La Torre dell’Orologio
All'indomani dell'Unità d'Italia Gioia aveva già un orologio pubblico. Nel novembre del 1861 il Sindaco, Donatantonio Taranto propone la costruzione di un nuovo orologio pubblico sull'ex Convento dei Domenicani, allora sede del Municipio, perché quello esistente era meschino e per giunta a settembre era stato messo fuori uso da un fulmine. Il primo aprile 1878 […]
All'indomani dell'Unità d'Italia Gioia aveva già un orologio pubblico. Nel novembre del 1861 il Sindaco, Donatantonio Taranto propone la costruzione di un nuovo orologio pubblico sull'ex Convento dei Domenicani, allora sede del Municipio, perché quello esistente era meschino e per giunta a settembre era stato messo fuori uso da un fulmine.
Il primo aprile 1878 il Comune decide l'abbattimento della vecchia torre dell'orologio, sita alla strada del Duomo, per scopo di pubblica utilità cioè per allineare la piazza e per abbellimento del paese.
Nel 1883 il Consiglio Comunale approva l'impianto sull'ex Convento di S. Francesco di un nuovo orologio dando mandato alla Giunta per il suo acquisto e la successiva collocazione.
Tale decisione scaturiva dal fatto che l'orologio esistente ( che si trovava in Via Duomo, successivamente chiamata via Principe Amedeo) non riusciva a soddisfare i bisogni del pubblico, a causa dello sviluppo edilizio della città e quello sistemato sull'ex Convento di San Domenico era in posizione decentrata rispetto al paese.
Inoltre il Convento di San Francesco, che ormai aveva perso la sua connotazione religiosa per assumere quella di un edificio civile, attraverso la presenza dell'orologio rafforzava tale funzione sottolineando il nuovo corso unitario della Nazione italiana.
Il tempo, fino ad allora scandito da altri orologi o dal suono delle campane delle Chiese, da quel momento anche a Gioia veniva scandito dall'orologio civico, simbolo del nuovo stato laico ed unitario.
Il progetto della torre viene eseguito dall'architetto gioiese Cristoforo Pinto. Allorché nel 1884 terminano i lavori per la costruzione della torretta si provvede ad eseguire le opere in muratura e ad acquistare l'orologio.
L'acquisto viene effettuato dalla ditta di Alfonso Curci, fabbricante di Napoli e riguardava un orologio di mt. 1,30 per 35, con suoneria francese in 12 ore e ciascuna con i quattro quarti. Con tutto il macchinario, il quadrante in vetro con numeri di mt. 1,60 e sfere da 12-13 mm., il costo ammontava a L. 1.360. Furono inserite due campane, opera della ditta Francesco De Pali di Vittorio Veneto, del peso di Kg. 300, per un costo di L. 1147.
L'orologio con le campane hanno iniziato a funzionare dal 1885.
Durante la seconda guerra mondiale sulla sommità della torre è stata sistemata un sirena di allarme antiaereo, essendo Gioia sede di un campo di aviazione e quindi un obiettivo militare di primaria importanza. Anche dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale la sirena è rimasta sulla torre a ricordare alle generazioni future di evitare l'errore di fomentare guerre che col tempo diventano sempre più distruttrici e inutili.
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14 Aprile 2008