L’Edificio Scolastico ” Mazzini “
I PRIMI 120 ANNI DELLA SCUOLA ELEMENTARE MAZZINI Agli inizi dell'800 Gioia aveva circa diecimila abitanti e nel nostro paese erano funzionanti le scuole elementari; queste erano a carico del Comune, che nominava i maestri, ma non mancavano scuole private che si prendevano cura dell'educazione dei ragazzi, come quella che si teneva tra le mura […]
I PRIMI 120 ANNI DELLA SCUOLA ELEMENTARE MAZZINI
Agli inizi dell'800 Gioia aveva circa diecimila abitanti e nel nostro paese erano funzionanti le scuole elementari; queste erano a carico del Comune, che nominava i maestri, ma non mancavano scuole private che si prendevano cura dell'educazione dei ragazzi, come quella che si teneva tra le mura domestiche dell'abate Francesco Paolo Losapio.
All'indomani dell'Unità d'Italia ( 1861 ) la popolazione di Gioia ammontava a circa 17 mila persone. I nostri amministratori, anche se in quell'anno provvedono ad aprire le scuole elementari secondo le disposizioni regie, prima di tale data erano stati solleciti ad impiantare nel nostro Comune non solo le scuole elementari, ma anche altre scuole.
Nel 1862 le scuole elementari erano frequentate da un gran numero di alunni tanto che, a causa dell'esagerato affollamento mattutino, era stata già da allora prevista l'apertura della scuola serale e di quella domenicale per consentire a tutti di frequentarle. Nel periodo 1873-75 viene costruita la prima ala, quella maschile, dell'Edificio scolastico. Dal 1874 al 1889 le classi di scuola elementare furono allocate al pianterreno, primo e secondo piano del Convento di San Francesco, in piazza Plebiscito.
Poiché tali locali, seppur adattati, non erano sufficienti al bisogno della popolazione gioiese nel 1888 il Consiglio comunale delibera la costruzione di un nuovo edifico scolastico maschile.
Lo stesso Consiglio nella seduta del 10-4-1899 pensa di far costruire una palestra per la scuola elementare e approva il Regolamento per le scuole elementari di Gioia, che consta di 62 articoli. Il progetto iniziale è firmato dall'architetto gioiese Cristoforo Pinto
A maggio del 1889 il pianterreno del nuovo edificio scolastico viene completato e il Consiglio comunale in data 20 maggio delibera di pagarne i relativi lavori.
Il 28-2-1890 il Consiglio delibera l'impianto di tre nuove scuole elementari e il 15 aprile propone l'ampliamento dell'edificio scolastico ad uso delle scuole ginnasiali, che si trovavano in locali inadatti e antigienici. Tutto ciò, nonostante le non floride condizioni di bilancio, come ebbe a dire il Sindaco nel discorso del 2-10-1890: Il bilancio non è florido, ma non lesineremo su igiene e istruzione pubblica. ( Nel 1886 Gioia era stata interessata da una violenta epidemia colerica ).
Nella stessa seduta del 15 aprile 1890, sotto il sindacato di Vincenzo Taranto, il Consiglio comunale conferisce l'incarico alla Giunta di provvedere a far elevare un progetto di ampliamento dell'Edificio scolastico ad uso delle scuole femminili, allocate in locali inadatti e antigienici, e successivamente concede l'autorizzazione a richiedere un mutuo alla Cassa DD. PP. per la sua costruzione di lire centomila.
Il progetto, eseguito dall'ing. Giacinto Carano, che prevedeva 31 aule, viene approvato dal Consiglio comunale in data 8 gennaio 1891.
Il 3 novembre 1890 si decide di stanziare nel bilancio comunale £. 70.000 per completare l'Edificio scolastico.
Il 10 novembre 1891 il Consiglio propone l'apertura di una scuola serale per maschi e una festiva per le femmine , per il 1892. Il 27 agosto 1892 si parla dui impiantare due nuove scuole elementari di grado inferiore dall'a.s. 1892-93.
Il 19 settembre 1893, poiché è prossimo il completamento del nuovo Edificio e imminente la sua apertura, che avviene l'11 settembre, il Comune esamina il progetto di apertura di una strada tra l'edificio scolastico e il Convento di San Francesco, l'attuale piazza Luca D'Andrano,
Il 10 giugno 1898 il Consiglio reitera la richiesta di mutuo suppletivo di £. 22.000 con la Cassa DD. PP. per il saldo dell'Edificio scolastico. Su invito del ministro Baccelli nel 1899 la scuola elementare viene dotata di un campicello per le prime nozioni agrarie da impartire ai giovinetti.
Nel 1899, il 16 gennaio il Consiglio affronta il tema della razionalizzazione delle scuole elementari; esse sono tre di grado superiore maschili e 12 di grado inferiore, tre di grado superiore femminili e nove di grado inferiore. Nello stesso anno il R. Provveditore effettua una visita alla scuola elementare e si rende conto che essa ha due piani, è dotata di 30 classi maschili e femminili, ha l'ufficio del Direttore e le aule per i maestri.
