La solennità dell’Ascensione di Gesù al cielo
L’Ascensione del Signore è una solennità che la Chiesa ha cominciato a celebrare alla fine del IV secolo, quaranta giorni dopo la festa di Pasqua, per ricordarci l’ascesa al cielo di Gesù. Egli, infatti, come ci ricorda la Scrittura, dopo la sua morte e resurrezione fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio, […]
L’Ascensione del Signore è una solennità che la Chiesa ha cominciato a celebrare alla fine del IV secolo, quaranta giorni dopo la festa di Pasqua, per ricordarci l’ascesa al cielo di Gesù. Egli, infatti, come ci ricorda la Scrittura, dopo la sua morte e resurrezione fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio, affermazione che fa parte dell’annunzio fondamentale del messaggio a base della fede cristiana.
La domenica successiva a questa solennità la Chiesa festeggia la Pentecoste, per ricordarci che l’ascesa di Gesù al cielo non ci lasca orfani, perché subito dopo ci invia lo Spirito Santo per sostenerci nel cammino quotidiano e non farci mancare il suo aiuto e la sua parola di vita.
Infatti solo seguendo Cristo e il suo insegnamento, espresso nei Vangeli, si compie il progetto preparato da Dio per gli uomini, l’umanità raggiunge il suo completo e vero destino e la sua storia finalizzata al raggiungimento della meta finale, che consiste nella salvezza preparata per tutti.
Gesù che ascende in cielo, capo della Chiesa, è la primizia dei redenti, chiamati a raggiungere in cielo il divino Capo, è Colui che ci ha riaperto le porte dei cieli e ci ha riconciliato con il Padre e con i fratelli.
Di seguito riporto una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.La solennità dell’Ascensione di Gesù al Cielo.
Anticamente a Gioia del Colle la festa solenne dell’Ascensione di Gesù al Cielo veniva celebrata il Giovedì seguente alla quinta Domenica dopo Pasqua e veniva chiamata la festa di Gesù Salvatore.
Dopo la riforma liturgica, la solennità dell’Ascensione è stata spostata alla sesta Domenica dopo Pasqua.
A Gioia del Colle la festa dell’Ascensione rappresentava il culmine della Pasqua Gioiese.
La festa si celebrava in Chiesa Madre con la Santa Messa solenne a mezzogiorno, al termine della quale si svolgeva il Corteo dei Puri e cioè la processione solenne della reliquia dell’impronta del piede destro di Gesù, fatta pervenire da Roma dalla Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme e della statua settecentesca di Gesù Risorto, accompagnate in modo festoso da tutti i bambini che dovevano ricevere la Prima Comunione.
I bambini indossavano una tunica bianca o alba e recavano tra le mani un giglio, simbolo di purezza, che doveva essere ben conservato in casa per propiziare una santa vita cristiana.
Più anticamente si assisteva alla cavalcata dei bambini vestiti da angeli.
La processione percorreva l’anello viario extra murale, con la benedizione della reliquia ai quattro venti e con quella solenne in Piazza Plebiscito, che prevedeva la consacrazione dei fanciulli a Gesù Salvatore.
La processione era composta dal crocifero, da tutte le confraternite di Gioia, dal Corteo dei Puri, dal Capitolo, dalla reliquia con l’ombrello eucaristico, dalla statua di Gesù Risorto, dai lampari, dal baldacchino, dalle Autorità e dal popolo Gioiese.
In alcuni anni, per esigenze cautelative, venne portata in processione a statua di Gesù Risorto, conservata nella Chiesa di Sant’Angelo.
Dopo la riforma liturgica la festa esterna dell’Ascensione di Gesù venne soppressa, riducendosi alla sola festa liturgica in Chiesa.
La reliquia del piede destro di Gesù è attualmente conservata in Chiesa Madre, nella cappella laterale dei Santi, a destra del Cappellone copatronale di San Rocco.
© È consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte ed i nomi degli autori
16 Maggio 2021