Dal primo Ospedale di Gioia ( 1346 ) all’Ospedale Paradiso

Gioia è stata tra i primi paesi della Puglia a dotarsi di un Ospedale. Il più antico risale al 1346, praticamente 662 anni fa. E',infatti, Luca D'Andrano   a far costruire un Ospedale e la Chiesa di S. Caterina fuori le mura, attorno al Convento di S. Francesco. L'abate Francesco Paolo Losapio, nel canto III del […]

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ospedale ParadisoGioia è stata tra i primi paesi della Puglia a dotarsi di un Ospedale. Il più antico risale al 1346, praticamente 662 anni fa.

E',infatti, Luca D'Andrano   a far costruire un Ospedale e la Chiesa di S. Caterina fuori le mura, attorno al Convento di S. Francesco.

L'abate Francesco Paolo Losapio, nel canto III del suo Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia, in Bari, detta anche Livia, afferma che a dovizia fondarono gli Andrani Ospedali, Cappelle e Monasteri… di tanti il Monaster di San Francesco restò: tutt'altro sparve…… Nel 1729 nel rifarsi la Chiesa del Convento,… il suolo del palagio ( dei D'Andrano ) e l'Ospedale, non men che le due Chiese ( Madonna Regina degli Angeli e S. Caterina ) incorporaro i Frati nel giardino,  e ‘l materiale formò il muro d'intorno ed il riparo. Di tutto non rimase orma o segnale: tutto scomparve allor.

La data del 1346, come anno di fondazione dell'Ospedale, viene riportata anche dal Losapio allorquando riporta un diploma di Roberto, Principe di Taranto. Egli ricorda che sulla porta della Chiesa di S. Caterina si vedevano intagliate le armi del re, donate agli Andrani e un angelo che aveva in mano un cartellone in pietra con su inciso: Anno Domini 1346 Lucas Andrano de Joja miles fieri fecit hanc Ecclesiam, et Hospitale ad honorem Beatae Catharinae, et B. Gregorii Papae  parcat omnibus peccatis suis. Amen.

Un altro Ospedale era stato fondato e gestito dai Cavalieri di Malta, ma già nel secolo XVI non funzionava più. 

A questi primi Ospedali segue nel 1506 quello voluto dai Paoli. Un'iscrizione, che si trova sulla cortina esterna posta ad ovest della Chiesa di S. Maria di Costantinopoli ( oggi  Chiesa  di S, Angelo ) ricorda che in honorem Beati Jhoannes Baptisti un tale Bielo Paulic fece costruire istam  Capellam cum Aspedalem.

Il Padre Bonaventura da Lama ricorda che nella chiesa detta di Costantinopoli vi è la Cappella si San Michele, consacrata nel 1500 dall'arcivescovo di Bari, Landolfo, nel 1500… fabbricatovi appresso un grande Ospedaleoltre  quello fondato da' nobilissimi Andrani, poiché Gioia era una terra assai grande con più di quattro mila anime.

Lo stesso Losapio ricorda che alla Cappella di S. Giovanni fu aggiunto l'Ospedale, con comode, capaci e belle sale ( Canto IV, XXV ) e che Gioia sotto la dominazione del Marchese Paride Pinelli ( 1614-1623 ) non cessò di erger conventi e asili ai meschinelli: tale appunto fu quello che si chiama fin oggi l'Ospedal  dei poverelli ( canto V,  LXIII )
Se gli eretti da Luca e da Nicola ( D'Andrano ) arche, templi, conventi ed ospedali… sussistessero interi o in parte almeno! ( Cornice al Quadro istorico-poetico ).

Il tavolario Honofrio Tangho nell' apprezzo del 1640  dice: Nel mezzo di dettta Terra ( di Gioja ) è la PiazzaIn detta( Piazza ) vi è un Hospitale per comodità di 10 persone a spese della cappella del Sagramento.

A chi passa davanti alla Chiesa del Crocifisso non sfuggirà una iscrizione posta sulla facciata che la fiancheggia e che dice: Ricovero di Mendicità Minei – Taranto 1879. Ospedale Paradiso Indellicati Taranto.

