La Cantina Plantamura
Una delle eccellenze gioiesi in campo agro-alimentare è costituito dal ‘ Vino Primitivo ‘. Sulle origini del primitivo e sul pricerio Filippo Francesco Indellicati si rimanda all’articolo: La Cantina Polvanera, postato il 16-6-2016 su questo sito: www.gioiadelcolle.info. Tra gli esponenti di spicco, che portano alto il nome del vino primitivo e della sua terra d’origine, […]
Una delle eccellenze gioiesi in campo agro-alimentare è costituito dal ‘ Vino Primitivo ‘.
Sulle origini del primitivo e sul pricerio Filippo Francesco Indellicati si rimanda all’articolo: La Cantina Polvanera, postato il 16-6-2016 su questo sito: www.gioiadelcolle.info.
Tra gli esponenti di spicco, che portano alto il nome del vino primitivo e della sua terra d’origine, Gioia del Colle, oltre alla succitata azienda merita una particolare menzione anche la Cantina Plantamura, sorta anche per volere di Erasmo Plantamura, intraprendente lavoratore di origini santermane, ma gioiese di residenza e d’adozione, noto per l’attaccamento alle produzioni agricole della nostra terra e per essere stato per alcuni anni Presidente della Commissione Festa Patronale di San Filippo.
Il vino Plantamura, a differenza di altre aziende locali è, infatti, il frutto di una passione per la
viticoltura che si tramanda da quattro generazioni.
L'azienda Plantamura, sita in via S. Candida, è specializzata nella coltivazione e produzione del rinomato Primitivo "Gioia del Colle D.O.C." e produce solo ed esclusivamente vini rossi dalle antiche uve del Primitivo autoctono di Gioia del Colle
Ascoltiamo dalle parole dell’attuale titolare dell’azienda, la signora Mariangela, come è nata questa passione per un prodotto tipico e orgoglio della nostra terra: il vino primitivo.
Anche il nonno e il bisnonno erano viticoltori, ma penso sia questa la professione di molti altri coltivatori del nostro territorio.
La nostra storia aziendale si può dire che cominci effettivamente solo nel 2002, prima di questo anno si vendevano le uve ad altri trasformatori, anche di altre regioni d'Italia. Naturalmente il prezzo dell'uva bastava solo a coprire le spese di un anno di lavoro. Ed è per questo che abbiamo pensato di cominciare a trasformare noi stessi la nostra uva e a commercializzarla con un nostro marchio.
L'imbottigliamento è cominciato solo nel 2002, per cui l'azienda Plantamura non ha una lunga storia da raccontare.
Possiamo dire che tutto è nato grazie ad un esodo nelle Marche. Una regione bellissima, con paesaggi meravigliosi e con gente molto laboriosa. La ricchezza delle Marche nasce proprio dalla laboriosità dei suoi abitanti. Tante piccole aziende anche familiari dove tutti si rimboccano le maniche e dove si fa ogni lavoro a prescindere dal sesso o dal titolo di studio…
Purtroppo la bellezza di questo territorio è accompagnata anche da una caratteristica non molto felice: è una terra ballerina. Per questo motivo, dopo aver subito il disagio di vivere quotidianamente con il terrore del terremoto, ma soprattutto dopo aver vissuto l'esperienza di due forti scosse (una di questa portò al crollo della cupola della Basilica di San Francesco di Assisi), io e mio marito Vincenzo abbiamo deciso di tornare a vivere nella nostra terra. Qualcosa però era cambiata. Ora c'era la consapevolezza che bisognava rimboccarsi le maniche per progredire, così come ci avevano insegnato i marchigiani.
Vincenzo aveva il suo lavoro, a me stava molto stretto il lavoro della casalinga. Mi sono guardata un po’ intorno ed ho cercato qualche opportunità . Avendo mio padre dei vigneti, ho deciso di andare a lavorare in campagna soprattutto per imparare qualcosa. Anche mio marito Vincenzo, nonostante avesse un altro lavoro, è stato conquistato dalla bellezza del lavoro a contatto con la natura. Così, con tanti sacrifici e con tanto lavoro, anche 12 ore al giorno, è iniziata la nostra avventura. Dalla produzione delle uve siamo passati alla trasformazione, all'imbottigliamento e alla commercializzazione del nostro marchio (PLANTAMURA).
Oggi l'azienda è specializzata nella coltivazione biologica del vitigno autoctono: “Primitivo Gioia del Colle D.O.C.”(Certificazione biologica dal 1996).
L’azienda condotta da Mariangela Plantamura e suo marito Vincenzo ( un grande appassionato del lavoro nei vigneti) segue l’intera filiera:
– coltivazione della vite seguendo le più semplici tradizioni contadine che si sono tramandate da padre in figlio (nel pieno rispetto della natura, impiegando solo prodotti consentiti dall’agricoltura biologica)
– vendemmia manuale (per selezionare le uve) in cassette (per salvaguardarne l’integrità anche durante il trasporto)
– vinificazione in cisterne di acciaio a temperatura controllata per preservare la componente aromatica
– torchiatura secondo la vecchia ma ottimale tradizione del torchio in legno (per una pressatura soffice)
– affinamento in barriques (per alcune etichette).
Ettari vitati : 8 (tutti in agro di Gioia del Colle)
Vitigni: Primitivo
La produzione annuale non supera le 50.000 bottiglie.
Allevamento : spalliera e alberello.
Composizione geologica del suolo : terreno calcareo e argilloso con presenza di falde acquifere che permettono il nutrimento delle piante nelle annate siccitose,
altitudine : 360 m. s.m., alta ventilazione, buona escursione termica tra giorno e notte.
