“L’Angelo della Storia” del prof. Vito Antonio Lozito

Sabato 22 febbraio 2025 nel salone del Circolo Unione di Gioia del Colle sarà presentato il libro “L’Angelo della Storia, il romanzo sulla porta dell’ultimo sguardo” del prof. Vito Antonio Lozito. Dopo i saluti del Presidente del Circolo Unione, Romolo Di Brino, dialogheranno con l’autore Dalila Bellacicco, Francesco Giannini e Mario Guagnano con intermezzi musicali […]

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Locandina della presentazione del libro “L’Angelo della Storia” del prof. Vito Antonio Lozito

Sabato 22 febbraio 2025 nel salone del Circolo Unione di Gioia del Colle sarà presentato il libro “L’Angelo della Storia, il romanzo sulla porta dell’ultimo sguardo” del prof. Vito Antonio Lozito.

Dopo i saluti del Presidente del Circolo Unione, Romolo Di Brino, dialogheranno con l’autore Dalila Bellacicco, Francesco Giannini e Mario Guagnano con intermezzi musicali di Marco Lozito e letture da parte di Giulia Grippa e Erick Bronze.

Il prof. Lozito è abbastanza noto per sintetizzarne vita e opere. Notizie su di lui è possibile attingerne su questo sito digitando il seguente link: https://www.gioiadelcolle.info/index.php?s=lozito.

L’amico Antonio Lozito, che familiarmente chiamerò Antonio per accostamento ad un un altro Antonio, tolse da un suo cassetto e mi fece leggere il manoscritto del volume che stasera viene presentato, oltre 15 anni fa, in un periodo in cui collaboravamo e insieme preparavamo incontri e conferenze su temi e personaggi diversi, alcuni dei quali presentati anche in questa sede, per chiedermi un giudizio su quel suo lavoro.

In quell’occasione mi colpì il fatto che Antonio avesse anticipato e previsto ciò che puntualmente si verificò negli USA qualche anno dopo (l’elezione di un afroamericano Barak Obama a Presidente nel 2009). Lo invitai allora a pubblicare subito il suo lavoro non solo perché il libro mi pareva frutto di un sognatore, anzi una profezia, ma anche per il bel messaggio che, con il suo scritto, affidava a tutti gli uomini della Terra.

Quello che viene presentato stasera, secondo me, non è un romanzo tout court, anzi non lo definirei affatto un romanzo, è piuttosto una Storia, una Storia nella Storia dell’evoluzione del continente africano, il sogno che si tramuta in realtà e dunque il segno o la certezza del superamento dell’idea di superiorità della razza bianca sulle altre razze e in particolare su quella africana, e la possibilità di coltivare il sogno dell’integrazione tra i popoli e la nascita di un nuovo ordine mondiale.È la storia di un medico e di uno scrittore che vuol far conoscere al mondo l’orgoglio dell’essere neri e il desiderio di riscatto che si stava concretizzando dopo la decolonizzazione per restituire all’Africa il ruolo importante che gli europei le avevano sottratto con le conquiste coloniali e con la razzia delle loro ricchezze e delle materie prime di cui il continente è ricco.

È il racconto di un sognatore, di un visionario, termine non inteso nella sua accezione negativa di un individuo che vive fuori dal mondo e dalla realtà, ma di un uomo che preannuncia con largo anticipo i futuri cambiamenti positivi della società.

È anche la Storia di grandi pensatori, filosofi, poeti, scrittori che Antonio ha studiato e di cui sottolinea l’impegno sociale a favore dell’umanità

È un racconto sociologico, antropologico perché al centro c’è l’uomo, e inoltre è uno spaccato letterario e culturale di uomini e avvenimenti salienti del ‘900 e, per alcuni versi, è un racconto autobiografico, infatti è un racconto che rispecchia il percorso umano, sociale culturale dello scrittore con evidenti analogie con il protagonista della storia, come di seguito provo a sottolineare.

