La festa di Maria Santissima del Rosario a Gioia del Colle
7 Ottobre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
Il 7 ottobre si venera la Beata Vergine Maria del Rosario, una delle tante feste dedicate alla Madonna.
Alla Madre di Gesù, infatti, sono dedicate numerose feste dalla Chiesa cattolica. Non c’è mese che non abbia una festività dedicata alla Madonna.
Tutto il mese di gennaio è dedicato alla SS. Madre di Dio ed inizia con la ricorrenza del SS. Nome di Maria, Madre di Dio e prosegue il 23 gennaio con lo sposalizio di Maria con Giuseppe. Febbraio è dedicato a Maria SS. Madre di Lourdes ed infatti il 2 febbraio ricorre la Presentazione al Tempio di Gesù e la Purificazione di Maria, l’11 febbraio ricorre la B. V. Maria di Lourdes. Il 18 marzo ricorre Nostra Signora della Misericordia, il 25 l’Annunciazione del Signore alla B. V. Maria. Il 26 aprile si festeggia la Beata Vergine Maria del Buon Consiglio. Maggio è il mese dedicato alla B. V. Maria e il giorno 8 ricorre la festività della Beata Vergine Maria del Soccorso e la B. V. del Rosario di Pompei, il 13 Nostra Signora di Fatima, il 20 Santa Maria del Pozzo, il 24 maggio quella di Maria Ausiliatrice, il 26 Nostra Signora di Caravaggio e il 31 la Visitazione della Beata Vergine Maria. A giugno, il III sabato dopo la Pentecoste ricorre la festa del Cuore Immacolato di Maria, il 20 Maria Santissima della Consolazione. Luglio è il mese dedicato a Maria SS. Del Monte Carmelo e il 16 si festeggia l’omonima festa. Il 5 agosto ricorre la Madonna della Neve, il 15 agosto l’Assunzione della Beata Vergine Maria e il 22 agosto la Beata Vergine Maria Regina. L’8 settembre si festeggia a Natività della B. V. Maria, il 12 settembre il SS. Nome di Maria e il 15 settembre la festa della Beata Maria Vergine Addolorata. Il 7 ottobre cade la festa della Madonna del Rosario. L’ 1 novembre è la festa di tutti i Santi, il 21 novembre si ricorda la Presentazione delle Beata Vergine Maria e il 27 Nostra Signora della Medaglia Miracolosa. L’8 dicembre ricorre la festa dell’Immacolata, il 10 quella di Nostra Signora di Loreto, il 12 Nostra Signora di Guadalupe.
Il Mastro casaro a Gioia del Colle
4 Ottobre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Primo Piano, Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Una delle eccellenze di Gioia del Colle, come recita il cartello turistico agli ingressi del paese, è la mozzarella, prodotta con latte vaccino.
Il Comune di Gioia del Colle, un tempo molto più esteso di quello attuale, così come viene riportato negli Apprezzi del 1611, del 1640, del 1653 e nel Catasto onciario del 1750, comprendeva in parte una distesa di boschi e in parte era utilizzato per la coltivazione di cereali, di prodotti orto-frutticoli e di vigneti da cui si otteneva il pregiato vino primitivo.
In particolare dal Catasto onciario apprendiamo che l’85% della popolazione gioiese era dedita all’attività agro-zootecnica. La produzione casearia era esercitata in forma artigianale e serviva a soddisfare i bisogni familiari; la parte eccedente era destinata alla vendita a terzi.
L’abbondanza di boschi, di pascoli, di fieno e di paglia di scarto ottenuta dalla lavorazione dei cereali consentiva l’allevamento di ogni sorta di bestiame ed in particolare di bovini di razza podolica, da cui si otteneva latte per la produzione di prodotti caseari, come formaggi, ricotta, mozzarelle, provoloni, caciocavalli, mozzarelle, burro, cacio. Il latte veniva lavorato sul luogo di raccolta della materia prima, presso le stesse aziende agricole, le quali erano dotate di locali per la conservazione e la stagionatura dei vari prodotti. Continua la Lettura
Le quattro Porte di Gioia del Colle
28 Settembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Primo Piano, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Domenica 27 settembre 2020, nel chiostro del Comune di Gioia del Colle, il direttore artistico del “Palio delle botti”, Claudio Santorelli insieme alla consorte Marilena Limitone, responsabile dei cortei storici e ambientazioni medievali, ha organizzato una serata in cui ha presentato gli scudi e i vessilli delle quattro Porte di Gioia: Porta Maggiore, Porta San Francesco, Porta del Casale e Porta San Domenico.