L’ecosistema del clima favorisce le condizioni ottimali per la maturazione in regime biologico. L’azienda contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente utilizzando bottiglie in vetro leggero, e non utilizzando irrigazioni nei vigneti.
Ogni giorno lavoriamo per migliorarci e per produrre vini di alta qualità.
Oggi il 97% della produzione è destinata all'estero, a clienti che da anni rimangono fedeli ai nostri vini. Esportiamo in 20 Paesi nel mondo, soprattutto Nord Europa, ma anche Canada, America, Australia. Con l'aumentare delle richieste stiamo prevedendo piccoli incrementi di produzione, ma sempre tali da permetterci un controllo personale della intera filiera. Siamo operai di noi stessi: Io sono la Cantiniera e Vincenzo il vignaiolo.
Nel nostro lavoro siamo supportati da tecnici di alto livello in campo enologico e in campo agronomico. E anche i nostri collaboratori (potatori e braccianti) sono molto preziosi.
Stiamo programmando degli investimenti per rendere l'azienda un pò più efficiente del punto di vista lavorativo ( prevediamo anche un punto di accoglienza per i clienti che vogliono visitarci ).
Il nostro lavoro è anche riconosciuto da importanti riviste del settore: Gambero Rosso, Slow Wine, Guida Vini Buoni d'Italia e altri importanti premi di concorsi internazionali.
Un ringraziamento alla famiglia Plantamura per le notizie e alcune immagini forniteci, inserite nel post.
Una fortunata coincidenza lega l’azienda Plantamura a colui che sembra essere stato il primo coltivatore del vitigno primitivo nelle nostra regione: il primicerio don Filippo Francesco Indellicati. L’Indellicati dopo lunghi studi e ricerche selezionò questo vitigno a cui dette il nome di primativo, vitigno che, in numero di 625 viti a ceppo basso, mise a coltivazione per la prima volta nel 1799 in un suo podere di otto quartieri, circa mezzo ettaro, in contrada Liponti a circa due chilometri a est di Gioia.
( Dell'Indellicati ulteriori notizie sono presenti nel post sopra citato ).
Infatti proprio in tale contrada la famiglia Plantamura possiede un vigneto di primitivo, allevato secondo la vecchia tradizione dell'alberello.
Il territorio collinare sul quale si estendono i vigneti è particolarmente indicato per la coltivazione del vitigno autoctono: il primitivo di Gioia del Colle. L'agro di Gioia del Colle è, infatti, la zona classica del del vino Primitivo per le seguenti ragioni:
composizione geologica del suolo (terreno calcareo e argilloso);
altitudine (350 m s.l.m.).
L'ecosistema del clima e il tipo di allevamento a spalliera e alberello favoriscono le condizioni ottimali per la maturazione, con una produzione massima di 80 quintali per ettaro.
Grazie alle condizioni pedo-climatiche ed alla coltivazione accurata e scrupolosa adottata dai Plantamura, il Primitivo di Gioia del Colle può riuscire come in nessun'altra parte d'Italia.
La produzione di Gioia rappresenta, quindi, il meglio che può dare questo vitigno con un così caratteristico vino; la gradazione alcolica che si ottiene è 13°–14°, il colore è rosso rubino molto carico da giovane, per alleggerirsi durante il processo di maturazione, il profumo è delicatissimo e molto equilibrato.
QUALITA' E PROPRIETA' DEL VINO
Ricerche scientifiche hanno dimostrato e sempre più confermano che il vino, bevuto in quantità limitate durante i pasti, è uno straordinario toccasana per il buono stato di salute dell’uomo. Infatti il vino presenta alcuni elementi utili al benessere dell’individuo, quali:
Vitamine, in particolare quelle del gruppo B,
elementi minerali, tra i quali calcio, magnesio e potassio
enzimi,
tannini,
acidi organici,
polifenoli ( catechine protoantocianidoli, resveratrolo e altri polifenoli ), contenuti nei vinaccioli ( oltre 50% ), nelle bucce ( 25% ) e nei graspi ( 25% ).
Tali polifenoli, più consistenti nelle uve rosse, aiutano a proteggere il cuore inibendo i processi aterogeni responsabili di gravi vasculopatie, compreso l’infarto, riducono il colesterolo cattivo ( Ldl ) , aumentano quello buono ( Hdl ), ostacolano il deposito dei trigliceridi, rallentano l’invecchiamento delle cellule contrastando l’aggressione di radicali liberi, hanno effetto protettivo contro le radiazioni ionizzanti ( radioattive ), svolgono azione anticancerogene, anticarie, antivirale, antistaminica, antinfiammatoria, ecc.
Antociani ( pigmento rosso dell’uva e del vino ): possiedono facoltà batteriche e antisettiche in genere.
L’alcool presente nel vino, inoltre, svolge una funzione salutistica perché contribuisce a frenare l’aggregazione delle piastrine nel sangue che, insieme ad altri fattori, apre le porte all’arteriosclerosi.
Tali effetti, come è naturale comprendere, si ottengono solo in presenza di un prodotto genuino e di qualità.
Ed è sulla qualità che l'azienda Plantamura sta giocando la sua partita vincente, tanto che per la qualità il vino primitivo Plantamura ha ottenuto e continua ad ottenere numerosi riconoscimenti in campo nazionale e internazionale, oltre a conquistare sempre nuove quote di mercato oltre i confini locali ed europei.
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16 Novembre 2016