Il protagonista si chiama Antoine Pierraux, nato nel 1936 in Kenia, nipote di una famiglia di contadini, adottata da una coppia francese, contadini desiderosi di acculturamento e di riscatto sociale. Egli, infatti, si laurea in medicina alla Sorbona di Parigi e poi torna nel suo paese, il Kenia, per dedicarsi alla pratica e alla ricerca medica e per mettere a servizio dei suoi connazionali la sua professione sanitaria.

Anche nel settore medico è stato un precursore dei tempi; appassionato studioso di Microbiologia e di Virologia era  affascinato dalle ricerche in atto allora sui virus, da lui definiti illustri sconosciuti, e sul loro potere oncogeno su alcuni animali, come gli uccelli virus  da essi trasmessi all’uomo. È ciò che puntualmente si è verificato nel 2019 con il Covid, trasmesso dagli animali all’uomo!

Copertina del volume “L’Angelo della Storia”

È un africano che ritorna al suo paese natale, in una terra e in continente in cui fece la prima comparsa l’uomo e dove vissero felicemente i primi ominidi.

Per realizzare il suo sogno e la sua missione, trovando stretta la sola professione di medico e di ricercatore, scopre una vena nuova: quella di scrittore, poeta, saggista e conferenziere.

-Anche l’autore del volume si chiama Antonio, nato nel 1937; anche lui, non pago della sola professione di docente si iscrive alla facoltà di Medicina, anche se non completa l’intero ciclo di studi universitari.

-Entrambi sono figli di famiglie di contadini, desiderosi di un riscatto sociale e di abbattere le barriere sociali, entrambi sono legati al paese natale, dal quale non si allontanano o fanno ritorno e nel quale operano durante la loro esistenza.

-Entrambi sono missionari; il protagonista esercita la professione medica e successivamente anche di scrittore, intese come missione, e anche l’autore del libro è un missionario, poiché la sua professione di docente è da lui vista e vissuta come missione.

-Entrambi sono figli di un territorio ricco di storia: Antoine di un pezzo d’Africa che ha visti i lontani natali dei primi uomini, Antonio nasce nel centro più importante della Puglia centrale, la Peucezia, Monte Sannace, insediamento ricco di storia, risalente al IX secolo a.C., che registra la presenza dei primi uomini nella nostra penisola.

-Entrambi sono accomunati dal fuoco della scrittura, sono scrittori, saggisti (I tre amori di Dante, Storia di un personaggio pirandelliano, La dimensione umana e civile della poesia di Scotellaro, Fortunato Matarrese critico e storico letterario, D’Annunzio e Gioia, saggi su Leopardi, Le liriche di Isabella Morra, Ungaretti Oltre il deserto, Il mondo Antico e il mondo Moderno nella cultura di Enzo Vasco), poeti (Poesia dal Sud, Poesie del nostro secolo, Poesia dalla storia e dalla strada, Il Sud, Murgia), storici (es. Storia di 130, 140 e 150 anni del Circolo Unione, Identità storica della Città, Gioia del Colle La storia della nostra storia, Avvenimenti storici degli ultimi 200 anni a Gioia, Ricerca storica  sulla Marchesana  e dintorni), conferenzieri (molte delle quali conferenze svolte proprio in questa sede).

-Entrambi sono stati adottati: i nonni di Antoine da una coppia di francesi, i cui discendenti lo avviano agli studi e a una professione e missione a favore della società e Antonio è idealmente “adottato” da don Vincenzo Angelillo, che aveva intravisto in lui   particolari doti umane e culturali e lo ha guidato nei suoi studi.

Il protagonista incontra la futura compagna della sua vita nella capitale francese, a Parigi, la sposa e con lei fa ritorno nella terra natale, dove mettono alla luce due figli.

-Anche Antonio incontra la compagna della sua vita nella capitale italiana, a Roma, la sposa e fa ritorno nella sua terra natale e insieme danno alla luce due figli. Nei due personaggi forte ed evidente è il richiamo al ritorno al paese natale.

