Festa dell’apertura di San Filippo Neri a Gioia
26 Aprile 2021 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Storia, Turismo
È ormai tradizione consolidata a Gioia del Colle quella di ‘aprire’ le celebrazioni per la festa del Santo Patrono il giorno 26 aprile, trenta giorni prima della festività di San Filippo Neri.
Una serie di fuochi d’artificio segnala l’apertura delle celebrazioni civili, mentre una Messa solenne e la traslazione della Statua di San Filippo dalla Chiesa Madre ad una parrocchia di Gioia dà l’avvio ai festeggiamenti religiosi.
Durante il mese che precede la festività di San Filippo si sussegue una serie di manifestazioni civili, culturali e religiose in preparazione alla solennità del Santo Patrono.
Negli ultimi anni anche gli studenti della Scuola elementare e quelli della Scuola media sono stati coinvolti in progetti e ricerche, con lo scopo di far conoscere loro la figura del nostro patrono, San Filippo, educatore modello delle giovani generazioni del suo tempo, valido anche per il nostro tempo, ed esempio di dedizione verso il prossimo e di santità.
La pandemia ha rallentato questo processo di approfondimento di un aspetto importante per la società gioiese, quello della conoscenza delle nostre tradizioni e della nostra storia plurisecolare, che ha influito positivamente sulle coscienze individuali e sui comportamenti della società gioiese.
Di seguito riporto una ricerca storica del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.
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Primo Centenario della costruzione della Chiesa dell’Immacolata di Lourdes
16 Aprile 2021 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
L’Arcivescovo di Bari, Mons.Giulio Vaccaro, il 19 novembre 1919, tenuto conto che Gioia contava oltre 23.000 abitanti e che un nuovo quartiere si stava sviluppando nella zona orientale del Paese ed era il caso che si dotasse di una chiesa, provvede ad acquistare circa 2.000 mq. di suolo su cui erigere la nuova chiesa.
Il 16 dicembre 1919 lo stesso Arcivescovo di Bari eleva a Parrocchia sia la zona orientale che quella occidentale di Gioia le future chiese dell’Immacolata e di Santa Lucia.
Il 3 febbraio 1920 Mons. Domenico Del Buono, Ausiliare dell’Arcivescovo di Bari conferisce il canonico possesso parrocchiale a don Sante Milano, sacerdote nato a Gioia del Colle il 7 luglio 1884 e rettore della chiesa di Sant’Andrea.
Agli inizi degli Anni Venti don Sante presenta alla Curia di Bari, per la debita approvazione, il progetto riguardante la costruzione di una nuova Chiesa a Gioia, nei pressi di quella Cappella, progetto dell’ingegnere gioiese Giuseppe Colacicco.
Mons. Augusto Curi, Arcivescovo di Bari, considerò un’utopia la realizzazione di quel progetto, il cui costo sarebbe stato proibitivo, per la maestosità del Tempio che si voleva erigere e per i costi relativi anche al suo artistico arredamento.
Il Centro storico di Gioia si impreziosisce di nuovi bassorilievi di Mario Vacca
9 Aprile 2021 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Storia, Turismo
Continua l’opera di impreziosimento del Centro storico da parte del nostro concittadino, lo scultore autodidatta Mario Vacca.
Dopo aver scolpito, donato gratuitamente e posizionato in diversi punti del Centro storico oltre una cinquantina di bassorilievi raffiguranti Federico II, Bianca Lancia, personaggi, animali e oggetti legati all’imperatore svevo, l’artista ha donato alcuni bassorilievi che sono stati posizionati nel castello normanno-svevo di Gioia del Colle.
Nel 2016 aveva posizionato all’interno dell’Arco Serpente, in prossimità di Via Antonio Spada, due formelle in pietra, da lui realizzate, rappresentanti l’una l’arcangelo Michele, (forse la raffigurazione allegorica della Giustizia), che schiaccia con i piedi il corpo di lupo e coda di drago, che con una mano regge una Croce e con l’altra sostiene una bilancia su cui piatti pesa le anime di due uomini, l’una più pesante dell’altra, per stabilire la giusta ricompensa da assegnare. Questa è l’iconografia utilizzata frequentemente nelle scene del Giudizio Universale. Continua la Lettura
Alcune leggende di Gioia del Colle
21 Marzo 2021 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
Ogni paese ha le sue leggende che la tradizione orale popolare continua a tramandare fino ai nostri giorni.
Riportando una tradizione orale tramandata da secoli, Vito Umberto Celiberti nel suo volume Storia documentaria di Gioia del Colle. Dalle origini a Roberto d’Angiò, scrive:
Molti e molti secoli fa, una giovane donna di straordinaria bellezza, vedova di un prode guerriero, stanca ed annoiata per la sua struggente ed incolmabile solitudine, decise di abbandonare per qualche tempo il suo fastoso palazzo di Taranto e di lenire la sua malinconia compiendo un viaggio che la conducesse in luoghi dove non era mai stata. Diede, perciò, ordine di prepararle la carrozza e quanto altro necessario allo scopo e, quando tutto fu approntato, partì per Bari.
