La Piazza Coperta ( Mercato Coperto )
Sembra l’inizio di una fiaba, ma è la narrazione documentata e… finita male, di un pezzo della nostra storia che si è irrimediabilmente perduto. Nel 1859 il Decurionato di Gioia aveva rigettato la domanda di un proprietario, che voleva acquistare un suolo su cui doveva sorgere il Mercato ( Piazza Palombella, per l’appunto ), per […]
Sembra l’inizio di una fiaba, ma è la narrazione documentata e… finita male, di un pezzo della nostra storia che si è irrimediabilmente perduto.
Nel 1859 il Decurionato di Gioia aveva rigettato la domanda di un proprietario, che voleva acquistare un suolo su cui doveva sorgere il Mercato ( Piazza Palombella, per l’appunto ), per costruirvi un fabbricato, poiché alcuni cittadini volevano che quel suolo rimanesse adibito a Piazza.
Correva l’anno 1868, quando nel Consiglio comunale di Gioia si parlò di costruire una Piazza Coperta e un Teatro.
Nella seduta del Consiglio Comunale del 18-12 1868 si parla di costruire una Piazza Coperta, nonostante il mese precedente lo stesso Consiglio avesse preso atto che il Comune aveva un deficit di L. 24.000 per esiti maggiori per la pubblica istruzione e per la Guardia Nazionale e che la cittadinanza fosse stata flagellata a sangue con le tasse. In tale circostanza viene proposto di sopprimere l’Asilo infantile e di avviare le procedure per la costruzione della Piazza Coverta.
Tale argomento viene esaminato dalla Giunta comunale nella seduta del 6-2-1870 e discusso dal Consiglio comunale il 31-1-1871, che quantifica in L. 12.750 il mutuo da contrarre per il finanziamento dell’opera.
Il Consiglio comunale il 9-3-1871 nomina l’architetto Giovanni D’Erchia di Monopoli per redigere il progetto della Piazza Coverta, progetto che viene approvato dallo stesso Consiglio in data 30-5-1871.
Il 9 settembre 1871 la Giunta comunale di Gioia è convocata per deliberare l’approvazione delle basi per la costruzione della Piazza Coverta.
I tempi non erano ancora maturi per la realizzazione dell’opera, come si evince da una deliberazione della Giunta comunale del 27-6-1897, nella quale si afferma che i venditori continuano a vendere i loro prodotti in Piazza Plebiscito, dove da tempo impiantano le loro tende.
Bisognerà attendere il 1898 per parlare nuovamente di Piazza Coperta; altre esigenze faranno rinviare la sua realizzazione: la formazione di un nuovo Piano Regolatore, le spese per la costruzione del Macello, per l’Edificio scolastico e i deficit del bilancio comunale. Il 16 gennaio 1898, infatti, il Consiglio comunale di Gioia delibera l’approvazione del progetto e la costruzione della ” Piazza Coverta ” a Piazza Palombella, uno spiazzo che si trovava di fronte al lato Nord di Piazza Plebiscito, con un costo di L. 33.000. La decisione fu presa in quel momento nonostante in quell’anno il Comune non fosse in floride condizioni, perché gli Istituti di credito offrivano prestiti ad un tasso interessante, pari al 5%. In realtà non era la prima volta che il Consiglio Comunale veniva convocato per trattare tale argomento.
Il progetto viene rifatto nel 1898, anno in cui ci si accorge che il vecchio presentava degli sbagli progettuali, dall’ingegnere comunale Giordani, coadiuvato dall’ingegnere in seconda, Giovanni Milano, e prevede un costo di L. 33.000, da coprire con un mutuo di L. 25.000 in 25 anni, al tasso del 5%.
Sorgono subito dei contrasti circa l’ubicazione del mercato Coperto; alcuni vogliono che sorga in fondo alla via di Santeramo, altri presso ” Le Croci “, altri al Largo Vittoria, oggi Piazza XX Settembre, altri ancora di fronte all’albergo Milano, nel giardino Panessa.
Alla fine si opta per Piazza Palombella, dove già si svolgeva il mercato allo scoperto, per tre ordini di motivi: per la sua posizione centrale, perché quel suolo, di proprietà comunale, avrebbe fatto risparmiare al Comune L. 30.000, quale era il costo del giardino Panessa, e infine perché si sarebbe ottenuto il risultato di abbellire con un nuovo edificio, dalle semplici, ma belle linee architettoniche, il lato Nord di Piazza S. Francesco, nascondendo alla vista degli osservatori le vecchie casupole esistente in quel punto.
Poiché circa 400 persone, con una sottoscrizione si dichiarano contrarie al progetto, il Consiglio comunale il 18-8-1898 delibera per la seconda volta la costruzione del Mercato Coperto, che sarebbe sorto dove si svolgeva il mercato scoperto, in via Palombella.
Il 23-3-1899 il Consiglio comunale accetta il prestito per il Mercato Coperto, autorizzato con R. Decreto 2-2-1899, ammontante a L. 25.000.
Il progetto viene aggiudicato per L. 25.000, con un ribasso di L. 6.000, al maestro muratore Bartolomeo Donvito, mentre da garante si presta il sig. Francesco Giove.
Il 3-11-1899 sono apportate variazioni e aggiunte al progetto.
Il 10-11-1899 il Consiglio comunale, nel provvedere alla sistemazione della via al Mercato Coperto, esprimeva soddisfazione perché i lavori di costruzione erano già iniziati.
Il Regolamento di esercizio del Mercato Coperto è approvato nella seduta consiliare del 17-11-1899.
La Giunta comunale il 21-12-1899 provvede alla nomina dell’esattore custode del Mercato Coperto ed esprime la sua ” soddisfazione per la creazione di un bellissimo e utile edificio per la città e per le L. 25.000 di lavoro per la classe operaia “.
