Farmacie a Gioia del Colle
Nell’Apprezzo della Terra di Gioia, stilata dal tabulario Federico Pinto nel 1611 si legge che nel nostro paese c’era uno speziale di medicina, cioè un farmacista. Nell’Apprezzo della Terra di Gioia stilato dall’architetto e tabulario Honofrio Tangho nel 1640 si riporta che nel nostro paese c’erano tre dottori, un medico Fisico e uno speziale, ossia […]
Nell’Apprezzo della Terra di Gioia, stilata dal tabulario Federico Pinto nel 1611 si legge che nel nostro paese c’era uno speziale di medicina, cioè un farmacista. Nell’Apprezzo della Terra di Gioia stilato dall’architetto e tabulario Honofrio Tangho nel 1640 si riporta che nel nostro paese c’erano tre dottori, un medico Fisico e uno speziale, ossia un farmacista.
Nel 1848 i contadini gioiesi, tumultuando, invitano il farmacista Francesco Favale a battere il tamburo per riunire la Guardia Nazionale e andare con essa in campagna per procedere alla divisione delle terre demaniali.
Nel 1850 Gioia contava circa 15 mila abitanti ed aveva una farmacia, quella di Donato Iacobellis.
Il 5 settembre 1852, poiché il nostro Comune contava circa 15 mila abitanti, Decurionato esamina la richiesta di apertura di una farmacia, essendo insufficiente l’unica funzionante a Gioia, quella di Donato Iacobellis.Il 15 maggio 1853 nel Decurionato si discute nuovamente dell’apertura di una nuova farmacia. Bisogna aspettare il marzo 1854, anno in i Decurioni approvano la richiesta di apertura di una nuova farmacia da parte di Biagio Favale.
Il 24 gennaio 1858 il farmacista D. Filippo Nicastri chiede di aprire una nuova farmacia.
Nel 1870 viene aperta la farmacia del sig. Francesco Surico alla Strada Maggiore del Borgo Casale, propriamente in un locale del Palazzo del sig. Francesco Cassano, Corso Emanuele n.10. Questa farmacia sostituì l’altra del sig. Filippo (Biagio?) Favale, che prese un’altra ubicazione.
Nel 1873, a distanza di pochi mesi, si aprono due farmacie: quella del sig. Giuseppe Diomede, nello stesso locale occupato dal farmacista Giuseppe Tommaso Iacobellis (che era morto) e quella del sig. Sebastiano Iacobellis nel locale della farmacia Favale; di quest’ultima abbiamo notizia nel Consiglio Comunale del 10 settembre 1873.
Il 20 novembre 1875 il Consiglio comunale esamina l’istanza del signor Francesco Catucci per l’apertura di una nuova farmacia nei pressi della Chiesa Matrice.
L’1 dicembre 1877 la Giunta comunale esamina la richiesta del signor Iacobellis Vincenzo, farmacista, che chiede di iniziare a svolgere la sua professione in Corso Vittorio Emanuele n. 10, già ex farmacia di Giuseppe Favale.
Il 3 dicembre 1881 il Consiglio comunale è chiamato a dare un parere per l’apertura di una nuova farmacia ed esprime parere sfavorevole.
Il 28 dicembre 1903 la Giunta comunale esprime parere favorevole per l’apertura di una nuova farmacia da parte di Romano Sigismondo.
La Giunta comunale il giorno 1 marzo 1909 esamina la concessione del nulla osta per l’apertura di una farmacia in via Mazzini 23, angolo via Cairoli, a Colapinto Giuseppe e riporta che le altre farmacie vicine sono in via Gioberti 18 e in via Garibaldi 65.
Il giorno 1 dicembre 1910 la Giunta comunale prende in esame l’apertura di una nuova farmacia a piazza Plebiscito 37, richiesta fatta dal signor Romito Vito.
Il 2 ottobre 1914 il Consiglio comunale delibera sulla pianta organica delle farmacie. Ai sensi della legge 22-5-1913 n.468 dovrebbero essercene una ogni 5000 abitanti, mentre a Gioia ce ne sono sette per meno di 25000 abitanti.
Nel 1920 si parla di impiantare una farmacia municipale, ma non se ne fece nulla.
Il 29 marzo 1921 il Consiglio approva la circoscrizione delle sedi delle farmacie.
L’8 luglio 1933 il Consiglio delibera il pagamento dell’importo di medicine fronte ai poveri dai farmacisti Iacobellis Candido, Nicola Diomede, Fasano Alessandro e Iacobellis Francesco. Ci sono numerose deliberazioni di Giunta e di Consiglio comunale che prevedono mandati di pagamento a diverse farmacie di Gioia per farmaci da esse erogate a favore di famiglie povere.
