Marino Rosati
Quest'anno ricorre il centenario della morte di Marino Rosati. La possibilità di ricordarlo e rinverdire il suo ricordo e la sua opera proprio in occasione di questo centenario potrebbe stimolare noi, suoi concittadini, a elevarci dalle miserie umane e a vivere in un clima di maggiore collaborazione e di pacificazione. Il Maestro Rosati nasce nel […]
Quest'anno ricorre il centenario della morte di Marino Rosati. La possibilità di ricordarlo e rinverdire il suo ricordo e la sua opera proprio in occasione di questo centenario potrebbe stimolare noi, suoi concittadini, a elevarci dalle miserie umane e a vivere in un clima di maggiore collaborazione e di pacificazione.
Il Maestro Rosati nasce nel 1839, da nobile famiglia. Suo padre era il notaio Carlo Rosati e la madre la signora Giovanna Salamita. Frequenta i primi studi nel Seminario di Bari, distinguendosi nel corso delle Belle Lettere. Durante un’Accademia poetico-musicale in onore del re Ferdinando II fu scelto tra i suoi compagni a rappresentare la sua classe. In quella circostanza compose un’Ode latina, che fu apprezzata dagli ascoltatori. Questa positiva esperienza, da adulto il Rosati la riprenderà organizzando incontri letterari-poetici a Gioia.
Terminati gli studi, seguendo la sua inclinazione per gli studi musicali, si iscrive al Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli, dove ha come maestro Saverio Mercadante.
Si segnala come valente pianista e consegue il Diploma di Magistero e quello in Composizione. Ritornato in Puglia, a seguito degli avvenimenti rivoluzionari del 1859-60, per due anni prende residenza a Bari, dove vive a contatto di diverse personalità elette di quel tempo. Per la sua attività e cultura musicale ottenne apprezzamenti e plauso in diverse città della Provincia. Fa poi ritorno a Gioia. Qui istituisce una Massa Corale e una Filarmonica, che ottennero brillanti risultati.
Il suo noto Circolo Musicale Rosati, fondato a Gioia, come da locandina allegata, per alcuni anni ha movimentato il panorama culturale e musicale gioiese nella seconda metà del XIX secolo.
Successivamente, infastidito ed addolorato dalle soperchierie e dalla prepotenza di alcuni concittadini abbandona la sua passione e il sogno della sua vita e si dedica alla Musica Sacra. Rinverdendo le sue doti di pianista diventa organista per diletto e per passione, esibendosi specialmente nella Chiesa Madre.
Dal 1868 al 1872 è stato Maestro di Cappella nella Chiesa di Sant’Angelo.
Dal registro degli esiti della Confraternita di San Filippo Neri apprendiamo che, nella gestione che va dall’ 1-6-1882 al 31-5-1883, viene saldata la somma di ducati 102 al Maestro di Cappella, M. Rosati.
E’ eletto nell’ufficio di Maestro della Banda Musicale di Gioia nel 1872 e resta in carica fino al 1875. Durante questo suo incarico si verificarono delle incomprensioni tra Maestro e bandisti, che rischiarono di far sciogliere il complesso musicale gioiese.
Muore l’11 febbraio 1913, all’età di 74 anni, per malattia.
Ha composto numerose musiche sacre, tra cui una Piccola Messa Funebre.
Il 20 marzo 1879 la Giunta Comunale di Gioia delibera il pagamento al Maestro Rosati di £. 20 per una messa in musica in occasione dell'anniversario della morte di Vittorio Emanuele II.
Don Vincenzo Angelillo nel discorso in memoria del Maestro nel trigesimo della morte, il 12 marzo 1913 afferma: E’ ricordato pure come impareggiabile Direttore d’orchestra, perché seppe rendere le proprie esecuzioni sempre mirabilmente equilibrate ed armoniche, co’ la efficace e profonda interpretazione, parecchi capolavori de la musica classica. Ebbe entusiasmo vivo per Beethoven, Wagner, Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi, Boito; sentiva quanto fascino proiettasse nel mondo la luce di questi geni creatori, e si commuoveva facilmente pel divino Pergolesi.
Il 10 ottobre 1913, in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi, don Vincenzo Angelillo scrivendo un saggio sull’autore del Nabucco lo dedica a Marino Rosati, definendolo anima eletta di musicista pensoso e nostalgico che al culto dell’Arte unì la purezza della Vita.
Per l’inaugurazione del Pio Ricovero di Mendicità in Gioia nel 1879 il Maestro Rosati musica un inno scritto dal canonico prof. Giacomo Passiatore.
Lo stesso Passiatore aveva tenuto un discorso per l’inaugurazione del Circolo Musicale Rosati a Gioia il 16 luglio 1873.
A cura del Circolo Musicale Rosati nel 1874 viene stampato dalla tipografia Catucci e Compagni un opuscoletto contenente un componimento satirico polimetrico dal titolo “ Il bellimbusto “. E’ uno scherzo poetico di Eugenio Canudo, padre di Ricciotto, scritto in omaggio al gran nome di Giuseppe Giusti.
Per renderne imperitura la memoria alle generazioni presente e future l'Amministrazione comunale di Gioia ha voluto intitolare una via cittadina al Maestro Marino Rosati.
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3 Ottobre 2013