-Entrambi attraverso i loro scritti vogliono valorizzare le potenzialità del proprio territorio; Antoine vede il riscatto dell’Africa dopo le deportazioni e il colonialismo, già iniziato con un trasferimento temporaneo degli africani verso l’Europa e l’America per istruirsi, superare il concetto di inferiorità della razza negra, affermare l’importanza della Negritudine, come elemento positivo tra le culture e abbattere  i pregiudizi di un tempo e il ritorno dei neri nella terra di origine per mettere i propri talenti e le loro esperienze e capacità a servizio dei loro connazionali.

Anche il libro di Antonio vuol essere una testimonianza, la storia dell’evoluzione del nostro Sud, per tanti secoli considerato a torto come sottosviluppato e arretrato rispetto ad un Nord, vuole attestare il riscatto del Sud di cui lo scrittore è parte attiva. Come meridionalista Antonio sente l’orgoglio di appartenere a un Sud laborioso e ricco di storia e sente forte il bisogno di esternarlo con i suoi scritti.

-Un altro elemento unisce Gioia di Antonio con il Kenia di Antoine. Tra Gioia e il Kenia già nell’ultima parte del secondo Millennio si erano instaurati dei legami affettivi; molti gioiesi avevano preso residenza nel paese africano, dopo la decolonizzazione e il florido sviluppo economico e turistico di quella nazione.

Ma tornando al libro che stasera viene presentato, viene spontaneo chiedersi: Come mai il titolo “L’Angelo della Storia” dato dal nostro scrittore al suo libro?

Il prof. Lozito durante una conferenza

È lo stesso Antonio a darci la spiegazione. Un Angelo era sceso sulla Terra e viveva in mezzo agli uomini per annunziare loro la nascita del nuovo mondo nel terzo millennio: l’Angelo della Storia. Non era né bianco né nero; aveva le sembianze di un uomo, camminava e viveva tra gli uomini come un essere comune, ma le cose che diceva, come una voce misteriosa, entravano nell’animo di tutti. Le sue parole erano come quelle di un altro uomo, dette ormai tanti secoli fa, in un altro posto della Terra, per un altro significato della vita. Anche quell’uomo si era presentato a parlare ai popoli, agli uomini, ai re di quell’epoca come un angelo, vestito di bianco, ammantato di luce, penetrato di amore; il suo annuncio prevedeva, già 2000 anni fa, la fine della miseria, l’uguaglianza degli uomini e dei popoli. Ora Egli aveva mandato un angelo a parlare, ad indicare lo svolgimento del romanzo dell’uomo destinato a realizzare il Regno prima sulla Terra, poi nell’Universo. Non era un puro spirito, ma un uomo straordinario entrato nella vita dell’uomo ordinario, per dirigere la sua storia di signore della Terra e dell’Universo. Era troppo umano, per essere un puro spirito. Era venuto sulla Terra non per un uomo, ma per l’umanità, camminava con l’uomo che era diventato lo strumento operativo della sua volontà di bene e di progresso che l’angelo era venuto a portare agli uomini.

Questo è quanto riferisce Antonio sulla figura e sul ruolo dell’Angelo nell’odierna società.

L’Angelo è venuto all’alba della nuova Storia, ad un bivio per l’umanità: l’uscita del mondo dalla Terra (i voli spaziali), la scoperta e lo studio di nuovi mondi e di altre forme di vita dell’Universo, le nuove tecnologie, le nuove frontiere del Villaggio Globale, il neonomadismo dei popoli verso la mescolanza di tutte le razze e la caduta definitiva dei muri e delle divisioni etniche, l’affermazione dei neri nelle professioni, nella politica (Condolence Rice, Kamala Harris Barak Obama, ecc.), nelle diverse forme di arte (cinema, musica, danza, ecc …) nelle pratiche mediche (il primo trapianto di cuore fu effettuato un Sudafrica) e negli sport (tanti atleti di colore sono campioni del mondo).

