La festa di San Pietro a Gioia
29 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente
Su questo sito in data 6 maggio 2020 ho pubblicato un articolo dal titolo “Il culto di San Pietro a Gioia del Colle”.
Al fine di un ampliamento ed approfondimento dell’argomento riporto una ricerca del nostro concittadino, l’insegnante Giuseppe Montanarelli.
La festa di San Pietro Apostolo e Martire a Gioia del Colle.
Simone, pescatore di Betsaida in Galilea, soprannominato Pietro dallo stesso Gesù perché sarebbe stato la pietra su cui fondare la Chiesa, fu con il fratello Andrea il primo a seguire il Divino Maestro che lo nominò Capo del Collegio Apostolico.
San Pietro, definito il Principe degli Apostoli, fu il primo vescovo di Roma ed il primo Papa della Storia. Soffrì il martirio a Roma sotto l’imperatore Nerone il 29 giugno dell’anno 67 d. C. e fu crocifisso con la testa all’ingiù, perché era indegno di morire come Gesù. Continua la Lettura
La festa della fondazione della Confraternita di San Filippo Neri
29 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia
Riporto quanto pubblicato su questo sito in data 4 febbraio 2010, all’interno dell’articolo “Le Confraternite a Gioia Parte II”.
L’istituzione della Confraternita è successiva al culto per San Filippo Neri, al quale è intitolata. La fondazione e lo statuto sono attestate dal regio Assenso del 1° marzo 1779. Dopo questo riconoscimento ufficiale alla Confraternita viene concessa la cappella di Santa Maria di Costantinopoli, oggi chiesa di Sant’Angelo.
Il culto per la Madonna e per San Filippo è testimoniato dalla presenza dalla pala sull’altare maggiore, che raffigura la Madonna di Costantinopoli con in braccio il Bambino che sovrasta la città in fiamme; sul lato sinistro si trova San Giovanni Battista e san Luigi Gonzaga mentre sul lato destro sono presenti San Filippo Neri e San Giovanni Evangelista. Continua la Lettura
Il Giardino didattico “dott. Tommaso Bianco” a Gioia
26 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente
In data 1 luglio 2016 su questo sito ho pubblicato un articolo da titolo “Giardino didattico”. Ritorno su questo argomento non solo per ampliarne il contenuto, ma anche per segnalare a chi di dovere lo stato di degrado in cui versa il Giardino didattico, per la cui realizzazione sono stati spesi molti soldi pubblici, venendo meno, in questo modo, allo scopo didattico per cui fu impiantato; anzi costituisce un cattivo insegnamento, visto che siamo nel campo della didattica, e non si onora il nome del nostro concittadino, il dott. Tommaso Bianco, al quale il Giardino è stato intitolato.
Il dott. Tommaso Bianco è nato a Gioia del Colle nel 1922 ed è morto nel 2006. Consegue la maturità tecnica presso l’Istituto Tecnico Agrario di Lecce, dimorando in quella città presso un locale collegio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ripeteva, era passato dalla camerata di un collegio alla camerata di una caserma, dapprima a Verona e in seguito a Mantova, a Lecce e, durante gli ultimi tre anni del conflitto, anche in Calabria. Continua la Lettura
La festa di San Giovanni Battista a Gioia
24 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia
Il nome Giovanni è molto ricorrente a Gioia del Colle. Giovanni significa dono o grazia di Dio.
Nel suo Vangelo, Luca, capitolo 7, versetto 28, riporta: Gesù rivolto alla folla dice: Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
L’importanza di questo Santo, rispetto agli altri è evidente dal fatto che, unico tra tutti, insieme alla Madonna, si festeggia il dies natalis, cioè il giorno della sua nascita in cielo, ma anche quello della sua nascita terrena.
Nel periodo pasquale nella Chiesa dell’Annunziata a Monte Rotondo si svolge la passata e i padrini dei bimbi che partecipano a quella cerimonia diventano compari di San Giovanni. Anche i testimoni di un matrimonio da noi venivano indicati come compari di San Giovanni. Continua la Lettura
Un curioso moto antimurattiano del 1809
24 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia
Dal 1806 al 1815 nel meridione d’Italia assistiamo alla formazione del Regno napoleonico, che è noto come Decennio francese.
A tre anni di distanza da quel 14 gennaio 1806, che costituisce l’inizio dell’occupazione di Napoli da parte di Giuseppe Bonaparte, preceduta dalla fuga dei Borbone in Sicilia, tra aprile e giugno del 1809 Gioia è teatro di un episodio che ci è tramandato dal prof. Giovanni Carano Donvito nella Storia di Gioia dal Colle.
