Il Fungo Cinese
18 Giugno 2019 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Eventi & Tempo Libero, Prodotti Locali, Storia
A partire dagli anni ’60 Gioia del Colle ha vissuto una fioritura musicale non solo per la presenza del pluripremiato Concerto Musicale Bandistico, ma anche per un consistente numero di gruppi musicali che hanno allietato serate in Gioia ed in altri Comuni della nostra regione.
Tra questi va annoverato, in modo particolare, il complesso denominato Fungo Cinese.
La sua storia risulta travagliata e complessa. Infatti nel 1963 nasce il Gruppo 63, precursore del Fungo Cinese. La formazione annoverava Franco Iacobellis, che si recò in America, alla chitarra e voce, Pippetto Procino alla batteria e voce, e i fratelli Guido e Alberto De Palma alla chitarra e contrabasso. A questi si aggiungono successivamente Valerio Tango e Sandro Corsi, come musicisti, al posto dei fratelli De Palma, ed Elita Terribile, come voce solista .
Nel 1965 il gruppo cambia nome: da Gruppo 63 in Gli Scacchi.
Nel 1965 nasce a Gioia anche un altro gruppo musicale: I Profani. Della prima formazione facevano parte Peppe Favale, chitarra e voce, Michele Buttiglione, chitarra solista e hawaiana, Peppe Procino, alla batteria e alla voce, Gino Campanale, cantante, e Leo Pomes, basso, ai quali presto si aggiunse alle tastiere Pino Paradiso. Il repertorio era incentrato sul rock melodico e ballabile. Grazie anche alla introduzione della chitarra hawaiana di Michele Buttiglione i Profani riescono presto ad imporsi all’attenzione di impresari e pubblico divenendo una delle band protagoniste della scena locale degli anni 60. Con il passaggio al Fungo Cinese di Pino Paradiso, Peppe Procino e Peppe Favale nei Profani entra Carmelo Malvaso alla batteria. Il gruppo si riuniva in un locale nei pressi dell’Istituto Tecnico Industriale, chiamato “La Casetta”, dove si incontrava per fare le prove e parlare di musica. Continua la Lettura
La Masseria Ciavea
1 Dicembre 2018 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Sulla strada provinciale per Putignano, a circa quattro chilometri da Gioia del Colle, non molto distante dal lato destro della carreggiata si scorge un'antica masseria dal nome un po' strano: Ciavea.
Da una pubblicazione edita nel 1939 da Leonardo Fanelli, dal titolo ' Varietà pugliesi di mandorle', edito per conto della Commissione per lo studio del miglioramento della coltura del mandorlo, Stazione agraria sperim entale di Bari, da Leonardo Fanelli, veniamo a conoscenza che Ciavea è una varietà di mandorla nota da oltre 50 anni nei comuni di Castellaneta, Mottola, Palagiano e Palagianello. Non si conosce esattamente la sua provenienza, ma pare che sia stata importata dai dintorni di Bari dal signor Vito Surico, alias Ciavea, residente in Mottola.
Proprietario originario della masseria Ciavea era il signor Surico. Era consuetudine fino a metà del XX secolo denominare alcune famiglie locali con un soprannome legato ad un aspetto fisico o lavorativo che individuasse tale gruppo familiare. La famiglia Surico aveva come soprannome Ciavè, dal nome di una varietà di mandorle, la ciavea, che essi avevano importato e impiantato nei loro fondi e che producevano in grande quantità.
Il pastificio Marella
13 Ottobre 2018 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Gioiesi nel Mondo, Prodotti Locali
Il pastificio Marella, come ricorda lo stesso titolare dell'azienda, avvia la sua attività lavorativa ricalcando le orme di famiglia.
A Gioia del Colle nacque nel 1897 Giovannino Vitto, nonno di mia moglie Grazia. Dopo una cruenta guerra sul Piave, quando molti emigravano per cercare fortuna nei nuovi mondi, "Giuannine culechiatte" (nome e soprannome), decise di avviare, da pioniere, insieme alla moglie Graziella, un'attività di salumeria-gastronomia, con annessa piccola produzione di prodotti tipici locali, fra cui la pasta tradizionale e prodotti da forno come i taralli e la peddechedde" focaccina impastata con le patate e adeguatamente imbottita, il più delle volte ed a richiesta del cliente, con salumi o formaggi. Profumi, sapori e nostalgie di altri tempi che continuano a riempirci il cuore. ( Dal sito Pastificio Marella ).
