Due mestieri in estinzione: il gelataio ambulante e il venditore di “grattamariànne”
28 Aprile 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia
Il gelataio ambulante
In passato nulla andava perduto, neppure la neve, che veniva recuperata e stipata nelle neviere.
Allorquando si verificavano delle nevicate, atteso che non si registrava né la presenza di inquinamento atmosferico né di piogge o nevicate acide ( basti pensare che la neve appena caduta veniva tranquillamente raccolta e assaporata con il vincotto ), la neve, veniva recuperata e dopo essere stata ” tagliata “, per mezzo di badili, nella parte superficiale, per evitare danni alle culture sottostanti, era trasportata nelle neviere, che non erano molto distanti dal paese, con una specie di portantina a mano a quattro portatori, chiamata vaiardo. Continua la Lettura
Il pericoloso e affascinante mestiere del fuochista
24 Aprile 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Eventi & Tempo Libero, Prodotti Locali, Storia
Il Vocabolario Treccani, oltre a quattro definizioni correnti di fochista, riporta anche quella che nel nostro caso ci interessa: termine usato come sinonimo antico e regionale di artificiere, chi cioè prepara e vende fuochi artificiali.
Spesso il nome utilizzato per indicare l’addetto alla preparazione di fuochi d’artificio è indicato con il termine fochista, probabilmente per distinguerlo da fuochista: colui che, in ferrovia, alimenta e sorveglia il fuoco nelle locomotive a vapore e coadiuva il macchinista nelle mansioni di minore importanza; il personale che, in marina, è addetto alle caldaie e alle macchine, alle dipendenze degli ufficiali macchinisti; chi, nell’industria siderurgica, carica il carbone nei forni o manovra e sorveglia le caldaie a nafta e a vapore; chi, nei lavori stradali, provvede all’alimentazione della caldaia del rullo compressore.
Il Vocabolario Treccani, oltre a quattro definizioni correnti di fochista, riporta anche quella che nel nostro caso ci interessa: termine usato come sinonimo antico e regionale di artificiere, chi cioè prepara e vende fuochi artificiali.
Spesso il nome utilizzato per indicare l’addetto alla preparazione di fuochi d’artificio è indicato con il termine fochista, probabilmente per distinguerlo da fuochista: colui che, in ferrovia, alimenta e sorveglia il fuoco nelle locomotive a vapore e coadiuva il macchinista nelle mansioni di minore importanza; il personale che, in marina, è addetto alle caldaie e alle macchine, alle dipendenze degli ufficiali macchinisti; chi, nell’industria siderurgica, carica il carbone nei forni o manovra e sorveglia le caldaie a nafta e a vapore; chi, nei lavori stradali, provvede all’alimentazione della caldaia del rullo compressore.
La Scuola Enologica
19 Aprile 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia
La vocazione di Gioia per la coltivazione di vigneti, per la produzione di vino e in particolare di quello primativo è attestata da numerose fonti storiche.
Dall’Apprezzo della Terra di Gioia del 1611, redatto dal tavolario Federico Pinto, apprendiamo che nella detta Terra di Gioja si fa abbondanza di vino e di molta bona qualità per le comode vigne che possedono detti cittadini. Tra le ‘Entrate Burgensatiche’ (quelle delle terre di piena e libera proprietà del feudatario, del barone, riportate nel detto Apprezzo) troviamo quelle provenienti dalle vigne, che ammontavano a 30 ducati.
Nell’Apprezzo di Gioia del 1640 di Honofrio Tangho si dice: In detti territori …. Sono seminatori, pascolatori, vigne, giardini, hortalizi …. In essi si fanno vini bianchi, rossi d’ogni sorta, le quali sono sufficienti per comodità de cittadini … L’Università di detta Terra tiene d’introito docati 4000 incirca. Le quali provengono da …. dazio del vino del minuto…. gabella del vino mosto …
Azienda Tenuta Patruno-Perniola
14 Aprile 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
La Tenuta Patruno Perniola ha sede nel cuore della Murgia pugliese, a circa due chilometri e mezzo da Gioia del Colle, in contrada Marzagaglia lungo la via per Castellaneta, in una suggestiva zona della Puglia a ridosso delle province di Bari e Taranto e rappresenta una piccola e dinamica realtà imprenditoriale. Nasce ai primi del 1800 dalla passione di una famiglia per il proprio territorio, così ricco di storia e tradizioni, ma ancora poco conosciuto.
