L’Epifania del Signore e la Festa della Befana
Il 6 gennaio la liturgia cattolica celebra la festa dell’Epifania. La novena del Natale, con l’accensione delle nove lampade simboleggia la Luce che la nascita di Gesù porta a tutti gli uomini. L’Epifania celebra la manifestazione della luce di Dio davanti a tutti gli uomini, è la solennità che celebra il mistero di Dio che si […]
Il 6 gennaio la liturgia cattolica celebra la festa dell’Epifania.
La novena del Natale, con l’accensione delle nove lampade simboleggia la Luce che la nascita di Gesù porta a tutti gli uomini. L’Epifania celebra la manifestazione della luce di Dio davanti a tutti gli uomini, è la solennità che celebra il mistero di Dio che si manifesta (epifania), si rivela e si comunica agli uomini di tutto il mondo.
Infatti la venuta e l’adorazione di Magi sono chiaro simbolo dell’omaggio che tutti i popoli della terra avrebbero offerto al neonato Re, atteso anche dai popoli pagani per essere liberati dalla schiavitù del peccato e del male.
L’Epifania è la vera festa missionaria che impegna la Chiesa, e quindi ciascuno di noi, a portare il Vangelo a tutte le creature. È la festa della Chiesa, ‘nuova Gerusalemme’, a cui tutti i popoli sono invitati a partecipare.Collegata alla ricorrenza dell’Epifania è la festa della Befana, che i piccoli aspettano con ansia, sperando di ricevere in dono una calza ripiena di cioccolatini e dolci se ci si è comportati bene durante l’anno appena trascorso, ma a volte invece carica di carbone se ci si è comportati male.
Di seguito una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.
‘Dopo che Gesù era nato in Betlemme di Giuda al tempo del re Erode, ecco i Magi dall’Oriente arrivarono a Gerusalemme dicendo: “Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo”. Essi, udito il re, partirono; ed ecco la stella, che avevano visto in Oriente, andava avanti davanti a loro finché, giunta sul luogo dov’era il Bambino, si fermò. Quando essi videro la stella, provarono una grandissima gioia. Ed, entrati nella casa, trovarono il Bambino con Maria sua Madre e, prostrati, lo adorarono. Poi, aperti i loro scrigni, gli offrirono doni; oro, incenso e mirra. Quindi, divinamente avvertiti in sogno di non passare da Erode, per un’altra via ritornarono al loro Paese’ (Mt. 2,1 ss.). L’episodio dei Santi Magi si può considerare la manifestazione della chiamata alla salvezza dei Popoli pagani. Secondo recenti studi, avvalorati dalla tradizione cristiana i Magi erano tre re astronomi, che scrutando il cielo, in luoghi diversi, avevano previsto un evento cosmico caratterizzato dal passaggio di una stella cometa, unitamente all’allineamento dei pianeti Marte, Giove e Saturno, presagio della nascita di un re eccezionale. I Re Magi erano tre: Gaspare re degli Indi, Melchiorre re dei Persi e Baldassarre re degli Etiopi: Gaspare, con gli elefanti, portò in dono l’incenso, simbolo della divinità, Melchiorre, con i cammelli, portò in dono l’oro, simbolo della regalità e Baldassarre, con i cavalli, portò in dono la mirra, simbolo della immortalità. Da Paesi lontani, dopo aver fatto i loro calcoli, per volere divino, si ritrovarono a Gerusalemme, per effettuare una visita diplomatica di pace al re Erode. I Re Magi visitarono Gesù Bambino nella casa paterna di San Giuseppe a Betlemme, a mezzogiorno del 06 Gennaio dell’anno zero o dell’anno 04 a. C. dell’era volgare. Dopo la visita a Gesù i Re Magi partirono in modo veloce e discreto e primitivamente evangelizzarono i loro Paesi, morendo martiri, in quanto avevano diffuso nuovi valori morali, etici e religiosi. Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, ricercò i corpi dei Santi magi, i quali nel tempo, da Gerusalemme, furono trasportati a Roma, quindi da Roma furono portati a Milano ed infine furono collocati nella Cattedrale di Colonia, per volontà di Carlo Magno. La più antica rappresentazione dei Re Magi in adorazione di Gesù è un affresco, dipinto nella prima metà del II secolo, sull’arco della cappella greca delle catacombe di Santa Priscilla a Roma.
LA LEGGENDA DELLA BEFANA
Secondo la leggenda cristiana popolare medievale, la Befana si chiamava Epifania ed era una vecchia fata e maga romana, che viveva nella città di Gerusalemme. Appena seppe della nascita di Gesù, voleva recarsi prima degli altri a rendere omaggio alla Sacra Famiglia. Non sapeva cosa regalare a Gesù e mentre pensava a quale dono straordinario e speciale potesse realizzare, il Diavolo le rubò la sua bacchetta magica. Infuriata e disperata si mise alla ricerca della bacchetta magica, ma invano. Mentre la cercava in città, dopo una settimana, incontrò i Re Magi che le chiesero dove abitava Gesù: Invidiosa dei Re Magi, che erano riusciti ad arrivare prima di lei a Gesù, rivelò un indirizzo sbagliato: I Re Magi, avvisati ed informati dall’Arcangelo Gabriele, trovarono la casa di Gesù e gli offrirono in doro oro, incenso e mirra. Epifania, pentita, voleva raggiungere i Re Magi per scusarsi della bugia detta, ma era troppo tardi, erano già partiti, per ritornare ai loro Paesi di origine. Anche il Diavolo si pentì e fece ritrovare ad Epifania la sua bacchetta magica. Indegna di visitare Gesù, pensò che ogni anno si sarebbe sostituita ai Re Magi, portando la felicità ed i doni a tutti i bambini del Mondo. Ai bambini buoni avrebbe portato dolci e giocattoli, mentre ai bimbi monelli avrebbe portato solo cenere e carboni.
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6 Gennaio 2021