L’azienda Marella, a conduzione prettamente familiare, rinasce a Gioia nel 1987. Produce paste artigianali di semola di grano duro, prodotti da forno e dolci di mandorla della tradizione pugliese, utilizzando solo materie prime locali. Infatti tutti i grani sono coltivati sugli altopiani murgesi e Tavoliere di Puglia da piccole Aziende agricole nelle diverse varietà Cappelli, Simeto, Svevo, Arcangelo, Duro Lucano, Quadrato, Kronos, trasformati in semola nel piccolo mulino CAMEMA in Altamura ed utilizzati in blend negli impasti utilizzati. In particolare, il grano Senatore Cappelli, risorto a nuove colture, produce una SEMOLA
Il Palio delle Botti 3^ edizione
1 Agosto 2018 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Primo Piano, Prodotti Locali, Senza categoria, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Riportiamo la comunicazione dell'Ufficio stampa del Palio delle Botti che annuncia la terza edizione del Palio delle Botti.
“L’Associazione Palio delle Botti, con il patrocinio del comune di Gioia del Colle ed in collaborazione con il Consorzio Tutela Vino DOC Gioia del Colle, presenta la terza edizione del Palio delle Botti – Trofeo “Città del Primitivo”. La manifestazione si svolgerà sabato 4 e domenica 5 agosto e, oltre alla gara, comprende un programma di animazione sul tema della tradizione medievale e di approfondimento sul vino primitivo. La direzione artistica è di Claudio Santorelli, l’organizzazione e cura dei cortei storici di Marilena Limitone e l’appuntamento di apertura è previsto per domenica 29 luglio alle 18.45 nel Chiostro del Municipio di Gioia del Colle (P.zza M. di Savoia 10) con il convegno “Vino primitivo tra passato e presente” a cura di Vincenzo Verrastro, Gianvito Masi e Walter Ivone al quale seguirà la presentazione della manifestazione e delle botti. Tra le novità dell’edizione 2018, la Cena-Spettacolo Medievale di giovedì 2 agosto nei locali del centro storico, con ticket e prenotazione obbligatoria (3665464550 / 3389582599 / 3270858240). Sabato 4, alle 18, i mercatini di Associazione Smile ed aree a tema animeranno Corso Garibaldi ed il borgo vecchio per accogliere alle 18.15 il Corteo Storico e gli sbandieratori di Oria (Rione Lama) e di Altamura (Altilia) che, partendo da Piazza Dalla Chiesa, percorreranno le principali vie della città dirigendosi in piazza dei Martiri. La serata proseguirà con gli spettacoli d’arme degli Arcieri dei Peuceti, musicali dei Confessio Goliae e con la falconeria della Compagnia dei Birbanti. I bambini della Scuola Primaria S. Filippo Neri cureranno gli Scorci medievali di Arco Nardulli e gli Acoustic Loop duo, gli palio delle bottiAcustici per caso, il duo Giuseppe ed Angelica Mastromarino si esibiranno in corso Garibaldi. Altra novità dell’edizione 2018 il Museo della tortura in Arco Paradiso, la mostra Stupor mundi di Mario Vacca in Arco Costantinopoli, ed un’area ludica medievale in arco Mastrocinto. Alle 20.15 di sabato 4 agosto toccherà a Piccoli spingitori crescono, la seconda edizione della gara dedicata ai bambini, con partenza ed arrivo in Piazza Plebiscito, che precederà le qualificazioni del Palio del giorno successivo previste alle 21.30. A mezzanotte, la musica popolare dei Terraross, in Piazza Plebiscito, concluderà la prima giornata della manifestazione. Domenica 5 agosto, si comincerà al mattino, quando alle 11 riapriranno i mercatini e le aree medievali. Alle 11,30 torneranno il Corteo Storico dei Milites Fridericii II (Oria) e di Gruppo Audax (Altamura) e, a seguire, lo spettacolo degli sbandieratori, in Piazza Plebiscito e Piazza dei Martiri. Domenica 5 si potrà pranzare di taberna in taberna alla ricerca di sapori medievali nei locali di Trattoria Pugliese, Osteria del Borgo Antico, Barbarossa, Grand’Italia e You Pizza. Alle 17.30 riapriranno mercatini e aree a tema, le vie del paese riprenderanno ad animarsi con gli spettacoli itineranti e alle 18.15 partirà l’ultima replica del Corteo Storico cui seguiranno gli spettacoli e le animazioni di strada che condurranno alla gara delle 21.00, introdotta dalla benedizione del Cencio alle 20.30. Nove le Cantine partecipanti alla competizione con partenza ed arrivo in Piazza Plebiscito: Chiaromonte, Coppi, Giuliani, Mezzaventre, Nettis, Patruno Perniola, Polvanera, Tre Pini e Viglione. Dopo la premiazione, in Piazza Plebiscito alle 22,15, a conclusione del Palio delle Botti 2018 si esibiranno gli Irish Coffee con musica folk irlandese”.
