A proposito della … Befana
Come per molte altre ricorrenze cristiane, una fra tutte il Carnevale, che si rifanno a riti pagani, anche per la festività dell’Epifania la Chiesa cattolica ha innestato questa celebrazione su un preesistente culto pagano, rendendo, in tal modo, più facile la sua accettazione da parte di coloro che passavano ad abbracciare la religione cristiana. L’Epifania, […]
Come per molte altre ricorrenze cristiane, una fra tutte il Carnevale, che si rifanno a riti pagani, anche per la festività dell’Epifania la Chiesa cattolica ha innestato questa celebrazione su un preesistente culto pagano, rendendo, in tal modo, più facile la sua accettazione da parte di coloro che passavano ad abbracciare la religione cristiana.
L’Epifania, ossia la manifestazione di Gesù Bambino al mondo come Re, uomo e Dio, simboleggiato dall’arrivo dei tre Magi, che sono i rappresentanti dei tre continenti in quel tempo conosciuti, i quali Gli offrono in dono oro, incenso e mirra, nella tradizione moderna è associata alla Befana, una vecchietta che porta in dono giocattoli e dolci ai bambini bravi e buoni e carbone ai bambini monelli.
In questo modo, se si svilisce in parte il senso cristiano della festa dell’Epifania, assegnandole un significato mondano, dall’altra parte si fa passare soprattutto ai bambini il messaggio che è alla base del nostro essere cristiani: l’amore per Dio e per i fratelli. Infatti solo i bambini che si sono comportati bene, operano con amore e rifiutano l’odio, la violenza e i cattivi comportamenti, meritano il premio da parte della Befana.Per gli adulti il richiamo alla festa commerciale della Befana ricorda che ella con la sua scopa spazza i malanni, i rigori dell’inverno e la cattiva sorte e fa prevedere abbondanza di gioie e di raccolti, mentre l’Epifania festeggiata dalla Chiesa ricorda il personale impegno come cristiani a testimoniare e diffondere la Buona Novella nel mondo, così come fecero i Re Magi al rientro nelle rispettive patrie.
Papa Francesco nella Lettera apostolica Admirabile signum del 2019 si è soffermato sul significato e sul valore del presepe e ha sottolineato come vi si collochino le tre statuine dei Re Magi che portano oro, incenso e mirra, in dono. Guardando questa scena nel presepe siamo chiamati a riflettere sulla responsabilità che ogni cristiano ha di essere evangelizzatore. Ognuno di noi si fa portatore della Bella Notizia presso quanti incontra, testimoniando la gioia di aver incontrato Gesù e il suo amore con concrete azioni di misericordia. I Re Magi, certamente, tornati nel loro Paese, avranno raccontato questo incontro sorprendente con il Messia, inaugurando il viaggio del Vangelo tra le genti.
Di seguito riporto una ricerca storica del nostro concittadino, il maestro Giuseppe Montanarelli, che ripercorre le tappe storiche della festa del 6 gennaio, a partire dai Romani fino alla evangelizzazione critiana.
Per gli antichi Romani, il giorno 06 Gennaio, coincideva con la dodicesima notte dopo il solstizio invernale ed essi celebravano la morte e la rinascita della Natura, attraverso il culto della Grande Dea Madre naturale. I Latini credevano che in quelle dodici notti le ninfe o le dee benefattrici naturali volavano sui campi coltivati in modo da rendere fertili i futuri raccolti.
La Befana”cristiana”attuale a Roma veniva identificata con Diana o la dea della caccia, con Sazia o la dea della sazietà, con Abbondanza o la dea dell’abbondanza o con Strenua o la dea della felicità, che veniva onorata con lo scambio dei doni naturali a base di miele e frutta. La cornucopia greca e latina era il corno dell’abbondanza, simbolo della fertilità e dell’insieme dei beni necessari alla vita umana.
La leggenda epica voleva che, essendosi spezzato uno dei corni della capra Amaltea che nutriva il piccolo Giove, il corno fosse stato riempito, dalla dea Abbondanza, di frutti, circondato da fronde e donato poi dallo stesso Zeus alle ninfe benefiche della Natura.
Con l’evangelizzazione cristiana, la cornucopia pagana venne identificata con la calza della Befana, simbolo popolare e tradizionale dell’Epifania o manifestazione di Gesù. Nella tradizione romana medievale la Befana era la fata buona dell’Inverno, che con la sua scopa spazzava via i malanni, le carestie, le calamità, le avversità e la sfortuna, durante tutto il nuovo anno, elargendo doni ed ottimi auspici.
Su questo sito è possibile visionare due articoli che trattano dell’Epifania, digitando i seguenti link: https://www.gioiadelcolle.info/la-solennita-dellepifania/ e https://www.gioiadelcolle.info/lepifania-del-signore-e-la-festa-della-befana/.
© È consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte ed i nomi degli autori.
6 Gennaio 2024