E’ un episodio, uno tra i tanti verificatisi nel corso dell’Ottocento, che testimonia la fedeltà al governo borbonico da parte di chi non accettava i nuovi regnanti. Sembra un anticipo, per le stesse e per altre motivazioni, di quanto si verificherà all’indomani della proclamazione dell’Unità d’Italia, da parte del sergente borbonico Pasquale Romano.
Da sottolineare che in quegli anni Gioia confinava con la cosiddetta Terra d’Otranto, che comprendeva la provincia di Lecce, di Taranto e Matera.
Nella primavera del 1809 Terra d’Otranto fu messa a rumore da un curioso moto. Il 16 aprile ad Oria fu assalito il Corpo di Guardia e dai rivoltosi fu portato un trionfo un giovane incognito, riverito come il figlio di re Ferdinando IV, cui veniva dato il nome di Principe Leopoldo, e che mise a rivoluzione, nel nome di Ferdinando IV, spodestato da G. Murat, Oria, Francavilla, Ceglie, Grottaglie.
Inseguito dalla polizia, il falso Principe si rifugiò a Massafra ove, aiutato da un Francesco De Simone, provocò anche ivi un moto antimurattiano; indi con una sessantina di rivoltosi Massafresi, pervenne a Gioia ove fu tratto in arresto.
Il giovanotto raccontò un mondo di fandonie. Egli, che si chiamava propriamente Antonio Mirabello, si vantò quale nipote del colonnello Mirabelli, fuggito al seguito di Ferdinando IV in Sicilia, mentre risultò ch’egli era nipote di un servitore del colonnello. Egli, pel compenso di ducati 1500, aveva accettato l’incarico della sollevazione della Terra d’Otranto a favore del Borbone. Sbarcato all’uopo in Puglia, nel bosco di Gioia fu derubato e lasciato ignudo. Tuttavia riuscì a trascinarsi fino a Grottaglie, donde ad Oria, ove, come abbiam detto, riuscì a suscitare la rivolta a favore del Borbone.
Scacciato da Oria, da Francavilla, ecc., fu di nuovo a Gioia alla testa dei rivoltosi Massafresi. Per via si unì loro un tal De Bellis, che li lasciò dicendo che si sarebbe recato in Palagiano, ed il Mirabello, ossia il falso Principe Leopoldo, mandò in Gioia a chiamare il giudice di pace, il sindaco e l’arciprete, perché gli venissero incontro, e per avvertire la popolazione di stare quieta ed esibire le armi, altrimenti avrebbe rovinata la città con 8 pezzi di artiglieria e 1500 calabresi.
Il Comune, credendo vera la forza, rispose con una lettera senza data, né firma, in cui accettava di dare il richiesto, ma che, per tranquillità del paese, non voleva riceverli in città. Ma, insistendo il Mirabello, si fu costretti a farlo entrare. Gli mosse incontro l’Arciprete del tempo, Don Giovanni Taranto, col quale il falso Principe si recò nella Chiesa Matrice, intese la Messa e passò nel Convento di S. Francesco. Presentatisi il Sindaco e il Comandante la Civica, il Mirabello chiese le razioni per la sua truppa. Gli si diedero e mangiarono. Ma i Gioiesi intanto si apparecchiavano a scagliarsi contro. Di ciò accortisi i rivoltosi, cominciarono a svignarsela dal Convento; ma alcuni ne furono uccisi ed il Mirabello riuscì a fuggire nella marina di Zuccaretti, in territorio di Massafra, ove l’11 giugno fu, con una cinquantina dei suoi, acciuffato dalla polizia.
Viaggiatori in Puglia e a Gioia
23 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
La letteratura odeporica o di viaggio è un campo molto vasto e sui viaggiatori stranieri in Puglia fra Settecento e Ottocento vi è una bibliografia abbastanza vasta.
Uno tra i primi e più importanti scrittori e viaggiatori nella nostra regione che ci ha lasciato una testimonianza del suo passaggio per la Puglia è il poeta latino Quinto Orazio Flacco, lucano di nascita, terra confinante con la Puglia (Venosa, 65 a.C., Roma, 8 a.C.). Nel 37 effettuò un viaggio da Roma a Brindisi, in compagnia di Mecenate e Virgilio, in occasione del rinnovo dell’accordo tra Antonio ed Ottaviano.