Bisogna, però, risalire al 1829 per parlare di Ospedale Paradiso.

Il 1 maggio 1829 la signora Angela Maria Paradiso,  maestra pubblica delle fanciulle, residente a Gioia in via Palude, passando a miglior vita all'età di 57 anni, fa dono al Comune di  un lascito, consistente principalmente in una palazzina sita in corso Vittorio Emanuele, da utilizzare per la fondazione di un civico Ospedale.
Da questa benefattrice il nostro Ospedale prende il nome che tuttora conserva: Paradiso.

Oggi quella palazzina  è proprietà privata, anche se gli anziani fino a qualche decennio fa erano soliti chiamare quello stabile con il nome di Ospedale Vecchio. L'unico segno tangibile della presenza dell'Ospedale in quel sito resta la denominazione data alla strada adiacente a tale stabile: Arco Paradiso.

Il 1835 il canonico don Berardino Sciscio si fa promotore di un Ospedale civico, giusta la disposizione della signora Paradiso. L'ospedale, che viene allocato provvisoriamente nelle palazzina donata dalla defunta signora Paradiso,  aveva  sette  posti letto.

Nello stesso anno, precisamente il 27 dicembre 1835, si studia la istituzione di locali per l'Ospedale e si pensa di utilizzare l'ex Convento dei Francescani, quello dei Domenicani oppure quello  dei Riformati.

Con testamento del 18 ottobre 1853 la signora Aurelia Palmisano lega la somma di 800 ducati a favore dell'Ospedale Paradiso ( in questa occasione per la prima volta compare tale denominazione ).

Il 19 gennaio 1857 il Decurionato gioiese decide di mettere un'immagine sacra sotto l'arco sottoposto all'Ospedale Paradiso, per evitare atti indecenti che si compivano proprio sotto l'arco.

Nel 1862 muore l'abate Saverio Indellicati, il quale, con disposizione testamentaria, lega la somma di 400 ducati a favore dell'Ospedale Paradiso.

Il 27 maggio 1862 il Sindaco A. Taranto avanza nel Consiglio Comunale una proposta di massima per l'ampliamento del modesto ospedale cittadino, il quale era appena sufficiente per 7 infermi ( infatti per sopperire alle necessità dei malati  si era fatto soccorso a domicilio ). Il Consiglio approva, insistendo per la più sollecita possibile attuazione della santa impresa.

Con deliberazione 7 dicembre 1861, essendo stato già sospeso l'Ordine dei Minori Riformati e rimasto vuoto e chiuso il Convento di S. Antonio con la Chiesa annessa, il Consiglio chiede al Governo la concessione del Convento e della Chiesa per trasferire l'Ospedale civico Paradiso dalla sua antica e assai angusta sede ( Arco Palude ) a questa sede più ampia e salutare.

Si riprende a parlare di migliorare l'Ospedale nel Consiglio Comunale del 29 dicembre 1886, per trasferirlo nel Convento dei Padri Riformati.

Nel 1866 le Opere Pie per elemosine e maritaggi, quelle di S. Filippo, di S. Rocco, della Madonna di Costantinopoli, Gianrizzi e del SS. Sacramento, a seguito del Reale Decreto 2 dicembre 1886, vengono fuse nell'Ospedale Paradiso, per mantenere quest'ultimo, con l'obbligo di derivare un fondo per le elemosine e un altro per il mantenimento del Ricovero di Mendicità.

Nel 1871 muore la signora Dorotea Indellicati-Taranto, che  con pubblico testamento lascia 20 mila ducati all'Ospedale civico Paradiso.

Il 13 novembre 1875 il Consiglio Comunale delibera la cessione alla Congregazione di Carità del fabbricato del soppresso Convento dei Riformati, che per effetto della Legge 7 luglio 1866 n. 3036, aveva avuto in concessione dallo Stato allo scopo di impiantarvi un  Ricovero di Mendicità, ed in seguito, l'Ospedale.  Sorgono i due Istituti e poi viene  installato anche un Orfanotrofio femminile.