Ufficio Stampa Palio delle Botti
Alberto Tria
15 Novembre 2017 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Prodotti Locali
Può essere capitato a molti di visitare il parco tematico ‘ Italia in miniatura’ a Viserba di Rimini.
Nel nostro paese c’è chi non solo in passato, ma ancora oggi, si occupa di ‘ Gioia in miniatura’.
Ha iniziato qualche decennio fa a dedicarsi a questo hobby un mastro muratore gioiese, Giovanni Angelillo, morto qualche mese fa all’età di 79 anni, il quale ha eseguito riproduzioni delle chiese di Gioia, che ha poi donato ai corrispondenti luoghi religiosi.
Già da qualche anno, contagiato dal lavoro del signor Angelillo, sulle sue orme si è posto un altro gioiese, amante del patrimonio artistico e culturale del nostro paese: Alberto Tria.
E’ uno dei quattro figli del titolare della storica edicola, sita in Corso Vittorio Emanuele II, che ancora oggi viene ricordata come edicola Tria.
E’ lui stesso che riassume il suo percorso lavorativo e questa sua straordinaria esperienza.
Antonio Paradiso
4 Settembre 2017 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Territorio & Ambiente, Turismo
Antonio Paradiso è nato a Santeramo in Colle, Bari, il 26 febbraio 1936.
Ha studiato all'Accademia di Brera, Milano con Marino Marini: ha fatto mostre in Italia e all'estero, tra cui nei musei d'arte moderna di Dortmund, Helsenki, Colonia, Los Angeles, Belgrado, Rimini, Verona, Ferrara, Portofino, Reggio Emilia, Alberobello. Vive e lavora a Milano.
Da venti anni viaggia per i deserti del Sahara e nell'Africa tropicale, facendo studi di antropologia e paleo-antropologia, per integrare l'esperienza scientifica con l'arte antropologica.
Da alcuni anni sta lavorando ad una grande scultura antropologica; uno spazio di sei ettari, ex sito paleolitico, insieme di caverne del tempo, villaggio neolitico con trincea fortificata e fondo di capanna, pozzo e muro megalitico, ormai dagli ultimi cento anni trasformata in cava di tufi e ultimamente in opera antropologica. ( http://www.santeramo.biz/artisti/paradiso-antonio.html )
Siamo nel cosiddetto Parco Scultura “La Palomba”, nato su iniziativa dello stesso Paradiso che, in una cava di tufo esaurita, ha realizzato una mostra d'arte permanente delle sue opere.
Tale operazione è stata, quindi, finalizzata a trasformare questo spazio in un parco d'arte o luogo di arte antropologica, come il suo promotore preferisce definirlo, in cui l'esposizione permanente viene periodicamente arricchita da esposizioni collettive e temporanee che coinvolgono scultori contemporanei che realizzano le loro opere durante un soggiorno nella città dei Sassi, quindi a diretto contatto con il territorio.
Parte la seconda edizione del “Palio delle botti”
17 Agosto 2017 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Comunicati, Eventi & Tempo Libero, Primo Piano, Prodotti Locali, Turismo
Dopo la prima edizione del ' Palio delle botti ' Gioia si appresta a vivere la seconda edizione della manifestazione nei giorni 19 e 20 agosto 2017.
L'edizione di quest'anno prevede la partecipazione di 12 Cantine produttrici di vino Primitivo: Donvito Tufara, vincitrice dello scorso Palio, Patruno-Perniola, Tenuta Chiaromonte, Cantine Guttarolo, Cantine Imperatore di Adelfia, Azienda Agricola Giuliani, Casa Vinicola Coppi di Turi, Cantine Polvanera, Azienda Agricola Tre Pini, Tenute Nettis, Tenuta Viglione, Vini Plantamura.
Ed è proprio ad Erasmo Plantamura, scomparso recentemente, infaticabile sostenitore della valorizzazione dei nostri prodotti tipici, ed in particolare del vino Primitivo di Gioia, che l'organizzatore della manifestazione, Claudio Santorelli, ha voluto dedicare questa seconda edizione del Palio.