Gli scudi sono stati dipinti da quattro pittori gioiesi. Pompeo Colacicco ha dipinto lo scudo di Porta Maggiore, Sergio Gatti quello di porta San Francesco, Filippo Cazzolla quello di Porta del Casale e Mario Pugliese quella di Porta San Domenico.
I vessilli abbinati alle quattro Porte sono stati ideati dalla signora Marilena Limitone.
Dopo l’intervento della conduttrice della serata, signora Marilena Limitone, sono intervenuti l’assessore alla Cultura del Comune di Gioia, avv. Lucio Romano, che ha manifestato la vicinanza e il sostegno dell’Amministrazione per la lodevole iniziativa, e il signor Claudio Santorelli, che ha illustrato il progetto da lui ideato. È seguita la presentazione di una ricerca storica riguardante le quattro Porte di Gioia, tenuta dal prof. Francesco Giannini, che di seguito si riporta. Al termine c’è stato lo scoprimento degli scudi, i cui temi sviluppati sono stati illustrati dai rispettivi autori, la nomina dei quattro Capi Porta e l’affidamento ad essi dei vessilli dei quattro quartieri. I Capi Porta avranno il compito di organizzare le iniziative nel proprio quartiere, con giochi, spettacoli, sfilate in costume, che saranno svolti nel corso di quattro giornate, una riservata ad ogni quartiere, in concomitanza con la prossima edizione del “Palio delle botti”, il quale si articolerà in sette giorni. Continua la Lettura
Il Cristo Crocifisso nella Chiesa di Sant’Antonio a Gioia
14 Settembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
La Chiesa di Sant’Antonio è nota anche come Chiesa del SS. Crocifisso, ricorrenza che un tempo si festeggiava solennemente con luminarie e banda ed ora si solennizza il 14 settembre di ogni anno, in modo meno mondano e con un più sentito spirito religioso, nel giorno che la Chiesa dedica all’Esaltazione della S. Croce.
A testimonianza di tale devozione, sul sagrato della chiesa, nell’angolo nord-ovest è stata eretta una Croce quadrata in pietra, poggiata su una piccola e ornamentale colonna irregolare, che si innalza su un basamento quadrangolare degradante verso l’alto, a forma di ara, sempre in pietra.
La Croce è rivolta in direzione nord, guarda cioè verso il “centro” del paese, come per metterlo sotto la sua protezione.
Molti emigrati gioiesi che risiedono in America continuano a tener desto il legame con la nostra città ed in particolare la venerazione per il SS. Crocifisso, con offerte volte a solennizzare degnamente questa festa e per questo il 14 settembre una delle SS. Messe viene celebrata in suffragio dei benefattori gioiesi morti in America.
La denominazione, data da parte del popolo gioiese, di Chiesa del Crocifisso trova origine e motivazione dal fatto che sul secondo altare di destra dell’edificio sacro è presente un Cristo Crocifisso ligneo, di circa mt. 1,70 di altezza, racchiuso in una teca, la cui festa si solennizza il 14 settembre. Continua la Lettura
Dalla Strada Consolare alla Statale 100
8 Settembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
La nascita di Gioia del Colle risalirebbe intorno al X secolo, allorquando gli abitanti del centro peuceta di Monte Sannace e i successivi utilizzatori di quel territorio lo abbandonarono e si spostarono più a Sud a circa 5 Km da quell’insediamento.
