Salviamo le norie

11 Aprile 2020 Autore:  
Categorie: Associazioni, Storia, Turismo

Nell’articolo La “ngegne” ( la noria ) pubblicato su questo blog in data 24 gennaio 2011 ripercorrevo la  storia di una invenzione che contribuiva ad alleggerire il lavoro manuale dell’uomo facendo ricorso a questo ingegno meccanico e alla forza degli animali per garantire non solo a noi l’acqua necessaria per gli usi quotidiani, ma anche per scopi irrigui in agricoltura e per l’allevamento del bestiame.

La noria costituisce uno strumento del passato della nostra civiltà contadina e va preservata nel tempo, per tramandare alle generazioni future la testimonianza della laboriosità, il frutto dell'ingegno dei contadini di un tempo, che lo definivano  la 'ngègn.

Via Lagomagno, cosi denominata perché quella zona era coperta da un Lago magno o Palude Magna o Padula Magna, da cui l’accezione dialettale con cui ancor oggi viene ricordata quella zona, Paldemàgn, è stata in passato, ma lo è anche ai nostri giorni, ricca di falde acquifere, come testimoniato da numerose norie ancora presenti in loco.

Nel 1816 viene nominata una Commissione di Vigilanza sanitaria per evitare il contagio della peste, una Commissione di beneficenza per assistere i poveri ed altre provvidenze opportune.

Viene deliberato di preparare un progetto per il risanamento dei laghi Lago Magno (o Palude-Padula Magna) e Pozzoronco.

Bisogna attendere il 1829, sotto il sindacato del dott. Pietro Nicola  Favale, perché fossero prosciugati e bonificati il Lago Magno e quello di S. Pietro, che rendevano assai  malsana l’aria cittadina e fonte di malaria.

Il Decurionato accettò l’offerta  di Francesco Saverio Indellicati (lo stesso che nel 1822 aveva chiesto di acquistare un suolo adiacente la Torretta alla via Palude, oggi via Fontana, per costruire un palazzo e bonificare il sito dalla palude esistente in quel luogo), di bonificare le terre di Lagomagno e di san Pietro, con la concessione in affitto di quelle terre così bonificate, per un periodo di 9 anni, con un canone annuale di 10 ducati per Lagomagno e di 7 per san Pietro.

Anche il dott. Donatantonio Soria presentò offerta per disseccamento di Lago Magno, fornito di malaria, riducendolo a colonia per suo privato uso, pagando al Comune in perpetuo 20 carlini a tumulo.

Nel 2010 il Consiglio comunale di Gioia approva il progetto di riqualificazione del fascio ferroviario di via Dante, susseguente alla chiusura dei passaggi a livello, che prevedeva l’ampliamento di via Lagomagno, intervento che nello specifico intendeva riorganizzare, razionalizzare e riqualificare le superfici stradali sia carrabili, sia ciclopedonali, sia le aree verdi, con lo scopo di migliorare il flusso veicolare e carrabile. Si sarebbe andati a riqualificare i sottopassi pedonali di via Dante, il consolidamento e l’allargamento della sede stradale del cavalcaferrovia di via Giovanni XXIII, l’allargamento di via Vicinale La Villa, la riqualificazione di via Lagomagno tra via Dante e via D’Annunzio e tra via Dante e via Giovanni XXIII, con parcheggio di  in corrispondenza del sottopasso pedonale della stazione ferroviaria. Quella zona è interessata dalla presenza di una noria, che il Comune aveva provveduto a salvare nel momento in cui aveva approvato la lottizzazione dei terreni adiacenti ad uso di abitazioni per civile abitazione e locali commerciali.

A corollario di questo intervento di riqualificazione  la ditta appaltatrice dei lavori si era impegnata ad installare a proprie spese un cartellone informativo-culturale presso la noria esistente nell’area a verde di Via Lagomagno, ubicata di fronte al cancello di accesso dei camion adibiti al trasporto latte per il caseificio Capurso. Il Comune di Gioia  nell’aprile del 2015 aveva concesso  agli ingg. Romana Resta e Mauro Resta, autori degli elaborati grafici, il nulla-osta per l’installazione del cartellone, ideato e curato dai suddetti ingegneri, con testi dell’ing. Romana Resta e prof. Francesco Giannini, cartellone frutto della donazione  dell’impresa appaltatrice.

