Il Cimitero Islamico di Gioia del Colle
Con deliberazione n. 23 del 4-3-2002 il Consiglio comunale di Gioia, prendendo atto della diversificazione della società gioiese a seguito di flussi migratori provenienti da altri continenti, fenomeno in continua espansione e intuendo che la nostra società sarebbe stata destinata a diventare sempre più multietnica, individua una zona del Cimitero da destinare al seppellimento di […]
Con deliberazione n. 23 del 4-3-2002 il Consiglio comunale di Gioia, prendendo atto della diversificazione della società gioiese a seguito di flussi migratori provenienti da altri continenti, fenomeno in continua espansione e intuendo che la nostra società sarebbe stata destinata a diventare sempre più multietnica, individua una zona del Cimitero da destinare al seppellimento di salme appartenenti a culto diverso quello cattolico.
La zona interessata si trova nel campo 21 dell’area cimiteriale, zona scoperta e aperta, come è previsto dalla religione islamica, posta sul lato NO del Cimitero Monumentale e con ingresso in fondo al cancello e al viale di accesso al Cimitero nuovo, luogo originariamente destinato al seppellimento di persone inferiori a 10 anni. Occupa circa 440 mq. per un totale di 32 tombe, che, seguendo la tradizione musulmana, si dispongono in modo da essere rivolte tutte in direzione La Mecca e sono sistemate a livello del terreno.
Con successiva determinazione, specialmente per la presenza a Gioia di una consistente comunità islamica, che sin dal 1989 aveva attivato una moschea, la più antica tra le 12 aperte in Puglia, si è pensato di trasformare la zona cimiteriale, precedentemente individuata per i non cristiani, essenzialmente per i defunti di religione islamica.
Il 13-12-2008 con una cerimonia pubblica si apre il cimitero islamico di Gioia del Colle. Il cimitero è il primo in Puglia e in tutto il Mezzogiorno d’Italia. Alla manifestazione inaugurale hanno dato la loro adesione: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, l’on. Souad Sbai, deputato al parlamento italiano, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, l’assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, Silvia Godelli, il prefetto di Bari, Carlo Schilardi. Alla cerimonia partecipano, tra gli altri, Rodouane Abdellah, segretario del centro islamico di Roma, e Mario Scialoja, segretario della Lega mondiale musulmana.
Dopo aver effettuato l’inaugurazione, con una deliberazione del 2009 il Comune procede alla realizzazione del portale di accesso al cimitero islamico, che verrà costruito imitando il modello architettonico tipico della nazione marocchina. Il portale, a sesto acuto, verrà abbellito da una serie di rivestimenti cromatici costituiti da pezzi di mosaico messi a disposizione dal Segretario Generale del Centro Islamico di Roma, Abdellah Redouane. I pezzi del mosaico, che raffigurano motivi geometrici e in tema con l’arte araba, presentano colori che variano dal bianco al verde: il bianco è simbolo della purificazione mentre il verde ci richiama al paradiso. La struttura prevedeva il posizionamento di due palme, espressione della cultura tradizionale islamica, nella zona antistante l’arco d’ingresso nella zona cimiteriale.
Oltre che alla presenza a Gioia di una folta comunità islamica, la scelta di Gioia come sede di un cimitero musulmano è stata dettata dalla posizione baricentrica del nostro Comune rispetto ad alcuni capoluoghi di Provincia: una quarantina di chilometri circa equidistante da Bari, Taranto e Matera e snodo importante tra Tirreno e Adriatico, Adriatico e Ionio.
Inoltre promuovere l’integrazione tra diverse culture e religioni non solo in vita, ma anche nel momento della morte e consentire, a chi lo avesse voluto, di essere seppellito in Italia o a chi non fosse in grado di trasferire le salme di appartenenti alla fede islamica nella patria di origine, a causa degli alti costi e della lungaggine delle pratiche burocratiche per il rimpatrio delle salme, sono state ulteriori motivazioni per operare questa scelta.
