandro Corsi. Infatti il 16 agosto 2022, mentre si trovava in vacanza in Sardegna, a Stintino nel Sassarese, il musicista Sandro Corsi muore, all’età di 74 anni, cadendo da una scogliera. Non sono chiare le motivazioni del luttuoso evento; forse è da addebitare ad […]
Il 16 agosto 2023 ricorre il primo anniversario della morte di Sandro Corsi. Infatti il 16 agosto 2022, mentre si trovava in vacanza in Sardegna, a Stintino nel Sassarese, il musicista Sandro Corsi muore, all’età di 74 anni, cadendo da una scogliera.
Non sono chiare le motivazioni del luttuoso evento; forse è da addebitare ad un malore; probabilmente stava pescando, quando, forse a causa di un malore, oppure potrebbe essere inciampato, perdendo l’equilibrio e cadendo nel vuoto. Un volo di diversi metri e l’inevitabile schianto sugli scogli. Immediata è stata la richiesta di soccorsi e l’arrivo sul posto dei vigili del fuoco di Porto Torres, della Guardia costiera e dei carabinieri. Inutili sono risultati i tentativi di soccorso, scattati subito dopo la caduta.
Solo intorno all’una i Vigili del Fuoco sono riusciti a recuperare il corpo, morto sul colpo nella caduta. La salma è stata poi affidata alla Guardia costiera che l’ha trasportata in porto.Durante il suo percorso terreno ha realizzato una lunga carriera che lo ha visto non solo al fianco di grandi artisti italiani ma si è cimentato anche come autore di numerosi album da solista.
Nel 1965 entra a far parte del gruppo musicale ”Gruppo 63” suonando dapprima la batteria e successivamente la chitarra basso; in seguito il gruppo prese la denominazione “Gli Scacchi” e nel 1965 “Il Fungo Cinese”. In questo gruppo Sandro Corsi torna a suonare la chitarra e a svolgere il ruolo di cantante.
Fino al 1976 con quest’ultima formazione (Sandro Corsi, Peppe Favale, Pippetto Procino e Peppone Procino) il Fungo Cinese ha calcato i palchi di tutta Italia, soprattutto sulla costiera amalfitana e su quella romagnola, accompagnando artisti famosi, come i Pooh, Patty Pravo, Jimmy Fontana, Newil Cameron, Caterina Caselli, Iva Zanicchi, suonando in qualità di ospiti in programmi come Miss Italia e la Caravella in RAI, incidendo un 45 giri per la RCA In the sky. Nel 1976 il Fungo Cinese si scioglie; una parte dei suoi componenti continua ad impegnarsi nel campo musicale mentre altri scelgono di intraprendere una nuova vita professionale, pur non abbandonando completamente di coltivare saltuariamente il proprio hobby musicale.
Sandro Corsi fino alla sua prematura morte ha continuato a portare in giro il suo blues avendo come unici obiettivi l’anima e passione per la musica, come si è verificato anche per Antonio Pellicoro, meglio noto come Antonio Da Costa, che ha colloborato con lui.
È stato un bluesman molto noto anche fuori della nostra regione. Fra i progetti più importanti è da menzionare la realizzazione della colonna sonora di “Focaccia blues”, film interpretato, tra gli altri, da Michele Placido, Renzo Arbore e Lino Banfi.
Andrea Bazzoni nel suo blog così ricorda Sandro Cotsi il 17 agosto 2022: Il blues perde un suo grande narratore. Scompare a 74 anni Sandro Corsi.
L’artista di origini pugliesi ieri notte è precipitato dalla scogliera di Capo Falcone dove amava pescare e trovare ispirazione per le sue musiche.
Sassari 17 agosto 2022 – È morto nella Stintino che amava, nella Stintino in cui aveva preso casa e in cui trascorreva le vacanze con la sua anziana mamma. Nel paese di pescatori tornava sempre molto volentieri perché, tra il tempo dedicato a sonare e quello per trovare l’ispirazione e comporre, si ritagliava del tempo per stare in pace, a volte proprio tra le rocce di Capo Falcone. Quegli scogli taglienti e scoscesi sui quali, purtroppo, ieri notte è morto, dopo una rovinosa caduta. Sandro Corsi, 74 anni, se ne è andato così, in quei luoghi dove amava pescare e, forse, in solitudine, anche trovare se stesso.
Lo avevo conosciuto circa 12 anni fa a Stintino. Era un fine agosto del 2010. Lo avevo incontrato in un locale, sul lungo mare Cristoforo Colombo, per fargli una piccola intervista. Si preparava per un concerto che lo avrebbe portato a suonare la sua chitarra sulle colline del Country Paradise.
La sua musica era un distillato di tanti anni di esperienza, vissuti accanto ai più grandi musicisti e cantanti del panorama italiano e internazionale. E ascoltarlo era come “rotolare lungo la vita come un vecchio fiume d’argento” fatto di emozioni che vengono regalate nota dopo nota.
Per come cantava il blues, viscerale, interiore, e per come lo suonava, Sandro Corsi era un vero one man band, in grado di accompagnare la sua voce ora al suono della chitarra, ora del basso, quindi del banjo, dell’armonica e delle percussioni.
All’epoca portava in tour “Rolling my life“, la colonna sonora di una vita in blues. Un’autobiografia che rappresentava un percorso di esaltante musicalità.
Con lui a Stintino, in quella occasione, avrebbe suonato, accompagnandolo al basso, Gianluigi Dettori che con il bluesman di Gioia del Colle aveva già suonato il 1° maggio 2009 al Parco di Monserrato, consolidando un’amicizia vissuta in musica nei vari club sassaresi e all’Università.
Quel “Rolling my life” non era soltanto il racconto del blues e della sua evoluzione ma era anche, e soprattutto, l’autobiografia di un artista che amava la ricerca individuale, che voleva personalizzare quella musica come fosse una preghiera intima a Dio, che non fosse la solita litania ma un qualcosa di più profondo. Lui era un’artista che si riconosceva nella sua musica, ne percepiva le emozioni, ne coglieva le vibrazioni.
Tra i brani originali, composti da Sandro Corsi, vogliamo ricordare quelli per il film ‘Focaccia Blues’ di Nico Cirasola, vincitore del Globo d’Oro 2010 che aveva messo in campo attori come Lino Banfi, Renzo Arbore e addirittura lo stesso presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, schierati per difendere la “pugliesità” dall’assalto dei Mc Donald’s.
I suoi brani rappresentavano un percorso di esaltante musicalità, tra questi Crazy clock quindi la coinvolgente Straight ahaed, Red Car, Rolling my life, il sound struggente di Nostalgia e ancora la musica straordinaria di Lullaby for Sahahra.
Ma tra le rocce di Stintino, quelle che la notte scorsa gli sono state fatali, aveva composto una canzone. A ricordarlo è proprio Gianluigi “Gil” Dettori. “Stintino Bay, un pezzo che sa di mare e di Meditteraneo, era nata proprio lì, tra il vento di Capo Falcone, il suo luogo dell’anima a cui non avrebbe mai rinunciato”.
16 Agosto 2023