Il monumento ai Caduti di Montursi
Sembra che l’antico nome dato a questa contrada del Comune di Gioia fosse Monte dell’Orso, da cui la trasformazione nell’attuale Montursi. Il suo nome è legato alla presenza della Chiesa intitolata a San Giuseppe Lavoratore, alla festa che si celebra il 1° maggio di ogni anno in suo onore, alla zona verde che viene utilizzata […]
Sembra che l’antico nome dato a questa contrada del Comune di Gioia fosse Monte dell’Orso, da cui la trasformazione nell’attuale Montursi.
Il suo nome è legato alla presenza della Chiesa intitolata a San Giuseppe Lavoratore, alla festa che si celebra il 1° maggio di ogni anno in suo onore, alla zona verde che viene utilizzata sia come area picnic che per raccolta di funghi ed asparagi e anche come percorso ginnico.
Come ricorda l’insegnante gioiese Giuseppe Montanarelli, presso il Monte dell’Orso, oggi Montursi, si svolgeva l’antica festa gioiese e rupestre del Battesimo del Fuoco, in onore del patriarca San Giuseppe, ricordato dal 1955, quale Patrono dei Lavoratori Cristiani. La festa agreste ricordava il miracolo del fuoco, fatto da San Giuseppe, con la presenza dello Spirito Santo, a Betlemme, in occasione della nascita di Gesù.
L’Amministrazione comunale di Gioia ha mostrato particolare attenzione per gli abitanti di questa contrada non solo perché densamente abitata, ma anche per la presenza di numerose masserie e per il diffuso allevamento di bovini che fornivano la materia prima per la produzione dei tipici prodotti caseari gioiesi, tra cui la famosa mozzarella di Gioia. Per soddisfare le richieste degli agricoltori e degli allevatori di questo territorio è stato trivellato il sottosuolo per ottenere un pozzo artesiano che eroga acqua per i bisogni dei contradaioli.Per venire incontro alle esigenze della popolazione della contrada il 25 aprile 1930 il Consiglio comunale di Gioia delibera sul contributo dell’Ente Pugliese di Cultura Popolare per l’asilo rurale di contrada Montursi.
Come per gli abitanti della città di Gioia anche questa contrada ha dato il suo contributo in vittime durante la Prima Guerra Mondiale.
Il 1° giugno 1930, infatti, ad iniziativa della Direzione dell’Ente Pugliese di Cultura Popolare viene deliberata una lapide ai Caduti della contrada di Montursi. Nel Consiglio comunale dell’11 luglio 1930 si parla dell’inaugurazione della lapide ai Caduti di Montursi, che fu murata sulla facciata di una costruzione di proprietà comunale. La lapide così riporta: Caduti della Contrada Montursi nella Grande Guerra (1915-18). Capurso Giovanni, De Palma Filippo, Milano Filippo, Nico Vito Antonio, Petrera Filippo, Rizzi Filippo, Rizzi Giovanni, Surico Eustacchio. La popolazione raccolta intorno alla Scuola dell’Ente Pugliese di Coltura ne rievoca il fulgido esempio.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in posizione avanzata rispetto a quella lapide, fu eretto un basamento sul quale fu posizionato il busto bronzeo di un soldato, a ricordo del sacrificio dei Caduti delle due Guerre Mondiali. Questo busto, opera dello scultore gioiese Giuseppe Masi, che originariamente insieme ai due cannoncini che furono utilizzati per fermare l’assalto a Gioia da parte del sergente Pasquale Romano, nel 1861, ornava il monumento dei Caduti in Piazza Cesare Battisti, fu asportato dalla sua sede all’indomani della caduta del fascismo, poiché per molti ricordava le fattezze di Benito Mussolini e abbandonato in qualche deposito comunale. Trascorsi alcuni anni, agli inizi degli anni ’50 fu riesumato e collocato nella contrada di Montursi, a ricordo del Milite Ignoto e di tutti quelli caduti in guerra. Il monumento è protetto da una recinzione in ferro.