Si spera che tale cartellone venga posizionato in tempi ragionevoli.

Nel Museo della Civiltà Contadina di Gioia del Colle, di proprietà dell’infaticabile dott. Vito Santoiemma, è presente una noria, da lui recuperata ed installata nel locali di sua proprietà, completa in ogni parte e perfettamente funzionante, con l’aggiunta di un asino in cartapesta a dimensione reale, che offre ai visitatori, ignari di questo ingegno, le modalità di funzionamento dello stesso.

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La famiglia Panessa

9 Aprile 2020 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

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Il cognome Panessa, come ci ricorda Francesco Saverio Perillo nella sua ricerca storica Onomastica slava di Gioia, è  di provenienza slava, una fra le più prestigiose dell’epoca, con tutta probabilità immigrata dall’opposta sponda slava.

Sarebbe  stato importato a Gioia a seguito dell’arrivo degli Schiavoni nella nostra città nel 1459, allorquando un contingente slavo-albanese, con a capo Giorgio Castriota Scanderberg, intervenne nel conflitto dinastico tra Angioni e Aragonesi.  Al termine del conflitto alcuni di loro tornarono in patria, altri presero stabile  residenza a Gioia e, grazie a loro, il nostro Comune, che era ridotto a pochi fuochi, si ripopolò.

I documenti visionati attestano che Panessa è stata una famiglia di riguardo di Gioia.

Notizie certe della presenza della famiglia Panessa a Gioia del Colle le ritroviamo dai resoconti delle S. Visite che gli Arcivescovi di Bari tennero nella Chiesa Madre  a partire dalla seconda metà del ‘500.

La prima Santa Visita effettuata  alla Chiesa Madre di Gioia  sembra risalga al 1578, ad opera  dell’Arcivescovo di Bari Antonio Puteo.

Al termine della sua Visita, nello stilare il verbale il Puteo elenca anche le disposizioni riguardanti  l’Altare di santo Lonardo. Afferma che il sacerdote beneficiato è detto essere  d. Vito Panessa, che fino ad allora non

aveva ancora provveduto a far dipingere l’immagine del santo e costruire una pedana ampia di legno per le celebrazioni liturgiche.

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La Madonna Odegitria nell’Arco Mastrocinto

Bassorilievo della Madonna Odegitria, da porre nell’Arco Mastrocinto

Il bassorilievo a fianco riportato è la copia di quello presente, ma poco visibile, in alto sulla facciata  destra di un’abitazione risalente al Trecento, che si trova all’interno dell’Arco Mastrocinto, arco così denominato dall’omonima famiglia gioiese, vissuta nel sec. XVII,  che abitava nella corte. L’Arco presenta lungo i bordi una lavorazione a punta di diamante, tipica della scultura araba, elemento che ritroviamo sia sull’arco ogivale che immette nel cortile del castello normanno-svevo di Gioia del Colle, sia sull’arco  presente nella Sala del Trono al primo piano del castello.

Rappresenta la Madonna che regge con il braccio destro il Bambino, mentre sul braccio sinistro ha impresso  una stella.

Poiché il bassorilievo per le sue dimensioni ridotte e per il punto in cui è incastonato non è facilmente visibile a coloro che accedono nell’Arco per prenderne visione, lo scultore autodidatta gioiese Mario Vacca ha pensato di scolpirne una copia simile all’originale, che raffigura la Madonna Odegitria che regge in braccio il Bambino. Continua la Lettura

Lo zampino di Gioia del Colle

All’interno della IV edizione del Palio delle Botti il  3 e 4 agosto 2019, Gioia del Colle ha avuto l’opportunità di riscoprire, grazie alla Pro Loco, un suo prodotto tipico, a lungo tempo dimenticato: lo zampino.

