Le sculture di Mario Vacca nel Centro Storico
Facendo seguito all'originale volontà di abbellire il Centro Storico di Gioia con la creazione delle Porte dell'Imperatore, per rendere più vivo e fruibile il nostro nucleo abitativo originario, un altro artista locale si è cimentato in un'opera volta a rievocare il nostro passato e a rendere più bello questa parte del nostro paese.Le sculture in […]
Facendo seguito all'originale volontà di abbellire il Centro Storico di Gioia con la creazione delle Porte dell'Imperatore, per rendere più vivo e fruibile il nostro nucleo abitativo originario, un altro artista locale si è cimentato in un'opera volta a rievocare il nostro passato e a rendere più bello questa parte del nostro paese.Le sculture in oggetto sono bassorilievi in pietra, eseguiti nel 2012 dal nostro concittadino, maestro costruttore, che, quando ha posto fine alla sua attività lavorativa, ha riscoperto dsi possedere un vero talento artistico: lo scultore Mario Vacca.
Questi lavori, eseguiti su pietra, nella sua bottega artigianale sita nel Centro Storico di Gioia, in via Carlo III di Borbone n. 17, sono stati donati al Comune di Gioia nel 2013 e sono stati inseriti sul prospetto di alcune abitazioni del Centro Storico. Hanno quasi tutti per soggetto Federico II, Bianca Lancia, falchi, elementi questi legati all'illustre personaggio Normanno-Svevo.
Alcune opere, come il Sator e alcuni elmi, completano il repertorio delle creazioni artistiche dell'autore.
Di seguito si riportano i bassorilievi più significativi.
A sx. un falco, simbolo di Federico II, posizionato all'angolo di via Serpente con via Carlo III di Borbone.
Poiché è posto su una mesola in pietra, a livello della targa che riporta il nome della strada, occorre sollevare lo sguardo per osservarlo.
A dx. testa di un falco in Via Carlo III di Borbone, 32. L'immagine è scolpita su una grata in pietra che funge da chiusura di un punto luce di una abitazione.
Probabilmente questo bassorilievo è stato commissinato dal proprietario dell'abitazione per abbellire il percorso che i visitatori effettuano per la visita del Centro Storico, con la richiesta che il lavoro fosse in sintonia con il tema delle altre sculture e si inserisse armonicamente nel rievocare il ricordo di Federico II.
A sx. Federico II e Bianca Lancia, angolo Via Serpente con Via Carlo di Borbone.
L'autore ha voluto accomunare i due personaggi, legati secondo la leggenda alla storia del castello del nostro Comune.
Tale legame, secondo alcuni, sarebbe testimoniato dalla presenza di due protuberanze simili a seni, scolpiti nel sotterraneo della Torre dell'Imperatrice del Castello di Gioia, che al tempo di Federico II era utilizzato come carcere.
A dx. un abbozzo di corona imperiale sormontata da una Croce, a testimoniare la volontà di Federico II di riunire i popoli nel nome della cristianità.
Nella scultura si potrebbe intravedere, al di sopra della corona, la testa di un rapace.
Come riportato sul bassorilievo a sx. siamo in Via Carlo III di Borbone n. 17, laboratorio dell'artista Mario Vacca, il cui numero è sottoposto all'immagine di un uccello rapace notturno.
Anche a dx. lo scultore ha raffigurato un rapace, a ricordo di una delle passioni di Federico: la caccia con il falcone.
Di questa attività o sport lo stesso Federico II ha lasciato traccia scrivendo il libro: De arte venandi cum avibus.
Questa vena letteraria e la passione di Federico per la caccia viene riproposta anche su una delle Porte dell'Imperatore che abbelliscono le vie del Centro Storico di Gioia, e precisamente quella adiacente all'Arco San Nicola, a poca distanza da questa scultura. Anche in questo caso le Porte dell'Imperatore e le sculture di Mario Vacca costituiscono un unicum nel panorama federiciano.
A sx. stemma araldico in Via Carlo Di Borbone. Non siamo a conoscenza a chi possa appartenere, ma il richiamo a Federico II è fin troppo evidente, per la presenza dell'aquila imperiale.
A dx. una scultura " fuori tema " direbbe un docente,posizionato sotto l' Arco Costantinopoli.
