Apprezzo della Terra di Gioja del 1653
La Terra di Gioja distante dalla Terra di Acquaviva miglia 8, da Santeramo miglia 8, dalla Terza miglia 15, dalla Citta di Castellaneta miglia 12, dalla Citta di Motola miglia 12, dalla Terra delle Noci miglia 12, dalla Terra di Putignano miglia 12, dalla Terra di Turi miglia 10, da Casamassima miglia 12, dalla marina […]
La Terra di Gioja distante dalla Terra di Acquaviva miglia 8, da Santeramo miglia 8, dalla Terza miglia 15, dalla Citta di Castellaneta miglia 12, dalla Citta di Motola miglia 12, dalla Terra delle Noci miglia 12, dalla Terra di Putignano miglia 12, dalla Terra di Turi miglia 10, da Casamassima miglia 12, dalla marina di Bari miglia 24, da Taranto miglia 24, da Mola miglia 20, da Polignano miglia 20.
E’ detta Terra di Gioja nell’ultima numerazione di fuochi 411 estra Preti, e Franchi.
Sta situata e posta in piano, e viene circondata d’ ogni parte sì dal sole, come da venti. E’ di aere temperata, quale è murata d’intorno con mura, e torrioni tondi. Tiene quattro Porte, la prima di Bari, la seconda di Santeramo, la terza del Casale, la quarta porta detta di S. Domenico, le quali si serrano la sera.
Le abitazioni di detta Terra sono repartite con strade grandi e piccole, le quali sono piane inselciate di pietre vive, e si cammina per esse comodamente a piede a cavallo, e con Carozza per essere tutto il sito piano, e nel mezzo di detta Terra è la Piazza di mediocre grandezza, in essa vi sono più boteghe colla Taverna, ove si può allogiare; in dette boteghe si vendono tutte sorte di verdume, ed altre robbe comestibili, pesci, quali vengono dalla marina di Taranto.
Tutte le abitazioni di detta Terra consistono in bassi, e camere coverte con tetti fabricate di pietre vive.
E in quanto alli Cittadini, che abitano così gli uomini, come le donne sono di buono aspetto, de quali ne sono pochi Civili, e li restanti sono persone ordinarie, quali vivono colle loro fatiche, e vestono alla Forese etiam le Donne, e dormono sopra matarazzi di lana rustica.
Delli predetti Cittadini ne sono due Dottori, due Notari, un Barbiere, un Cositore, due Scarpari, un Fabricatore, ed un Ferraro.
Vi sono tre botteghe lorde; in ogni casa si può vendere pane, e vi è una Chianca.
Per uso di detti Cittadini vi è acqua sorgente perfettissima però fuori la Terra, ma dentro è poco buona, però ad uso del cucinare, e lavare.
A costo la Porta magiore vi è il Castello grande, nelli quattro cantoni vi sono Torrioni due alti e due bassi, si entra in esso per una entrata coverta dalla quale si trova il Cortile grande, e scoverto. In piano vi sono più stanze, come sono Cellari, Cucine, Stalle, Magazeni per conservare vettovaglie. In esso vi sono pozzi sorgenti colle Cisterne grandi in detto Cortile. Vi sono due gradiate principali, una di esse sale a un quarto consistente in un salone, e sei Camere grandi: e dall’altra grada si sale ad un altro quarto di un altro Salone e più Camere coll’affacciata a levante, ed altre Camere dentro la Torre detta L’Imperatrice, le quali stanze girano intorno detto Castello tutte fabricate di pietre vive; quello è fortissimo per difendere, e guardare tutta la Terra. Al presente una delle Torri è parte diruta con parte delli quarti, seu abitazione.
Nel mezo della Piazza vi è la Casa, dove abita il Governatore con provisione di docati settantadue l’anno.
In detta Terra vi si fa una Fiera alli sette di Settembre nel giorno di S. Sofia, ed in essa vi concorrono li Cittadini delle Terre convicine, dove si vendono tutte sorte d’animali, e dura otto giorni.
Vi è similmente in detta Terra un Ospitale per commodita di diece Persone a spese della Cappella del SS: Sagramento, ed anco si marita una Figliola povera ognuno con dote di docati trenta, e a tempo di necessità coll’entrate di essa si soccorrono li poveri.
Ed inquanto alli territorij di detta Terra dalla parte di Settentrione stende miglia 4, e confina colli territorj di Acquaviva miglia 4, e confina col territorio della Citta di Motola. Da Levante stende miglia 9, e confina col territorio di Putignano, e da Ponente miglia 4 col territorio d’Acquaviva; stante che Santeramo non tiene territorio.