Lo zampino, differente dalla zampina di Sammichele, fu a lungo studiato per individuarne le differenze dallo studioso locale Erasmo Pastore che per diverso tempo ha tentato di far conoscere il prodotto gioiese e di farlo promuovere, al pari della mozzarella e del vino primitivo, per i quali ha lasciato diversi approfondimenti.

È stato il ricordo di un incontro tra il dott. Erasmo Pastore e Alessandro Cortese, attuale Presidente della Pro Loco di Gioia del Colle, a cercare di riportare in auge lo zampino: “Perché  non riproponete tra le sagre quella dello zampino? – Cortese ricorda così un dialogo che ebbe con Pastore –  Una volta a Gioia si faceva. È un tipico prodotto nato a Gioia ben prima della zampina di Sammichele, che oggi  è molto conosciuta, ma molto diverso negli ingredienti. Vedi cosa puoi fare”.

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Presentazione e consegna alla Città di Gioia dei cartelli turistico-informativi PON I.T.T. ‘G. Galilei’

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Il 29 luglio sono stati posizionati due nuovi pannelli turistico-informativi: quello della Chiesa di Santa Maria Maddalena, presso il n. civico 6 dell'omonima strada e quello del Cippo del Primitivo, in contrada Liponti su via dele Carrare.

Martedì 17 settembre 2019, alle ore 18,00,  sarà scoperto il pannello turistico-informativo  della chiesa di Santa Maria Maddalena, sita nell'omonima strada. A seguire, alle ore 19,00, nel chiostro del Comune di Gioia del Colle, nell'ambito delle manifestazioni estive organizzate dall'Assessorato alla Cultura 'Joha aeSTAS 2019' saranno consegnati ufficialmente alla città i 12 pannelli turistico-informativi realizzati dagli studenti dell'I.T.T. 'Galileo Galilei' di Gioia del Colle, coordinati dalla prof.ssa Giuliana Notarnicola e dal prof. Francesco Giannini.

A breve saranno posizionati gli ultimi due pannelli: quello del Molino-Pastificio 'Pagano' su via Paolo Cassano, in prossimità dell'uscita del casello autostradale e quello del Caffeàus, sito in via Padre Semeria, nei pressi della piazzetta intitolata a san Padre Pio.

L'incontro della serata ha per tema: 'Alla riscoperta della Storia di Gioia del Colle. Siti, Uomini, Vicende, Cultura.

Dopo  il saluto del sindaco, avv. Giovanni Mastrangelo e del Dirigente dell'I.I.S.S. 'Marone-Canudo-Galilei', prof. Rocco Fazio, introdurrà l'Assessore alla Cultura, avv. Lucio Romano.

La relazione sul lavoro svolto sarà tenuta dalla prof.ssa Giuliana Notarnicola e dal prof. Francesco Giannini.

Al termine della relazione sono previsti gli interventi del dott. Gianvito Masi, ricercatore presso il CREA e il Direttore del Consorzio Tutela Primitivo Gioia del Colle, dott. Vincenzo Verrastro.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

Gioia del Colle e la famiglia Cassano

La famiglia Cassano, appartenente all’aristocrazia terriera di Napoli, viene in Puglia nel ‘400 e prende dimora a Noci. Nel 1612 un ramo della famiglia si trasferisce a Gioia del Colle e si imparenta con la famiglia Gigante, originaria di Acquaviva delle Fonti, consolidando il proprio patrimonio agrario.

A Noci, infatti, nel 1498 fecero costruire anche una chiesa, quella consacrata a Santo Stefano, che risulta ancora oggi proprietà della famiglia Cassano.