L’insediamento di Monte Sannace si era sviluppato non solo per la posizione strategica del sito, posto a circa 400 metri sul livello del mare, su una collina che dominava il territorio circostante, per la presenza di boschi, acqua e terra da coltivare, ma anche per la sua posizione strategica, a cavallo tra le Murge Orientali e quelle Occidentali e in posizione baricentrica tra Bari e Taranto, i due centri economici più importanti della Puglia e di collegamento con l’Oriente, con l’Adriatico e lo Ionio e quindi con i centri commerciali e di traffico più importanti di quei tempi.
Al tempo dei Romani una via Consolare collegava Bari con Taranto, passando per Monte Sannace. Continua la Lettura
La festa della natività della Beata Vergine Maria a Gioia del Colle
8 Settembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
Tra le tante feste dedicate alla Madonna spicca quella del giorno 8 settembre, in onore della Natività della Beata Vergine Maria.
La celebrazione della festa della Natività della Madonna è stata introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. (Mess. Rom.)
Fino al 1611 l’otto settembre a Gioia si celebrava anche la festa patronale di S. Sofia. Anche la festa di San Vito a Gioia si celebrava liturgicamente l’8 settembre. La festa patronale di Santa Sofia, di rito greco, era celebrata nell’antica Chiesa di Sant’Andrea l’otto settembre di ogni anno e prevedeva un novenario, con l’offerta dell’olio alle Sante. La festa prevedeva una fiera dell’Estate che durava una settimana, dal primo all’otto Settembre di ogni anno. Continua la Lettura
Santa Sofia, prima Patrona di Gioia del Colle
7 Settembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
Oggi, 7 settembre ricorre la festività di Santa Sofia, prima Patrona di Gioia del Colle.
Prima di San Filippo, infatti, Patrona di Gioia era Santa Sofia (dal greco: Sapienza). Secondo alcuni studiosi, per il suo nome, sta ad indicare la Sapienza di Dio e non corrisponde ad alcuna Santa. Per la tradizione cristiana S. Sofia è venerata insieme alle tre figlie Pistis, Elpis, Agape, nomi greci che significano rispettivamente Fede, Speranza, Carità. Tutte e tre sono state martiri sotto il regno dell’imperatore Traiano (98-117). La più antica notizia sulla loro esistenza e venerazione risale alla fine del sec. VI, al presbitero Giovanni, il quale parla di sepolcri dei martiri romani al tempo di s. Gregorio Magno (590-604); successivamente afferma che esse erano venerate sulla via Aurelia con nomi greci e sulla via Appia con nomi latini.
Al tempo di papa Paolo I (760), i corpi delle sante martiri, furono trasferiti nella chiesa di san Silvestro in Campo Marzio.
La più antica testimonianza del culto si S. Sofia a Gioia la rintracciamo negli Ordini di S. Visita, per Gioia, promulgati il 24 ottobre 1578, impartiti dall’Arcivescovo di Bari, Antonio Puteo. In tale documento nella parte riguardante le chiese si dice: Che il Cappellano di s.ta Sophia nella via di Matera ripari fra uno anno detta cappella, e vi faccia celebrare le messe, che è obbligato sotto pena predetta ( cioè di libbre 200 di cera bianca lavorata da applicarsi per noi a’ loci pij a nostro arbitrio).
Si tratta di una cappella di origine greco- bizantina, ubicata nell’omonima contrada, che insieme a quelle di S. Pietro d’Ambul, ubicata nella stessa zona, e di Santa Lucia de’ greci, ubicati nei pressi dell’omonima chiesa, confermerebbe i rapporti tra Gioia e il mondo orientale e una forma di colonizzazione religiosa greco-bizantina a Gioia. A maggior conferma di ciò va ricordata la presenza della chiesa di S. Maria Maddalena e di Sant’Andrea, anch’esse di origine bizantina. Continua la Lettura
L’antica festa patronale di Santa Sofia a Gioia del Colle
6 Settembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Su Santa Sofia, prima Patrona di Gioia, è possibile consultare alcuni articoli presenti su questo sito.
Riporto una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, che ringrazio per il suo contributo, volto ad arricchire la nostra conoscenza sulla Storia e sulla celebrazione della festa di Santa Sofia e delle sue tre figlie Santi e Martiri, a Gioia del Colle.