Il 15 maggio 2010, per favorire l’integrazione tra culture, religioni e tradizioni differenti, presso la sala convegni della LUM ( Libera Università Mediterranea ), nei locali dell’ex distilleria Cassano, in via Paolo Cassano a Gioia è stato presentato il Quarto Quaderno di identità storico-territoriale, dal titolo: Il mondo arabo-islamico a Gioia del Colle, tradizioni allo specchio tra luci ed ombre. Il lavoro si è avvalso della collaborazione di Milena Capodiferro, Lucio Romano e del contributo di Sakini Abdel e della mediatrice culturale Hafida Faridi.
Sempre nell’ottica di promuovere l’integrazione il Comune ha realizzato uno Sportello unico per gli immigrati, attivato nell’ambito del Piano di zona dei servizi sociali del Comune di Gioia del Colle, che ne è capofila.
Il Centro interculturale “Incontrarsi a …Sud” è, un progetto, promosso dall’Ambito Territoriale dei Comuni di Gioia del Colle, Casamassima, Sammichele e Turi. E’ gestito dalla ATS tra la Coop. Sociale C.S.I.S.E. e l’Associazione di promozione sociale “Etnie” ONLUS.
Le attività che svolge sono: sportello informativo, centro di documentazione e promozione interculturale , formazione e animazione interculturale.
Il Comune di Gioia nel 2013 ha provveduto ad appaltare i lavori di ristrutturazione dell’immobile comunale palazzo Serino – Biblioteca Comunale, per adibirlo a centro interculturale e sportello per l’integrazione Socio-sanitaria culturale per gli immigrati.
Del cimitero islamico di Gioia si è interessato anche il il prof. Francesco Sacchetti, che ho avuto l’onore di conoscere e ho accompagnato in visita sul sito cimiteriale, il quale sta per pubblicare un suo studio sui cimiteri islamici in Italia.
Attualmente il prof. Sacchetti è Ph.D in Methodology of Social Sciences, Teaching Fellow Methodology of Social Sciences, University of Padova, dopo essere stato Ph.D University of Florence dakìl 2007 al 2010 e successivamente Research Fellow in Methodology of Social Sciences, Università degli Studi di Urbino ‘ Carlo Bo ‘.
Mi piace riportare quanto Hafida Faridi ha scritto sul Quaderno di Identità, dal titolo CHI SONO IO ???
Non sono uno sconosciuto, non sono un ambiguo,
non sono un ignoto: sono un tuo fratello di sangue.
Credo nello stesso tuo Dio, Allah nella mia lingua.
La TAWRAT ( i comandamenti di Mosè)
e la tua Bibbia hanno preceduto il mio Corano ed io ci credo,
altrimenti per Dio non sarei un vero credente.
I Messaggeri di Allah sono tanti:
Abramo, Mosè, Gesù, Mohaammed,
per citarne solo acuni che mi hanno insegnato le leggi della vita.
Ti amo, ti stimo e ti proteggo con ‘ le ciglia dei miei occhi ‘,
come si dice nella mia cultura, poiché Dio me l’ha ordinato.
Farti del male è il peggior peccato che io possa commettere,
perché Dio me lo ha fortemente proibito.
Amo la natura con tutti i suoi elementi per amore verso il creatore;
mi rispecchia la sua bellezza, la sua grandezza e la sua perfezione.
Amo la vita, come ogni fedele, perché è una missione da compiere,
un dono prezioso, perché è l’insieme dei miei giorni,
delle mie ore, dei battiti del mio cuore.
Per conoscermi meglio, non affidarti a nessuno e a niente:
cercami nella mia storia ricca ed edificante,
cercami nei libri della scrittura!
Il Sapere è una luce, è una Chiave!
La non conoscenza è una vera cecità,
e tu fratello dal cervello lucido,
dalla mente illuminata e dalla civiltà con radici profonde,
non sei cieco !!!
Hai capito chi sono io ?
La piantina che riporta la disposizione delle tombe del Cimitero islamico è tratta dal 4° Quaderno di Identità storico-territoriale: Il mondo arabo-islamico a Gioia del Colle. Tradizioni allo specchio tra luci e ombre, edito dal Comune di Gioia.
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4 Luglio 2016