Il 12 novembre 1906 il Consiglio Comunale discute la proposta del Presidente della Congregazione di carità, per un contributo del Comune all'impianto di un dispensario chirurgico e di una sala di maternità. In tale circostanza si ricorda che l'Amministrazione ospedaliera in 18 mesi aveva iniziato l'impianto del gabinetto per analisi, aveva completato l'impianto di un dispensario oftalmico e  l'impianto di sale di separazione per le malattie infettive, con le risorse delle Opere Pie.

Occorreva costruire altri fabbricati per impiantare due nuovi reparti.

Si suggeriva di spendere i soldi delle rendite ricettizie, sulle quali per la morte dell'ultimo partecipante  signor canonico Diomede, vi erano i diritti del Comune e della Chiesa fino al secondo semestre 1904; la metà della cifra che il Comune avrebbe avuto dal Fondo del Culto sarebbe servita per l'Ospedale, mentre l'altra metà sarebbe andata per la costruzione del Ginnasio.

Nel 1911 per la profilassi colerica si utilizzano i locali della Madonna della Croce, per uso del lazzaretto e come ricovero di mendicità e locale di isolamento.

Il 26 settembre 1912 il Comune esprime il parere sulla deliberazione della Congregazione di Carità per la trasformazione del Monte dei Pegni a favore dell'Ospedale.

Nel 1916 l'edificio scolastico Mazzini viene occupato per uso di Ospedale militare di riserva.

Durante la seconda guerra mondiale anche la scuola elementare S. Filippo Neri viene utilizzata come Ospedale militare.

Nel 1954 l'Ospedale aveva 30 posti letto, insufficienti per i bisogni della popolazione gioiese e limitrofa, per cui   l'Amministrazione comunale richiede un mutuo di L. 100 milioni per aumentarne di 70 posti letto la dotazione. Per un Ospedale nuovo di 70 posti il preventivo dell'ing. Indellicati era di L. 179 milioni. Poco prima era stato acquistato un apparecchio radiologico, un lettino a trazione per gessate, un marconiterapio e si stava per aprire un gabinetto di analisi.

Nel 1955 il Comune decide di contrarre un mutuo di L. 30 milioni per l'ampliamento dell'Ospedale, il cui costo, nel frattempo,  era passato da 100 a 130 milioni e prevede l'accensione di un altro mutuo per acquistare il suolo per la sede della sezione territoriale INAM.

Fino al 1968 gli Ospedali erano considerati strutture operative dei Comuni, che li gestivano come II.PP.AA.BB.

Anche il Comune di Gioia ha gestito l'Ospedale, ampliandolo di reparti e di strutture, tanto che a marzo del 1965 l'allora Presidente del Consiglio on. Aldo Moro inaugura il nuovo Ospedale.

Tale gestione è stata mantenuta fino a che la Legge 12 febbraio 1968 ( più nota come  Legge Mariotti ) istituisce gli Enti Ospedalieri come realtà autonome, con autonomia e personalità giuridica ed un Consiglio di Amministrazione, scorporandole dalle II.PP.AA.BB. e quindi dalla gestione comunale.

L'Ospedale Paradiso viene riconosciuto come Ente Ospedaliero di Zona con DPR 4 febbraio 1969, n. 434 e classificato come Ospedale Generale Provinciale con Decreto del Medico Provinciale n. 3424 del 16 marzo 1971.

Con la Legge 23 dicembre 1978, n. 833, che istituisce le USL,  anche l'Ospedale Paradiso diventa un presidio della USL BA/17, che comprende i Comuni di Gioia e di Santeramo.

Dal 1995 alla USL si sostituisce  l'Azienda USL, cioè un'Azienda provvista di autonomia funzionale e con un Direttore Amministrativo, delegato del Direttore Generale e quindi il nostro ospedale diventa un'Azienda USL.

