Il Museo della Civiltà Contadina

La noriaC’è un luogo a Gioia del Colle in cui i mestieri di un tempo non sono affatto scomparsi, ma  sono ancora vivi e presenti. Infatti, anche se cristallizzati  nella loro statica configurazione, oggetti, arnesi e strumenti legati ad attività artigianali del passato parlano, ci riportano alla nostra tradizione contadina e agricola e  attraverso di loro  ci fanno rivivere momenti e ricordi di un tempo scomparso. E’ un’oasi in cui si respira non un’atmosfera di polvere o di rimpianto, segni che il tempo inesorabilmente lascia su oggetti e persone, ma dove si viene in contatto con un passato pieno di vita e di operosità, elementi che hanno reso importante e famosa la nostra città e i nostri laboriosi compaesani.

Questo luogo è il Museo della Civiltà Contadina.

Vale la pena visitare questo  Museo ricchissimo e unico, messo su nel corso di diversi anni, con grande amore, pazienza,  fatica e sacrifici economici, dal proprietario, il dott. Vito Santoiemma.

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Il villino Tateo

Via RomaUna veduta panoramica di via Roma di Gioia del Colle, un tempo via  della Stazione, risalente alla fine dell’Ottocento ci mostra  sul lato sinistro, incamminandosi in direzione di Piazza Plebiscito, una vasta area ancora non urbanizzata, in parte utilizzata a giardino pubblico. Nel secolo scorso  il tessuto urbano di Gioia, ed in particolare quello che è compreso tra la Piazza e la stazione ferroviaria, è stato stravolto da costruzioni moderne che ne hanno sfigurato l’originario assetto ottocentesco. In controtendenza con quanto si è verificato lungo quest’asse stradale, di fronte all’ingresso della Villa Cassano, in via Roma, oggi, ma non sappiamo per quanto tempo ancora,  è possibile ammirare, tra la folta vegetazione arborea e di glicini che hanno ricoperto l’artistica recinzione in ferro battuto,  una  villa più modesta, in stile liberty, nota come villino Tateo, così chiamata dal nome degli ultimi  proprietari. Continua la Lettura

La cava di Monte Rotondo

Monte RotondoAbbastanza tormentato è il percorso della cava di Monte Rotondo.

Il terreno su cui insiste la cava  si trova al Km. 6 della strada provinciale Gioia-Putignano;  ricade in zona agricola E/2 ed è censito nel foglio mappale n.18 dell’agro di Gioia del Colle. E’ sottoposto tutto a vincolo idrogeologico ex R.D.L. n. 326/23  nonché in parte a vincolo paesaggistico ai sensi della legge n. 431/85  e a vincolo archeologico ex lege 1089/1939.

La cava si trova in un territorio che ricade nella particolare area geostrutturale denominata ‘ Piattaforma  Carbonatica Apula ‘ che si identifica geograficamente con l’altopiano delle Murge che, fagliato, piegato e interessato da fenomeni carsici, si estende, toccando quote s.l.m. non eccessivamente elevate ( 600 mt. circa ), dalla piana della Capitanata alla piana di Brindisi e dal mare Adriatico alla fossa Bradanica.

La Piattaforma è costituita da rocce sedimentarie di età Mesozoica che formano il ‘ Gruppo dei Calcari delle Murge ‘. Si tratta di una potente sequenza di strati e/o banchi di calcari essenzialmente detritici, a grana variabile ma essenzialmente fine, talora oolitici, tra i quali si rinvengono banchi di calcari biostromali; con irregolare sequenza di strati calcarei dolomitizzati.

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Gemellaggio Gioia del Colle -Targoviste

6 Luglio 2016 Autore:  
Categorie: Primo Piano, Storia, Turismo

GemmellaggioTargoviste, città della Romania, è la sede della contea di Dambovita. Si trova sulla riva destra del fiume Ialomita, a circa 80 Km. da Bucarest, capitale della Romania. I risultati del censimento del 2011 davano a Targoviste 79.610 abitanti, dato che pone la città al 26° posto tra le più grandi della Romania. E’ una città dal passato importante in quanto tra il XV e il XVI secolo è stata la capitale della Valacchia.