Il titolare dell'azienda, Paolo Perniola, afferma: L’azienda nasce ufficialmente nel 2002-03, quando mia madre decide di riprendere in mano la masseria di famiglia di fine 1700-primi 1800 che rischiava di essere ceduta dopo essere stata data in affitto ad un mezzadro.
Seguendo le preziose indicazioni dei nonni, ho piantato nuovamente il vigneto accanto alla masseria; la varietà scelta è rigorosamente il Primitivo di Gioia del Colle, varietà autoctona per eccellenza.
Si sceglie il terreno, la modalità di impianto, la distanza tra le piante, che devono avere spazio vitale per respirare e non stare addossate le une alle altre, con la finalità di massimizzare l’investimento, e via dicendo.
Dopo la vigna, segue la piantumazione di una serie di alberi da frutto e ornamentali tipici del territorio (ulivi, melograni, peschi, fichi, giuggioli, mandorli, ciliegi, amarene, ma anche allori, corbezzoli, carrubo, oleandri), con lo scopo di ripristinare lentamente la struttura restituendole la bellezza che la caratterizzava.
Nonostante fossi alle prese con gli studi universitari in Medicina e Chirurgia, condivisi l’idea di mia madre di far rivivere questa struttura, della quale avevo ricordi meravigliosi, avendo trascorso i mesi estivi in compagnia dei nonni, dalla fine della scuola alla vendemmia, che rappresentava per me un momento di gioia e di dispiacere (alla gioia della vendemmia faceva da contraltare la consapevolezza che, da lì a poco, sarebbe ricominciata la scuola).
I ricordi dei fichi secchi con le mandorle, il vin cotto di fichi cucinato a fuoco lento nel caminetto nel pentolone di rame, la passata di pomodoro fatta coi pomodori “datterini di Polignano” coltivati nel nostro orticello, i pomodori messi a seccare sulle sporte di vimini intrecciato, le cicerchie, il purè di fave, i sivoni e le cicorie (erbe eduli tipiche di questa zona) sono riemersi dalla memoria e sono diventati nuovamente una realtà gastronomica quotidiana o legata a periodi particolari dell’anno (come i mostaccioli e le fiorentine, dolci invernali tradizionali, e come le cartellate, dolci tipici natalizi).
Origini del ceppo Primativo e dello Zinfandel
8 Aprile 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Senza categoria, Storia, Territorio & Ambiente
Controversa è l’origine della coltivazione della vite nei nostri territori.
Nella Relazione su Primitivo di Gioia allegata alla richiesta di riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata dei vini Gioia del Colle, si afferma che per qualche studioso il Primitivo sia originario o quanto meno sia stato coltivato per la prima volta nelle zone litoranee ove si affermarono le colonizzazioni fenicia prima e greca poi. Nei secoli successivi, in particolare nel Medio Evo, con il diffondersi degli insediamenti rupestri ad opera degli eremiti Basiliani, il vitigno sarebbe stato diffuso nel tempo dalla Terra d’Otranto, in particolare dalla zona pianeggiante dell’arco ionico, ove si erano sviluppate le più ricche e celebri colonie greche, a tutto il territorio Barese e fino alla costa adriatica, attraverso la vecchia via Taranto-Mottola-Gioia-Casamassima-Bari. L’importanza dell’opera svolta dai monaci Basiliani a favore della viticoltura pugliese è stata, senza alcun dubbio, rilevante solo se si consideri che tale opera si estrinsecava in epoca precedente a quella nella quale operarono i Benedettini in altre regioni. E che l’opera dei Basiliani nel settore vitivinicolo sia stata tale da lasciare un’impronta evidente per circa un millennio, è evidenziata dal fatto, come riferisce Ricchioni, che ‘le pratiche enologiche, nella provincia di Terra d’Otranto, erano più accurate che non altrove in Puglia’ perché, aggiungiamo noi, proprio in tale provincia l’attività dei monaci Basiliani era stata più feconda che altrove. Infatti presso molti eremi, colà esistenti, erano stati realizzati impianti, oltre che per l’oleificazione delle olive, per la vinificazione delle uve prodotte nei vigneti afferenti all’eremo e che il vino
L”oro rosso’ di Gioia del Colle: il vino “Primativo”
7 Aprile 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente
Come chiamiamo il vino nel dialetto gioiese? U mìjre, mmirre.
La parola vino viene dal latino vinum.