L’antica festa patronale di Santa Sofia, vedova di Milano e delle tre figlie Martiri: Fede, Speranza e Carità a Gioia del Colle 07 settembre.
Secondo la tradizione leggendaria, riportata dall’Abate Losapio, l’antico ed allargato villaggio di Gioia del Colle fu evangelizzato da San Pietro Apostolo e fu consacrato a San Marco Evangelista, che ne divenne il primo protettore.
In seguito il sette Settembre dell’anno 134 d. C. giunse da Roma a Gioia del Colle, Santa Sofia vedova di Milano con le tre figlie Fede, Speranza e Carità, che avevano l’intenzione di raggiungere la Terra Santa, per vivere nei territori frequentati da Gesù. Santa Sofia si trattenne per tre mesi, evangelizzando, aiutando, curando e beneficando la popolazione locale, i cui uomini erano tutti segretamente innamorati della bellissima madre milanese. Le Sante donne abitavano presso le grotte sottostanti all’attuale Chiesa Madre, che vennero chiamate la Casa di Santa Sofia. Continua la Lettura
La festa copatronale di San Rocco di Montpellier a Gioia del Colle.
16 Agosto 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
Sulla Chiesa di San Rocco e sulla festa del Santo francese su questo sito è possibile consultare l’articolo “La Chiesa di San Rocco e la devozione del Santo a Gioia”
Di seguito riporto la ricerca storica effettuata dal nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.
La festa copatronale di San Rocco di Montpellier a Gioia del Colle. 16 Agosto.
La devozione per San Rocco di Montpellier, molto diffusa a Gioia del Colle, è legata ufficialmente alle varie epidemie di peste verificatesi tra il XVI ed il XVII secolo. Secondo la tradizione tramandata dall’abate Losapio la devozione per San Rocco, a livello popolare era presente a Gioia del Colle già alla fine del Trecento.
Il culto per il Santo francese risale a quello preesistente per San Sebastiano Centurione e Martire, frecciato dai suoi soldati, omaggiato ed attestato con la presenza di un altare nell’antica Chiesa Madre e festeggiato il 20 Gennaio. Continua la Lettura
La leggenda di San Rocco di pietra a Gioia del Colle
14 Agosto 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Storia, Turismo
Sulla porta laterale destra della Chiesa di San Rocco di Gioia del Colle, e precisamente sull’anta sinistra, lo scultore gioiese fra Serafino Melchiorre ha rappresentato la statua del Santo di Montpellier mentre viene trasportata su un carro trainato da buoi inginocchiati. E’ indubbiamente la rievocazione di una leggenda che ancora oggi circola tra il popolo gioiese, ma insieme alla presenza di altre due statue che raffigurano San Rocco, è senza dubbio il segno tangibile della grande devozione dei nostri concittadini per il Santo taumaturgo francese.
E’ da ricordare a tale proposito che una statua del Santo era presente nella Chiesa Madre. Un mese prima della festa di San Rocco la statua veniva prelevata dalla Chiesa Madre e portata in processione nella chiesa di S. Rocco per le funzioni religiose. La statua veniva riportata, sempre processionalmente, nella Chiesa Madre, la sera del 16 agosto, giorno della festa di S. Rocco.
Di seguito riporto una ricerca storica effettuata dal nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli, sulla statua lapidea di San Rocco.
La leggenda di San Rocco di pietra a Gioia del Colle.
Narra la leggenda tramandata dall’Abate Losapio che, intorno all’Anno Domini 1530, un ricco e spietato signore della Terra di Bari, avaro giudice e notaio, aveva commissionato una pregevole statua di pietra al maestro Stefano da Putignano, per la sua egoistica devozione e per abbellire, più verosimilmente, la sua sfarzosa dimora, collocandola nel giardino.
Si dice che l’autore aveva impiegato sedici giorni per realizzare la statua, perché il ricco signore era sempre impaziente e con degli imprevisti ritardi non avrebbe voluto neanche pagare l’opera.
