La Scuola adotta un Monumento Parte II
Anche gli altri quattro Istituti scolastici di Gioia del Colle: la Scuola Media Statale ‘Enrico Carano’, il Liceo Classico ‘P. Virgilio Marone’, il Liceo Scientifico ‘Ricciotto Canudo’, l’Istituto Tecnico Industriale ‘Galileo Galilei’, hanno partecipato al Progetto ‘La Scuola adotta un Monumento’. La ‘ Scuola Media Statale ‘Enrico Carano’ ha adottato la Chiesa e il Convento […]
Anche gli altri quattro Istituti scolastici di Gioia del Colle: la Scuola Media Statale ‘Enrico Carano’, il Liceo Classico ‘P. Virgilio Marone’, il Liceo Scientifico ‘Ricciotto Canudo’, l’Istituto Tecnico Industriale ‘Galileo Galilei’, hanno partecipato al Progetto ‘La Scuola adotta un Monumento’.
La ‘ Scuola Media Statale ‘Enrico Carano’ ha adottato la Chiesa e il Convento di San Francesco.
Gli studenti dei corsi A, D, F, G, H, I, sono stati guidati dai docenti Francesca D’Acunti, Franca Lamanna, Vito Laudadio, Enza Losito, Franca Antonicelli, Franca Pastore, Antonio Bianco e Antonia De Candia.
Referente del Progetto è stata la prof.ssa Francesca D’Acunti. Marco Mastrovito, ex alunno della Carano, ha contribuito all’informatizzazione finale del lavoro.
In una prima fase gli studenti, insieme ai loro docenti, si sono riuniti nella Chiesa di San Francesco e hanno realizzato alcuni cori e la lettura del Cantico delle Creature e della Preghiera, composti dal Santo.In una successiva manifestazione sono state allestite una mostra fotografica sul monumento adottato, la drammatizzazione San Francesco e il lupo, sceneggiata dai ragazzi e un presepe vivente.
Un terzo momento, vissuto nel cortile della Scuola elementare Mazzini, ha comportato l’allestimento di un gazebo in cui sono stati messi in mostra il materiale bibliografico e iconografico raccolto, alcuni costumi utilizzati durante le drammatizzazioni, fotografie e cartoline relative al monumento e immaginette sacre di San Francesco, il tutto contornato da stendardi medievali disegnati e realizzati dagli stessi studenti.
Gli studenti, guidati dai docenti hanno effettuato uno studio approfondito del monumento con ricerca di fonti della sua storia, dalla fondazione fino alla data della loro adozione, venendo a conoscenza non solo dei vari personaggi che si sono presi cura degli immobili e degli aspetti visibili del complesso religioso, ma anche di quei particolari nascosti, tra cui gli ipogei presenti al di sotto della Chiesa.
Sono state esaminate le pitture che ornano la Chiesa, le iscrizioni, le statue e gli arredi in essa presenti.
Sono stati visionati anche il presepe, con le grandi statue in cartapesta, e l’immagine della Madonna Nera di Censtochova, donata dai militari polacchi nel 1948 allorquando tornarono in patria al termine del secondo conflitto mondiale.
La presenza della torre dell’orologio, innalzata sul Convento alla fine dell’800, è stata stimolo ad approfondire la conoscenza dell’architetto gioiese Cristoforo Pinto, autore del progetto.
Poiché nella Chiesa di San Francesco opera la Confraternita del Purgatorio gli studenti sono stati desiderosi di approfondire la conoscenza di questa istituzione religiosa e delle attività che ancora oggi continua a svolgere.
Nella cappella della Confraternita del Purgatorio, ubicata nel Cimitero Monumentale di Gioia, progettata dall’architetto Pinto, è sepolto il prof. Enrico Carano.
Questa coincidenza ha permesso agli studenti di ricercare notizie sulla vita e sulle opere dell’insigne studioso gioiese, titolare della loro Scuola Media.
Il lavoro svolto dagli studenti della Carano è stato stampato in un volumetto di 24 pagine.
Il Liceo Classico ‘P. Virgilio Marone’ ha adottato il Parco Archeologico di Monte Sannace.
Scelta più idonea non poteva essere effettuata, trattandosi di una Scuola che affonda le sue radici nella conoscenza del mondo classico, nella storia, nella collocazione temporale dei reperti e documenti che l’archeologica mette in luce attraverso campagne di scavo e nel confronto con civiltà diverse.
Hanno partecipato al Progetto alcuni studenti delle classi I C e II B dell’anno scolastico 2002-2003, sotto la guida dei docenti referenti Chiara Ivone e Beatrice Masci.
Gli studenti, dopo aver preso visione della localizzazione della zona archeologica ed aver preso parte alle operazioni di scavo, sotto l’attento controllo degli addetti ai lavori, hanno partecipato ad una conferenza tenuta dal direttore del Museo archeologico nazionale di Gioia che ha illustrato la notevole consistenza della zona archeologica e l’importanza storico-culturale della vasta area abitata dai Peuceti.
Si sono soffermati ad analizzare gli aspetti geo-morfologici del territorio e dell’origine del popolo che abitò il sito di Monte Sannace, un insediamento il cui nome fin ad oggi rimane sconosciuto.
Facendo riferimento a fonti storiche e ricerche più moderne gli studenti hanno ricostruito la storia e l’evoluzione del sito, hanno analizzato le opere di fortificazione esistenti, le abitazioni nella parte bassa e sull’acropoli, gli edifici pubblici presenti sull’acropoli, la necropoli della parte bassa dell’abitato e le grandi tombe sull’acropoli.
Dall’osservazione dei reperti rinvenuti nella zona archeologica sono risaliti ad individuare le attività economiche e quelle artigianali che praticavano gli abitanti del sito, ben sapendo che lo stesso era stato portato alla luce per meno della metà della sua estensione.
