La Cassa Armonica
L'esigenza di un posto dove far suonare Banda musicale è stato da sempre avvertito dalla popolazione gioiese. La Giunta Comunale di Gioia, poiché riteneva giusto che i cittadini indistintamente godessero di un divertimento che si ottiene dalla contribuzione di tutti gli amministrati, nella seduta del 10 giugno 1871 stabilisce i diversi punti del paese ove […]
L'esigenza di un posto dove far suonare Banda musicale è stato da sempre avvertito dalla popolazione gioiese.
La Giunta Comunale di Gioia, poiché riteneva giusto che i cittadini indistintamente godessero di un divertimento che si ottiene dalla contribuzione di tutti gli amministrati, nella seduta del 10 giugno 1871 stabilisce i diversi punti del paese ove la Banda musicale dovrà suonare con ordine alternativo e invariabile: Piazza San Francesco, Piazza presso il palazzo Campanella, Largo Castello, Largo San Vito.
Non tutti, però, potevano gustare pienamente il suono e la melodia che i bandisti facevano sprigionare dai loro strumenti, per cui da più parti si avvertiva l'esigenza di una cassa armonica per la Banda e la necessità di provvedere il corpo musicale di un adeguato posto per i suoi concerti in piazza, concerti che erano previsti obbligatoriamente dal regolamento in tutti i giorni festivi.
In tale senso si era espressa anche la Commissione della Banda nei riguardi dell'Amministrazione comunale, talché il Commissario straordinario Francesco Cossu il 9 settembre 1897, visto il progetto di spesa e lo schizzo presentato dall'ingegnere comunale Giordani, delibera di provvedere in economia alla costruzione della cassa armonica per la Banda municipale, per un importo di lire 380, oltre le spese per la dipintura.
Il progetto prevedeva una cassa armonica di forma ottagonale, con basamento, scala, balaustrata con colonnini tutt'in giro al piano dell'orchestra in legno, parapetti della scala rafforzati con anime di ferro e squadri di ferro, l'unione di diverse membrature con ritieni di ferro e squadri di ferro avvitati, onde la cassa possa smontarsi all'occorrenza.
Poiché questa prima cassa armonica era provvisoria, smontabile e necessitava di molta manutenzione, essendo in legno, il sindaco Cassano Marcellino il 7 maggio 1913 riferisce in Consiglio comunale che gran parte della cittadinanza da parecchio va facendo insistenti premure presso l'Amministrazione per la costruzione di una cassa armonica in Piazza Plebiscito per mettere in grado la nostra Banda di potere fare regolare servizio al pubblico nei giorni festivi, non potendo essa, dopo la demolizione della vecchia cassa in legno, continuare a fare servizio a piede a terra.
L'Amministrazione, persuasa anch'essa della utilità e necessità di un tale provvedimento, viene nella determinazione di accogliere i desideri della cittadinanza e di proporre al Consiglio la costruzione di una cassa armonica in muratura, visto il cattivo esperimento fatto in passato con la cassa mobile in legno. Poiché la spesa complessiva per l'opera completa, da eseguirsi artisticamente, ascendeva, secondo i calcoli approssimativi forniti dall'assessore ai lavori pubblici, a lire 6000 circa, l'Amministrazione decide di dare provvisoriamente esecuzione ad una parte solamente di essa, cioè al solo basamento e alla balaustrata in ferro ed eventualmente anche alle colonne per il sostegno delle lampade ad arco, la cui spesa si limitava a 3 o 4000 lire circa. L'opera sarebbe stata completata successivamente, anche ricorrendo ad una pubblica sottoscrizione.
Poiché in quel tempo la Piazza Plebiscito attendeva ancora di essere lastricata e altre opere più urgenti e necessarie reclamavano l'attenzione dell'Amministrazione non tutti i consiglieri sono d'accordo su tale proposta. Il Sindaco, invece, prega il Consiglio di delegare le sue facoltà alla Giunta e comunica che ha già affidato la compilazione del disegno della cassa armonica all'egregio concittadino sig. Enrico Castellaneta, che ha animo di vero artista.
Il Consiglio comunale delibera la costruzione della cassa armonica, nei limiti di spesa di lire 4000, delegando alla Giunta gli ulteriori adempimenti.
Nella seduta di Giunta del 26 giugno 1913 il sindaco Cassano Marcellino ricorda di aver dato l'incarico di allestire il progetto dell'opera, i disegni e il preventivo di spesa all'ing. Giovanni Milano, che li aveva eseguiti con la collaborazione artistica del pittore Enrico Castellaneta e invita la Giunta ad approvarne gli atti per procedere alle aste per l'appalto, richiedendo per l'opera urgente esecuzione prima che il sopravvenire della stagione invernale pregiudicasse il regolare andamento dei lavori.
L'appalto per la costruzione della cassa armonica è aggiudicato all'impresa Capozzi Donato, con un ribasso del 18%.
Nel mese di maggio del 1914 la cassa armonica scoperta, essendo stata completata, viene consegnata al Sindaco.
Successivamente, anche a seguito degli allori riportati dal Concerto musicale municipale in diversi concorsi nazionali, la cassa armonica è completata con la copertura della parte superiore della stessa; in questo modo i cittadini gioiesi possono apprezzare meglio le esibizioni del glorioso Concerto bandistico.
Nel periodo della seconda guerra mondiale la cassa armonica viene smantellata, probabilmente per far posto ai rifugi antiaerei che vengono costruiti sotto la pavimentazione di Piazza Plebiscito.
Da allora in occasione dei festeggiamenti dei Santi Patroni, S. Filippo e S. Rocco, viene montata una cassa armonica in legno dalle ditte che allestiscono le artistiche luminarie, per consentire ai diversi complessi bandistici, invitati dai Comitati per le feste patronali, di svolgere il loro programma concertistico e sinfonico.
Sarebbe possibile ripristinare la cassa armonica in piazza, visto che la Banda musicale di Gioia, con deliberazione del Consiglio comunale n. 41 del 10 marzo 1992 è stata assunta a patrimonio dell'intera città e che il nostro Comune è conosciuto anche fuori della nostra regione come il paese della Banda?
Sarebbe bello rinverdire i ricordi di una istituzione che tanto ha dato alla nostra Città e che può essere di stimolo per le nuove generazioni verso il raggiungimento di obiettivi di operosità, di pace, di convivenza e di amore per la nostra musica e per la nostra Terra.
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10 Marzo 2009