Gabriele D’Annunzio e il Centenario dell’impresa di Cattaro
Ricorre quest'oggi il primo Centenario del Volo di Gabriele D'Annunzio e dei suoi compagni di avventura che li portò dall'aeroporto di Gioia del Colle a Cattaro. Infatti nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1917 si compie la leggendaria impresa di G. D'Annunzio: l'incursione aerea notturna e il bombardamento della base navale di […]
Ricorre quest'oggi il primo Centenario del Volo di Gabriele D'Annunzio e dei suoi compagni di avventura che li portò dall'aeroporto di Gioia del Colle a Cattaro.
Infatti nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1917 si compie la leggendaria impresa di G. D'Annunzio: l'incursione aerea notturna e il bombardamento della base navale di Cattaro durante la prima guerra mondiale, da lui considerata la sua impresa bellica più audace, che è stata considerata la più straordinaria che sia mai stata tentata con velivoli destinati a voli su terra. Egli cominciò a prepararla con due mesi di anticipo e stentò per ottenere il permesso dai Superiori, perché che nessun velivolo avrebbe potuto far rientro a terra, a causa della difficoltà della rotta e della lontananza dell'obiettivo da raggiungere.
La base navale di Cattaro, sede di sommergibili e di idrovolanti che avevano bombardato la città di Brindisi era, dopo quella di Pola, il porto militare più importante dell'Impero austro-ungarico. I quindici biplani, a tre motori 450 HP costruiti dall'industria Caproni di Milano, destinati all'impresa partono dall'aeroporto di Taliedo ( Milano ) il 24 luglio 1917 e, dopo una sosta a Centocelle ( Roma ), giungono a Gioia del Colle il 25 luglio. Gli equipaggi erano arrivati all'aeroporto di Gioia il 25 settembre per preparare nei minimi dettagli la missione. I militari vivono " con i forti e laboriosi abitanti " gioiesi la vigilia di quell'impresa.
I biplani, che avrebbero dovuto attraversare l'Adriatico per circa 400 chilometri, un'impresa che " fu tentata ed attuata con apparecchi attrezzati solo per il volo su terra ", avevano una autonomia di carburante di poco superiore alla quattro ore. Punti di riferimento della missione erano la spiaggia di Conversano, il Campo d'aviazione di Gioia e alcune torpediniere della Marina Italiana presenti nel mar Adriatico.
A causa di un ritardo nella consegna delle bombe e delle cattive condizioni meteorologiche si verifica un rinvio della missione. In quei giorni di attesa D'Annunzio impartisce lezioni di astronomia agli equipaggi che avrebbero dovuto percorrere 400 Km. in mare aperto con l'ausilio soltanto della bussola e delle stelle. La sera precedente la partenza, da Gioia, intona l'inno della spedizione, un misto di elementi francescani e guerreschi: " Per frate vento che non ci avverserà, per frate foco che non ci arderà, per sora acqua che non ci affogherà ".
La leggendaria incursione, infatti, avviene nella notte tra il 4 e il 5 ottobre ( la notte di San Francesco di Assisi ) del 1917 e porta alla distruzione della flotta navale nemica nelle Bocche di Cattaro. La sera della partenza una folla di cittadini gioiesi, raccolti dalle ore 13 in poi lungo i bordi della statale che fiancheggia l'aeroporto, assiste al decollo dei 15 biplani. Uno di questi, per problemi ai motori fa subito rientro alla base. Tutti gi altri aerei raggiungono l'obiettivo, colpiscono sommergibili e siluranti ancorati nelle Bocche di Cattaro, riuscendo a sfuggire all'intensa contraerea nemica.
Tredici aeromobili rientrano a Gioia all'alba del 5 ottobre, mentre uno solo, che aveva a bordo un pilota gioiese, il tenente Vito Pugliese, è costretto ad atterrare a Foggia per rifornirsi di carburante, per rientrare a Gioia nel pomeriggio dello stesso giorno. L'impresa vittoriosa permette a D'Annunzio di ottenere la promozione, per meriti di guerra, al grado di Maggiore. Nel festeggiare la brillante conclusione dell'audacissima impresa, durante un brindisi D'Annunzio propone di cambiare il nome di Gioia del Colle in Gioia della Vittoria.
Per ricordare quell'eroico volo l'Amministrazione Comunale di Gioia del Colle ha intitolato una strada cittadina al valoroso soldato-poeta ed un'altra arteria cittadina al 4 ottobre 1917, data in cui il poeta e i suoi compagni di squadriglia hanno dato il via a quell'impresa, partendo dal nostro Campo d'aviazione.
A ricordo di quell'impresa, oggi 4 ottobre il programma delle celebrazioni del centenario prevede:
alle ore 10,30 visita della Villa Cassano, sede che ospitò G. D'Annunzio durante la sua permanenza a Gioia, ad alunni delle Scuole superiori, con l'intervento del dott. Domenico Paradiso, cultore di storia locale, e dell'architetto Marcello Cassano, in rappresentanza dell'omonima famiglia;
alle ore 17,30 nel chiostro del Comune di Gioia del Colle, la presentazione del libro del prof. Sergio D'Onghia, ' Un'avventura di Ulissidi ', D'Annunzio e il bombardamento aereo di Cattaro ( 4-5 ottobre 1917 ). Oltre all'autore del testo, prof. D'Onghia, la manifestazione vede la partecipazione della dott.ssa Anna Maria Longo, assessore alle culture, del prof. Giacomo Leronni, docente e poeta, del colonnello pilota Bruno Levati, comandante del 36° Stormo di Gioia del Colle.
La cittadinanza è invitata a partecipare
4 Ottobre 2017