Il sacro sposalizio di Maria Santissima e San Giuseppe. 23 gennaio.
31 Gennaio 2021 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Della vita di San Giuseppe, sposo della Madonna non conosciamo se non quelle poche notizie che attingiamo dal Vangelo di Matteo (era un uomo giusto, della discendenza di Davide, falegname, promesso sposo di Maria) e di Luca (uomo della casa e della famiglia di Davide della città di Betleem).
Sempre dal Vangelo di Matteo apprendiamo che Maria prima che lei e Giuseppe abitassero insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, che era giusto e non voleva esporla all’infamia, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre rifletteva su questo, ecco un Angelo del Signore gli apparve in sogno e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché colui che in lei è concepito è opera dello Spirito Santo. Essa darà alla luce un figlio a cui porrai nome Gesù: egli, infatti, salverà il popolo suo dai suoi peccati…. Giuseppe, destatosi dal sogno, fece come l’Angelo del Signore gli aveva ordinato e condusse sua moglie con sé.
Dopo la partenza dei Magi un Angelo del Signore apparve a Giuseppe e gli disse: Alzati, prendi il Bambino e sua Madre, fuggi in Egitto, e resta lì, finché non ti avviserò, perché Erode ricercherà il Bambino per farlo morire. Egli si alzò e di notte, preso il Bambino e sua Madre, si ritirò in Egitto, e vi restò fino alla morte di Erode. Continua la Lettura
I manufatti dell’archeologia industriale di Gioia del Colle
12 Novembre 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Prodotti Locali, Storia, Territorio & Ambiente
Affermare che Gioia, come recitano i cartelli stradali posti agli ingressi del paese, sia solo una città federiciana, connotata dalla produzione del vino primitivo e della mozzarella, è sicuramente molto riduttivo e non rende giustizia alla storia e alle nostre tradizioni locali. Infatti degne di memoria sono altre caratteristiche salienti del nostro Comune, che si identifica anche come città che vanta una delle più premiate Bande musicali e come sede, in un passato non molto lontano, di numerosi insediamenti industriali, legati ad altrettante attività cui è vocato il territorio gioiese. Continua la Lettura
Palazzo Giordani, già Palazzo Milano
27 Agosto 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia, Territorio & Ambiente
Fino alla fine del’700 l’abitato di Gioia, come risulta dalle carte topografiche dell’epoca, era ristretto all’anello che comprendeva il Centro storico ed una ristretta fascia con esso confinante.
In quel periodo dovevano essere presenti ancora le quattro Porte dalle quali si accedeva in Gioia, come si evince dal Catasto onciario di Gioia del 1750.
Bisogna attendere l’inizio dell’Ottocento perché il paese si ingrandisca e si espanda anche in direzione ovest, lungo quella direttrice che successivamente prenderà la denominazione di Via Stazione, perché conduceva alla Stazione ferroviaria.
Dalla Carta Generale del Regno di Napoli del 1810 si nota che Gioia del Colle, oltre l’anello storico manifesta un ampliamento del paese a nord verso Bari-Acquaviva e in direzione est verso Noci. Continua la Lettura
Isabella Del Balzo e la famiglia Orsini a Gioia
18 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
A Gioia del Colle abbiamo una strada denominata Via Orsini. La presenza del solo cognome potrebbe trarci in inganno e farci andare con la mente a Felice Orsini, patriota vissuto nell’Ottocento e condannato a morte nel 1858 per il fallito attentato a Napoleone III.
La sua denominazione, invece, si riferisce alla famiglia Orsini, la cui presenza in Gioia è attestata nel XIV secolo.
