Giuseppe Del Re
Secondo quanto afferma il Carano Donvito la famiglia Del Re, al pari di quelle Soria e De Deo, trasse origine dalla Spagna. Della famiglia Del Re ricordiamo: – Giuseppe Maria Del Re, nato a Gioia il 1733, morto nei moti de 1799 insieme al figlio, canonico Biagio, liberali antiborbonici – Il figlio Nicola Giovanni, […]
Secondo quanto afferma il Carano Donvito la famiglia Del Re, al pari di quelle Soria e De Deo, trasse origine dalla Spagna.
Della famiglia Del Re ricordiamo:
– Giuseppe Maria Del Re, nato a Gioia il 1733, morto nei moti de 1799 insieme al figlio, canonico
Biagio, liberali antiborbonici
– Il figlio Nicola Giovanni, padre scolopio, dotto in fisica e matematica
– Rocco Filippo, padre scolopio, dotto
– Francesco Paolo, patriota, magistrato, carbonaro
I due Giuseppe Del Re: senior a sx. e junior a dx.
Monumento ai Martiri del 1799
lapide con i nomi dei Martiri
Tra i figli di Francesco Paolo ricordiamo
– Domenico Del Re, dottore in Legge, che, insieme allo zio Scolopio Rocco Filippo, fondò, diresse e amministrò la rinomata e storica Stamperia dell’Iride, in Napoli,
– Giuseppe Del Re.
Giuseppe Del Re ( Turi 1806- Torino 1864 ), patriota del Risorgimento italiano, letterato, poliglotta, primo traduttore di Heine e di Schiller, Deputato di Gioia al Parlamento Borbonico e primo Deputato al Parlamento italiano in Torino, dove morì, celibe.
Il Del Re vedeva nei poeti e scrittori tedeschi che traduceva gli interpreti e i cantori dei sacri ideali di libertà e di democrazia, in nome dei quali i popoli di Europa avevano intrapreso la lotta ad oltranza contro l’assolutismo monarchico e feudale dei loro stati. Palazzo della famiglia Del Re Moltissimi suoi lavori sono inediti, come Fiori di poesie alemanne nuovamente tradotte, o incomplete, come Inferno e Paradiso.
Numerosi sono gli articoli sparsi in molti giornali e periodici del tempo, alcuni dei quali sottoscritti con pseudonimo.
Fu fondatore e direttore di riviste e giornali, esplicò un’intensa attività pubblicistica collaborando a quotidiani e periodici di Napoli, del Piemonte, della Lombardia, della Liguria, della Toscana ecc.
Ebbe rapporti di intima ed affettuosa amicizia con il De Sanctis. Ambedue presero parte alla insurrezione napoletana del 15-5-1848; ambedue aderirono al movimento della setta dell’Unità Italiana. Ambedue perseguitati dalla polizia borbonica, si rifugiarono nello stato sabaudo e presero dimora a Torino; ambedue nel 1855 si opposero al tentativo di Luciano Murat di restaurare una dinastia straniera a Napoli.
Rifiutarono con gesto di dignitosa fierezza civile il sussidio che il governo piemontese concedeva ai profughi politici meridionali e preferirono vivere del loro lavoro.
Il Del Re, generoso qual era, costringeva il padre, rimasto in Puglia, ad indebitarsi per aiutare finanziariamente gli amici, fuorusciti come lui, che si dibattevano nella miseria.
Il critico Francesco De Sanctis parlando di lui apprezzò il suo impegno con la stamperia dell’Iride e disse: Brav’uomo e bravo patriota, che scontò poi con l’esilio l’amore alla patria.
Anche Giosuè Carducci ne apprezzò l’impegno poetico e letterario, così esprimendosi: Uomo assai colto dové essere il Del Re… C’è nel suo stile e nel suo verseggiare… del purismo e del romanticismo del ‘300 e del ‘700… Povero Del Re, morto si può dire, ieri l’altro e già dimenticato. Voglio ricordarlo io, che non lo vidi mai né conobbi…
Benedetto Croce, che lo innalza a rango di capitano culturale e di maestro ha scritto: Nella tradizione di famiglia dei Del Re si riflette la travagliata storia dell’Italia meridionale dalla fine del 700 in poi.
Lo storico acquavivese Antonio Lucarelli : La desolazione sommerse, dopo il 1799, interi casati, ma stringe l’animo di più amara angoscia la sorte della famiglia Del Re, che va meritatamente annoverata tra le più insigni e benemerite d’Italia.
Il Carano Donvito ha detto: Una delle pagine più belle e memorande della storia di questa nostra città è certamente quella della illustre famiglia Del Re. Essa, in realtà, è così ampia e importante, ed in tale connessione anche con la storia d’Italia, che meriterebbe tutto un particolare volume a sé, che è da sperare trovi il suo adeguato autore.
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8 Giugno 2016