Si tratta di un mascherone apotropaico, immagini pagane di un tempo e che permangono ancora oggi in numerosi centri del Sud, mascheroni simili a quelli che ritroviamo su alcuni portoni d'ingresso delle più antiche abitazioni gioiesi, che svolgono la medesima funzione di scongiuro, di protezione dal malocchio e dai malanni.
Un tempo, infatti, la superstizione, come la paura di " affascino " da parte di persone invidiose e malvagie, la diffusione di malattie contagiose e mortali e il perdurare delle guerre, portavano gli uomini a ricorrere a queste forme di " magia " per combattere queste avversità.
A sx. si nota un altro mascherone, posto sulla facciata di un'abitazione di via Piottola, 3.
Questa scultura è molto più curata nei particolari rispetto a quella precedente.
E' una rivisitazione moderna, più simile a quelle che troviamo sui portoni di accesso alle nostre abitazioni, rispetto all'altra, che si rifà all'iconografia classica.
Sulla parte dx. la sultura sita in Via Carlo di Borbone n. 5, rappresenta Federico II, che porta sul capo una corona singolare.
Infatti su di essa sono presenti due elmi contrapposti, probabilmente per ricordare le numerose guerre che il sovrano dovette affrontare durante il suo regno.
A sx. Federico II, bassorilievo che si può ammirare via Concezione.
E' da sottolineare che questa, ma anche altri bassorilievi raffiguranti l'imperatore Federico II, a volte non rispecchiano le proporzioni del volto o presentano una lavorazione più ampia in senso verticale, portando a realizzare immagini allungate rispetto alla norma.
Infatti queste realizzazioni sono sate eseguite tenendo conto della grandezza della pietra di cui l'artista disponevana e su di essa ha giocato con la sua immaginazione per darci un ritratto che, attraverso una riproposizione dell'iconografia classica, ci ricordasse la figura dell'imperatore.
A dx. un' altra " anomalia " rispetto al tema federiciano. Si trova in Via Carlo III di Borbone e in Via Piottola e rappresenta il SATOR, simbolo che sembrerebbe anch'esso far parte del mondo magico.
A sx. anagramma SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, mentre a dx. il quadrato del Sator.
Disponendo le parole su una matrice quadrata (vedasi figura), si ottiene una struttura che ricorda quella dei quadrati magici di tipo numerico. Le cinque parole si ripetono se vengono lette da sinistra a destra e da destra a sinistra, oppure dall'alto al basso o dal basso in alto. Al centro del quadrato, la parola TENET forma una croce palindromica. Il quadrato del Sator è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS. La loro giustapposizione, nell'ordine indicato, dà luogo a un palindromo, vale a dire una frase che rimane identica se letta da destra o viceversa.
L'iscrizione è stata oggetto di frequenti ritrovamenti archeologici, sia in epigrafi lapidee che in graffiti, ma il senso e il significato simbolico rimangono ancora oscuri, nonostante le numerose ipotesi formulate.
Una interpretazione più semplice considera "Arepo" come nom e proprio, da cui il significato diviene: Arepo, il seminatore, tiene con maestria l'aratro. Partendo dalla identificazione del Sator, il seminatore, con il Creatore (vedi la Parabola del seminatore e la Parabola del granello di senape ), qualche studioso ha proposto la seguente interpretazione: "Il Creatore, l'autore di tutte le cose, mantiene con cura le proprie opere".
A sx. Arco Nardulli: re e regina. L'artista Mario Vacca ha voluto abbellire questo arco antico ponendo ai due lati, sulla sua parte superiore, le sculture che rappresentano il re e la regina, come fossero a guardia della porta d'ingresso dell'arco.
A dx. le due sculture presenti nella corte dell'Arco Nardulli raffigurano una maschera e una corona. La parte superiore con gioco di tondi rientranti e sporgenti crea l'effetto del particolare della testa di un uccello.
Entrambe le sculture sono presenti sull'abtazione di Via Barba n. 13.
Si tratta della sede dell'Associazione Artensione, dalla quale è partita l'ispirazione di abbellire alcune strade del Centro Storico con le Porte dell'Imperatore: un omaggio quindi a Mario Pugliese, l'artista che gratuitamente mette a disposizione quei locali per numerose iniziative culturali.
