Il Giardino didattico “dott. Tommaso Bianco” a Gioia
In data 1 luglio 2016 su questo sito ho pubblicato un articolo da titolo “Giardino didattico”. Ritorno su questo argomento non solo per ampliarne il contenuto, ma anche per segnalare a chi di dovere lo stato di degrado in cui versa il Giardino didattico, per la cui realizzazione sono stati spesi molti soldi pubblici, venendo […]
In data 1 luglio 2016 su questo sito ho pubblicato un articolo da titolo “Giardino didattico”. Ritorno su questo argomento non solo per ampliarne il contenuto, ma anche per segnalare a chi di dovere lo stato di degrado in cui versa il Giardino didattico, per la cui realizzazione sono stati spesi molti soldi pubblici, venendo meno, in questo modo, allo scopo didattico per cui fu impiantato; anzi costituisce un cattivo insegnamento, visto che siamo nel campo della didattica, e non si onora il nome del nostro concittadino, il dott. Tommaso Bianco, al quale il Giardino è stato intitolato.
Il dott. Tommaso Bianco è nato a Gioia del Colle nel 1922 ed è morto nel 2006. Consegue la maturità tecnica presso l’Istituto Tecnico Agrario di Lecce, dimorando in quella città presso un locale collegio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ripeteva, era passato dalla camerata di un collegio alla camerata di una caserma, dapprima a Verona e in seguito a Mantova, a Lecce e, durante gli ultimi tre anni del conflitto, anche in Calabria.Alla fine della Guerra, nel 1946, conseguì l’abilitazione alla professione di Perito agrario e l’anno successivo conseguì la laurea in Economia e commercio presso l’Università degli Studi di Bari.
Amante delle tradizioni storiche, paesaggistiche e culturali locali e desideroso di dedicare la sua attività professionale a favore del nostro territorio, per vocazione prettamente agricolo, continua i suoi studi conseguendo dapprima l’abilitazione a dottore commercialista e successivamente quella di geometra. Queste competenze acquisite attraverso lo studio gli hanno permesso di espletare la sua attività lavorativa sia in campo commerciale che in quello edilizio.
Un significativo riconoscimento al suo lavoro lo ottiene nel 1971, anno in cui gli viene conferito il Premio al merito della tecnica agraria.
Durante i suoi sessanta anni di attività professionale ha accumulato non solo conoscenze ma anche testimonianze dirette e documenti su vari aspetti della vita e della storia della nostra civiltà contadina.
Alcuni di questi documenti sono stati raccolti in un saggio dal titolo Pietre maestre, che è stato pubblicato postumo, nell’anno 2009, a cura dell’Associazione Pro Loco di Gioia del Colle, la quale ha voluto far proprio il pensiero del dott. Bianco. Egli, infatti, per nulla geloso delle sue conoscenze, desideroso di tramandare il suo sapere alle future generazioni, quasi come docente sul campo, così si era espresso poco prima della sua scomparsa: Vorrei mettere a disposizione dei giovani tecnici la mia esperienza, perché non si disperdano i valori culturali di questi antichi manufatti a secco.
Proprio per questa sua passione per le nostre tradizioni in campo tecnico ed agricolo il Comune ha voluto intitolargli un Giardino Didattico.
Il 21 marzo 2009 l’Amministrazione comunale di Gioia del Colle ha inaugurato il Giardino didattico intitolato al nostro concittadino dott. Tommaso Bianco, un’area verde a tema, realizzata in collaborazione tra la sezione di Gioia del CAI (Club Alpino Italiano) e la SPES Gioia (Servizi Polifunzionali Ecosostenibili).
Le piante della macchia mediterranea impiantate nell’area sono state acquistate con i proventi del progetto della raccolta differenziata “Incarta la carta”.
L’area in oggetto è ubicata di fronte all’ingresso principale di quello che fu l’Ospedale Paradiso e si estende fino al vecchio tracciato della Statale 100.
Essendo stato pensato come Giardino Didattico, oltre alla messa a dimora di alberi tipici del nostro territorio il progetto prevedeva l’apposizione di alcuni cartelli esplicativi circa la flora e la fauna locale.
Di seguito riporto gli argomenti riportati sui vari pannelli informativi.
Uno di questi riguarda la Geomorfologia del territorio di Gioia del Colle: gli aspetti geologici del territorio di Gioia del Colle, la Murgia, il calcare di Bari e il calcare di Altamura, il tufo o calcarenite di Gravina; l’idrografia di superficie, le lame e le gravine. Gli aspetti geomorfologici e carsici: le orme carsiche ipogee, le orme carsiche epigee, doline.
Un secondo pannello ha per tema L’albero: struttura e funzioni e si articola nei seguenti gruppi: radici, foglie, tronco, gemme e germogli, fiori, frutti.
Un terzo pannello riguarda La vegetazione arborea del territorio gioiese: orniello, perastro, pino d’Aleppo, prugnolo, quercia spinosa, roverella, terebinto.
Un quarto pannello riguarda ancora La vegetazione arborea del territorio gioiese. Vi sono descritti i seguenti alberi: albero di Giuda, cipresso, eucalipto, fico, fragno, leccio, melograno.
Un quinto pannello riguarda La vegetazione arbustiva del territorio gioiese. Sono descritti i seguenti arbusti: aliterno, biancospino, caprifoglio, ciliegio canino, edera, fusaggine, ilatro comune, lentaggine, lentisco, olivastro, pittosforo, pungitopo, rovo.
Un sesto pannello riguarda La vegetazione mediterranea. Il fragno, l’albero gioiese, il bosco di fragno: Eupforbio apli-Quercetum trojanae. Aspetti micologici e faunistici. I funghi della vegetazione mediterranea, la fauna della vegetazione mediterranea.
Un settimo pannello riporta I funghi del territorio gioiese. Funghi : struttura e tipologie. Agarico sanguigno, olastro rosso, cardoncello, colombina dorata, fungo dell’olivo, mazza di tamburo, orecchione, chiodino, prataiolo, russula delicata, gallinaccio.
Un ottavo pannello descrive I funghi più pregiati (gallinaccio, ovulo buono, famigliola gialla, mazza di tamburo, tartufo bianco, porcino, cardoncello, entoloma clipeato, igroforo mazzuolo, moretta) e i funghi più pericolosi (tignola verdognola, tignola bianca, tignola di primavera, cortinario orellano, inocibe di Patouillard, falsa spugnola, cortinario di bell’aspetto, porcino malefico, ovulo malefico, fungo dell’olivo). L’avvelenamento da funghi: periodo di latenza, sindrome, specie responsabili, tipo di avvelenamento, sintomatologia.
Un nono pannello riguarda La vegetazione erbacea del territorio gioiese: ofride gialla, omini nudi, orchidea piramidale, origano, tasso barbasso.
Un decimo pannello descrive La fauna del territorio gioiese: il barbagianni, la civetta, il grillaio, l’upupa, lo iasio, il macaone, la vedova nera, la donnola, la faina, il riccio europeo, il tasso.
L’undicesimo pannello continua nella descrizione de La fauna del territorio gioiese: il biacco, il cervone, il colubro leopardino, la lucertola campestre, il ramarro occidentale, la testuggine di Hermann, la vipera comune.
Nel giardino è presente un piccolo anfiteatro e una grande vasca rettangolare per piante acquatiche, come canne e papiro.
Il tutto fa il paio con i pannelli sulla vegetazione locale istallati a Monte Rotondo nei pressi della Chiesa dell’Annunziata, sede del Museo Naturalistico di Monte Sannace.
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26 Giugno 2020