Cantina Polvanera
16 Giugno 2016 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Primo Piano, Prodotti Locali, Territorio & Ambiente, Turismo
In contrada Marchesana, al confine tra i Comuni di Gioia del Colle ed Acquaviva delle Fonti, agli inizi del Terzo Millennio si è insediata un’azienda che è lustro e vanto non solo del nostro Comune, ma che è conosciuta e apprezzata in Italia e nel mondo: è la cantina Polvanera, i cui vigneti si estendono su un comprensorio che abbraccia i due citati territori comunali.
Questo connubio, questa pacifica comunanza, unitamente alla circostanza che i conduttori dell’azienda, i signori Cassano, sono originari di Acquaviva, sfata ampiamente la diceria che tra i due paesi non corre buon sangue.
LA CONTRADA MARCHESANA
Il nome dell’azienda è legato alla storia della masseria, chiamata masseria Antonietta, la cui costruzione risale al 1820.
Non bastarono per l’abolizione della feudalità la legge 2-8-1806 di Giuseppe Napoleone e la successiva legge dell’1-9-1806 , con cui si ordinò la ripartizione dei demani, ma si dovette giungere alla sentenza del 3-3-1810 n. 17 per decidere definitivamente che le terre usurpate o chiuse dall’ex feudatario Principe di Acquaviva dovessero essere restituite al Comune di Gioia del Colle ed entrare a far parte dei demani comunali.
Francesco e Sebastiano Capurso
9 Giugno 2016 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Primo Piano, Prodotti Locali, Storia
Un medico gioiese agli inizi del 900 parte per le Alpi svizzere e tornò dalla Valtellina (SO) con i due nipoti con vacche svizzere di razza brunalpina, bovini meno esigenti delle altre razze nel cibo e produttrici di maggior quantità di latte, e che quindi sostituirono la locale podolica.
Questa scelta rivoluzionaria per quegli anni mise gli allevatori nella condizione di produrre molto latte e ai piccoli laboratori artigianali caseari locali consentirono di avere a disposizione la materia prima per la trasformazione del prodotto vaccino locale. Si trattava di piccole botteghe-latterie più di veri e propri caseifici, in cui artigiani del latte lavoravano la materia prima per trasformarla i bunrro, mozzarelle e formaggi. Tra queste botteghe figurava ai primi del’900 quella di Orazio e Clemente Milano in via della Stazione, oggi villino Tateo.
La Banca Agricola Industriale di Gioia del Colle
27 Maggio 2012 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia
Quest'anno ricorre il centenario della costituzione di una Banca gioiese, che ha svolto un ruolo importante nell'economia agricola ed industriale di Gioia del Colle nel corso del ventesimo secolo.
E' appunto la Banca Agricola ed Industriale, società anonima, poi divenuta Società per azioni, fondata il 27 maggio 1912. Tale Istituto di Credito è stato impiantato grazie alla volontà di alcuni cittadini gioiesi benestanti: il signor Carlo Capussella, il prof. Giovanni Carano, l'avvocato Ernesto Losavio, l'ingegnere Giovanni Milano e il cavaliere Nicola Serino Romano.
L'atto costitutivo è stato stipulato dal notaio Teodoro Sagges. Il capitale iniziale della Banca ammontava a 50.000 lire, suddiviso in 500 azioni da 100 lire ciascuna. Tale capitale è stato aumentato a 100.000 lire dopo una serie di operazioni di sconto, " veramente superiore alle previsioni" e " tutte a firma di assoluta solvibilità", avvenute nei primi mesi di vita dell'Istituto.
Antiche unità di misure e antiche monete
22 Agosto 2011 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia
A seguito dello sviluppo del commercio di svariati beni di consumo o della compravendita di beni immobili gli uomini hanno utilizzato diverse unità di misura, in base al tipo di bene e allo stato fisico d'ogni sostanza o dell'oggetto della contrattazione.
Spesso le unità di misura, che servivano per quantificare lunghezze, aree, volumi e pesi, erano utilizzate solo in un ristretto ambito territoriale.
Conseguentemente, tutti gli strumenti utilizzati da ogni comunità erano imprecisi e non corrispondenti con quelli di altre comunità con le quali si intrattenevano scambi commerciali.
Solo dopo il 1885 le comunità nazionali ed internazionali, per razionalizzare gli scambi commerciali tra di loro, disposero di unificate le diverse unità di misura; esse oggi sono d'uso comune.
Il Molino ” Excelsior ” di Gioia del Colle
11 Gennaio 2011 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia, Turismo
Nella prima metà del secolo scorso Gioia del Colle era rinomata non solo per lo sviluppo del settore caseario, la mozzarella, o meglio il fiordilatte, e gli altri prodotti della lavorazione del latte, ma anche, per restare al campo alimentare, per la produzione di vino primitivo e di olio d’oliva.
