La signora Dorotea Indellicati
Nella sua più che millenaria storia Gioia del Colle si è segnalata per aver dato i natali a numerosi personaggi, di ambo i sessi, che si sono distinti in diversi settori lavorativi, ma anche umanitari, devolvendo gran parte dei loro patrimoni a favore di persone bisognose. Per molti di questi l’Amministrazione comunale di Gioia, nell’ottica […]
Nella sua più che millenaria storia Gioia del Colle si è segnalata per aver dato i natali a numerosi personaggi, di ambo i sessi, che si sono distinti in diversi settori lavorativi, ma anche umanitari, devolvendo gran parte dei loro patrimoni a favore di persone bisognose.
Per molti di questi l’Amministrazione comunale di Gioia, nell’ottica di conservarne la memoria e additarli come esempio da imitare, ha intitolato una strada cittadina.
Sarebbe lunga e numerosa la lista dei benefattori che hanno legato il loro nome attraverso un lascito testamentario rivolto a Opere di beneficenza in favore dei propri compaesani.
Tra questi personaggi va annoverata la signora Dorotea Indellicati, della quale quest’anno ricorre il 230° anniversario della nascita.
Infatti Dorotea Indellicati nacque a Gioia il 13 gennaio 1794 da onesti e laboriosi genitori: Vitantonio Indellicati e Francesca Petrera.
La sua vita giovanile trascorse serenamente, crebbe modesta in semplice vita casalinga.
Nel 1817, all’età di 23 anni andò in sposa al signor Giuseppe Raffaele Taranto, figlio di Sebastiano e di Milano Nicoletta, dal quale nel 1820 ebbe l’unica figlia, cui fu dato il nome della nonna paterna Nicoletta, come era consuetudine in quei tempi.Affermare che questo matrimonio fu davvero infelice è dir poco, se consideriamo che la sua unione si concluse in un breve spazio di tempo a causa dell’indole impetuosa e bestiale del marito. Infatti ad appena 18 mesi dal matrimonio Dorotea Indellicati fu costretta a separarsi dal marito e fece ritorno alla casa paterna insieme alla figlia Nicoletta.
Tali notizie apprendiamo dalle Prose, versi, iscrizioni in Memoria di Nicoletta Minei-Taranto nelle solenni esequie del suo trigesimo, che ebbero luogo il 29 ottobre 1875 nella Maggiore Chiesa di Gioja dal Colle, documenti stampati dalla Tipografia Catucci e Giammaria di Gioja dal Colle nel 1876, pag.66.
Dieci anni dopo la separazione il Taranto passava a miglior vita il 21 novembre 1829, spento da morbo acuto e la signora Dorotea continuò a dedicarsi all’educazione della figlia e all’amministrazione del suo patrimonio che, nonostante le continue e sostanziose elargizioni in beneficenza, si accresceva in maniera quasi prodigiosa.
Donna pia e caritatevole, Dorotea dedicò tutta la sua vita alla pubblica beneficenza.
Dopo il matrimonio della figlia Nicoletta con il dottor Candido Minei, con il pieno consenso della figlia e del genero, legò con un pubblico testamento gran parte del suo personale patrimonio all’Asilo d’Infanzia di Gioia, che era stato da poco istituito. Inoltre provvide alla dote di alcune fanciulle povere gioiesi ed assegnò la cospicua somma di £ 20.000 all’Ospedale Civico Paradiso.
Sulla facciata del Convento dei Francescani Riformati di Gioia, ubicata sul lato destro della Chiesa di Sant’Antonio o del Crocifisso, un tempo utilizzato come Civico Ospedale, si può leggere la seguente iscrizione su una targa marmorea, che eterna quel suo munifico atto di beneficenza: Ricovero di Mendicità Minei-Taranto A.D. 1879. Ospedale Paradiso-Indellicati-Taranto.
Morì all’età di 75 anni il 25 luglio del 1871 legando, con pubblico testamento, una decente e comoda casa alla Direttrice dell’Asilo d’Infanzia, oltre £. 20,000 all’Ospedale Civico Paradiso e parecchi maritaggi per le donzelle povere.
Inoltre volle che sua figlia Nicoletta, unica erede, facesse erigere a sue spese uno splendido altare di marmi nella Chiesa di San Rocco, in onore del Patrono San Giuseppe.
Nella terza arcata sinistra della Chiesa di San Rocco è possibile ammirare il suddetto altare, policromo dedicato a San Giuseppe, alla cui base è presente la seguente iscrizione: A divozione di D. Dorotea Indellicati, 1875.
La devozione per San Giuseppe è molto sentita a Gioia, come è attestato anche della presenza di immagini del Santo in diverse chiese; nella Chiesa di Sant’Andrea è presente una statua, nella Chiesa della Candelora sull’altare principale è raffigurata la presentazione di Gesù al tempio, nella Chiesa di Santa Lucia è presente la raffigurazione della Sacra Famiglia e nella contrada di Montursi la chiesa rurale è dedicata a San Giuseppe.
Non siamo a conoscenza della motivazione che spinse Dorotea Indellicati a far erigere un altare in onore di San Giuseppe. Forse perché, forte della sua religiosità e per la sentita e profonda pietà verso tutti, voleva impetrare il Santo, di cui il marito portava il nome, affinché salvasse l’anima del defunto coniuge dalle pene dell’Inferno o forse perché, come lei stessa afferma, voleva onorare un Patriarca di Gioia, cui era particolarmente devota.
Questa seconda ipotesi, che riguarderebbe la sua venerazione nei confronti di un Patriarca, troverebbe conferma nell’icona posta sull’Arco Nardulli, che sulla parte superiore riporta la scritta Maria Regina Patriarcharum ora pro nobis e raffigura la Madonna col Bambino insieme a coloro che vengono venerati come nostri Patriarchi: San Filippo Neri, Santa Sofia, San Giuseppe e San Francesco di Paola; i primi due riconosciuti come Patroni di Gioia del Colle e gli altri due considerati come particolari protettori dei gioiesi, i cui nomi sono molto frequenti nell’onomastica locale.
La defunta signora Dorotea Indellicati fu commemorata con un nobile eloquio dal Padre Scolopio Edoardo Bruno ad una settimana dalla sua dipartita, il 25 luglio 1871; il suo elogio funebre è inserito nel testo sopra citato, da pag. 61 a pag. 76.
La Congregazione di Carità di Gioia, che dal 1862 gestiva tutte le Opere Pie, con verbale dell’8 novembre 1875, tra l’altro, decretava di erigere alla signora Dorotea Indellicati e alla figlia Nicoletta, anch’essa benefattrice, un busto in marmo onde si ricordi ai presenti ed ai futuri, che quelle due bell’anime, infiammate di carità, furono larghe di beneficenza a pro della miseria languente.
Una lapide, apposta in una sala dell’Asilo De Deo riporta, in testa alla lista dei benefattori dell’Opera Pia “Asilo d’Infanzia”, il nome di Dorotea Indellicati.
Nella sede del Comune di Gioia del Colle si può ammirare un quadro del pittore gioiese Francesco Romano, firmato e datato 1911, che raffigura la signora Taranto Dorotea Indellicati.
L’Amministrazione Comunale di Gioia ha voluto intitolare alla signora Dorotea Indellicati una strada nei pressi di Piazza XX Settembre, una traversa di Via Manin.
Alcune notizie sulla signora Dorotea Indellicati sono state tratte dall’Archivio Storico del Comune di Gioia del Colle e dal secondo volume de La Storia di Gioia dal Colle del professor Giovanni Carano Donvito.
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9 Settembre 2024