Francesco e Sebastiano Capurso

CapursoUn medico gioiese agli inizi del 900 parte per le Alpi svizzere e  tornò dalla Valtellina (SO) con i due nipoti con vacche svizzere di razza brunalpina, bovini meno esigenti delle altre razze nel cibo e produttrici di maggior quantità di latte, e che quindi  sostituirono la locale podolica.

Questa scelta rivoluzionaria per quegli anni mise gli allevatori nella condizione di produrre molto latte e ai piccoli laboratori artigianali  caseari locali consentirono di avere a disposizione la materia prima per la trasformazione del prodotto vaccino locale. Si trattava di piccole botteghe-latterie più di veri e propri caseifici, in cui artigiani del latte lavoravano la materia prima per trasformarla i bunrro, mozzarelle e formaggi. Tra queste botteghe figurava ai primi del’900 quella di Orazio  e Clemente Milano  in via della Stazione, oggi villino Tateo.

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Giacomo Argento

29 Maggio 2016 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

2016-04-26 18.12.45Nasce a Gioia il 18 gennaio 1878 e muore a Gioia il 2 marzo 1951.

Lo strumento che suona è il Trombone solista. 

Figlio d’arte, in quanto il padre Francesco  è stato musicante della banda di Gioia ( basso tuba ) ed è padre del direttore d’orchestra Pietro.

Poiché mostra subito talento musicale il padre lo avvia sin da giovane allo studio della musica.  Frequenta a Gioia una  scuola musicale ed è allievo dei maestri della banda Raffaele Breazzano e Giuseppe Chiaia. Frequenta  il Conservatorio S. Pietro  a  Maiella  a  Napoli  dove  si  diploma sotto la guida del maestro Camillo De Nardis. 

Giacomo Argento è stato il miglior flicorno tenore che la banda di Gioia del Colle abbia mai avuto. Guida la banda gioiese nel 1919 in qualità  di capobanda o Vice Maestro.

Insieme a Raffaele Chiaia è stato l’artefice dei brillanti risultati che la Banda di Gioia ha riscosso su tutte le piazze d’Italia.

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Raffaele Chiaia

27 Maggio 2016 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

Chiaia Raffaele

Raffaele Chiaia è nato a Gioia il 20 novembre 1878 ed è morto a Gioia l’1 aprile 1958. Il suo strumento è la   1^ Cornetta.

Suo padre, Giuseppe, musicante di clarinetto e maestro della banda di Gioia dal 1898 al 1905, già a 12 anni lo inizia allo Il suo talento musicale viene subito apprezzato, tanto che a 14 anni è una famosa cornetta  e dopo qualche anno è scritturato come solista  prima nella banda di Francavilla Fontana e successivamente in quella di Putignano. A Putignano conosce e sposa  Maria Rachele Ponzone. La sua fama si diffonde anche oltre oceano. Infatti dopo il   matrimonio  si   reca  in   America dove riceve una scrittura  nella  banda di Filadelfia. Dopo  sei mesi, però,  preso dalla nostalgia per l’Italia, fa rientro a Gioia.

Conosce il Maestro Falcicchio e da allora fino al termine della sua carriera il suo nome è legato alla banda di Gioia del Colle.

 Raffaele Chiaia continua a suonare la tromba e il flicorno soprano fino all’età di 75 anni circa, anche se non più come solista, ma come suonatore di tromba e di flicorno soprano, sempre con la stessa valentia e bravura.

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Mario Girardi

21 Maggio 2016 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Primo Piano, Storia

Mario GirardiIl prof. Mario Girardi è nato l’1-11-1948 ed è venuto a mancare il 15 giugno 2015, in concomitanza  della festa di San Vito, al quale santo ha indirizzato anche alcune sue recenti ricerche storiche.

Diplomatosi nel Liceo Classico e laureato in Lettere classiche, è stato chiamato (2001) dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari ad insegnare, come Professore Ordinario, Filologia ed esegesi neotestamentaria, Storia dell’esegesi patristica, Letteratura cristiana antica (anche per la Facoltà gemmata di Taranto). È stato redattore (dal 1993) della rivista Vetera Christianorum, organo scientifico del Dipartimento di Studi classici e cristiani, e dal 2005 ha condiviso con il collega Giorgio Otranto la direzione della collana di Quaderni di Vetera Christianorum. Ha diretto (dal 2003) le Settimane di Studi patristici, organizzate a Trani dal Dipartimento di Studi classici e cristiani.