Il 20 ottobre 1899 il Consiglio delibera l'applicazione di grate in ferro a 45 finestre del pianterreno dell'Edificio scolastico e l'impianto di campanelli elettrici, che è irregolare a detto del R. Provveditore.
A testimonianza della considerazione e della validità dell'istruzione elementare nel nostro Comune basta ricordare due episodi:
– Il 9-8-1890 il Consiglio comunale manda un voto di ringraziamento all'Ispettore Scolastico Provinciale per la medaglia d'argento, conferita dal Ministero della P.I. al Comune di Gioia, quale benemerito dell'Educazione Nazionale. L'Ispettore Scolastico, professor Orazio Ruggieri, infatti aveva inviato al Comune la medaglia con il relativo Decreto Ministeriale in data 5 agosto.
– Nel 1899 Gioia, unico Comune tra quelli meridionali, viene invitato, su esplicita richiesta del R. Provveditore, del Consiglio Scolastico Provinciale e dello stesso Ministro della P. I., On. Baccelli, grazie allo sviluppo dato all'istruzione popolare, a rappresentare l'Italia e a partecipare, insieme alle città di Torino e di Livorno, alla Esposizione Internazionale di Parigi del 1900. In tale circostanza, oltre ad alcuni lavori degli alunni della scuola elementare furono inviati a Parigi foto e riproduzioni di alcuni monumenti gioiesi, tra cui quelle riguardanti il Castello e l'Edificio scolastico appena costruito. Come si evince dal Consiglio comunale del 26-4-1900 la scuola elementare, su designazione del Governo, figurava come edificio modello nella Esposizione di Parigi.
Altro momento fondamentale nella storia della scuola elementare è la decisione assunta dal Consiglio comunale, che nel Bilancio per il 1903 prevede la refezione scolastica per gli alunni poveri della scuola elementare che inizia a funzionare nell'nno 1905. In data 20-1-1906 è deliberata l'istituzione della refezione scolastica. Essa consiste nella distribuzione agli alunni indigenti di una razione di g.150 di pane per i più piccoli e 180 per i più grandi e di qualche frutto.
Il 2 aprile 1903 il Consiglio delibera di istituire un corso di lavoro manuale educativo di insegnanti elementari a Gioia.
Il 18 maggio 1905 il Consiglio delibera l'istituzione di due classi maschili di scuole serali e festive.
Il 26 maggio 1905 viene istituito il Patronato Scolastico, che soppianta la vecchia Commissione di Vigilanza alle scuole.
Il 29 ottobre 1906 il Consiglio approva l'impianto elettrico nei locali della scuola elementare, che prima funzionavano a petrolio e poi ad acetilene; è infatti prossima l'inaugurazione dell'illuminazione elettrica nel Comune.
A novembre del 1906 si parla dell'insegnamento del francese nelle seste classi elementari. così come nel 1909.
Nel 1907 il Sindaco, avv. Bruno, comunica alla Giunta comunale di aver istituito un ricreatorio a pagamento per gli alunni, da estendere successivamente anche agli alunni poveri, con sussidio comunale, se lo stesso avesse dato positivi risultati.
Il 30 dicembre 1908 si parla di sdoppiamento delle classi elementari e di spese per le scuole serali per adulti analfabeti.
Il 6 febbraio 1912 è ratificata l'istituzione di una classe mista nelle scuole elementari.
Poiché l'edificio scolastico è insufficiente ai bisogni, nel 1913 si tramezza l'aula magna e c'è l'esigenza di un ampliamento. Ad agosto del 1913 si delibera di istituire una nuova classe maschile inferiore e una nuova classe femminile inferiore.
Nel 1919 il Comune fa apporre delle retine alle 34 finestre del piano terra dell'edificio non solo per proteggere le aule dagli insetti, ma anche per riparare i vetri e gli alunni dal lancio di pietre da parte di monelli. Le strade in quegli anni erano a macadam, cioè costituite da una massicciata di pietrisco costipato e spianata da un rullo compressore, il cui sottofondo era costituito da pietrame di grossa pezzatura.
Durante la prima guerra mondiale l'edificio viene utilizzato come Ospedale militare, tanto che nel 1916 il Comune paga dei fitti di locali per la scuola elementare. Tale utilizzo è stato effettuato anche durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1919 nella scuola elementare viene scoperta una lapide al tenente De Felice.
Il 15 novembre 1926 viene deliberato l'impianto di acqua potabile alle scuole elementari femminili.
Il 26 agosto 1927 si parla di adattare le aule dell'Edificio scolastico; infatti occorrono 18 aule nuove per evitare l'orario alternato: 3 dividendo l'aula magna, 2 dividendo l'aula n. 10 e il resto da impiantare nell'ex officina elettrica. Il 3 novembre 1928 sono nominati i bidelli provvisori alle nuove scuole impiantate all'ex officina elettrica. Il 29 novembre sono istituite le scuole serali per adulti analfabeti.
