Pasquale Favale
Poche sono le notizie riguardanti questo benefattore gioiese. Di certo aveva fatto fortuna andando via da Gioia. Aveva sposato una ricca donna inglese, con la quale aveva effettuato numerosi viaggi per l'Europa. Per un periodo, dopo che la moglie è colpita da cecità, abita a Gioia, ma successivamente si trasferisce a Napoli, dove termina la […]
Poche sono le notizie riguardanti questo benefattore gioiese. Di certo aveva fatto fortuna andando via da Gioia. Aveva sposato una ricca donna inglese, con la quale aveva effettuato numerosi viaggi per l'Europa. Per un periodo, dopo che la moglie è colpita da cecità, abita a Gioia, ma successivamente si trasferisce a Napoli, dove termina la sua esperienza terrena.
Era un uomo amante delle arti; tra l'altro scrisse una commedia in cinque atti, compose una musica dal titolo Elzira, e una tragedia lirica in tre atti, estratta da una tragedia di Voltaire.
L'8 marzo 1882 Pasquale Favale muore a Napoli, strada Mergellina, palazzo Manette n.84, lasciando a sé superstite due fratelli: Pietro, domiciliato in Napoli e Giuseppe domiciliato in Gioia.
Con testamento pubblico del 24 marzo 1880 il signor Favale dispone della sua eredità attraverso diversi legati a favore dei signori: Antonietta Ottieri, Donato Favale di Gioia del Colle, Berta Undelfinger dimorante in Riedersletten Wurthenhbergh, al Municipio di Napoli, di Bari, di Gioia del Colle, di Londra, di Parigi e nomina esecutore testamentario il signor Pietro Miletto.
Il Comune di Gioia, tramite il signor De Bellis, nominato come speciale procuratore, e il signor Susca, in qualità di assessore rappresentante il Comune di Gioia che si era recato a Napoli per accettare l'eredità del defunto Pasquale Favale, vengono a conoscenza di due legati: uno per il Comune e l'altro per l'Asilo Infantile.
Il Comune di Gioia, secondo le disposizioni testamentarie del Favale, era legatario per la somma di £. 36.000, così suddivise: £. 24.000 legate per il mantenimento di un giovane da 12 a 15 anni, che dimostrasse attitudine alla composizione, in un istituto primario musicale, £.12.000 per l'Asilo Infantile per istituzione di tre doti a tre donzelle povere, estratte a sorte, dell'età da 16 a 25 anni.
Il Consiglio comunale, nella seduta del 19 aprile 1882 nomina il signor De Bellis come procuratore, perché accetti il legati del defunto Pasquale Favale al Comune e all'Asilo Infantile e approva la proposta di apporre una lapide marmorea in una sala del Palazzo Municipale, come attestato di riconoscenza verso il benefattore signor Favale. Probabilmente la targa marmorea non fu apposta, ma nel salone dell'Asilo Infantile De Deo di Gioia era presente un grande ritratto ad olio che raffigurava Pasquale Favale.
Poiché il Comune non aveva accettato il lascito, in quanto tardava a giungere l'autorizzazione mediante Decreto Reale da promuoversi dal Ministero della Pubblica Istruzione, il quale doveva pronunziarsi sulla opportunità di costituirla in corpo morale e vigilare l'adempimento della volontà del testatore, l'esecutore testamentario del Favale fa conoscere al Comune la volontà dell'erede Favale di devoluzione a suo favore del legato.
Il legato Favale per la istruzione musicale viene eretto in Ente Morale con R. Decreto del 26 aprile 1883. Lo Statuto Organico del Legato Favale viene approvato dal Consiglio comunale il 7 febbraio 1887 e successivamente ottiene il visto del Ministero della P. I.
Il Legato Favale prevedeva il mantenimento per 10 anni in un Primario Istituto Musicale di un giovane dai 12 ai 15 anni nativo di Gioia e, in mancanza, di Bari o in ultimo di Taranto, che dimostri, previo concorso, attitudine per lo studio della musica.
Beneficiari del legato, tranne il primo, sono stati tutti giovani gioiesi:
– Nicola Novelli, ( Bari 20-5-1874 ), che studia nel Collegio di San Pietro a Maiella dal 5 dicembre 1888 fino al 1898 1898;
– Vincenzo Stea, ( Gioia 19-4-1844 ), che studia a San Pietro a Maiella dal 1 novembre del 1898 fino al 20 luglio del 1906;
– Ettore Lopinto, ( Gioia 13-11-1893 ), che frequenta il Conservatorio di Napoli dal 1907 a giugno del 1915;
– Venturino Chiaia, ( 22-9-1903 ), figlio del maestro di musica gioiese Giuseppe, è ammesso a frequentare il Liceo Musicale Rossini di Pesaro, da novembre 1916 fino a dicembre del 1922;
– Pietro Argento, ( Gioia 7-3-1909 ), figlio del maestro di musica gioiese Giacomo, che si iscrive al R. Conservatorio di San Pietro a Maiella a Napoli, da ottobre del 1925 all'a. s. 1931-32;
– Milano Girolamo, che usufruisce della borsa di studio per il 1933;
– Francesco Matarrese, ( Gioia 15-7-1922 ) che è ammesso a frequentare il Liceo Musicale Piccinni di Bari solo l'a. s. 1933-1934;
– Domenico Milano, a partire dal 1939.
– Cuscito Francesco, per il solo anno 1952-53
Nel 1956, visto che la rendita del Legato Favale era di appena £.1400 annue e non era sufficiente a giustificare l'espletamento del regolare concorso per la sua assegnazione, la Giunta comunale decide di impegnare tale cifra per dare un sussidio a favore di qualche giovane povero che avesse inclinazione per la musica. Tale somma, in £. 1000 annue, è assegnata al giovane Domenico Losavio, di anni 13, che già da due anni frequentava il Liceo Musicale Piccinni di Bari con molto profitto e compiacimento da parte degli insegnanti, per lo studio della musica, a partire dal 1956 e fino a quando non avesse completato gli studi presso tale Liceo senza demerito per scarso profitto.
I tre maritaggi del Legato Favale vengono assegnati fino al 1925; a partire dall'anno 1926 questi sono devoluti alla Federazione Provinciale Pro-Infanzia.
Il Comune di Gioia ha intitolato una strada a questo benefattore.
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Il ritratto di Pasqualino Favale è tratto dal libro: Giovanni Carano-Donvito – Storia di Gioia del Colle – Volume II – Officine Grafiche De Robertis – Putignano (1966).
8 Settembre 2009