La chiesetta è ubicata nel centro storico di Noci, di fronte alla Chiesa di S. Chiara; secondo Pietro GIOJA (Noci 1801-1865), Conferenze Istoriche sulla origine e su i progressi del Comune di Noci in Terra di Bari, 1839-42, a fondarla “… di rimpetto alla Chiesa di S.Nicolò di Bari fu il cavaliere Nicolò di Bianco alias Cassano. . .”, come lo definiva il CASSANO (1662-1753) al S   70 della Ristretta ed erudita narrazione sull’origine e progressi della Terra delle Noci. L’anno di fondazione è il 1498, come si ricava dalle Historiae Cupérsanenses libri tres del Di Tarsia (Mantova 1649) per dimostrare che in quell’anno la Diocesi di Conversano, da cui Noci dipendeva, era retta dal Vescovo Vincenzo Pistacchio, napoletano. Egli scriveva nel lib.3 a pag.1126:

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Partecipanti Al Palio delle Botti 2019. Esito finale.

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Le nove Cantine che in questa quarta edizione hanno partecipato al Palio delle Botti Trofeo "Città del Primitivo" sono le seguenti:

– Tenute Viglione, con la botte dipinta da Mario Pugliese, il cui tema è "Lo sposalizio",

– Cantine Coppi, con la botte dipinta  da Deborah Angelillo, il cui tema è " Dama in mescita", 

– Tenute Nettis, con la botte dipinta da Antonio Milano, il cui titolo è "Grazia",

– Cantine Polvanera, con la botte dipinta da Martina Petrelli, dal titolo " In vino veritas",

– Cantine Tre Pini, con la botte dipinta da Mario Lozito, dal titolo "Calice di rosa",

– Cantine Giuliani, con la botte dipinta da Sergio,Gatti, dal titolo "Baccanali",

– Cantine Varvaglione, con la botte dipinta da Andrea Gatti, dal titolo "Plenilunio su Cantine Varvaglione",

– Cantine Vigna Liponti, con la botte dipinta da  Carlo Casamassima, dal titolo "Pattern di Talento",

– Tenute Chiaromonte, con la botte dipinta da Francesco Ferrrulli, dal titolo "La compagnia di Federico".

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Al Palio "Piccoli spingitori crescono" hanno partecipato due gruppi di alunni degli Istituti Comprensivi San Filippo Neri-Losapio e Mazzini-Carano, con due botti ciascuno, dipinte dagli stessi alunni. Il Palio dei piccoli, disputato il 3 agosto se l'è aggiudicato la squadra della San Filippo Neri, che ha conquistato il Cencio dipinto da Domenico Procino..

Il Palio trofeo "Città del primitivo" disputato il 4 agosto se l'è aggiudicato la cantina Tenute Nettis, al cui titolare il pittore Sergio Gatti ha fatto dono di un suo quadro che raffigura la mitologica Aranna, alla cui figura femminile è associato il nome di Bacco. Il Cencio è stato dipinto da Antonella Lozito.

E' stata premiata anche la botte più bella; il premio è stato assegnato da una Giuria a quella dipinta da Carlo Casamassima per Vigne Liponti.

Quarta edizione del ‘Palio delle botti’

“L’Associazione Palio delle Botti col sostegno del comune di Gioia del Colle, il patrocinio della Regione Puglia e la collaborazione del Consorzio Tutela Vino DOC Gioia del Colle presenta la quarta edizione del Palio delle Botti – Trofeo “Città del Primitivo”.

La manifestazione si svolgerà sabato 3 e domenica 4 agosto e, oltre alla gara, comprende un ricco programma di animazione a tema medievale, musica, giochi e teatro. La direzione artistica è di Claudio Santorelli, l’organizzazione del corteo e degli allestimenti storici è di Marilena Limitone e l’appuntamento di apertura è previsto per domenica 28 luglio alle19:30 nel Chiostro del Municipio di Gioia del Colle (P.zza M. di Savoia 10) con la presentazione della manifestazione e delle botti dipinte.

