La Madonna Nera di Częstochowa
Possiamo senz’altro affermare che non esiste città, nei paesi di religione cristiana, in cui non vi sia una chiesa intitolata alla Madonna. A Gioia del Colle oltre alla Chiesa Madre, dedicata alla natività di Maria Vergine e Madre, abbiamo una chiesa intitolata alla Madonna di Lourdes. In ogni chiesa abbiamo anche statue e dipinti raffiguranti […]
Possiamo senz’altro affermare che non esiste città, nei paesi di religione cristiana, in cui non vi sia una chiesa intitolata alla Madonna.
A Gioia del Colle oltre alla Chiesa Madre, dedicata alla natività di Maria Vergine e Madre, abbiamo una chiesa intitolata alla Madonna di Lourdes. In ogni chiesa abbiamo anche statue e dipinti raffiguranti la Madonna: nella chiesa di San Domenico ad ottobre si festeggia la Madonna del Rosario, nella Chiesa di Sant’Andrea a dicembre si festeggia l’Immacolata Concezione di Maria ed in altre chiese, come in quella di San Francesco, di Sant’Angelo e del Crocifisso si venera la Madonna Addolorata.In questi giorni caratterizzati dalla terribile pandemia che sta interessando tutto il mondo giunge da diverse parti l’invito alla preghiera e alla recita del Santo Rosario, per ritrovare la serenità, per rafforzare la solidarietà con i fratelli colpiti dal virus, per liberarci dal male e dalle sue negative conseguenze.
Il Papa San Giovanni Paolo II con la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae del 2002 riformava la preghiera del Rosario aggiungendo ai tre tradizionali Misteri (Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi) i nuovi Misteri, detti della luce: il Battesimo nel Giordano, le Nozze di Cana, l’Annuncio del Regno di Dio, La trasfigurazione e l’Eucarestia. Il Papa affermava: Varrà la pena di ricordare anche che Maria stessa nelle sue diverse apparizioni – a Gietrzwald in Polonia (1877), come anche a Lourdes in Francia sui Pirenei (1858) e a Fatima in Portogallo (1917) – invocava la recita del rosario… Io stesso, poi, non ho mai tralasciato occasione per esortare alla più frequente recita del Rosario. Fin dai miei anni giovanili, questa preghiera ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale. Me lo ha ricordato con forza il mio recente viaggio in Polonia, e soprattutto la visita al Santuario di Kalwaria. Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Ad esso ha affidato tante preoccupazioni e in esso ho trovato sempre conforto.
Il suo motto è stato Totus tuus, sum, Maria, e infatti per la Madonna ha avuto sempre una venerazione particolare.
Ed è proprio il richiamo al Papa Polacco ci ricorda che la Puglia e Gioia sono collegate alla sua terra natale, nella quale è tornato più volte come pellegrino.
Nel 1518 dalla Puglia partì verso la Polonia Bona Sforza, Duchessa di Bari, per essere incoronata Regina della Polonia, avendo sposato il Re Sigismondo I Jagellone, detto il Vecchio.
Nel 1946 i militari polacchi del Secondo Corpo d’Armata del Generale Wladislaw Anders nel lasciare la Puglia per rientrare in Polonia donarono una copia del quadro della Madonna Nera di Częstochowa, dipinto da un militare polacco, alla Chiesa di San Francesco. Una lapide murata all’interno della Chiesa, riporta la seguente iscrizione in italiano e in polacco: Il quadro della Madonna di Censtochova, Regina della Polonia, è qui a ricordo della 13° Comp. di Trasp. della 3° Div. che in questa Chiesa di S. Francesco celebrò le sue funzioni religiose dal 6-XII-1945 al 21-VII-1946 in marcia verso la Libera Polonia. Gioia del Colle 21-VII-1946.
Affiancata alla lapide è presente il quadro che riproduce la Madonna Nera.
Questo dono fu consegnato a don Vincenzo Angelillo, rettore della Chiesa di San Francesco, per ringraziarlo della sua disponibilità da lui dimostrata nel celebrare la messa nei giorni di domenica per soldati polacchi che venivano a Gioia a piedi dalla periferia di Taranto e di San Basilio anche per attuare il loro obbligo di partecipare alla liturgia domenicale.
