La Scuola adotta un Monumento. Parte I
Il Progetto “La Scuola adotta un monumento” è nato a Napoli nel 1992, su iniziativa della Fondazione Napoli Novantanove e d’intesa con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il C.E.D.E., i Ministri per la Pubblica Istruzione e i Beni Culturali e Ambientali, la Soprintendenza dei Beni Artistici Ambientali e […]
Il Progetto “La Scuola adotta un monumento” è nato a Napoli nel 1992, su iniziativa della Fondazione Napoli Novantanove e d’intesa con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il C.E.D.E., i Ministri per la Pubblica Istruzione e i Beni Culturali e Ambientali, la Soprintendenza dei Beni Artistici Ambientali e Archeologici di Napoli e Provincia e il Provveditorato agli Studi di Napoli.
In seguito si è sviluppato su rete nazionale.
Le finalità del progetto riguardano essenzialmente l’ambito della formazione della personalità del giovane, che deve, con l’aiuto della scuola, costruirsi una struttura culturale solida e problematica, acquisire una nuova consapevolezza delle proprie radici culturali ed assumere atteggiamenti propositivi nei confronti del futuro, anche attraverso la conoscenza del bene culturale.
Gli obiettivi didattici generali del Progetto sono:
-sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e alla tutela del patrimonio storico-artistico e, più in generale, dell’ambiente;-far assumere ai giovani comportamenti adeguati nei confronti dei beni culturali, della natura e del territorio;
-far comprendere ai giovani che adottare un monumento non significa solo conoscerlo, ma anche prenderlo sotto la tutela spirituale, averne cura, tutelarne la conservazione, diffonderne la conoscenza, promuoverne la valorizzazione.
Il lavoro di adozione per quanto riguarda Gioia del Colle, è stato sollecitato dal locale Assessorato alla Cultura e si è sviluppato lungo l’arco di tre anni e ha preso l’avvio il 7 aprile 2000 con una cerimonia ufficiale nel corso della quale le Autorità cittadine hanno conferito alle diverse Scuole un attestato di partecipazione per aver preso in affidamento il monumento prescelto. Nella stessa occasione gli studenti hanno pronunciato la formula di giuramento, assumendosi l’impegno morale e civile di prendersene cura.
Noi alunni della Scuola ….. promettiamo
-di impegnarci nello studio della conoscenza del patrimonio culturale di Gioia del Colle, perché possa essere sempre più conosciuta ed ammirata per le sue testimonianze millenarie
-di tutelare, con il nostro impegno costante, l’integrità dei monumenti adottati ed in particolar modo l’integrità del …
-di sollecitare, con i nostri interventi, le autorità responsabili perché vengano eseguiti i lavori di manutenzione e restauro dei monumenti “adottati” ed in particolar modo del ….
Speriamo che il nostro lavoro e i contatti con le altre città italiane ed europee, aderenti al Progetto “La scuola adotta un monumento” contribuiscano a sviluppare il rispetto per la memoria storica e spirituale ereditata dal passato, come testimonianza da trasmettere alle generazioni future.
Ognuna delle sette Scuole di Gioia ha scelto di adottare un monumento. La Scuola elementare “Mazzini” ha adottato l’Edificio scolastico Giuseppe Mazzini, La Scuola elementare “San Filippo Neri” ha adottato la Chiesa di Sant’Andrea, la Scuola media statale “Francesco Paolo Losapio” ha adottato il monumento a Giuseppe Garibaldi, la Scuola media statale “Enrico Carano” ha adottato la Chiesa e il Convento di San Francesco, il Liceo classico “Publio Virgilio Marone” ha adottato il Parco Archeologico di Monte Sannace, il Liceo scientifico “Ricciotto Canudo” ha adottato il monumento ai Martiri del 1799 e l’Istituto Tecnico Industriale “Galileo Galilei” ha adottato il Molino a cilindri e pastificio a vapore “ Alfredo Pagano”.
Gli studenti coinvolti nel Progetto hanno svolto ricerche sui singoli monumenti da adottare, attingendo alle fonti di archivi, a visite sui siti interessati, a interviste a studiosi e storici locali.