Dopo aver finito il lavoro, la statua in blocchi e non dipinta, fu collocata in una grossa cassa di legno, ben chiusa e posta su di un carro colmo di balle di paglia e trainato da quattro buoi, uno per ogni Evangelista. Il carro era scortato dai servitori armati dell’avaro signore. Quando il carro giunse fuori delle mura della città di Gioia del Colle, nel punto dove oggi sorge la Chiesa di San Rocco, in corrispondenza della Cappella del Santo francese, i quattro buoi improvvisamente si fermarono e si inginocchiarono. Nonostante avessero ricevuto violente frustate e sferzate, i buoi irremovibili, rimasero fermi per tre giorni.
L’accaduto non rimase inosservato agli occhi dei cittadini gioiesi, i quali avevano partecipato inutilmente alla rimozione del misterioso carro, che intralciava la via di comunicazione e che pur essendo carico di paglia era diventato sempre più pesante ed irremovibile. I servi preoccupati, informarono il loro padrone, che, infuriato, non voleva far sapere il contenuto della grande cassa. Intanto i Gioiesi incuriositi, volevano conoscere cosa trasportava il carro coperto dalla paglia, arrivando a scommettere sul suo contenuto.
Constatando, dalle informazioni dei servi, il reale arresto misterioso dei quattro buoi, il ricco giudice, giunse sul luogo ed anche lui, imprecando, volle tentare di smuovere i buoi, ma inutilmente. Allora accorsero i sacerdoti, i notabili ed i gendarmi cittadini, che volevano dirimere la questione. Alle insistenze del popolo, il notaio volle aprire la cassa e con il loro stupore si accorsero che la statua lapidea si era montata da sola e che misteriosamente si era anche dipinta in quanto l’autore, per consegnare più velocemente l’opera, l’aveva lasciata in blocchi per montarla poi sul posto.
I presenti, saputa la verità dal signore e dai suoi servi, gridarono al miracolo e subito sul luogo, con delle pietre, crearono un altare, per collocare il Santo di Montpellier dove, stranamente, riuscirono a collocare la statua, diventata incredibilmente leggera. I Gioiesi chiamarono quel luogo la “casa di San Rocco di pietra”.
Solo allora i buoi si rialzarono. Il ricco notaio, felice, volle riprendersi la statua, ma essa divenne nuovamente pesantissima ed irremovibile. Constatando il nuovo prodigio, il ricco signore, convenne con il clero, i notabili ed il popolo gioiese che San Rocco aveva deciso di rimanere in quel luogo, da Lui scelto per proteggere la città, in quanto si temeva l’arrivo della peste nera.
Si dice che da quel giorno il ricco signore, cambiò vita, si pentì delle sue malefatte pur essendo un uomo di giustizia, divenne generoso e caritatevole, seguendo l’esempio del Santo, di cui non conosceva neanche la storia. A proprie spese fece erigere la cappella per contenere la statua di San Rocco, che donò alla città di Gioia del Colle, contribuendo alla costruzione della Chiesa, donando tutte le sue ricchezze ai poveri.
Da allora la statua in pietra di San Rocco, opera di Stefano di Putignano, è rimasta in quel luogo prescelto dal Santo stesso.
Si racconta che ogni qual volta si è tentato di spostare o rimuovere la statua, anche per processioni commemorative, misteriosamente si sono verificate improvvise scosse di terremoto. Anche quando si è tentato si smuovere la statua per motivi cautelativi, essa è diventata misteriosamente pesantissima. Chi nel tempo si è cimentato a rimuoverla personalmente ha subito incidenti o non è riuscito nell’impresa per il sopraggiungere di strani eventi, circostanze e coincidenze impreviste, apparentemente inspiegabili.
La statua, attualmente restaurata e dai lineamenti e colori delicati, nel tempo è stata ritoccata ed oscurita per spaventare la peste e tutte le malattie infettive.
San Rocco di pietra, roccia della Fede dei Gioiesi è rimasto per sempre nel cuore della città di Gioia del Colle.
Per un approfondimento vedi anche su www.gioiadelcolle.info i seguenti articoli: “La Chiesa di San Rocco e la devozione del Santo a Gioia” , ” Fra Serafino Melchiorre” e “Francesco Paolo Losapio”.
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