Di fronte allo stupore dei suoi compagni di viaggio che si accorsero che in Puglia, a differenza di Roma, dove abbondavano fontane ed acquedotti, venit vilissima rerum hic aqua (qui si vende addirittura la più vile delle cose, l’acqua), Orazio rispondeva: siderum insedit vapor siticulosae Apuliae (dagli astri cala tanta arsura sull’assetata Puglia), considerandola una regione afosa ed assetata. Continua la Lettura
Isabella Del Balzo e la famiglia Orsini a Gioia
18 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
A Gioia del Colle abbiamo una strada denominata Via Orsini. La presenza del solo cognome potrebbe trarci in inganno e farci andare con la mente a Felice Orsini, patriota vissuto nell’Ottocento e condannato a morte nel 1858 per il fallito attentato a Napoleone III.
La sua denominazione, invece, si riferisce alla famiglia Orsini, la cui presenza in Gioia è attestata nel XIV secolo.
La casa D’Angiò nel Trecento deteneva il possesso del Principato di Taranto. Alla morte di Filippo II D’Angiò (1374), in mancanza di eredi il principato di Taranto fu ereditato da suo nipote Giacomo del Balzo. Successivamente le lotte interne tra il ramo Angioino durazzesco e quello franco-provenzale porterà Raimondo Orsini del Balzo a governare il Principato di Taranto. Continua la Lettura
La festività di San Vito a Gioia del Colle
15 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Molto comune è il nome Vito sia per gli uomini che per le donne, assegnato sia da solo che in accoppiata con altri Santi. Anche a Gioia del Colle ritroviamo il nome di San Vito, spesso accompagnato da quello di un altro Santo, tra cui: Andrea, Angelo, Antonio, Arcangelo, Augusto, Carlo, Carmine, Cataldo, Domenico, Donato, Emilio, Felice, Filippo, Francesco, Giovanni; Giuseppe, Leonardo, Maria, Massimo, Matteo, Michele, Modesto, Nicola, Paolo, Rocco, Sante, Umberto, Vincenzo, ecc.
Il culto di san Vito a Gioia è abbastanza antico, come confermato da numerose testimonianze nel corso dei secoli e dai numerosi collegamenti con la città di Polignano a Mare, che conserva i resti del Santo.
Il primo documento in cui a Gioia si cita il nome Vito è un testamento, rogato dal notaio Nicola de Capite di Ioa (l’antico nome di Gioia) il 14 settembre 1292, con il quale Reone Guarnita, ricco signore della Terra di Ioa, tra gli altri suoi beni, probabilmente per devozione per San Vito, dona due vigne e mezzo, delle quali una, che è unita alla vigna della chiesa di San Vito …. Lega a detta Chiesa per la salute della sua anima. Continua la Lettura
La solennità del Corpus Domini a Gioia del Colle
14 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Questa festa è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica, che rievoca la liturgia della Messa in Coena Domini, celebrata da Gesù il Giovedì Santo. Fu istituita ad Orvieto da Papa Urbano IV, con la Bolla Transiturus dell’11 agosto 1264.
La ricorrenza ha il grado liturgico di solennità ed è di precetto. È una festa mobile. che cade il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità, ma poiché il giovedì non è giorno festivo nel calendario civile, ma è un giorno lavorativo, la solennità si trasferisce alla domenica seguente, che corrisponde anche alla seconda domenica dopo Pentecoste, in conformità con le Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico.
Nella bolla del 1264 la solennità è descritta come festività del santissimo Corpo di nostro Signore Gesù Cristo, nella quale si afferma la divinità di Gesù Cristo Dio e, in particolare, del Suo Corpo. Continua la Lettura
La festa di Sant’Antonio di Padova a Gioia del Colle
13 Giugno 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Il 13 giugno si celebra il dies natalis di Sant’Antonio di Padova.
In realtà bisognerebbe chiamarlo Sant’Antonio di Lisbona, città nella quale nasce nel 1195 anche se muore il 13 giugno 1231 a Padova. Il suo nome era Fernando di Buglione.
Invitato a partecipare insieme ad altri francescani al Capitolo generale dei frati minori ad Assisi, ha modo di ascoltare san Francesco a Santa Maria degli Angeli. Dopo aver vissuto per circa un anno e mezzo nell’eremo di Montepaolo, nel Comune di Vodavola (FC), su mandato dello stesso Francesco, comincerà la predicazione evangelica dapprima in Romagna, poi nell’Italia settentrionale e successivamente in Francia. L’ eremo di Vodavola è dedicato a Sant’Antonio di Padova e costituisce il più importante santuario antoniano dell’Emilia-Romagna. Continua la Lettura