Sulla colonna che sostiene il busto del soldato è stata posta una lapide con la seguente iscrizione: Ai Caduti della Grande Guerra 1915-18. Capurso Giovanni, De Palma Filippo, Milano Filippo, Nico Vito Antonio, Petrera Filippo, Rizzi Filippo, Rizzi Giovanni, Surico Eustacchio. A perenne ricordo la cittadinanza della Murgia pose.
Nel 1950 il Comune l’Amministrazione comunale di Gioia delibera di istituire un cantiere di rimboschimento in contrada Montursi per sopperire alla crescente disoccupazione locale e dotare il territorio gioiese di un ulteriore polmone verde.
Nel 1958 viene istituita ufficialmente nel Comune di Gioia del Colle la frazione di Montursi.
In detta contrada infatti risiedevano circa 3000 persone e parte della zona era stata da poco rimboschita. A febbraio del 1959 il Commissario Prefettizio di Gioia Emanuele Loperfido delibera un contributo di £. 300.000 per l’erigenda chiesa parrocchiale ”S. Giuseppe” in contrada Montursi, opera già iniziata a cura della chiesa Matrice di Gioia, precisamente per l’interessamento dell’arciprete don Franco Di Maggio, con l’impresa Michele Donatone di Gioia.
La chiesa fu aperta al pubblico il 1° maggio del 1959, quando fu celebrata la prima messa, a solennizzare la festa che papa Pio XII aveva istituito quattro anni prima, quasi a controbilanciare la festa civile dei lavoratori.
Il 3 luglio 1958 il Commissario Prefettizio approva il progetto per la costruzione di un fabbricato per l’Ufficio Distaccato di Stato Civile in contrada Murgia, per facilitare il disbrigo di pratiche burocratiche della popolazione residente nella contrada ed evitare spostamenti a Gioia, evitando ad essa di tralasciare le numerose attività agricole connesse alla conduzione dei campi e la custodia degli allevamenti.
Il 22 giugno del 1959 dal Commissario Prefettizio di Gioia è approvata la misura finale dei lavori di costruzione dell’edificio destinato a sede dello Stato Civile in Contrada Murgia.
Il 29 luglio 1959 la Giunta Comunale, visto che la contrada di Monte Sannace e di Montursi erano densamente popolate per la presenza di numerose famiglie che avevano difficoltà a far frequentare le scuole elementari ai propri figli, per la distanza dal paese delle loro abitazioni e per mancanza di mezzi pubblici e privati che la collegavano a Gioia, delibera la costruzione di una Scuola rurale a Monte Sannace e a Montursi.
Nella stessa seduta, a parziale modifica della precedente delibera commissariale, approva la permuta di un terreno di proprietà comunale in contrada Montursi per la costruzione di una chiesetta da parte della Prebenda Parrocchiale S. Maria Maggiore con un altro della stessa Prebenda Parrocchiale per costruirvi una scuola rurale. Si ricorda che da poco si era costituita la Frazione Montursi della città di Gioia del Colle e che era pervenuta la richiesta per costruire una Chiesa rurale da parte dell’arciprete della Chiesa Matrice, don Franco Di Maggio, per permettere agli abitanti della frazione di Montursi di assolvere in loco al precetto domenicale e festivo.
In questo modo per gli abitanti della frazione di Montursi venivano messi a disposizione servizi in loco, con notevole risparmio di tempo per gli agricoltori, i quali avrebbero potuto dedicare maggior tempo al proprio lavoro e alle loro attività connesse all’allevamento e alla conduzione dei campi.
Nella frazione fu istituita una sezione staccata dell’Ufficio postale e si avviarono le pratiche per l’apertura di un ambulatorio medico e punto di primo intervento nei locali di proprietà comunale. Quest’ultimo progetto non andò in porto, a seguito del passaggio della gestione sanitaria dai Comuni alla Regione.
Ad iniziativa del Centro Culturale Ezra Pound di Gioia nel 1985 venne restaurato il monumento ai Caduti della contrada di Montursi e fu ripristinata la lapide, che era stata distrutta da ignoti vandali, sulla quale erano riportati i nomi dei Caduti della contrada.
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29 Agosto 2020