Il 17 maggio 1930 viene decisa la sopraelevazione del muro di cinta dell'Edificio scolastico.
Il 6 aprile 1935 il Comune delibera l'acquisto di un apparecchio di proiezione per la Scuola.
Il 19 agosto 1935 il Comune decide di adattare un'aula superflua dell'Edificio, per l'avvenuta costruzione del secondo Edificio scolastico, da adibire ad abitazione del custode. Il 22 agosto 1935, per l'avvenuta costruzione del secondo Edificio Scolastico il Podestà decide di utilizzare un'aula superflua dell'Edificio come abitazione del custode.
Il 31 gennaio 1936 il Podestà deliberando alcuni lavori alla cucina del custode dell'Edificio scolastico di Piazza Umberto, lo cita con il nome di Principe di Piemonte, ma è il 26-3-1936 il Consiglio comunale delibera di intitolare l'edificio scolastico in Piazza Umberto I a S.A.R. il Principe di Piemonte.
Il 12 settembre 1936 il Podestà delibera l'acquisto di un ventilatore fisso per la Scuola. Il 7 novembre 1936 vengono pagati i lavori di attacco alla fognatura dell'Edificio scolastico.
Il 29 gennaio successivo viene nominato un istruttore per le esercitazioni pratiche di falegnameria nelle scuole elementari.
Il 24 agosto 1943 il Commissario Prefettizio Cesare Svelto delibera di sostituire l'intitolazione del nuovo Edificio Scolastico ( Mussolini ) che si riferiva al vecchio regime, dopo aver chiesto le relative autorizzazioni alla R. Prefettura e al Ministero dell'Interno. Egli intende intitolare l'Edificio Scolastico Mussolini a Giuseppe Mazzini, patriota della libertà dell'Italia e modello di maestro per tanti giovani, in quanto l'altro edificio era intitolato al Principe di Piemonte. L'Edificio Mussolini rimane privo di denominazione fino agli anni '60, mentre il nome di Mazzini viene attribuito a questo Edificio Scolastico elementare.
Il primo dicembre 1945 la Giunta, a seguito della derequisizione dell'Edificio scolastico da parte delle truppe alleate, provvede a lavori di imbiancatura essendosi già trasferite le scuole elementari.
L'11 luglio 1955 la Giunta delibera l'istituzione di un laboratorio odontoiatrico scolastico comunale, da far funzionare nella Scuola Mazzini.
Il 25 gennaio 1956 la Giunta regolamenta il servizio di custodia dell'Edificio Mazzini e affida l'incarico a Donvito Giuseppe.
Il 26 agosto 1960 il Comune istituisce un ambulatorio medico scolastico presso la Scuola. Nello stesso anno Hanno inizio i lavori di installazione di un impianto di riscaldamento a nafta e la creazione di un locale di protezione del serbatoio, da situare nell'atrio della Scuola.
Il 28-10-1960 la Giunta delibera un contributo di £. 70.000 alla Direzione Didattica di Gioia per l'acquisto di un apparecchio televisivo occorrente per un corso di scuola popolare per televisione, che sarebbe stato istituito a Gioia.
La Scuola è stata ristrutturata e messa a norma agli inizi del XXI secolo, ma pur essendo stato per tanto tempo un istituto scolastico all'avanguardia è ancora priva di una palestra coperta, indispensabile per coniugare il motto latino: Mens sana in corpore sano.
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1 Comment To "L’Edificio Scolastico ” Mazzini “"
#1 Comment By Francesco Giannini On mercoledì, 2 settembre 2009 @ 20:08
Vorrei rivolgere un invito a tutti i frequentatori e lettori del blog affinchè diano la loro collaborazione sia raccontando esperienze di vita, sia riportando alcuni episodi o aneddoti, sia inviando foto, possibilmente d’epoca, riguardanti gli argomenti trattati.
Scopo degli articoli da me pubblicati non è solo quello di socializzare con voi argomenti, personaggi, tradizioni, monumenti relativi alla storia passata o presente della nostra comunità,, ma anche quello di sollecitare la partecipazione e il coinvolgimento di chi è a conoscenza di particolari, di esperienze, di documenti che ci aiutino a comprendere meglio il passarto per vivere meglio il presente e mantenere vivo l'amore per la nostra terra e il nostro Paese.
Una comunità che non affonda le sue radici nel passato è una comunità che non ha storia è una comunità che va allo sbaraglio, semza punti di riferimento.
Gioia è stata resa grande in passato e ancora oggi ci sono concittadini che onorano il nostro Paese tra ” le cento Città d’Italia ” con la loro operosità e il loro impegno quotidiano per il conseguimento del bene comune.
Segnaliamo anche esempi da prendere a riferimento nel nostro quotidiano scorrere della vita.
Un caro saluti a tutti
Franco Giannini
1 Settembre 2009