La casa D’Angiò nel Trecento deteneva il possesso del Principato di Taranto. Alla morte di Filippo II D’Angiò (1374), in mancanza di eredi il principato di Taranto fu ereditato da suo nipote Giacomo del Balzo. Successivamente le lotte interne tra il ramo Angioino durazzesco e quello franco-provenzale porterà Raimondo Orsini del Balzo a governare il Principato di Taranto. Continua la Lettura
La festività di San Vito a Gioia del Colle
15 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Molto comune è il nome Vito sia per gli uomini che per le donne, assegnato sia da solo che in accoppiata con altri Santi. Anche a Gioia del Colle ritroviamo il nome di San Vito, spesso accompagnato da quello di un altro Santo, tra cui: Andrea, Angelo, Antonio, Arcangelo, Augusto, Carlo, Carmine, Cataldo, Domenico, Donato, Emilio, Felice, Filippo, Francesco, Giovanni; Giuseppe, Leonardo, Maria, Massimo, Matteo, Michele, Modesto, Nicola, Paolo, Rocco, Sante, Umberto, Vincenzo, ecc.
Il culto di san Vito a Gioia è abbastanza antico, come confermato da numerose testimonianze nel corso dei secoli e dai numerosi collegamenti con la città di Polignano a Mare, che conserva i resti del Santo.
Il primo documento in cui a Gioia si cita il nome Vito è un testamento, rogato dal notaio Nicola de Capite di Ioa (l’antico nome di Gioia) il 14 settembre 1292, con il quale Reone Guarnita, ricco signore della Terra di Ioa, tra gli altri suoi beni, probabilmente per devozione per San Vito, dona due vigne e mezzo, delle quali una, che è unita alla vigna della chiesa di San Vito …. Lega a detta Chiesa per la salute della sua anima. Continua la Lettura
La solennità del Corpus Domini a Gioia del Colle
14 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Questa festa è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica, che rievoca la liturgia della Messa in Coena Domini, celebrata da Gesù il Giovedì Santo. Fu istituita ad Orvieto da Papa Urbano IV, con la Bolla Transiturus dell’11 agosto 1264.
La ricorrenza ha il grado liturgico di solennità ed è di precetto. È una festa mobile. che cade il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità, ma poiché il giovedì non è giorno festivo nel calendario civile, ma è un giorno lavorativo, la solennità si trasferisce alla domenica seguente, che corrisponde anche alla seconda domenica dopo Pentecoste, in conformità con le Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico.
Nella bolla del 1264 la solennità è descritta come festività del santissimo Corpo di nostro Signore Gesù Cristo, nella quale si afferma la divinità di Gesù Cristo Dio e, in particolare, del Suo Corpo. Continua la Lettura
La festa di Sant’Antonio di Padova a Gioia del Colle
13 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Il 13 giugno si celebra il dies natalis di Sant’Antonio di Padova.
In realtà bisognerebbe chiamarlo Sant’Antonio di Lisbona, città nella quale nasce nel 1195 anche se muore il 13 giugno 1231 a Padova. Il suo nome era Fernando di Buglione.
Invitato a partecipare insieme ad altri francescani al Capitolo generale dei frati minori ad Assisi, ha modo di ascoltare san Francesco a Santa Maria degli Angeli. Dopo aver vissuto per circa un anno e mezzo nell’eremo di Montepaolo, nel Comune di Vodavola (FC), su mandato dello stesso Francesco, comincerà la predicazione evangelica dapprima in Romagna, poi nell’Italia settentrionale e successivamente in Francia. L’ eremo di Vodavola è dedicato a Sant’Antonio di Padova e costituisce il più importante santuario antoniano dell’Emilia-Romagna. Continua la Lettura
La famiglia Soria a Gioia del Colle
9 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
L’Apprezzo della Terra di Gioia del 1640 dice: Fuori da detta terra dalla parte del Castello, accosto la Porta Maggiore, è un Convento di S. Domenico. Federico de Silva (nobile spagnolo sceso in Italia al seguito degli Aragonesi) nel sec. XVII sistemò il Convento e la Chiesa.