Il panorama economico del paese era costellato anche da numerose industrie di trasformazione di prodotti vitivinicoli ( distillerie ), da industrie tessili, da ebanisterie e soprattutto da complessi industriali per la produzione di pasta e per la molitura e la sfarinatura dei cereali.
Una foto del 1903, la prima riportata nell'articolo, presenta la veduta di Gioia dalla via per Santeramo e mostra il panorama industriale di Gioia, con una presenza di ciminiere che svettano sull’abitato, a conferma del confortante sviluppo economico-industriale del nostro Paese all’inizio del Novecento.
La scelta della zona posta ad ovest del paese, in prossimità della periferia dell’abitato, come insediamento di industrie, era dettata da due favorevoli coincidenze:
– la presenza di due ben distinte linee ferroviarie, la Bari-Gioia-Taranto, che collega l’Adriatico e lo Ionio e la Gioia-Rocchetta Sant’Antonio, che collega il nostro territorio alle coste del mar Tirreno, importanti e utili vie di comunicazioni e di traffici commerciali,
Giuseppe Rosini
21 Dicembre 2008 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Territorio & Ambiente
Fratello del più noto Mario Rosini, cantante che al Festival di Sanremo del 2004 si classificò secondo, Giuseppe, detto Pino, è nato a Santeramo in Colle il 19 marzo 1956, ma da sempre vive a Gioia con la sua famiglia.
Ha dato vita ad un'azienda, l'Apipuglia Novagel, che dal 1974 si occupa di allevamento di api e della trasformazione diretta di tutti i prodotti ottenuti dalle stesse.
Questa iniziativa è sorta per una forte passione per la natura e per la convinzione che si potesse lavorare in modo alternativo rispetto alle moderne tendenze della grande industria, senza cioè stravolgere o violentare la natura e ciò che ad essa appartiene, ma rispettandola. L'azienda nasce sulla continuità del lavoro di suo nonno, a sua volta apicoltore a suo modo.
Primitivo … di Gioia ?
8 Marzo 2007 Autore: Donato Boscia
Categorie: Prodotti Locali
“Benvenuti a Gioia del Colle, città del vino Primitivo e della mozzarella”: recitano i cartelli in bella mostra all’ingresso del paese. Quale Gioiese non si è inorgoglito quando, parlando con forestieri, ha sentito associare la sua cittadina alla terra del vino nostrano? In effetti che nella nostra regione il Primitivo (il vitigno ancor prima del vino) sia “di Gioia”, è confermato dai documenti che ne attestano la nascita, attribuendone il merito al sacerdote Francesco Indellicati, ben prima del suo insediamento nella piana di Manduria. Ma fuori dei nostri confini nazionali possiamo ancora sostenere la gioiesità di questo vitigno?
FORSE TUTTI SANNO CHE…
In California è coltivato un gemello del nostro Primitivo, chiamato “Zinfandel”. Lo Zinfandel, come tanti nostri emigranti, in America si è piazzato bene: è coltivato su importanti estensioni e rappresenta la materia prima del vino omonimo che riscuote un ottimo successo commerciale. E’ indubbio che lo Zinfandel non sia nato in America, perché appartenente alla specie botanica della “vite europea” (Vitis vinifera) non presente oltre oceano prima di Cristoforo Colombo. Certamente è stato introdotto in California dall’Europa. Ma… dalla Puglia? Nessun documento supporta questa ipotesi, e anche il nome… Perchè mai un emigrante pugliese lo avrebbe ribattezzato Zinfandel?
MA POCHI SANNO CHE…
Recenti studi di analisi molecolare svolti prima negli Stati Uniti, quindi confermati a Bari, hanno accertato la presenza di un vitigno gemello del Primitivo in Dalmazia (Croazia), sotto il nome di “Crljenak Kastelanski”. Nello stesso areale sono stati identificati altri vitigni con elevata affinità genetica, secondo i genetisti parenti prossimi del Crljenak. Questa situazione, non rilevata in Puglia con il Primitivo, è probabilmente la risultante di incroci spontanei, che hanno richiesto diversi secoli per potersi stabilizzare anche a seguito della selezione operata dai contadini. Tutto ciò fa della Croazia il verosimile areale di origine del vitigno, probabilmente arrivato in Puglia a seguito di scambi commerciali.
Un elemento però differenzia sostanzialmente il Primitivo dal Crljenak (in Croazia, pronunciatelo “Zrlienak”): in Croazia il vitigno è poco più di una curiosità scientifica. Se chiedete di vedere vigneti di Crljenak i Croati vi faranno visitare qualche vecchio vigneto di “Plavac Mali”, la cultivar, questa sì, tipica del comprensorio, in cui sono anche presenti, in piccole percentuali, altri vitigni “miglioratori” tra cui (1% circa) il Crljenak. Ciò fa mantenere in piedi l’ipotesi che Gioia, pur non essendo il luogo di nascita del vitigno, lo sia del vino Primitivo.