Il 7 ottobre1936 il Consiglio delibera sulla pianta organica delle farmacie, che sono 6: Tateo Angelo in via Cavour 124, Iacobellis Agostino in Piazza Plebiscito n.5, Fasano Alessandro in Corso Garibaldi 60, Colapinto Giuseppe in Via Cairoli 11, Iacobellis Francesco in Via Principe Amedeo 41 e Diomede Nicola in Corso Vittorio Emanuele 68. Si riporta altresì che Tateo ha aperto il 10 ottobre 1910 Iacobellis Agostino il 12 settembre 1877, Fasano Alessandro il 1871, Colapinto Giuseppe il 2 maggio 1909, Iacobellis Francesco il 5 marzo 1905, Nicola Diomede il 27 maggio 1873.
Il 23 luglio 1955 il Consiglio comunale delibera sulla pianta organica delle farmacie del Comune che sono 6; tre sono gestite da donne ed altrettante da uomini. La prima è quella del dott. Diomede Nicola, in Corso Vittorio Emanuele n. 68, la seconda è quella dalla dott.ssa Fasano Alessandra, in Corso Garibaldi n. 50, la terza è quella della dott.ssa Fina Pasqualina in via Mazzini n. 25, la quarta è quella del dott. Iacobellis Agostino, in Piazza Plebiscito n. 3, la quinta è quella del dott. Iacobellis Francesco (Farmacia Progresso) in via Principe Amedeo n. 41, la sesta è quella della dott.ssa Vermiglio Rosa, in Via Cavour n. 110.
Il 23 ottobre 1962 il Consiglio ancora una volta discute la proposta dell’apertura di una farmacia comunale, anche notturna, ma la proposta non trova applicazione.
Nel corso dei decenni successivi si sono avvicendati diversi proprietari delle farmacie esistenti a Gioia.
Sotto i portici di un condominio in via Giosuè Carducci era ubicata la farmacia del dottor Dell’Orco, che prese la denominazione di “Farmacia del Portico” e si trasferì successivamente in via Flora.
La farmacia in Corso Garibaldi è gestita dalla dott.ssa Antonicelli Stefania, struttura ereditata dal padre Angelo. La farmacia Fina Svelto si è trasferita in Corso Garibaldi ed in seguito è stata acquistata dal farmacista Buono. La farmacia Iacobellis da Piazza Plebiscito è stata trasferita in via Ludovico Ariosto e dopo qualche anno è stata rilevata dal farmacista Buono. La farmacia presente in Corso Vittorio Emanuele è gestita dal dottor Labriola e si è trasferita in locali ad angolo tra via Di Vittorio e Via Pastore, nei pressi della Chiesa del Sacro Cuore.
In via Donato Buono era funzionante la farmacia del dott. Caravella, la quale è stata successivamente spostata in Piazza XX Settembre, 56. Nel 2017, a seguito della procedura competitiva mediante gara informale per la vendita della stessa, la farmacia è stata rilevata dalla farmacista Punzi.
Vista l’espansione della zona abitativa nella zona 167, ad est di Gioia, e a seguito del bando regionale conclusosi con l’assegnazione dei vincitori in graduatoria ad aprile 2017, il 10 settembre successivo è stata aperta una nuova farmacia, che prende nome di “San Pio”, sicuramente poiché nelle vicinanze è presente una piazzetta, con una statua di San Pio, a lui dedicata. La farmacia è seguita dal dottor Michele Laporta e dalla dott.ssa Caterina Basile. Secondo quanto previsto dal bando della Regione Puglia la nuova farmacia è a sevizio di Gioia, ma in particolare della zona 167, compresa tra le vie Federico II di Svevia fino all’aeroporto militare, il lato est di via Fontanelle, il lato sud di via 28 luglio 1861 e il lato nord di via della Chiusa.
Nell’ultimo decennio accanto alle farmacie sono state aperte alcune parafarmacie.
Le farmacie sono state anche un luogo di ritrovo ed intrattenimento serale per uomini di cultura. In particolare nella farmacia di Agostino Iacobellis in Piazza Plebiscito, già prima della fine del secondo conflitto mondiale, in serata si riuniva un gruppo di amici, i quali parlavano di avvenimenti del giorno, di fatti della vita politica cittadina e successivamente anche di temi generali come la ricostruzione dell’Italia e di problemi locali: l’agricoltura, l’edilizia, la sanità, i trasporti. Tra questi figuravano il fratello del farmacista, Giuseppe, il geometra Labellarte, il medico Vito Carano e suo fratello, il prof. Giovanni Carano Donvito.
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1 Aprile 2022