Il 26 agosto in Polonia si festeggia la Beata Vergine Maria di Częstochowa. La solennità è legata alla presenza del quadro che raffigura la Madonna Nera nel Santuario mariano di Jasna Gòra a Częstochowa. Il Santuario divenne famoso a seguito dell’invasione del 1655 da parte degli svedesi; questi arrivarono fin sotto le porte della città, ma non riuscirono ad espugnarla, quasi certamente per intercessione della Madonna.
L’anno seguente, precisamente in data 1 aprile 1656 il re Giovanni Casimiro affidò la Polonia alla protezione della Beata Vergine Maria e la proclamò Regina della Corona. L’incoronazione dell’immagine della Madonna si tenne l’8 settembre del 1717, giorno in cui la Chiesa festeggia la Natività della Beata Vergine Maria.
Papa Pio XI stabilì che la solennità della Madonna Nera si celebrasse il 26 agosto. Dal 1931 questa festività viene celebrata in tutta la Polonia.
L’immagine della Madonna di Częstochowa raffigura Maria, in una posa che manifesta grazia e dignità, nell’atto di reggere Gesù con il braccio sinistro e con la mano destra indica il Bambino. Rientra tra le raffigurazioni di Maria Odegitria, colei che indica il cammino, tipica del mondo bizantino e che ritroviamo nelle analoghe raffigurazioni presenti nella cattedrale di Bari e in quella di Acquaviva delle Fonti.
Un altro elemento che unisce Bari la Polonia è proprio la presenza della Madonna Odegitria, che è anche la Patrona delle diocesi.
Qual è la provenienza del quadro della Madonna Nera?
Storia e leggenda si fondono sulla provenienza di questo dipinto sacro.
Alcuni studiosi, dando valore ad alcuni pii racconti, ipotizzano che il quadro sia stato realizzato da San Luca, mentre la Madonna era ancora vivente, utilizzando tre assi che facevano parte del tavolo costruito da San Giuseppe ed utilizzato dalla Sacra Famiglia a Nazareth.
Secondo un’altra tradizione sarebbe stata portata dalla Terra Santa a Costantinopoli da Sant’Elena, la madre dell’imperatore Costantino, nel suo viaggio di ritorno da Gerusalemme.
Il dipinto fu ritrovato nel castello di Belz, località a confine tra l’attuale Ucraina e la Polonia, tra il IX e il X secolo. Alla fine del 1300, per sottrarlo alla furia dei musulmani tartari, il quadro fu preso in carico da Ladislao Opolczyk, un duca polacco. Costui mentre si dirigeva verso Opole si fermò a Częstochowa, vicino alla chiesetta di Jana Gòra. Sembra che, esaudendo un desiderio della Madonna, il duca polacco abbia affidato il quadro alle cure dei locali Padri Paolini.
Sfuggita alla furia degli invasori tartari, l’immagine della Madonna sembrava essere al sicuro. Nel 1430, però, la città di Jasna Gòra fu presa d’assalto; molti oggetti preziosi furono rubati e il quadro della Madonna subì gravi danni, fatto a pezzi a colpi di spada. Fu ritrovato in quelle pessime condizioni presso una fonte miracolosa, vicino all’attuale chiesa di Santa Barbara e fu restaurata.
Il restauro non ha potuto eliminare tutti i segni causati da quello sfregio per cui ancora oggi sono visibili tracce simili ad una cicatrice sul volto della Madonna.
Da quel momento non solo in Polonia, ma anche in altre parti del mondo si è diffuso il culto della Madonna Nera di Częstochowa, come propiziatrice di grazie e di miracoli e presso la sua immagine numerosi pellegrini accorrono per chiedere la salute dell’anima e del corpo e di rafforzare la loro fede.
A Gioia alcune immagini risalenti al 1946 ci mostrano il quadro della Madonna di Częstochowa mentre è portata in processione da don Vincenzo Angelillo, accompagnato da soldati e soldatesse del II Corpo d’Armata del Generale Anders, poco prima del loro rientro in Polonia.
30 Maggio 2020