Giunta a mezza strada, affaticata dal viaggio e dalla calura estiva, fece fermare la carrozza in uno spiazzo di una lussureggiante collina dove, sul limite della foresta di querce secolari, ai piedi delle quali scorreva gorgheggiando un fresco e sfavillante ruscello, c’era una piccola locanda per la comodità dei viandanti. Continua la Lettura
La piazzetta San Pio
5 Febbraio 2021 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Il culto e la venerazione per Padre Pio è molto sentito non solo in Puglia e in Italia, ma in tutto il mondo. Secondo alcuni studiosi di statistiche i pellegrini che ogni anno si recano a San Giovanni Rotondo a pregare sulla tomba del Santo supererebbero il numero di quelli che si recano a Lourdes.
Tra i tanti miracoli che per sua intercessione sono stati accertati va ricordato uno, sollecitato dall’allora Vescovo di Cracovia Carlo Wojtyla, futuro Papa Giovanni Paolo II, in una lettera inviatagli nel 1962, nella quale chiedeva al frate una preghiera d’intercessione per la malattia di una cara amica gravemente malata. Fu proprio quel Papa che poi avvierà il suo processo di beatificazione.
Il 21 gennaio 1990, infatti, Padre Pio venne proclamato Venerabile, fu dichiarato Beato il 2 maggio 1999 e proclamato Santo il 16 giugno 2002 in piazza San Pietro da Giovanni Paolo II come San Pio da Pietrelcina.
La Puglia è particolarmente legata alla figura del Santo non solo per la sua presenza per numerosi decenni a San Giovanni Rotondo, ma anche per aver voluto la costruzione di una nuova Chiesa e soprattutto perché il suo corpo è tumulato nella Chiesa fatta edificare da lui, che è meta di continui pellegrinaggi.
Notevole è anche il culto di San Pio a Gioia del Colle, non solo per la presenza di ‘Gruppi di Preghiera’ a lui intitolati, ma anche per statue presenti in diverse Chiese. La ditta Turra, tra le altre produzioni annovera statue di San Pio. Una gigantesca statua del Santo è visibile anche in una masseria dell’agro gioiese tra l’incrocio della via per Turi e il sito archeologico di Monte Sannace.
Un nostro concittadino, Nino Romano, fervente fedele e devoto di Padre Pio, maturò l’idea di onorare il Santo frate con una statua che ricordasse ai gioiesi la strada da seguire per un vero cristiano. Propose di intitolare una piazza o una strada a Padre Pio, nella zona 167, dove lui risiedeva. Continua la Lettura
La Scuola adotta un Monumento Parte II
16 Dicembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Anche gli altri quattro Istituti scolastici di Gioia del Colle: la Scuola Media Statale ‘Enrico Carano’, il Liceo Classico ‘P. Virgilio Marone’, il Liceo Scientifico ‘Ricciotto Canudo’, l’Istituto Tecnico Industriale ‘Galileo Galilei’, hanno partecipato al Progetto ‘La Scuola adotta un Monumento’.
La ‘ Scuola Media Statale ‘Enrico Carano’ ha adottato la Chiesa e il Convento di San Francesco.
Gli studenti dei corsi A, D, F, G, H, I, sono stati guidati dai docenti Francesca D’Acunti, Franca Lamanna, Vito Laudadio, Enza Losito, Franca Antonicelli, Franca Pastore, Antonio Bianco e Antonia De Candia.
Referente del Progetto è stata la prof.ssa Francesca D’Acunti. Marco Mastrovito, ex alunno della Carano, ha contribuito all’informatizzazione finale del lavoro.
In una prima fase gli studenti, insieme ai loro docenti, si sono riuniti nella Chiesa di San Francesco e hanno realizzato alcuni cori e la lettura del Cantico delle Creature e della Preghiera, composti dal Santo. Continua la Lettura
La Scuola adotta un Monumento. Parte I
15 Dicembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Storia, Turismo
Il Progetto “La Scuola adotta un monumento” è nato a Napoli nel 1992, su iniziativa della Fondazione Napoli Novantanove e d’intesa con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il C.E.D.E., i Ministri per la Pubblica Istruzione e i Beni Culturali e Ambientali, la Soprintendenza dei Beni Artistici Ambientali e Archeologici di Napoli e Provincia e il Provveditorato agli Studi di Napoli.
In seguito si è sviluppato su rete nazionale.
Le finalità del progetto riguardano essenzialmente l’ambito della formazione della personalità del giovane, che deve, con l’aiuto della scuola, costruirsi una struttura culturale solida e problematica, acquisire una nuova consapevolezza delle proprie radici culturali ed assumere atteggiamenti propositivi nei confronti del futuro, anche attraverso la conoscenza del bene culturale.
Gli obiettivi didattici generali del Progetto sono:
-sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e alla tutela del patrimonio storico-artistico e, più in generale, dell’ambiente; Continua la Lettura
Il portale restaurato della Chiesa di Sant’Angelo a Gioia
9 Dicembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
Nel Centro storico di Gioia è ubicata una delle Chiese più antiche di Gioia del Colle.