La scultura di sinistra ci mostra l'immagine di un re coronato, che si comprende essere Federico II.
Quella di destra, presenta l'immagine di una corona, segno di regalità, che ci richiama ancora una volta al sovrano svevo e al suo legame con la nostra città.
Anche per queste sculture l'autore sfutta al meglio la grandezza del materiale che ha a disposizione.
A sx. Bianca Lancia, Via M.Petrera La scultura rappresenta Bianca Lancia, sfortunata donna dell'Imperatore Federico II, da lui sposata in punto di morte.
Il segno della sua regalità è attestato dalla corona che porta sul capo, anch'essa sormontata da una Croce, simbolo della fede cristiana della regina.
Anche la scelta della pietra, più bianca rispetto a quella utilizzata per Federico, sta a testimoniare la purezza e l'onestà di una donna, infangata invece dalle calunnie di gelosi cortigiani.
A dx. posizionato tra i numeri civici 29-31 in Via michele Petrera troviamo un altro bassorilievo raffigurante Federico II. Quest'ultimo, a differenza di molti altri, che sono sorretti da staffe metalliche, è murato sulla facciata dell'abitazione, creando un tutt'uno con essa.
Caratteristico è bassorilievo posto sulla sinistra, situato in via Petrera n. 38 che raffigura l'imperatore Federico in una posa che parrebbe scomposta.
Infatti mentre gli occhi appaiono orientati in posizione centrale, il naso e la bocca non sono in asse, ma sono spostayo verso la parte sinistra di chi osserva. La guancia destra, poi, sembra sia stata oggetto di abrasione o di cicatrici.
Tale postura, oltre a volerci far capire che Federico II aveva lo sguardo rivolto in ogni direzione, per i suoi molteplici interessi, mentre la parte destra per niente scolpita si spiegherebbe con il materiale papideo che l'artista aveva a disposizione e che non permetteva di raggiungere una finitura completa.
Anche la scultura riportata a destra, posta in via Concezione n. 35, ci presenta una figura rozza e poco armonica di Federico, effetto dovuto dal materiale utilizzato dallo scultore. Sotto: Re e regina Arco Mastrocinto
a dx. elmo via M. Petrera.
Accanto ai temi tradizionali dei sovrani, qui rappresentati di profilo, quasi a guardia degli abitanti della corte che si apra al di là dell'arco compare anche quello dell'emo, elemento militare che ci richiama alla mente le numerose campagne di guerra che Federico II dovette sostenere durante il suo regno, contrassegnato ad alterne vicende: contese, guerre e periodi di relativa pace e benessere per i popoli da lui governati.
Con questi interventi si è iniziato un processo di recupero del Centro Storico. Si dovrebbe recuperare e restaurare l’esistente e renderlo vivo con l'apertura di botteghe artigianali e insediamenti commerciali.
I bassorilievi riportati in questo articolo sono solo una parte di quelli scolpiti e donati alla comunità gioiese dal signor Vacca. Una passeggiata attraverso le strade del Centro Storico permetterà ai visitatori di osservare tutte le opere che ne hanno abbellito e arricchito il percorso.
Per un’ulteriore valorizzazione del nostro Centro Storico e per non perdere le radici della nostra Storia ritengo sia opportuno far rivivere, attraverso delle manifestazioni stabili ed annuali, quei momenti significativi che hanno contraddistinto lo sviluppo del nostro Paese.
A titolo esemplificativo potrei suggerire alcune iniziative:
- Un torneo dei rioni dei borghi storici,
- una festa federiciana da svolgersi a luglio e dicembre, con tornei e palio,
- rievocazioni storiche dell’arrivo dei Saraceni, dei Bizantini, dei Normanno-Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi, dei Greco-Albanesi,
- rievocazione dell’eccidio dei Martiri del 1799,
- rievocazione del Brigantaggio a Gioia,
- rievocazione dell’istituzione del Patronato dei tre Santi Protettori ( S. Sofia, S. Filippo, S. Rocco ),
- un festival cinematografico Canudiano, in ricordo di Ricciotto Canudo,
- rievocazione dell’impresa di D’Annunzio su Cattaro.
- © E' consentito l'utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte e il nome dell'autore.
22 Giugno 2016