I murales del Mercato coperto di Gioia

Tra le iniziative messe in cantiere nel 1997 dall’assessore ai Servizi sociali del Comune di Gioia, prof. Michele Pavone, per tenere impegnati i ragazzi durante le vacanze estive, rientra il progetto “GRIDAS-murales”, consistente nel tenere loro un laboratorio di murales. Si trattava di proiettare diapositive di murales  realizzati dal GRIDAS (Gruppo Risveglio Dal Sonno), per […]

Print Friendly, PDF & Email

I murales sulla facciata del Mercato coperto, in via Regina Elena

Tra le iniziative messe in cantiere nel 1997 dall’assessore ai Servizi sociali del Comune di Gioia, prof. Michele Pavone, per tenere impegnati i ragazzi durante le vacanze estive, rientra il progetto “GRIDAS-murales”, consistente nel tenere loro un laboratorio di murales. Si trattava di proiettare diapositive di murales  realizzati dal GRIDAS (Gruppo Risveglio Dal Sonno), per sollecitare una conoscenza reciproca e stimolare la fantasia per progettare insieme cosa dipingere sul muro, e propriamente sulla facciata del Mercato coperto.

Dopo essersi messi a dipingere, visto che in tre giorni si era ultimato il grosso del lavoro, si  decise di dipingere anche un altro muro, quello di cinta della Scuola materna di via Enrico Soria, prospiciente via Giovanni XXIII.

Ancor prima della costruzione del nuovo Mercato Coperto in Via Regina Elena, inaugurato il 22 maggio 1996, la vendita dei prodotti ortofrutticoli, oltre ai negozi appositamente riservati, era riservata al vecchio Mercato coperto, abbattuto nel 1972, e al mercato giornaliero che si svolgeva in Piazza Luca D’Andrano e lungo Via Flora.Sulle facciate dell’attuale Mercato coperto si possono osservare dei murales realizzati dal GRIDAS nel 1997. Le immagini che sono state riprodotte sono legate alla storia, alle tradizioni e ai prodotti della nostra cultura agro-zootecnica, per ricordare e non dimenticare le nostre radici e le attività legate alla nostra generosa terra e ai suoi prodotti che vengono commercializzati all’interno del Mercato coperto e anche fuori della nostra regione.

Questi dipinti, resi evanescenti dall’azione distruttiva del tempo, dopo oltre venti anni sono stati restaurati e tornati ad essere ben visibili.

Il GRIDAS (Gruppo RIsveglio DAl Sonno, con riferimento alla frase di una delle incisioni della “quinta del sordo” di Francisco Goya: “el sueño de la razon produce monstros”) è un’associazione culturale senza scopo di lucro fondata nel 1981 da Felice Pignataro, Mirella La Magna, Franco Vicario, e altre persone riunite dall’intento comune di mettere le proprie capacità artistiche, culturali, al servizio della gente comune per stimolare un risveglio delle coscienze e una partecipazione attiva alla crescita della società.

Sul suo sito Felice Pignataro, uno dei fondatori del GRIDAS, il 27 luglio 1997 pubblicava il seguente articolo: MERCATO E LA CORSA: due murales del GRIDAS a Gioia del Colle 21-26 VI 1997.

Il murale all’ingresso del Mercato coperto

La vicenda è cominciata con una proiezione di diapositive al Centro  Tonino Bello, offerta ai ragazzi (una ventina) che si erano iscritti al laboratorio di murales, una delle tante iniziative organizzate dal Comune per l’estate. Si trattava di diapositive di murales del GRIDAS, per sollecitare una conoscenza reciproca e stimolare la fantasia per progettare insieme cosa dipingere sul muro.

I ragazzi sono stati molto attenti ma non hanno parlato gran che.

La mattina, con l’assessore Michele Pavone si era fatto un “sopralluogo” ai muri per scegliere su quale dipingere. C’era un muro a pannelli di cemento, attorno al mercato coperto, già luogo di sperimentazioni pittoriche e graffitistiche negli anni passati, e un muro vergine, di tufo grezzo, all’esterno dell’asilo comunale. Si è deciso di intervenire sul muro del mercato, legando i temi ai prodotti in vendita all’interno e alla cultura locale.
Così, collegandosi in qualche modo alla pittura realizzata anni fa, sul primo pannello, con reminiscenze di Klimt e di Rivera, è comparsa una vite, e, con la vite, la cultura del vino: la vendemmia, la pesatura, la pigiatura del vino, ma anche un bevitore a un tavolo di osteria. Sulla sinistra i tralci della vite si collegano agli arabeschi già disegnati.

In basso, alle linee e ai colori terrestri fanno seguito linee ondulate che scandiscono colline (le Murge?) e le campiture di diverse tonalità di verde e marrone, ma anche di altri colori (campi di papaveri rossi, fiori blu,…) proseguono lungo tutto il muro.

In alto un grande sole fiammeggiante introduce al tempo delle angurie: c’è una montagna di angurie e un venditore intento a pesarne una, sotto un ombrellone giallo e rosso, ma anche emerge, da un’enorme fetta di anguria, la faccia di chi la sta addentando voracemente.

Un olivo introduce-separa dalla scena successiva, dove c’è un antico torchio da frantoio, i fiscoli (i dischi, di canapa o juta, a doppio strato per trattenere le olive nel torchio), sporte e casette di olive, e il bancone di un salumiere che vende olive verdi e nere, pomodori secchi, da mettere sott’olio, ma anche barattoli vari di confezioni sott’olio, dal tonno alla maionese, ecc.

Un albero di carrube introduce all’altra scena: la cultura del latte; ci sono le mucche, per la verità un po’ stravolte, e il bancone di un produttore che vende provoloni, mozzarelle, ricotte e burrate.

Murales sbiaditi dall’azione del tempo, prima del restauro

Un albero di limoni introduce all’ultimo riquadro dove a vendere è una prosperosa signora fra cassette di limoni, pompelmi e arance e, poiché i limoni sono gialli, in alto a destra c’è una luna gialla e verdolina, irradiante improbabili raggi gialli e lilla.

Per concludere il discorso si è deciso di intervenire anche sulla parete grigia della rampa di accesso al mercato, per dare un altro tocco di colore, ma anche per cancellare squallidi disegni pornografici. Cerchi, quadrati, triangoli, forme curve che cambiano colore dove si sovrappongono, decorano adesso il muro; in basso spruzzi di colori diversi e, nel cerchio rosso più grande, le “firme” dei ragazzi, cioè le impronte delle mani, spalmate di colori diversi.

Sulla prima parte della parete esterna, che però di giorno si intravede dietro il cancello scorrevole aperto, si è riprodotto lo stemma del Comune, una coppa ricolma di uva, fra due spighe di grano. Sulla coppa si è aggiunto il simbolo del GRIDAS (gruppo risveglio dal sonno) metà teschio, il sonno della ragione, metà pagliaccia, la gioia di vivere.

© È consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando le fonti ed i nomi degli autori.

Print Friendly, PDF & Email

15 Gennaio 2025

  • Scuola di Politica

Inserisci qui il tuo Commento

Fai conoscere alla comunità la tua opinione per il post appena letto...

Per inserire un nuovo commento devi effettuare il Connettiti

- Attenzione : Per inserire commenti devi necessariamente essere registrato, se non lo sei la procedura di LOGIN ti consente di poter effettuare la registrazione istantanea.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.