Da marzo del 2004 la Romania è entrata a far parte del patto della Nato e dal 1° gennaio 2007 è diventata  Paese membro dell´Unione Europea e, così come previsto dal Trattato istitutivo della Comunità Europea, i suoi cittadini, godono a  pieno titolo del diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri e in Italia.

Il Comune di Gioia del Colle, in un periodo di negoziati propedeutici all’allargamento della UE e prevenendone  la ratifica, ha stipulato accordi  e collaborazione con una città della Romania

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Giardino didattico

Di fronte all’Ospedale Paradiso insiste un suolo, che, come si può notare dall'iscrizione posta sulle 2016-07-01 09.26.30colonne che ne delimitano l'ingresso, apparteneva al prof. Filippo Linzalata. Tale suolo sicuramente fu donato in beneficenza all'I.P.A.B di Gioia,ma  con la soppressione dell'Ente di Pubblica Assistenza e Beneficienza inizialmente non si capiva  chi  dovesse incamerare tale bene.  La sua gestione e la proprietà, data l'esiguità  e lo scarso valore economico del suolo,  piuttosto che essere contese tra i vari possibili possessori, erano rimpallate tra Comune di Gioia e ASL/BA e quindi quella zona era lasciata nel più completo abbandono. Su tale suolo è stato effettuato un primo intervento di recupero, con la creazione di una vasca  con fontana, piante acquatiche e pesci e panchine ad anfiteatro per rendere fruibile  la zona. Per qualche anno l’Amministrazione Comunale, mettendo in atto l’obbligo di piantare un albero per ogni neonato, obbligo introdotto in Italia con  la legge Cossiga-Andreotti n.113 del 29 gennaio 1992, ha adempiuto a tale scopo utilizzando questa  zona.

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Nuova Porta dipinta nel Centro Storico

29 Giugno 2016 Autore:  
Categorie: Territorio & Ambiente, Turismo

Porta LozitoNon si ferma la produzione di artisti locali, volta a valorizzare e a rendere più vivo e fruibile il nostro Centro Storico.

Infatti nei giorni scorsi a cura della pittrice gioiese Antonella Lozito, già autrice di una Porta dell'Imperatore nel 2012, il Centro Storico di Gioia del Colle si è arricchito di un nuovo dipinto.

L'opera, che compare sulla porta d'ingresso dello studio d'arte della pittrice gioiese, al n.15 di Via Piottola,  è localizzata in una strada già ricca di altre Porte dell'Imperatore: una dipinta  da Mario Pugliese, che raffigura Federico II sul trono del Castello di Gioia, si trova al n. 3, una dipinta da Valerio Pastore che raffigura un cavaliere saraceno a sevizio di Federico II, al n. 9, una dipinta da Graziano Milano, che raffigura un cavaliere templare, al n. 25, e un'altra  dipinta da  Ninnì  Rizzi, che raffigurava una porta crociata, al n. 27.

Per quest'ultima opera  abbiamo usato l'imperfetto raffigurava, perché il proprietario, così come era avvenuto qualche tempo addietro per la  Porta dell'Imperatore di via Barba n. 28, dipinta da Gino Donvito e che presentava un tessuto araldico, ha provveduto a riverniciare il dipinto, composto di  quattro pannelli rettangolari formati di 55 quadratini ciascuno  di colore verde o celeste, in cui erano inserite quattro croci di colore arancione, coprendolo con un colore grigio e insignificante, mortificando con il suo gesto l'autore del dipinto e privando il  visitatore di quella vista.

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Le sculture di Mario Vacca nel Centro Storico

22 Giugno 2016 Autore:  
Categorie: Primo Piano, Storia, Turismo

MARIO VACCAFacendo seguito all'originale volontà di abbellire il Centro Storico di Gioia con la creazione delle Porte dell'Imperatore, per rendere più vivo e fruibile il nostro nucleo abitativo originario, un altro artista locale si è cimentato in un'opera volta a rievocare il nostro passato e a rendere più bello questa parte del nostro paese.Le sculture in oggetto sono bassorilievi in pietra, eseguiti  nel 2012 dal nostro concittadino,  maestro costruttore, che, quando ha posto fine alla sua attività lavorativa, ha riscoperto dsi possedere un vero  talento artistico: lo scultore Mario Vacca. 