Non è il solo personaggio spagnolo che troviamo a Gioia del Colle. All’ascesa al trono di Federico d’Aragona, zio di Ferrandino, il regno di Napoli viene conteso tra Luigi XI di Francia e Ferdinando il Cattolico, di Spagna. I Francesi vengono sconfitti e il Regno di Napoli resta in mano degli Spagnoli, diventando Vice Reame Spagnolo nel 1504.
Come gli Albanesi hanno lasciato traccia della loro presenza con il borgo cha da loro prende nome e dai toponimi e cognomi che si sono perpetuati, così anche gli spagnoli hanno lasciato il segno della loro presenza a Gioia attraverso i cognomi di numerose famiglie. Ricordiamo che molti cognomi terminanti in –is sono di provenienza spagnola ( De Leonardis, Jacobellis, ecc. ). Continua la Lettura
Maria SS. del Monte Carmelo a Gioia
8 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Dagli Ordini o Decreti della Santa Visita effettuata nella Chiesa Madre di Gioia dall’arcivescovo di Bari Ascanio Gesualdo nel 1623 è ispezionato per la prima volta il nuovo altare in onore di S. Maria del Monte Carmelo, il quale era appartenente alla famiglia Sforza.
Nella Visita dell’arcivescovo Diego Sersale nel 1652 viene menzionato l’altare di S. Maria del Carmelo, di cui possiede l’omonimo beneficio, fondato con giuspatronato dalla famiglia De Forzio o Sforza, il rettore d. Giovanni Battista Jannone per un legato di messe in memoria di Laura Mele. Lo stesso arcivescovo nella Visita effettuata nel 1658 ordina che per l’altare del Carmelo dovrà essere ridipinta la Croce. Si ricorda che vi sono due legati di messe e rendite: uno percepito da d. Giovanni Battista Jannone e l’altro, in memoria di Laura Mele, viene assolto annualmente con versamenti effettuati da Pietro Antonio e Giovanni Antonio De Forza ( a volte chiamato anche De Forzio o Sforza). L’arcivescovo Carlo Loffredo a seguito della Visita effettuata nel 1695 nota che la cappella e l’altare di S. Maria del Monte Carmelo è senza rettore e dice che il giuspatronato appartiene ai coniugi Domenico Antonio Affatato e Anna De Forza; l’altare è privo di tutto il necessario per il sacrificio per cui ordina ai coniugi di provvedere in merito entro un mese, pena il trasferimento del patronato ad altri. Continua la Lettura
La solennità della SS. Trinità a Gioia del Colle
7 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Quest’anno il 7 giugno ricorre la solennità della SS. Trinità. Con la solennità della SS. Trinità si conclude la terna del Tempo post Pasquale; infatti questa fa seguito alla solennità dell’Ascensione del Signore e a quella della Pentecoste e inaugura nella domenica successiva il Tempo “Per Annum” o Tempo ordinario.
Questo Tempo si apre dopo la Pentecoste sotto il segno della Trinità, il mistero che ci rivela un solo Dio in Tre Persone. Come ci ricorda la “colletta”, Gesù ci fa partecipi di questo mistero della sua vita e ci permette di professare la vera fede, riconoscendo la gloria della Trinità e adorando l’unico Dio in tre persone, mistero che ci rende figli, nel Figlio, del Padre, e ci sospinge verso di Lui con quello slancio d’amore dello Spirito che abbiamo ricevuto sin dal nostro primo momento della nostra entrata a far parte del popolo dei cristiani. Questo mistero, dell’unità di una sola Persona, della Trinità di una sola sostanza e dell’unità della natura, dell’uguaglianza nella maestà divina, infatti, come recita il “prefazio”, caratterizza la nostra vita e la nostra fede dal momento in cui riceviamo il Battesimo (ti battezzo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo), ogni volta che ci segniamo con il Segno della Croce e anche nel momento del nostro distacco terreno, in cui si ripete ancora: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Continua la Lettura