Al termine del Progetto le sette Scuole interessate hanno socializzato il loro percorso di approfondimento e di adozione fornendo all’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Cultura di Gioia del Colle tutto il materiale grafico e iconografico prodotto, che ne ha curato la pubblicazione ad aprile del 2004.
Sono stati stampati sette volumetti, uno per ogni Scuola partecipante al progetto.
In particolare gli studenti delle classi III-IV-V degli anni scolastici 1999-2000, 2000-2001, 2001-2002 della Scuola Elementare ‘Mazzini’, con l’aiuto delle docenti Rosa Regina, Michelina Girardi, Eulalia Mirizio, Giovanna Castellano e della docente referente Palmira Albino, hanno affrontato lo studio dell’Edificio scolastico Mazzini nei suoi vari aspetti: storico, urbanistico, architettonico, sociale, letterario, folkloristico, documentario.
Tenuto conto che il lavoro si è svolto durante tre anni scolastici, il piano della ricerca ha avuto una scansione temporale divisa in due fasi. Nella prima fase gli alunni si sono concentrati sull’epoca in cui l’edificio scolastico era sorto (1868), abbracciando un arco temporale compreso tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Nella seconda fase ci si è soffermati sull’epoca successiva alla Prima Guerra Mondiale fino alla fine del Novecento.
Per conoscere la storia dell’edificio si è fatto ricorso alle fonti, consultando antiche planimetrie, progetti di costruzione e di ampliamento dell’edificio e a notizie riguardanti l’utilizzo dei materiali di costruzione impiegati, le tecniche utilizzate, gli attrezzi ed i costi sostenuti.
Tutti quei documenti, integrati da immagini e racconti dei cittadini più anziani, sono stati oggetto di riflessione e di confronto con le tecniche edilizie attualmente in uso e sono serviti a favorire osservazioni dirette che hanno reso il lavoro di ricerca più proficuo e concreto.
La lettura della relazione del progetto compilato dall’architetto Cristoforo Pinto per l’edificazione del piano terreno dell’edificio ad uso delle Scuole Elementari Maschili, del 18 giugno 1887, e del verbale della sua approvazione nel Consiglio comunale del 25 giugno successivo, hanno fornito lo spunto per approfondire la conoscenza dell’architetto gioiese.
Il lavoro degli studenti è proseguito con la descrizione di un’aula di quei tempi, la descrizione dei materiali impiegati e le spese per la costruzione del piano terreno della Scuola, qualche curiosità sull’esecuzione dei lavori, sugli operai impiegati per la costruzione e il relativo costo di una giornata di lavoro, sulle modalità di costruzione a quei tempi.
Sono state reperite notizie sulla ripresa dei lavori deliberati dal Consiglio comunale del 15 aprile 1890, sul completamento dell’opera e sui programmi della Scuola elementare dal 1850 al 1955.
Una sezione della ricerca è stata dedicata a Giuseppe Mazzini, il personaggio a cui è stata intitolata la Scuola.
Alcuni disegni ci danno un quadro della scuola del passato ed in particolare dei giochi della ricreazione. Viene descritta la scuola alla fine del 1800, sfogliando i vecchi quaderni, la scuola agli inizi del 1900 e quella degli anni ’50. Alcune immagini ci propongono le pagelle di fine ‘800 e inizi del ‘900, pagelle del periodo fascista e quaderni degli anni ’50.
In una intervista un nonno parla dello svolgimento della ricreazione nella Scuola Mazzini ai suoi tempi.
Metodi di insegnamento e attività didattiche negli anni ’50, strutture che cambiano in base alle nuove esigenze didattiche e un profilo pedagogico della scuola odierna portano alla conclusione del lavoro degli studenti, insieme ad argomenti come “La scuola come vivaio di relazioni umane”: la comunicazione e le varie forme di linguaggio; “La scuola come contenitore culturale”: È il luogo dove impariamo a leggere, a scrivere, a far di conto.
Tutto questo lavoro è riassunto in un volumetto di 24 pagine, corredato di foto d’epoca e disegni realizzati dagli stessi alunni.