Questi lavori, eseguiti su pietra, nella sua bottega artigianale sita nel Centro Storico di Gioia, in via Carlo III di Borbone n. 17, sono stati donati al Comune di Gioia nel 2013 e  sono stati inseriti sul prospetto di alcune abitazioni del Centro Storico. Hanno quasi tutti per soggetto Federico II, Bianca Lancia, falchi, elementi questi  legati all'illustre personaggio Normanno-Svevo.

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Le Porte dell’Imperatore

PorteGrazie alla fantasia dei pittori gioiesi Mario Pugliese ( e alla collaborazione di Sergio Gatti  )  al loro amore per la nostra Gioia del Colle, artisti che hanno  pensato a far rivivere il Centro Storico, il primo  aprendo la sua  bottega artigianale, Studio Uno Tre, al n. 13 di Via Barba, anche per eventi culturali del giovedì, e poi ideando il progetto di abbellire il Centro Storico con opere pittoriche di altri artisti gioiese e non, a partire dalla I edizione del 2012, e il secondo aprendo il suo studio-laboratorio in  via Michele Petrera sempre nel Centro Storico, oggi la culla del nostro Paese si è arricchita di preziose opere che testimoniano quanto la nostra storia è legata alla presenza federiciana.

Sono appunto Le Porte dell’ Imperatore,  a cui nel 2013 si  sono aggiunte altre Porte e le sculture in pietra di un altro artista gioiese, Mario Vacca, sempre in tema con la presenza federiciana a Gioia.

I testi che corredano i dipinti sono a cura della dott.ssa Maria Marmontelli.

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Cantina Polvanera

PolvaneraIn contrada Marchesana, al confine  tra i Comuni di Gioia del Colle ed Acquaviva delle Fonti, agli inizi del Terzo Millennio si è insediata un’azienda che è lustro e vanto non solo del nostro Comune, ma che è conosciuta e apprezzata in Italia e nel mondo: è la cantina  Polvanera, i cui vigneti si estendono su un comprensorio che abbraccia i due citati territori comunali.

Questo  connubio, questa pacifica  comunanza, unitamente alla circostanza che i conduttori dell’azienda, i signori Cassano, sono originari di Acquaviva, sfata ampiamente la diceria che tra i due paesi non corre buon sangue.

      LA CONTRADA MARCHESANA

Il nome dell’azienda è legato alla storia della masseria, chiamata masseria Antonietta, la cui costruzione risale al 1820.

Non bastarono per l’abolizione della feudalità la legge 2-8-1806 di Giuseppe Napoleone e la successiva legge dell’1-9-1806 , con cui si ordinò la ripartizione dei demani, ma si dovette giungere alla sentenza del 3-3-1810 n. 17  per decidere definitivamente che le terre usurpate o chiuse dall’ex feudatario Principe di Acquaviva dovessero essere restituite al Comune di Gioia del Colle ed entrare a far parte dei demani comunali.

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Monte Sannace in mostra: il volto nuovo del museo!

12 Dicembre 2012 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

1. Monte Sannace, scorcio della città bassa e strada delle muraPochi sanno che il Museo Nazionale Archeologico di Gioia del Colle ha cambiato fisionomia. La novità consiste nel passaggio da una dimensione regionale, che pure prediligeva la Peucezia (l’antica Puglia centrale), ad una tipicamente locale, sempre più ancorata alle radici della nostra comunità. Protagonista delle nuove esposizioni è (e sempre più sarà, una volta riallestita anche la II sala) la città peucezia di Monte Sannace, sita nell’agro gioiese all’incirca 5 km a N.E. dal centro urbano moderno. Questa distanza e la mancata sovrapposizione di strutture medievali consistenti l’hanno resa, appunto, una delle città antiche meglio indagate della Puglia, prima con ritrovamenti occasionali e scavi clandestini, poi con campagne di scavo ufficiali della Soprintendenza ai Beni Archeologici e nell’ultimo ventennio anche dell’Università degli Studi di Bari.  

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