Altra novità di questa seconda edizione è il Palio riservato ai piccoli spingitori, con botti ridimensionate e dipinte dagli alunni degli istituti comprensivi Mazzini-Carano e San Filippo Neri-Losapio.
La cantina Fatalone
6 Luglio 2017 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente
Uno dei primi produttori ed imbottigliatori del rinomato vino Primitivo di Gioia del Colle è stato ' Fatalone '. Alla fine del XIX secolo Petrera Nicola decise di costruire la sua dimora al centro dell’azienda e scelse la collina Spinomarino, in quanto la più alta, ariosa e soleggiata di tutta la Gaudella (contrada sud orientale di Gioia del Colle) per coltivarvi il Primitivo. A tale epoca risale la tradizione di vignaioli artigiani dei Petrera.
Vennero eseguiti lavori di disboscamento e scavi per la realizzazione di pozzi che garantissero adeguata riserva d’acqua. Con la pietra estratta fu realizzata l’antica masseria. Il triangolo inciso sulla pietra più alta della masseria, divenuto emblema dell’azienda e logo dell'etichetta, la identifica come storico riferimento cartografico e fra le più antiche masserie della zona.
L’amore di Petrera Nicola per il Primitivo è stato tramandato di generazione in generazione con queste parole:
"Chi ama e rispetta la natura, ama Dio e se stesso."
La passione, l’esperienza e la tradizione dei Petrera hanno incontrato quelle della famiglia Orfino, attraverso il matrimonio di Rosa Orfino e Filippo Petrera (la quarta generazione) e nel 1988 compare, nella piccola cantina scavata nella roccia, la prima bottiglia annata 1987, marchiata Fatalone.
Il marchio aziendale trae origine da Filippo Petrera (la seconda generazione), figlio di Nicola, e che fu a suo tempo soprannominato Il Fatalone.
I pastifici Nettis
7 Marzo 2017 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia
La tradizione Nettis, il cui primo pastificio fu fondato da Pasquale Nettis agli inizi degli anni ’40, continua ancora oggi.
Pasquale, figlio di un proprietario terriero, dopo aver frequentato le scuole e approfondito gli studi tecnici si arruola nell’esercito tra i ‘Carabinieri a cavallo’. Ottiene una medaglia al valore militare ed è fatto prigioniero in Grecia.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale fonda a Gioia il Mulino e Pastificio Nettis. Subito dopo apre una fabbrica di ghiaccio a Gioia ed un’altra a Martina Franca.
Ottiene l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Ha ricoperto numerosi incarichi tra i quali: membro del Consiglio Direttivo del Banco diRoma, assessore nel Comune di Leverano, tesoriere del Rotary Club di Gioia, Confratello della Chiesa di S. Francesco.
Da una pubblicità che appare sulla Guida Generale del Sud Puglia-Lucania-Abruzzo-Calabria Agricola-Commerciale- Industriale, pubblicata a Bari nel 1937 dalla tipografia Laterza & Polo, si legge: Ditta Fratelli Nettis. Premiato stabilimento frigorifero. Fabbrica di ghiaccio cristallino d'acqua del Sele. Celle refrigeranti. Molino a cilindri. Industria Agraria Armentizia. Gioia del Colle (Bari) Via Santeramo (Stabile proprio).
Il mulino si articolava in quattro reparti:
– impianto di macinazione del grano tenero
Il Museo della Civiltà Contadina sul mensile Bridge Puglia-Usa
9 Dicembre 2016 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Sul numero di novembre 2016 del mensile Bridge Puglia-USA è stato pubblicato il seguente articolo, segno tangibile dell'interesse che gli americani nutrono per le tradizioni della nostra Terra e per la salvaguardia del patrimonio che il nostro Museo della Civiltà Contadina conserva intatto, a dispetto dell'opera distruttrice del tempo e della scarsa attenzione di coloro che dovrebbero valorizzare tale patrimonio.
Tra i mestieri di un tempo
A Gioia del Colle, nel Museo della Civiltà Contadina
Un’imponente, straordinaria collezione di oggetti e attrezzi antichi legati ai mestieri più diversi.
Vito Santoiemma, fondatore del museo, li ha raccolti, partendo dagli arnesi delle attività di famiglia, nell’arco di diversi decenni. E vorrebbe far diventare il museo patrimonio della collettività