La Banda delle Fave Bianche

Sopravvive in alcuni paesi del circondario, in questa nostra società sempre più tecnologica e professionalizzata, un piccolo gruppo bandistico che non ha frequentato alcuna scuola musicale. È la Banda delle Fave Bianche, nome attribuito forse anche perché ricorda l’elezione a Patrono di Gioia del Colle di San Filippo Neri, avvenuta con una votazione che prevedeva […]

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La Bassa Musica di Adelfia, simile a quella delle ‘Fave Bianche’ di Gioia

Sopravvive in alcuni paesi del circondario, in questa nostra società sempre più tecnologica e professionalizzata, un piccolo gruppo bandistico che non ha frequentato alcuna scuola musicale.

È la Banda delle Fave Bianche, nome attribuito forse anche perché ricorda l’elezione a Patrono di Gioia del Colle di San Filippo Neri, avvenuta con una votazione che prevedeva l’introduzione, in un’urna, delle fave bianche.

La banda suonava con grancassa, tamburo e ottavino.

Riferiscono fonti orali che la scelta del Patrono di Gioia, San Filippo neri, venne effettuata dai notabili del paese, che presero in considerazione una serie di candidati.

Alcuni di essi, per favorire una rigenerazione morale e religiosa di Gioia, pensarono di sponsorizzare San Filippo Neri, secondo Apostolo e Compatrono di Roma, figura di santità e di coerenza al messaggio evangelico, di nobili origini,  per il fatto di essere figura che, avendo contribuito notevolmente a riportare la Chiesa nell’alveo dei precetti cristiani e della fedeltà a Cristo, meglio di altri Santi poteva incarnare il modello di rinnovamento di Gioia e la rinascita morale ed umana della popolazione locale.Non riuscendo a trovare un nome gradito a tutti, essi si determinarono nella scelta con una votazione effettuata introducendo una fava sgusciata (la cosiddetta fava bianca) in un’urna.

Il suono delle fave all’interno del contenitore sembrerebbe aver dato nome  alla banda delle ‘Fave bianche’, un piccolo complesso musicale  composto da suonatori di tamburo e grancassa, che con il suono che producevano ricordava quello  prodotto dalle fave introdotta nell’urna delle votazione o quello provocato dal mestolo di legno introdotto nella pignata, il coccio di creta rossa o pignatidd in cui si cuocevano le fave bianche, allorquando, per renderle pastose, lo si faceva roteare muovendo alternativamente i palmi delle mani, operazione che nel vernacolo onomatopeico si dice scattisciare.

Il mestolo, durante tale operazione, sbatteva contro la parete del contenitore provocando il caratteristico suono prodotto dalle mazzuole o bacchette di legno sulla pelle o sulla membrana di un tamburo.

(Brano tratto da: Francesco Giannini, La Banda Musicale di Gioia del Colle 1818-2017. Storia, documenti, immagini, testimonianze. Tomo II, pag. 298-99).

Di seguito riporto una ricerca del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.

La Banda delle Fave Bianche di Gioia del Colle

Anticamente a Gioia del Colle per dirimere le scelte pubbliche, religiose e popolari, si ricorreva al voto cittadino, usando e fave bianche sbucciate o le fave nere con la buccia.

Le fave bianche rappresentavano l’esito favorevole, le fave nere quello sfavorevole.

La Banda delle Fave Bianche deriva dal pubblico banditore o lo jazz-ban, che annunciava pubblicamente le notizie buone e cattive della città.

Considerando che le fave bianche furono associate alla pubblica deputazione patronale di San Filippo Neri e quindi erano un auspicio di buona fortuna, i banditori, che erano di origine contadina e qualcuno era anche scaricatore di sacchi di legumi, vennero indicati dal popolo i bandisti della Fave Bianche o della buona sorte.

Inizialmente il bando era costituito dallo strillone, dalla gran cassa, da un tamburo rullante, da una tromba e da un ottavino.

Per sopperire allo svolgimento delle manifestazioni religiose, il bando si trasformò in un piccolo complesso musicale, costituendo i presupposti della bassa banda, formata dalla presenza di un ottavino, dai piatti, dalla grancassa e da tre tamburi rullanti.

La bassa Banda delle Fave Bianche partecipava alle manifestazioni religiose dei paesi viciniori, riscuotendo successo di pubblico, costituendo l’origine artistica della grande e gloriosa Banda di Gioia del Colle.

Con la quiescenza dei suonatori e dei loro eredi artistici, cambiando i mezzi di comunicazione di massa, la Banda delle Fave Bianche di Gioia del Colle venne dismessa e dimenticata.

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4 Maggio 2021

  • Scuola di Politica

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