Li detti territorj, quelli che sono vicini a detta Terra sono seminatorj, dove si fanno tutte sorte di verdume. In essa vi si fanno vini bianchi, rossi, frutti d’ogni sorte, li quali sono sufficienti per commodità de Cittadini; e li territorj distanti sono Difese di pascoli, e seminatorj. Nelle Difese vi pascolano tutte sorte d’animali di diversi Padroni; ed anco nelli detti territorj vi sono animali quadrupedi, dove vi è caccia abbondante.
Li predetti territorj hanno acqua, ed herba commune con molte Terre convicine e confinanti, Castellaneta, Le Noci, Putignano, Conversano, Turi, Casamassima, Fasciano, Casalnuovo, e La Terza.
Le pecore, capre, castrati, ed altri animali di passaggio ponno pernottare una volta tantu in detto territorio, nel quale il Padrone può fare industrie d’ogni sorte d’animali per la sua capacità, e qualità d’erbaggi, quali sono abbondanti.
Per governo di detti territorj vi sono bovi aratorj ottanta paia, pecore numero 100, cavalli e giumente 30, Somari 10.
L’Universita vive per …, et libram, et sopra tasse dal Dazio del vino in taverna, bonatenenza, molino, Difese. Delli quali ne pagano di carlini quarantanove a fuoco, quali importano docati 1726. Alli Casari docati 25. Alli: docati 55. Tot. docati 1806.
Oltre alle spese ordinarie, et extra.
Si governa detta Universita per uno Sindaco, due Eletti, sei Decurioni, un Cassiere, ed un Camerlengo, li quali si fanno in publico Parlamento. Lo Sindaco si nomina triplicato, l’Eletti il doppio con lo Camerlengo, ed il Giodice della Balliva; e di questi il Padrone eligge un Sindaco, due Eletti, un Cassiere, ed un Camerlengo, uno Giodice della Balliva, e questi governano detta Terra per un anno.
Per l’Ecclesiastico sta sotto posto all’Arcivescovo di Bari.
Vi è la Chiesa Madre sotto titolo di S. Pietro la quale è a tre navi coverta con tetti in testa, e l’Altare magiore con la Custodia, dove assiste il SS.: tiene l’apparati necessarj di tutti colori. Alla destra, e sinistra dell’altare Magiore sono due Campanili belli, alti fabricati di pietra lavorata, questi fanno bella vista con architettura, dove sono due Campane per Campanile. Vi è la Sagrestia, Organo, Pulpito, loco dell’Arcivescovo, ed altri ornamenti.
Viene servita dal suo Arciprete, due Primicerj, dodeci Canonici, ed altri Sacerdoti al numero di trenta, oltre li Diaconi, Suddiaconi, e Chierici. La detta Chiesa tiene di entrate da docati 800 incirca, li quali si ripartono a quelli, che assistono e servono detta Chiesa.
Dentro di detta Terra sono due Cappelle una della Congregatione delli Preti sotto il titolo di S. Maria di Costantinopoli, dove si celebra ogni giorno, e l’altra Cappella sotto il titolo di S. Andrea della Congregatione del Rosario, dove si celebra ogni giorno.
Fuori di detta Terra dalla parte del Castello accosto la porta Magiore v’è un Convento di S. Domenico, dove si siedono due Padri Sacerdoti e due Laici. Tengono l’abitazione, e commodità necessarie, quali vivono di entrate. Vi è la Chiesa ad una nave coverta con lamia in testa, e l’altare Magiore, dove assiste il S:S:.Tiene l’apparati necessarj, vi è la Sagrestia, ed altre commodita.
Fuori di detta Terra verso mezo giorno poco distante vi è un Convento de Padri di S. Francesco, coll’istesso titolo di S. Francesco della Scarpa, dove risiedono 4 Padri Sacerdoti, 3 Laici, quali vivono di entrate commodamente. Tengono le stanze necessarie con tutte le commodita, e giardino murato intorno. Vi è la Chiesa grande coverta con tetti in testa, e l’altare magiore, dove assiste il S:S:. Tiene l’apparati necessarj, un Campanile con 3 Campane, e Sagrestia.
Poco distante da detto Convento vi è un altro Convento de Padri Zoccolanti Riformati di S. Francesco dove risiedono 6 Padri sacerdoti, e 6 Laici con il Convento, giardino, e vivono di elemosina. La Chiesa è già fatta, perche nell’anno 1640 non era fatta.
Seguono li Corpi di entrada così Feudali come Burgenzatici di detta Terra (dati in fitto a diversi Cittadini).
La Credenzeria, Gabella del Dazio, la Difesa di Monte Sannace, Difesa di Serramara, Difesa di Gaudella, Difesa del Terzo di Mezo, Parco dello Scudo, Mezana di S. Pietro, Salzarello e Bucicco, Difesa di Mandolamara, Difesa di Castiglione, Difesa del Nuovo Gionto alias Marzagaglia, La Vallata, Erba Statonica, Grano che viene dal Terragio della Gaudella, Grani minuti che vengono dai possessori delle case delli Casali di Gioja.