Per potenziare la struttura ospedaliera il Comune di Gioia del Colle  nel 2001 ha provveduto a stanziare in bilancio la somma di L. 100 milioni per acquistare un videolaparoscopio, che è stato donato all'Ospedale Paradiso.

A seguito del Piano di Riordino Ospedaliero Regionale, a partire da febbraio del 2003 l'Ospedale Paradiso subisce un drastico ridimensionamento: sono soppresse le UU.OO. di chirurgia, ostetricia,  pediatria, ortopedia, urologia, mantenendo i reparti di medicina, oculistica e attivando le UU.OO. di lungodegenza,  pneumologia e  geriatria.

Con il nuovo Piano di Riordino Ospedaliero Regionale l'Ospedale Paradiso sembra avviato ad un ulteriore drastico ridimensionamento, per assumere la funzione di centro di riabilitazione.

Gioia non può  perdere una realtà, come quella ospedaliera, che ha una tradizione plurisecolare nella nostra Città; ad essa  è legata tanta parte della nostra storia, che è stata frutto di tanti sacrifici dei nostri concittadini e di continue donazioni da parte di benefattori locali. 

A 662 anni dalla prima istituzione voluta dai  D'Andrano, 502 anni dopo l'istituzione voluta dai Paoli, 179 anni dopo il lascito Paradiso  e 102 anni dopo l'istituzione di un dispensario chirurgico, l'Ospedale Paradiso rischia di scomparire oltre che dal punto di vista fisico anche dalla nostra memoria collettiva.

In questo modo  si sta cancellando   dal panorama di Gioia un'altra nobile Istituzione e una pagina positiva della sua storia, scritta con i sacrifici dei suoi abitanti, con profusione di ingenti somme, ma soprattutto con la passione, con il cuore  e, quindi, con caratteri indelebili!

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1 Comment To "Dal primo Ospedale di Gioia (1346) all’Ospedale Paradiso"

#1 Comment By Donato Stoppini On martedì, 14 ottobre 2008 @ 20:06

Complimenti prof. Giannini, un ottimo lavoro davvero.
Una relazione, basata su documenti storici inconfutabili, che evidenzia senza ombra di dubbio come il nostro paese, con il passare degli anni, più che andare avanti sia tornato indietro nel tempo, anche in campo sanitario. E questo grazie alla incomprensibile quanto interessata e di parte politica nazionale, regionale, oltre che all’immobilismo e alla miopia dei nostri esponenti politici, soprattutto locali, che negli ultimi due decenni si sono infiltrati e arroccati anche all’interno di questa fondamentale struttura da sempre considerata vitale per la nostra città e per tutto il territorio circostante.
Una cronistoria che rende giustizia a tutti coloro che nei secoli si sono battuti per difendere la salute pubblica, senza badare a spese.
Un numero incredibile di gioiesi che grazie al loro operato, oltre che alle loro generose donazioni, hanno consentito e garantito la presenza nel nostro paese di un vero ospedale, fino a farlo diventare un punto di riferimento per i paesi limitrofi.
Un sacrificio reso purtroppo vano, quasi inutile, se oggi per questa storica realtà si paventa e prospetta per un prossimo futuro l’ombra della chiusura che passa attraverso il suo ridimensionamento.
Una brutta fine che molti politicanti, prestati alla sanità ma ignoranti in materia sanitaria, e tanti operatori sanitari, travestiti da politicanti, hanno ritenuto negli ultimi anni, e continuano ancora oggi a ritenere, ineluttabile, non considerando che anche la secolare storia sanitaria gioiese era contro il loro modo di intendere o di vedere realizzata la difesa di un diritto sacrosanto quale può essere considerato il diritto alla salute.
Chissà se leggendo quanto sopra riportato dal prof. Giannini proveranno rimorso o vergogna. Una cosa è certa. Chi nei secoli scorsi ha lottato per assicurarci un bene così grande, nel vedere quanto sta accadendo, quasi certamente si starà rivoltando nella tomba!
Un saluto a tutti.
Donato Stoppini

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14 Ottobre 2008

  • Scuola di Politica

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