Gli alunni delle classi VA, VB, VG, VH della Scuola Elementare ‘San Filippo Neri’, con le docenti M. Antonicelli, S. Carone, G. Evangelista, C. Liuzzi, B. Matera, A. Palumbo, coordinati dall’insegnante Mara Emanuela Luongo, hanno adottato la Chiesa di Sant’Andrea.
Gli studenti hanno iniziato il lavoro effettuando alcune visite didattiche al Borgo Bizantino, primo nucleo dell’abitato di Gioia, nel quale è inserita la Chiesa di Sant’Andrea, e successivamente hanno visitato la Chiesa. Hanno intervistato il priore dell’Arciconfraternita dell’Immacolata e hanno attinto notizie sulla processione dell’Immacolata.
Poiché nella Chiesa di Sant’Andrea, una delle più antiche di Gioia, si praticava il rito greco-ortodosso, gli alunni hanno voluto approfondire questo tema con ricerche storiche ed effettuando anche una visita didattica alla Chiesa russa di Bari.
In una intervista al rettore della Chiesa di Sant’Andrea hanno approfondito il ruolo dei Santi venerati nella Chiesa: San Giuseppe, Sant’Anna, San Pietro, l’Immacolata e lo stesso Sant’Andrea.
Un ulteriore sguardo e studio è stato rivolto ad una delle tradizioni caratteristiche tramandate dalla comunità del Borgo di Sant’Andrea: il falò di San Giuseppe.
Al termine delle attività è stata organizzata una mostra, nella quale tutte le Scuole di Gioia aderenti al Progetto hanno potuto esporre alla cittadinanza i lavori relativi al monumento adottato e gli alunni della Scuola elementare San Filippo Neri hanno realizzato una maglietta promozionale dedicata a Sant’Andrea, con il logo ideato dagli stessi alunni, da vendere e devolvendo il ricavato in beneficenza, per il restauro della Chiesa stessa.
Una rappresentazione conclusiva tenuta nel Teatro Rossini ha voluto testimoniare alla comunità gioiese l’impegno profuso per la valorizzazione del monumento adottato. Sono state proiettate alcune diapositive che hanno illustrato il lavoro di ricerca sulla Chiesa e sono stati proposti dei canti di carattere religioso in onore della Madonna Immacolata, venerata nella Chiesa. Sono stati ricostruiti, inoltre, attraversi modi di dire e filastrocche in vernacolo, dei bozzetti di vita contadina, che riportavano alla memoria scene di vita del passato legate anche a tradizioni sacre e profane.
Tutto questo lavoro è riassunto in un volumetto di 24 pagine, corredato di foto d’epoca e disegni realizzati dagli stessi alunni.
Gli alunni della III C, della II E e della III E della Scuola Media Statale ‘Francesco Paolo Losapio’, sotto la guida degli insegnanti Vittoria Russo, Maria Carnevale, Isabella Nettis, Franco Matarrese. M. Teresa Lassandro, Adriana Dalò, sotto la guida dei docenti referenti Isa Nettis e Vittoria Russo, hanno adottato il monumento a Giuseppe Garibaldi.
Gli studenti sono partiti dall’osservazione del monumento e hanno esaminato la sua struttura. Hanno effettuato una ricerca storica sul monumento e si sono soffermati sulla figura di Giuseppe Garibaldi, sul perché dell’appellativo ‘eroe dei due mondi’, sulla spedizione dei Mille e sull’uomo e il mito.
Un’ultima parte del lavoro è stata dedicata alla pubblicità, che ha utilizzato l’immagine di Garibaldi per favorire la vendita di numerosi prodotti in tutto il mondo.
Attraverso la consultazione di testi scolastici, enciclopedie, libri di storia dell’arte, giornali d’epoca, libri di musica, dipinti, foto d’epoca hanno ricostruito la vita e le imprese di Garibaldi.
Frutto di queste ricerche è stata la presentazione del lavoro svolto sotto forma di drammatizzazione.
Anche questo lavoro è riassunto in un volumetto di 24 pagine, corredato di foto d’epoca e disegni realizzati dagli stessi alunni.
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15 Dicembre 2020