Tutte le retroscritte entrate di Gioja Feudali, oltre le decime, e due quarti di farine che si poneranno appresso, importano docati quattromilacentottantacinque e due (4185:2),dai quali si deducono docati 107,917 che si paga alla Regia Corte.
Ancora: Difesa della Marchesana, Convento di S. Maria della Grazia, con un netto annuo di docati 4051,45.
Le quali entrade ut supra così liquidate, e Terra di Gioja ut supra descritta con le Prime, e Seconde Cause Civili, e Criminali, Mero e Misto Imperio, Prime, e Seconde appellate, quattro lettere Arbitrarie con tutti li suoi privilegj antichi, e possessioni, qualita di Vassalli, giurisdizione, qualita del Castello, industrie, distanza, che viene dalle Citta, e Marine intorno alla sua aere, e quanto di considerazione si deve, che la disposizione del tempo presente apprezzano le dette entrade, e Terra di Gioja nella ragione di Docati quattro per Carra: Importano di Capitali docati cento, ed uno mila e duecentonovantotto, 1 dico 101298,1.
Vettovaglie che provengono dalle decime per causa di quello seminano, quelle nell’apprezzo del 1640 sono portate V.S.: Grano in denari, decime di fave, decime di cicerchie, docati 816,21.
Le quali Decime si sono esatte dal Barone, e per esso dall’affittatore di dette Terre sino a 7 luglio 1647; et in tempo delle pagate Rivoluzioni si pretese per detta Universita di Gioja, che dette decime spettavano a detta Universita; ed essendo venuta la quiete a gloria di Dio Benedetto per li SS. Deputati del detto Patrimonio si diede memoriale a S. E.: supplicandolo tanto di dette decime, quanto delli due quinti della decima di detta Terra, quale similmente l’haver usurpato l’Universita, che spettavano a detto Patrimonio per starne in possesso d’esigerli tanto detti Deputati, quanto li Predecessori….
Seguono li Corpi Burgenzatici di Gioja:
Osteria della Piazza, Basso sotto la casa, ove abita il Governatore, Giardino di Levante dentro la Terra, Giardinello ad un cantone del Castello, Le case di S. Nicola a Monte Sannace, Palco del Sonno, Palco dello Shatella, Palco della Mandra, Palco dell’Urso gionto, Palco dell’Abbate, Territorio della Piantata, seu Chiusa di S. Maria del Vurzale, Vallone della Corte, La Piscina della Tufara, Palco di Salzarello, vigne della Corte, La Piscina di Gioia che va colla Credenzeria e Camera acosto la Porta della Terra, Giardino dell’Ingegno.
Tutte le retroscritte entrate Burgenzatiche di Gioja importano annui ducati 365,15.
Dalle quali se ne deducono li sottoscritti: a Biase Caputo, alla Confraternita del SS., al Convento di S. Francesco, al Capitolo della Citta di Castellaneta, a D. Angelo Panessa come Procuratore del Capitolo di Gioja, all’Arciprete di detta Terra, a Pietro Ant. Bianco sopra la Piantata alla via di Acquaviva, a Fedele Bucascio sopra le Corti di S. Nicola, a D. Oratio Pavonj sopra le vigne di S. Antonio, al reverendo Capitolo di detta terra sopra l’osteria, a Iacobellj come possessore del Beneficio di S. Catarina, li quali pesi importano docati 120,013, che dedotti dai docati 365,15 vengono netti annui docati 245,011: alla ragione del 5 per cento importano di capitale 40902,1.
Le due quinti della farina riferiti nella Lettura del Feudale, che nell’anno 1640, che fù fatto l’altro Apprezzo si stimò per docati 1098 a parte da fertile ad infertile si stima docati 800 quali per esserne Burgenzatici l’apprezzo alla ragione di 5 per 100 importo di capitale docati 16000.
La Difesa Burgenzatica dismessa di Vallata riferita nella Lettura del Feudale fù portata nel detto anno 1640 nell’apprezzo di docati 693,119 1/3, al parimente si porta docati 400 li quali alla detta ragione per essere burgenzatici importa di capitale ottomila dico docati 8000.
Talche il valore della Terra di Gioja importa docati centocinquantacinque mila duecento,25, incluso Feudale e Burgenzatico, e li corpi reintegrati, dico 155200,25.
La Terra d’Acquaviva importa docati 101781,117 che gionti insieme il prezzo di dette due Terre importano docati Duecento cinquanta sei mila novecento ottantuno,316 dico 296981,316.
Napoli 30 marzo 1653
Gennaro Pinto Regio Consigliere
Onofrio Tango Architetto e TavolarioRegio
Liberato Stanzione Scriba, e Razionale del Patrimonio
1 Aprile 2020