Quale «professore invitato» ha tenuto (1981-2001) corsi di Lectio Patrum e seminari di agiografia e metodologia della ricerca in scienze patristiche all’Istituto «San Nicola» di Bari, Facoltà di Teologia della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino in Roma. Dal 1986 ha fatto parte del Consorzio interuniversitario per gli Studi sulla letteratura esegetica cristiana e giudaica antica. È stato membro di Giunta nella Consulta nazionale dei professori universitari di Letteratura cristiana antica ( CULCA ); socio dell’Association internationale d’études patristiques ( AIEP ); dell’Associazione italiana  per lo studio della santità dei culti e dell’agiografia (AISSCA ); del Gruppo italiano di ricerca su «Origene

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Gino Donvito

Gino DonvitoGino Donvito nasce a Gioia il 23-9-1954 e vive e lavora a Gioia del Colle, nella sua casa di campagna  immersa  nella Murgia barese. Dopo una formazione da autodidatta avvenuta tra Firenze e Parigi negli anni Settanta, decide di ritirarsi a Gioia, nella sua Puglia, che da sempre è una delle più affascinanti ispiratrici della sua arte  e della sua creatività. La luce particolari di questi luoghi, l’incantevole bellezza degli ulivi secolari, segno di un laborioso e centenario passato, e lo spirito libero  e ancora incontaminato di queste zone hanno continuamente ispirato la sua fantasia, rafforzando in lui la convinzione di trovarsi in uno tra i luoghi più suggestivi al mondo. Nella numerose mostre che ha tenuto, l’artista ha presentato i temi più svariati, da Ulisse e gli eroi omerici a Federico II e le dame dell’Imperatore, dalla giostra  medievale della Quintana ascolana fino ad esplorare la misticità del tema sacro. Appassionato conoscitore e cultore della storia medievale, nelle sue opere celebra continuamente miti e leggende legati al Medioevo.

Un lungo ritiro spirituale presso l’Abbazia della Madonna della Scala di Noci  nel 1994 lascia in Gino Donvito un segno indelebile che porta ad una svolta nella sua attività lavorativa. Da quel momento l’artista lascia la tela e i colori ad olio e sperimenta l’utilizzo del legno come supporto pittorico e l’acrilico come tecnica. Non troviamo più  la sua firma sui suoi quadri, che d’ora in poi saranno contrassegnati da un trifoglio di ulivo, che conferisce all’opera oltre che un significato ecoreligioso un valore affettivo. Infatti il trifoglio di ulivo ci rimanda al Tau francescano e alla Croce e ci ricorda uno dei prodotti della nostra terra.

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Donato Boscia

Donato  BosciaDonato Diego Maria Boscia nasce a Corato il 6 novembre 1957 da genitori gioiesi:  Angela Eramo e Vito Boscia, medico veterinario di Gioia del Colle. Donato nasce a Corato perché i nonni materni, il nonno notaio Diego Eramo e la moglie Angela Mastroviti, entrambi di origine gioiese, risiedevano a Corato per esigenze lavorative e, come costume dell’epoca, poiché le nascite avvenivano in casa, sua madre aveva espresso il desiderio di vivere la nascita del primo figlio (Donato Boscia) a casa dei propri genitori, dove si sentiva più tranquilla, visto che il marito Vito Boscia, Medico Veterinario, per la sua professione  era costretto a stare fuori casa gran parte della giornata.

Alcuni giorni dopo il parto i genitori rientrano a Gioia e prendono dimora in un’abitazione in via Roma, dove risiedono per 14 anni. Si trasferiscono successivamente in quella che un tempo era chiamata via Principe Amedeo, oggi via Donato Boscia, residenza della famiglia Eramo-Boscia.

Donato frequenta a Gioia la Scuola elementare Mazzini, la Scuola media Losapio ed il Liceo scientifico R. Canudo.

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Enrico Castellaneta

13 Ottobre 2014 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

CastellanetaNato il 27 maggio 1862 in Gioia del Colle, in Piazza, da padre gioiese ( l’architetto Vincenzo, poi sindaco  ) e da madre altamurana ( Maria Labriola ).