Da alcuni documenti normanni del XII secolo apprendiamo che intorno al 1170 l’abate Arivie avrebbe fatto costruire a sue spese, nei pressi del castello, una chiesa dedicata a santo Stefano. In un successivo periodo questa veniva chiamata chiesa “di San Giovanni”.
Tra la fine del secolo XV ed il principio del successivo giunge a Gioia un contingente di soldati Albanesi, detti anche Schiavoni ( perché originari della Sclavonia ), al seguito di Bartolomeo Paoli, per offrire il proprio aiuto agli Aragonesi. Molti di quei soldati al termine delle operazioni militari non rientrano nella loro terra, ma rimangono a Gioia e fissano la propria dimora nella zona che va dalla parte est del castello a quella nord della Chiesa Matrice, rione che da loro prende il nome di Borgo degli Albanesi o degli Schiavoni.
Poiché gli Albanesi professavano la religione greco-ortodossa, tra il 1500 e il 1506, per praticare il loro culto, ” pensano di ampliare, restaurare ed abbellire l’antica Chiesa di S. Giovanni” o S. Maria di Costantinopoli, in cui si officiava secondo il rito greco, il loro rito, come si legge in due epigrafi poste sulla facciata ovest della Chiesa, in via Arciprete Gatta, e che si riferiscono, la prima alla Cappella di San Michele Arcangelo, e la seconda alla Cappella di san Giovanni Battista e all’Ospedale adiacente. Continua la Lettura
La ‘fanòve’ a Gioia del Colle
27 Novembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Prodotti Locali, Storia, Turismo
Una delle tappe più importanti per l’umanità è stata sicuramente la scoperta del fuoco.
Proprio per l’importanza che questa scoperta ha rivestito per l’umanità e per i benefici che ha apportato nella vita degli uomini, nell’antichità fiorirono numerosi miti sul fuoco, inteso come elemento riservato esclusivamente agli dei.
A testimonianza di questa esclusività divina circa l’utilizzo del fuoco ci soccorre il mito maggiormente conosciuto, che il poeta greco Esiodo (VIII-VII secolo a.C.) ci ha tramandato: quello di Prometeo.
Uno dei Titani, Prometeo, che non partecipò alla sommossa ordita contro Giove, ma voleva bene agli uomini, nel vedere la loro condizione misera pensò: Voglio aiutare gli uomini. Voglio che la loro vita diventi meno selvaggia, che essi imparino a difendersi dalle tigri e dai cinghiali, che coltivino la terra, lavorino i metalli, si nutrano di cibi caldi e arrostiti e non di sanguinanti e crudi resti di animali. Voglio donare all’uomo il fuoco!
Prometeo, pur sapendo che questo suo desiderio era contrario a quello di Giove e che un tale dono fatto agli uomini avrebbe causato la sua rovina, decise di sfidare l’ira del capo degli dei. Mentre gli dei stavano banchettando felici sul monte Olimpo, Prometeo entrò nelle fucine del dio Vulcano e gli offrì da bere del vino mescolato con molto succo di rossi papaveri dicendo: Sono venuto a portarti quest’anfora di vino etnèo. Bevi, fabbro laborioso, questo ti darà più forza che il tuo nèttare! Approfittando del torpore in cui era caduto Vulcano e del fatto che il fuoco era rimasto incustodito, Prometeo, raccolse alcuni tizzoni scintillanti in un bastone cavo che lo stesso Vulcano gli aveva donato e portò il fuoco agli uomini sulla terra, gridando: Vi porto il fuoco! Vi porto la vita, la civiltà, la gioia! Il tonante Giove udì le urla di vittoria e scattò: Il temerario che ha donato agli uomini il fuoco deve essere punito. E così lo sfortunato Prometeo fu punito. Continua la Lettura
Le sagre dello zampino e della mozzarella a Gioia
25 Novembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Prodotti Locali, Storia, Turismo
LA SAGRA DEL FORNELLO E DELLO ZAMPINO
Fino alla fine degli anni ’70 Piazza Plebiscito durante il periodo estivo si animava perché vi si svolgevano due sagre, legate alla produzione di due specialità tipiche di Gioia del Colle: lo zampino e la mozzarella.
Alcuni macellai gioiesi nel mese di settembre si davano appuntamento in Piazza Plebiscito ed allestivano dei fornelli mobili in cui cuocevano sulla brace spiedi di zampini preparati secondo la tradizionale ricetta gioiese. Lo zampino è una sottile salsiccia composta di pezzi di circa dieci centimetri di lunghezza ciascuno, insaccati in un budello naturale. Sembra che venisse preparato, per essere consumato dai signori che abitavano nelle masserie, già dal ‘700 e costituiva un piatto di mezzo tra il primo e il secondo, quasi che quella pietanza volesse metterci lo ‘zampino’ tra i due piatti, per cui, secondo alcuni, da questa particolarità e utilizzo si spiegherebbe tale denominazione. Continua la Lettura