In epoca romana accanto alla parola vinum si utilizzava anche la parola merum per indicare il vino schietto, sincero, puro in contrapposizione al primo che indicava il vino miscelato con acqua, miele, resine ed altri additivi per renderlo più sciropposo. Ebbene mentre la parola vinum è entrata in tutte le lingue indoeuropee, la parola merum è rimasta invece solo nei dialetti pugliesi, dove ancor oggi il buon vino si chiama mjier o mieru. Il vino che già si faceva in Puglia non era vinum, ma merum nel senso di schietto, puro, vero, cioè vino buono, pregiato. Il lemma mir in illirico ( e ancor oggi in albanese) vuol dire buono, bello, ben fatto, per indicare il loro vino rosso.
Tra le eccellenze di Gioia non si può non annoverare il vino primitivo.
Il Primitivo di Gioia dunque può considerarsi il più diretto erede dell’antico merum, il vino storico per eccellenza della Puglia.
L’orgoglio per un prodotto tipico del nostro territorio ha spinto alcuni gioiesi, coltivatori di vigneti, a trasformare le uve prodotte per ricavarne il prezioso
Lo zampino di Gioia del Colle
14 Ottobre 2019 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
All’interno della IV edizione del Palio delle Botti il 3 e 4 agosto 2019, Gioia del Colle ha avuto l’opportunità di riscoprire, grazie alla Pro Loco, un suo prodotto tipico, a lungo tempo dimenticato: lo zampino.
Lo zampino, differente dalla zampina di Sammichele, fu a lungo studiato per individuarne le differenze dallo studioso locale Erasmo Pastore che per diverso tempo ha tentato di far conoscere il prodotto gioiese e di farlo promuovere, al pari della mozzarella e del vino primitivo, per i quali ha lasciato diversi approfondimenti.
È stato il ricordo di un incontro tra il dott. Erasmo Pastore e Alessandro Cortese, attuale Presidente della Pro Loco di Gioia del Colle, a cercare di riportare in auge lo zampino: “Perché non riproponete tra le sagre quella dello zampino? – Cortese ricorda così un dialogo che ebbe con Pastore – Una volta a Gioia si faceva. È un tipico prodotto nato a Gioia ben prima della zampina di Sammichele, che oggi è molto conosciuta, ma molto diverso negli ingredienti. Vedi cosa puoi fare”.
Presentazione e consegna alla Città di Gioia dei cartelli turistico-informativi PON I.T.T. ‘G. Galilei’
13 Settembre 2019 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Comunicati, Eventi & Tempo Libero, Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Il 29 luglio sono stati posizionati due nuovi pannelli turistico-informativi: quello della Chiesa di Santa Maria Maddalena, presso il n. civico 6 dell'omonima strada e quello del Cippo del Primitivo, in contrada Liponti su via dele Carrare.
Martedì 17 settembre 2019, alle ore 18,00, sarà scoperto il pannello turistico-informativo della chiesa di Santa Maria Maddalena, sita nell'omonima strada. A seguire, alle ore 19,00, nel chiostro del Comune di Gioia del Colle, nell'ambito delle manifestazioni estive organizzate dall'Assessorato alla Cultura 'Joha aeSTAS 2019' saranno consegnati ufficialmente alla città i 12 pannelli turistico-informativi realizzati dagli studenti dell'I.T.T. 'Galileo Galilei' di Gioia del Colle, coordinati dalla prof.ssa Giuliana Notarnicola e dal prof. Francesco Giannini.
A breve saranno posizionati gli ultimi due pannelli: quello del Molino-Pastificio 'Pagano' su via Paolo Cassano, in prossimità dell'uscita del casello autostradale e quello del Caffeàus, sito in via Padre Semeria, nei pressi della piazzetta intitolata a san Padre Pio.
L'incontro della serata ha per tema: 'Alla riscoperta della Storia di Gioia del Colle. Siti, Uomini, Vicende, Cultura.
Dopo il saluto del sindaco, avv. Giovanni Mastrangelo e del Dirigente dell'I.I.S.S. 'Marone-Canudo-Galilei', prof. Rocco Fazio, introdurrà l'Assessore alla Cultura, avv. Lucio Romano.
La relazione sul lavoro svolto sarà tenuta dalla prof.ssa Giuliana Notarnicola e dal prof. Francesco Giannini.
Al termine della relazione sono previsti gli interventi del dott. Gianvito Masi, ricercatore presso il CREA e il Direttore del Consorzio Tutela Primitivo Gioia del Colle, dott. Vincenzo Verrastro.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
Partecipanti Al Palio delle Botti 2019. Esito finale.