Ben presto iniziano i guai per il Mercato Coperto. L’appaltatore Donvito è inadempiente agli obblighi assunti con il capitolato e il 16-6-1900 l’Amministrazione, guidata dal Sindaco cav. Eramo Daniele, lo costituisce legalmente in mora ed accetta la cessione dell’appalto a Giove Francesco. Costui il 6-11-1900 faceva convenire il Comune per il pagamento di L. 12.000 per lavori eseguiti e danni, oltre un mandato di L. 4193,97.
Il Comune riprende le vie di legge per il possesso del Mercato, ma un provvedimento dell’Autorità giudiziaria ne ordina il sequestro.
Il 22-11-1901 stava per trattarsi la causa, ma il R. Commissario dott. Corrado Bonfanti Linares ne ordina la sospensione, nominando una commissione di arbitri, la cui opera non viene mai portata a compimento.
Nel 1902 l’Amministrazione spinge per comporre equamente la vertenza con l’appaltatore, ma questi ( Giove ) pretendeva più di quanto aveva chiesto inizialmente e la bonaria definizione non ha luogo.
Il Consiglio comunale il 13-1-1903 autorizza il Sindaco, dott. Federico De Palma, al giudizio contro gli arbitri del Mercato Coperto e contro Giove Francesco, per la restituzione degli atti del Comune.
Nonostante l’interessamento del Prefetto l’8-3-1903 non si addiviene ad un accordo.
Nel 1904 l’Amministrazione, Sindaco il cav. Pietro Surico, tenta un’intesa bonaria e definitiva con la nomina di una commissione che trattasse col Giove, la quale rassegna le dimissioni il 18-3-1905.
Il Tribunale di Bari il 3-7-1904 emette una sentenza interlocutoria, dannosa per il Comune, che era difeso dall’avv. Michele Armenise di Bari, poiché il lavori erano stati apprezzati in base alle tariffe del Genio civile e non del contratto con il Giove, per cui l’Amministrazione aveva proposto l’appello, che viene approvato dal Consiglio comunale, anche perché il Mercato Coperto era stato sequestrato.
Il Giove presenta una richiesta di L. 28.000 per la definitiva transazione della lite, richiesta che il Consiglio comunale rigetta in data 13-11-1905.
Il Giove presenta ricorso in Cassazione perché il cantiere del Mercato Coperto era stato dissequestrato nel 1906. Intanto erano ripresi i lavori, come da approvazione del Consiglio comunale del 17-1-1907, che nello stesso anno presenta le sue controdeduzioni sul ricorso dell’appaltatore del Mercato Coperto.
Il 21-4-1908, in sede di approvazione del bilancio preventivo, il Consiglio comunale stanzia dei fondi per completare il mercato Coperto. Il 3-6-1908 la Giunta comunale approva le spese per i banconi in marmo per la vendita del pesce e per l’impianto elettrico.
Il 25-7-1908 la Giunta approva le spese per la fine dei lavori al mercato coperto, consistenti in cancelli in ferro, mattoni e altro.
L’inaugurazione del Mercato Coperto si tiene quasi 100 anni fa, nel 1908, mentre era ancora in corso la controversia contro l’ex appaltatore Giove Francesco. Il manufatto all’interno, oltre ai banchi per il pesce, per la frutta e la verdura, comprendeva delle botteghe e dei sotterranei; solo nel 1933 vengono installate delle vasche per la vendita del baccalà.
Il 12-1-1910 il Consiglio comunale discute sull’interrogazione formulata dal consigliere Gemmati per l’arbitrato del Mercato Coperto e la Giunta il 27-4-1910 delibera di pagare un anticipo agli arbitri e il 7-11-1910 dà l’autorizzazione al giudizio contro Giove Francesco per il lodo arbitrale.
Il 3-3-1911 la Giunta comunale delibera il pagamento del compenso al prof. Vittorio Emanuele Orlando, deputato, per la causa contro Giove per il Mercato Coperto.
L’8-8-1913 il Consiglio comunale discute del ricorso in Cassazione dell’ex appaltatore Giove contro la sentenza della Corte d’Appello di Trani.
Bisognerà attendere il 1920 per porre la parola fine a questa vicenda… infinita.
La Giunta comunale il 24-4-1920 delibera di contrarre un mutuo per estinguere i debiti del mercato Coperto e il 5 luglio successivo delibera di liquidare le spese del Comune per il giudizio arbitrale del Mercato Coperto e gli interessi sul capitale non pagato.
A dicembre del 1920 la Giunta decide di pagare al Giove L. 22.214, somma che nella riunione del 28-2.1921 si stabilisce di saldare agli eredi del Giove.
Nel 1914 nel mercato Coperto vengono situati gli uffici di polizia e nel 1928 l’ufficio daziario.
Il 5-3-1937 il Consiglio comunale approva l’allacciamento del mercato Coperto all’Acquedotto del Sele.
Durante il secondo conflitto mondiale l’immobile viene requisito dagli anglo-americani e utilizzato come deposito alimentare.
Il 18-12-1959 il Consiglio comunale approva in linea di massima l’opera pubblica denominata: lavori di costruzione del nuovo mercato coperto comunale, insieme a quella della nuova sede municipale, Casa Comunale.
Nel mese di dicembre del 1971 il Mercato Coperto viene demolito per rendere disponibile l’area da utilizzare per la nuova Casa Comunale; i lavori hanno inizio a gennaio del 1972.
Nel giro di pochi giorni viene distrutto e cancellato dalla nostra memoria un pezzo della storia della nostra città, che faticosamente e con tanti sacrifici era stato costruito nel corso di ben 23 anni.
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14 Luglio 2008