La processione di San Filippo Neri “casa per casa” 27 aprile-16 maggio

È ormai prassi consolidata far iniziare i festeggiamenti in onore del nostro Patrono, San Filippo Neri, un mese prima della sua ricorrenza, il 26 aprile, con una batteria di fuochi d’artificio. Da qualche anno si rinnova anche la ‘passeggiata’ di San Filippo dalla Chiesa Madre ad una parrocchia di Gioia, dove sosta per due settimane, […]

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La statua di San Filippo in abiti feriali

È ormai prassi consolidata far iniziare i festeggiamenti in onore del nostro Patrono, San Filippo Neri, un mese prima della sua ricorrenza, il 26 aprile, con una batteria di fuochi d’artificio.

Da qualche anno si rinnova anche la ‘passeggiata’ di San Filippo dalla Chiesa Madre ad una parrocchia di Gioia, dove sosta per due settimane, per poi far rientro nella sua naturale sede per la tradizionale novena in onore del Santo.

Tutto ciò testimonia non solo che il ritorno al passato non è segno di regresso né voler compiangere un tempo che fu, ma, come nel caso di una devozione popolare, è riscoprire il senso profondo di una pratica dei nostri antenati e andare alle radici delle nostre tradizioni e del  nostro essere cristiani consapevoli e credenti.

Di seguito riporto una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.

Anticamente a Gioia del Colle nel periodo compreso tra il 27 Aprile ed il 16 Maggio di ogni anno si svolgeva la processione feriale di San Filippo Neri denominata “casa per casa” o “Chiesa per Chiesa”.

Nel mese preparatorio alla festa patronale, nel pomeriggio, si organizzavano delle processioni minime del Santo, caratterizzate dalla presenza della Banda delle Fave Bianche, dal Capitolo, dalla Deputazione Patronale, dalla statua grande di San Filippo Neri in abiti feriali e dai suoi Figli spirituali.Le processioni si snodavano nelle strade più strette ed anguste dei borghi paesani che non venivano incluse nel percorso della processione di gala del mattino della festa.

L’immagine di San Filippo Neri sostava di casa in casa per visitare le abitazioni illuminate da candele votive e per benedire i malati e gli anziani che non potevano partecipare alla festa esterna cittadina.

La processione visitava anche le Chiese presenti nell’abitato, nelle quali si recitava la supplica e la preghiera al Santo.

Ogni anno si sceglieva un percorso diverso. Non a caso capitava che l’immagine di San Filippo Neri si fermasse anche nelle cantine, nelle botteghe, nei portoni, negli atrii, nelle coorti o sotto gli archi.

In questa occasione chi era impossibilitato a muoversi, rompeva il salvadanaio del Santo e offriva la sua offerta per realizzare la festa patronale e provvedere ad opere di Carità.

Con la seconda guerra mondiale la processione casa per casa venne soppressa, eliminando anche quella dell’Apertura.

La processione dell’Apertura dei festeggiamenti fu ripristinata nel dopo guerra, prevedendo come percorso il solo anello viario extra murario cittadino e venne poi soppressa negli anni Settanta.

Nel 1995, in occasione del quarto centenario della morte di San Filippo Neri, fu ripristinata la processione dell’Apertura con la peregrinatio del Santo, da realizzarsi ogni anno a turno in una parrocchia diversa della città.

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6 Giugno 2021

  • Scuola di Politica

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