Al termine del loro lavoro gli studenti hanno realizzato un opuscolo in lingua italiana ed inglese, destinato a tutte le Scuole italiane aderenti al Progetto e ai visitatori della zona archeologica.
L’Amministrazione comunale di Gioia ha provveduto alla stampa di un opuscolo di 24 pagine che condensa il materiale prodotto dagli studenti del Liceo Classico ‘P. Virgilio Marone’.
Il Liceo Scientifico ‘Ricciotto Canudo’ ha adottato il Monumento ai Martiri del 1799.
Hanno partecipato al Progetto gli studenti delle classi 3 D e 3 A dell’anno scolastico 2001-2001 e la classe 3 D dell’anno scolastico 2002-2003 con i docenti referenti Antonio Notarnicola, Valerio Bernardi e Caterina Radogna.
Prima di dar l’avvio al Progetto gli studenti hanno approfondito lo studio degli eventi a partire dalla Rivoluzione Francese fino alla proclamazione della Repubblica Partenopea. In questo contesto storico nella loro ricerca hanno voluto saperne di più sulla Storia di Gioia e sulle vicende che funestarono il nostro paese nel 1799.
È emersa la figura di Emanuele De Deo, primo martire del Risorgimento italiano, la cui storia e la cui opera è stata analizzata attraverso numerose fonti scritte attinte da vari Archivi, tra cui l’Archivio di Stato di Bari, presso il quale gli studenti si sono recati in visita.
Si è passati ad analizzare il monumento, fatto realizzare in occasione del Centenario della morte dei Martiri del 1799, e a reperire notizie sull’autore, lo scultore Filippo Cifariello.
Una serie di immagini testimonia uno spiacevole avvenimento verificatosi nell’estate del 2000, allorquando il Putto che sovrasta il monumento, durante i lavori di ristrutturazione della Piazza fu colpito accidentalmente, andando in pezzi. A seguito del restauro il Putto fu riposizionato sulla sommità del monumento e nel maggio del 2002 venne ufficialmente scoperto alla presenza di alcune scolaresche.
Al termine del Progetto il lavoro svolto dagli studenti del Liceo Scientifico ‘Ricciotto Canudo’ è stato pubblicato dall’Amministrazione comunale di Gioia in un volumetto di 24 pagine.
L’Istituto Tecnico Industriale ‘Galileo Galilei’ ha partecipato al Progetto adottando come monumento il Molino a cilindri e pastificio a vapore ‘Alfredo Pagano’.
Gli alunni che hanno preso parte al Progetto sono stati in parte delle classi II B, III Am, V Am, V Ai, in collaborazione con i docenti Antonio Bruno, Giulia Notarnicola, Francesco Saturno, Vitina Tafuri. Hanno collaborato anche il tecnico di laboratorio Franco Minei e l’alunno Donato Capotorto per l’elaborazione al computer. Referente del Progetto è stata la docente Maria Isabella Gatti.
Calzante anche per questa Scuola la scelta del monumento da adottare; essendo un Istituto con specializzazioni Industriali, la scelta si sposa con un immobile che in passato fu sede di una fiorente industria locale.
Poiché il monumento rientra tra quelli dell’Archeologia industriale gioiese gli studenti hanno inteso preliminarmente effettuare un’intervista al prof. architetto Vito Angelillo, Presidente della Pro Loco e autore di un Foglio di Architettura sui monumenti industriali, specificatamente sull’Architettura preindustriale di Gioia del Colle.
Dopo aver dato uno sguardo d’insieme ai monumenti dell’archeologia industriale di Gioia, gli studenti hanno compiuto due passi nella Storia, soffermandosi sull’economia gioiese tra fine Ottocento e inizi del Novecento.
Sono passati in seguito a reperire notizie storiche e testimonianze sulla identificazione e localizzazione del molino a cilindri e pastificio a vapore ‘Alfredo Pagano’, sulla sua destinazione produttiva originale, sull’attuale destinazione, sui suoi dati storici.
Hanno provveduto alla descrizione del complesso architettonico e agli impianti e macchinari presenti ed utilizzati.
Gli studenti si sono soffermati a studiare il ciclo di lavorazione del grano e hanno potuto verificare queste loro conoscenze con la visita a un Molino ancora in funzione a Castellana Grotte.
Un ulteriore approfondimento di studio da parte dei partecipanti al Progetto è stato rivolto alla ricerca di notizie riguardati l’utilizzo del Molino come Campo di internamento per Ebrei, un esempio negativo di riutilizzo nel tempo di un’area industriale dismessa.
Una visita al Molino e pastificio ‘Pagano’ è stata resa possibile grazie alla disponibilità dell’allora proprietario, l’avv. Lucio Romano.
Il lavoro svolto dagli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale ‘Galileo Galilei’ ha trovato spazio in una pubblicazione volta dall’Amministrazione comunale di Gioia, composta di 24 pagine.
Il 18 gennaio 2002 a Roma, in Campidoglio i Comuni aderenti al Progetto La Scuola adotta un monumento, tra cui anche quello di Gioia rappresentato dall’Assessore alla Cultura Pino Dentico, hanno presentato un dettagliato rendiconto dello stato di attuazione del Progetto in corso.
Al termine del Progetto, come già ribadito, l’Amministrazione comunale di Gioia ha voluto raccogliere una sintesi del lavoro svolto dalle singole Scuole in sette pubblicazioni di 24 pagine ciascuna, da consegnare agli Istituti scolastici partecipanti, agli studenti aderenti al Progetto, alla Biblioteca comunale e a quanti fossero interessati alla migliore conoscenza dei monumenti coinvolti nella ricerca storica appena conclusa.
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16 Dicembre 2020