Apprendiamo notizie della sua vita da una sua autobiografia

“Avendo dimostrato da ragazzo buona disposizione per il disegno, mio padre voleva fare di me un architetto o almeno un ingegnere. Studio perciò nelle Scuole Tecniche  di Altamura e nell'Istituto Tecnico con poca buona voglia: i colori mi attiravano. Giovinetto, ebbi la più grande impressione dalla Conversione di San Paolo nella cattedrale di Altamura, una delle più belle pitture di Domenico Morelli. Finalmente mio padre, un po’ tardi, mi permise di frequentare l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove non c'erano più all'insegnamento il Morelli e il Palizzi.  Vi trovai il Toma da cui sentii subito il fascino personale; sereno, penetrante e serio insegnante.  Frequentai saltuariamente, come i miei compagni, l'Istituto, per la poca fiducia che avevamo della massa degli insegnanti e dell'andamento dell'insegnamento. Quando Pasquale Villari ( cognato del Morelli ) andò al Ministero ( della Pubblica Istruzione )  fece rientrare all'Istituto il Morelli e il Palizzi, io vi ritornai ( 1891 ) e vi rimasi due anni studiando assiduamente.

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Don Nicola Mazzarelli

7 Dicembre 2013 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

Don Nicola MazzarelliRicorre quest’anno il centenario della nascita di un sacerdote gioiese: Don Nicola Mazzarelli, affettuosamente chiamato don Nicolino.

Un uomo, un letterato, un sacerdote fortemente devoto della Madonna, come si vedrà dalla sua biografia.

Figlio di Vito Antonio, falegname, e di Anna Chiaia, casalinga, nasce a Gioia in via Gioberti n. 29, il 7-12-1913, vigilia dell'Immacolata, quasi a presagire la sua convinta e continua devozione alla Madonna.

Riceve il battesimo il 9 dicembre nella Chiesa Matrice, presso il fonte battesimale che attualmente si trova nella Parrocchia di S. Vito.

Espatria con la famiglia negli Stati Uniti, dove risiede alcuni anni.

La mamma, avvertendo la nostalgia del paese natale e dei parenti quando viveva a New York pregava la Madonna perché favorisse il rientro in Italia.

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Adolfo Armando Celiberti

11 Giugno 2013 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

armando CelibertiFiglio di Vito Sante agiato commerciante e di Isabella Surico, possidente, nasce a Gioia in via Principe Amedeo n.7 ( oggi Via Roma ) il 29 maggio del 1902. Gli vengono imposti i nomi di Armando e Adolfo. Frequenta con costante profitto a Gioia le classi elementari, le tre classi del  Ginnasio inferiore e le due del Ginnasio superiore. Non essendovi in Gioia una scuola liceale prosegue gli studi presso i  Liceo di Altamura, dove nel 1921 consegue la licenza con pieni voti. Si trasferisce a Roma dove si iscrive alla Facoltà di Lettere, perché affermava che le aure che si respiravano tra le vetuste mura aureliane e la cupola michelangiolesca di San Pietro erano tonificanti per l’animo e per la mente e perché la suggestione che si sprigionava da quelle sacre pietre era tale da dare i brividi dell’eterno.

Inoltre Roma, al suo sguardo e al suo sentimento compendiava i valori perenni e inalienabili della tradizione  e della civiltà millenaria della nostra gente.

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Don Vincenzo Angelillo

20 Marzo 2013 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

don-vincenzo-angelilliGioia non può non  commemorare e rinverdire al nostro ricordo un nobile ( non certo per nascita ) e illustre concittadino, un uomo di multiforme ingegno, un padre spirituale che ha predicato  il messaggio evangelico e con coerenza e fedeltà lo ha testimoniato nella sua vita,  uno studioso che ha spaziato nel campo dello scibile, in poche parole un uomo che ha reso illustre la nostra Gioia con la sua opera umana, culturale  e spirituale.

Un concittadino in cui modernità, dirittura morale, fede, cultura, umiltà, servizio per i fratelli si fondono in tutt’unicum.

Gioia ha avuto in passato grandi uomini hanno reso illustre il nostro Paese, che ne hanno onorato la nostra città, la cultura.

Tra essi certamente un posto notevole occupa don Vincenzo Angelillo,in arte Angelilli, come lui stesso volle chiamarsi. Il 20 marzo 1963, cioè  50 anni fa, don Vincenzo Angelillo concludeva il suo percorso terreno.

Parlando di lui la mente non può non andare ad un altro figlio di Gioia, anch’egli sacerdote e studioso locale, l’abate Francesco Paolo Losapio, vissuto dal 1762 ( 250 anni fa ) al 1842 ( 170 anni fa ), (ricorrenze passate sotto silenzio), e autore della prima Storia di Gioia, una storia poetica dal titolo Quadro Istorico-politico sulle vicende di Gioia in Bari, detta anche Livia, ma anche educatore dei giovani e benefattore. Continua la Lettura

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