Tra le novità dell’edizione 2019, la partecipazione delle cantine Varvaglione di Leporano, in provincia di Taranto, l’unica azienda esterna al Consorzio che raccoglie l’aerea delle Murge. Si contenderà il cencio con Tenute Nettis, Cantine Tre Pini, Coppi, Chiaromonte, Vigna Liponti, Giuliani, Polvanera e Viglione.

davSabato 3, a partire dalle 18, i mercatini, le aree a tema ed il Museo della tortura animeranno Corso Garibaldi ed il borgo vecchio per accogliere il Corteo Storico. Piazza Plebiscito ospiterà gli spettacoli di falconeria, i combattimenti in arme, gli sbandieratori, gli arcieri, i giocolieri, alle 20:15 il Palio “Piccoli spingitori crescono”, con la partecipazione dei circoli didattici Mazzini-Carano e S. Filippo Neri Losapio, e alle 21:15 le qualificazioni del Palio Trofeo “Città del Primitivo”. Concluderà la prima giornata della manifestazione l’esibizione del Gruppo folk “Cipurridd”, alle 22 in Piazza Plebiscito.

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Consegna alla città di Gioia di altri 5 pannelli turistico-informativi

Il giorno 31 maggio, a partire dalle ore 11,15, saranno scoperti altri cinque pannelli turistico-informativi, frutto del  progetto PON-FSE 'Per la Scuola, competenze e ambienti per l'apprendimento'  Inclusione sociale e lotta al disagio, sottotitolo 'Malum granatum: ritrovare il senso di appartenenza'.

Il progetto, ideato e ammesso a finanziamento europeo, è a meritoria iniziativa della prof.ssa Giulia Notarnicola, docente di lettere dell'ITT 'Galileo Galilei' di Gioia del Colle, che, nonostante gli ostacoli e le numerose  difficoltà  organizzative incontrate durante la conduzione del percorso educativo, ha tenacemente creduto e perseguito gli obiettivi che si era prefissati. La prof.ssa Notarnicola si è avvalsa della collaborazione dell'esperto prof. Francesco Giannini, della prof.ssa Piera De Giorgi, del Liceo Scientifico 'R. Canudo ' di Gioia del Colle, che con la prof.ssa Maria Laricchia dell'ITT 'Galilei'  ha curato la traduzione in lingua inglese delle prime bozze dei testi  e della collaborazione della prof.ssa Rosa Donvito, dello stesso Liceo Scientifico, che ha curato la stesura definitiva e aggiornata in lingua inglese dei testi stampati sulle 12 targhe.

I cinque pannelli, che saranno scoperti alla presenza del Commissario Prefettizio dott. Umbero Postiglione, del Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo "R. Canudo" di Gioia del Colle, della prof.ssa Giulia Notarnicola, del prof. Francesco Giannini, degli alunni partecipanti al Progetto e di tutti i cittadini che vorranno essere presenti, sono i seguenti:

Monumento ai Martiri del 1799

Casa Torre

Casa Sala-Buttiglione

Palazzo Tateo De Bellis, ex Scuola Media Losapio e futura Biblioteca comunale

Villa Cassano.

Consegna alla città di Gioia dei primi due pannelli turistico-informativi

Il giorno 24 maggio saranno consegnati alla città di Gioia i primi due pannelli turistico-informativi, a completamento del PON-FSE 'Per la Scuola, competenze e ambienti per l'apprendimento'  Inclusione sociale e lotta al disagio, sottotitolo 'Malum granatum: ritrovare il senso di appartenenza'.

Il progetto, ideato e ammesso a finanziamento europeo, è a meritoria iniziativa della prof..sa Giulia Notarnicola, docente di lettere dell'ITT 'Galileo Galilei' di Gioia del Colle, che si è avvalsa della collaborazione dell'esperto esterno, prof. Francesco Giannini.

I due pannelli, che riguardano i due Enti che sono stati compartecipi del Progetto, l'TT "Galileo Galilei"  e il Comune di Gioia, saranno sistemati sul prospetto dell'Istituto Tecnico Tecnologico e del Palazzo Municipale alla presenza del Commissario Prefettizio, dei professori e degli alunni coinvolti nel Progetto e dei cittadini che vorranno parteciparvi.

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