6 Agosto 2019 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Comunicati, Prodotti Locali, Territorio & Ambiente, Turismo
Le nove Cantine che in questa quarta edizione hanno partecipato al Palio delle Botti Trofeo "Città del Primitivo" sono le seguenti:
– Tenute Viglione, con la botte dipinta da Mario Pugliese, il cui tema è "Lo sposalizio",
– Cantine Coppi, con la botte dipinta da Deborah Angelillo, il cui tema è " Dama in mescita",
– Tenute Nettis, con la botte dipinta da Antonio Milano, il cui titolo è "Grazia",
– Cantine Polvanera, con la botte dipinta da Martina Petrelli, dal titolo " In vino veritas",
– Cantine Tre Pini, con la botte dipinta da Mario Lozito, dal titolo "Calice di rosa",
– Cantine Giuliani, con la botte dipinta da Sergio,Gatti, dal titolo "Baccanali",
– Cantine Varvaglione, con la botte dipinta da Andrea Gatti, dal titolo "Plenilunio su Cantine Varvaglione",
– Cantine Vigna Liponti, con la botte dipinta da Carlo Casamassima, dal titolo "Pattern di Talento",
– Tenute Chiaromonte, con la botte dipinta da Francesco Ferrrulli, dal titolo "La compagnia di Federico".
Al Palio "Piccoli spingitori crescono" hanno partecipato due gruppi di alunni degli Istituti Comprensivi San Filippo Neri-Losapio e Mazzini-Carano, con due botti ciascuno, dipinte dagli stessi alunni. Il Palio dei piccoli, disputato il 3 agosto se l'è aggiudicato la squadra della San Filippo Neri, che ha conquistato il Cencio dipinto da Domenico Procino..
Il Palio trofeo "Città del primitivo" disputato il 4 agosto se l'è aggiudicato la cantina Tenute Nettis, al cui titolare il pittore Sergio Gatti ha fatto dono di un suo quadro che raffigura la mitologica Aranna, alla cui figura femminile è associato il nome di Bacco. Il Cencio è stato dipinto da Antonella Lozito.
E' stata premiata anche la botte più bella; il premio è stato assegnato da una Giuria a quella dipinta da Carlo Casamassima per Vigne Liponti.
Quarta edizione del ‘Palio delle botti’
2 Agosto 2019 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Associazioni, Comunicati, Eventi & Tempo Libero, Prodotti Locali, Storia, Turismo
“L’Associazione Palio delle Botti col sostegno del comune di Gioia del Colle, il patrocinio della Regione Puglia e la collaborazione del Consorzio Tutela Vino DOC Gioia del Colle presenta la quarta edizione del Palio delle Botti – Trofeo “Città del Primitivo”.
La manifestazione si svolgerà sabato 3 e domenica 4 agosto e, oltre alla gara, comprende un ricco programma di animazione a tema medievale, musica, giochi e teatro. La direzione artistica è di Claudio Santorelli, l’organizzazione del corteo e degli allestimenti storici è di Marilena Limitone e l’appuntamento di apertura è previsto per domenica 28 luglio alle19:30 nel Chiostro del Municipio di Gioia del Colle (P.zza M. di Savoia 10) con la presentazione della manifestazione e delle botti dipinte.
Tra le novità dell’edizione 2019, la partecipazione delle cantine Varvaglione di Leporano, in provincia di Taranto, l’unica azienda esterna al Consorzio che raccoglie l’aerea delle Murge. Si contenderà il cencio con Tenute Nettis, Cantine Tre Pini, Coppi, Chiaromonte, Vigna Liponti, Giuliani, Polvanera e Viglione.
davSabato 3, a partire dalle 18, i mercatini, le aree a tema ed il Museo della tortura animeranno Corso Garibaldi ed il borgo vecchio per accogliere il Corteo Storico. Piazza Plebiscito ospiterà gli spettacoli di falconeria, i combattimenti in arme, gli sbandieratori, gli arcieri, i giocolieri, alle 20:15 il Palio “Piccoli spingitori crescono”, con la partecipazione dei circoli didattici Mazzini-Carano e S. Filippo Neri Losapio, e alle 21:15 le qualificazioni del Palio Trofeo “Città del Primitivo”. Concluderà la prima giornata della manifestazione l’esibizione del Gruppo folk “Cipurridd”, alle 22 in Piazza Plebiscito.