L’Africa prende così coscienza delle proprie possibilità, delle sue ricchezze, del suo millenario patrimonio culturale, elementi a volte brutalmente sottomessi dai bianchi, prende coscienza della sua storia millenaria e delle violenze subite nei secoli precedenti e, supportata dall’Angelo della Storia, indica all’uomo del Terzo Millennio la strada da percorrere attraverso altre migrazioni, questa volta pacifiche, percorso segnato da scambi di conoscenze e di competenze, in maniera da attuare il progetto per il quale l’Angelo è venuto a darci indicazioni e sostegno: la formazione di un nuovo mondo nel quale non ci siano più divisioni tra Nord e Sud del pianeta, ma si dia vita ad un Villaggio Globale nel quale ognuno opera per il bene comune e collabora per il superamento di ogni forma di barriera e di guerra.

Questo è il libro di un uomo ottimista, scritto per gli uomini di ogni razza e di ogni credo religioso o politico, un libro che ha anticipato gli eventi che si sono succeduti posteriormente alla stesura delle vicende narrate e ha portato al dialogo e a positive trasformazioni e presa di coscienza e collaborazione tra gli esseri umani.

È un racconto che, oltre ad annotazioni letterarie, storiche e geografiche, antropologiche, annovera anche brani che ci ricordano, con la loro descrizione poetica, che il mondo potrà essere salvato dalla cultura, dalla poesia e dall’armonia che da essa promana, qualità che Antonio ci offre attraverso il suo prezioso lavoro.

Purtroppo, però, in questi ultimi anni questo percorso positivo felicemente auspicato e avviato, sembra essersi interrotto dal manifestarsi di nuove forme di colonialismo, di odio e di violenze. È un libro che andrebbe letto e meditato soprattutto dai reggitori delle sorti del mondo, per avere una guida, un Angelo lungo la strada da percorrere nel loro difficile e quotidiano impegno morale e sociale.

Alcune pubblicazioni del prof. Antonio Lozito

L’aver Antonio, uomo di vasta cultura, voluto pubblicare questo libro nell’imminenza del compimento dei suoi 88 anni, credo sia stata la sua voglia di lasciarci un messaggio, quasi un testamento spirituale consegnato all’umanità da un uomo che la sua cultura ha messo a disposizione di tutti per la formazione di un mondo migliore, basato sui valori della solidarietà, della tolleranza, del rispetto delle diverse etnie, per la pacifica convivenza e la nascita di un nuovo ordine mondiale.

Un’ultima riflessione, che, secondo me,  condensa e riassume il messaggio del libro di Antonio.

Emblematica mi sembra l’immagine riportata sulla copertina, che raffigura da una parte un luogo fortificato a difesa dei suoi abitanti, arroccati in altura  come a sostegno della loro superiorità sul resto della popolazione, e dall’altra un battello di pace, che si apre al mondo con le sue gonfie vele bianche, simili alle ali spiegate di un Angelo. Il battello, nonostante le avversità e il vento contrario, simboleggiato dalle bandierine che sventolano in senso contrario alla sua navigazione, è mosso dall’ uomo che, con la sua cultura e con la sua intelligenza, lo fa avanzare per raggiungere un nuovo mondo e per instaurare un nuovo ordine mondiale, fondato sulla pace, sull’uguaglianza e sull’integrazione dei popoli,  auspicio  che costituisce il messaggio che Antonio  invia a gonfie vele a tutti gli uomini.

Grazie, Antonio, per questo messaggio di speranza e di pace che ci lasci con questo tuo lavoro. Speriamo che ogni uomo, per la sua parte, ne faccia tesoro. A  te, Antonio,  l’augurio per altri nuovi e positivi traguardi.

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20 Febbraio 2025

  • Scuola di Politica

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