La Chiesa Madre o di Santa Maria Maggiore ( Parte II )

17 Maggio 2009 Autore:  
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Chiesa MadreToccherà al nuovo arciprete, don Franco Di Maggio, di cui  il 26 giugno di quest'anno ricorre il centenario della nascita, riedificare quanto il terremoto aveva distrutto nel febbraio del 1942.

Il 6 novembre 1949 viene nominato arciprete mons. Don Franco Di Maggio, il quale provvede alla ricostruzione del Cappellone di S. Filippo, che viene arredato con l’artistico altare maggiore rimosso dalla Cattedrale di Bari, a seguito dei lavori di ristrutturazione. Nel 1950  viene rifatta, con pietra lavorata, la parte antistante l'ingresso principale della Chiesa e si dà inizio ai lavori di ricostruzione del Cappellone di San Filippo. Nel 1951 viene completato il rustico del Cappellone e del grande salone, sorto sulle macerie della sacrestia e della canonica diroccata. Nel 1952 vengono inaugurati il salone e la nuova canonica con la relativa zona sopraelevata. Nel 1955 viene demolita la vecchie cantoria di legno per costruirne una in cemento, poggiante su colonne di cemento.  Egli fa adornare  la Chiesa con candelabri di cristallo di Boemia. Durante questi lavori per la sistemazione delle fondamenta e per la messa in opera del nuovo pavimento nell’interno della chiesa, vengono alla luce degli  ipogei, che erano adibiti anticamente a luogo di sepoltura.
In queste cripte,  risalenti probabilimente  all’epoca della primitiva fondazione della cattedrale normanna e che la ricostruzione del 1764 aveva lasciata intatta, furono rinvenute numerose tombe gentilizie. La più recente era quella del principe Carlo III De’ Mari, Principe di Acquaviva e di Gioia, la cui salma, deposta il 6 gennaio 1825,  presentava simboli che ne contraddistinguevano il casato.

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