Mario Vacca
Tra un mese compirà 80 anni, ma è ancora un uomo dall’animo giovanile e forte, nonostante l’età. Mario Vacca, infatti, è nato a Gioia il 7-10-1941 e, seguendo l’attività di famiglia, ha dedicato il suo tempo lavorativo al settore edilizio, insieme ai fratelli. Diventa maestro costruttore e lavora nella costruzione di complessi edilizi soprattutto […]
Tra un mese compirà 80 anni, ma è ancora un uomo dall’animo giovanile e forte, nonostante l’età. Mario Vacca, infatti, è nato a Gioia il 7-10-1941 e, seguendo l’attività di famiglia, ha dedicato il suo tempo lavorativo al settore edilizio, insieme ai fratelli. Diventa maestro costruttore e lavora nella costruzione di complessi edilizi soprattutto nel nostro Comune.
Quando decide di ritirarsi dall’attività lavorativa scopre di avere una particolare inclinazione, alla quale dà sfogo: quella di scolpire. Inizia con la scultura maneggiando il materiale ligneo locale e poi alterna lavori in pietra, utilizzando prevalentemente quella leccese a anche materiali più malleabili.
Il suo laboratorio è situato in via Carlo III di Borbone n. 17 a Gioia del Colle, nel quale è possibile incontrarlo durante le fasi di lavorazione delle sue sculture.
Oltre alle sculture di personaggi legati alla storia di Gioia, in particolare immagini di Federico II, di Bianca Lancia, di personaggi della sua corte e di riproduzione di rapaci, lavori che ha donato al Comune di Gioia e che abbelliscono molti punti del Centro storico e sono esposti nel cortile del castello normanno-svevo, si è dedicato alla produzione di immagini sacre, alcune delle quali sono state esposte nel museo diocesano di Bari e in altre mostre provinciali.Trascorre gran parte del suo tempo libero dapprima a disegnare i soggetti che vuol scolpire o a prepararne le dime e poi a realizzarli su legno o su pietra, utilizzando una serie di attrezzi, tra i quali anche un bisturi elettrico. È un lavoro certosino che richiede pazienza e tenacia, ma anche voglia di dar sfogo alla propria fantasia, alla propria immaginazione e al suo attaccamento alle immagini sacre.
Quasi sempre quando si trova in presenza di un pezzo di legno o di una pietra il sig. Vacca riesce a vedere il soggetto che spunta da quel materiale e lo acquisisce per dar forma, come diceva un grande artista del passato, a ciò che è racchiuso in quel materiale e che non aspetta altro che di venire alla luce, grazie alle sue abili mani.
Non si tratta di sculture che rimandano al mondo classico, alla perfezione e al rispetto delle proporzioni anatomiche dei soggetti trattati, ma di una personale interpretazione dei personaggi e dei soggetti rappresentati, frutto anche di uno stato d’animo e di una spiritualità propria dell’autore, che consegna alla visione e alla meditazione degli osservatori.
Numerose sculture gli sono state commissionate da cittadini gioiesi e da forestieri, raffiguranti scene sacre, rosoni oppure utilizzate come ornamento di facciate o come chiusura di oculi presenti sul prospetto delle abitazioni del Centro storico.
Confratello della Chiesa di San Domenico, ha realizzato numerosi presepi in legno e in pietra, che ha esposto per diversi anni nella medesima Chiesa, alcuni dei quali ha donato alla Confraternita. Ogni anno, in prossimità del Natale realizza nella stessa Chiesa una mostra dei suoi ultimi presepi realizzati in pietra o in legno, che richiama la visita da parte di numerosi visitatori anche forestieri.
Tra le sue ultime opere vanno ricordate: un bassorilievo raffigurante la Madonna Odegitria con il Bambino, che il signor Vacca ha provveduto a posizionare a sue spese sotto la formella originale presente all’interno dell’Arco Mastrocinto, un San Francesco, commissionatogli da un fedele di un Comune limitrofo ed una formella raffigurante San Rocco, la quale è stata murata sotto l’Arco Serpente a Gioia del Colle. Quest’ultimo lavoro ha sostituito un’edicola votiva che racchiudeva una foto di San Rocco.
Tutte le riproduzioni sono state scolpite da parte del sig. Mario Vacca dopo un’accurata lavorazione della pietra.
Per qualche tempo il signor Vacca ha tentato di tramandare ad alcuni “allievi” questa sua passione per la scultura attraverso lezioni aperte e prove sul campo, ma il suo tentativo non ha trovato gli attesi risultati, proprio perché questo hobby richiede molto tempo disponibile, molta pazienza, estro e voglia di “sporcarsi” stando a contatto con la polvere e gli scarti di lavorazione dei materiali utilizzati.
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7 Settembre 2021