L’ Apprezzo della Terra di Gioja del 1611
30 Marzo 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Territorio & Ambiente
Un Regno o uno Stato o un Comune per poter provvedere alle necessità della popolazione (istruzione, sanità, manutenzione strade, illuminazione, gestione rifiuti, lavori pubblici, servizi sociali ecc …) ha bisogno di ingenti risorse finanziarie. Per poter repire queste risorse si fa ricorso a contribuzioni dei cittadini, tassando beni e proprietà. Per poter operare in questa direzione è indispensabile essere a conoscenza di tutto ciò che è presente nel territorio di competenza, delle attività svolte dalla popolazione residente e dei loro redditi e proprietà.
Per quanto concerne Gioia del Colle i primi documenti che ci sono pervenuti e rimasti, riguardanti la situazione catastale del Comune, si riferiscono agli Apprezzi della Terra di Gioia. Il primo, indicato come Apprezzo della Terra di Gioja, del tabulario Federico Pinto, risale al 1611.
Per ordine di V.S. mi viene commesso l'Apprezzo della Terra di Gioja, la quale se possedeva per il Signor Duca di Atri, Conte di detta Terra, quale siede nella Provincia di Terra di Bari posta su' una pianura nella parte più eminente d'essa, è munita tutta attorno, cinta di spessi Torrioni per defensione di questa. Se' ne entra per due Porte maggiori oltre la Piccola. Le strade per le quali si va discorrendo detta Terra sono tutte piane spaziose, e commode. Li abitazioni de Cittadini sono generalmente commode, però alloggiate da povera gente; e sebbene vi è alcuna persona commoda, non è di quantità notabile.
La Madonna Odegitria nell’Arco Mastrocinto
12 Marzo 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Senza categoria, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Il bassorilievo a fianco riportato è la copia di quello presente, ma poco visibile, in alto sulla facciata destra di un’abitazione risalente al Trecento, che si trova all’interno dell’Arco Mastrocinto, arco così denominato dall’omonima famiglia gioiese, vissuta nel sec. XVII, che abitava nella corte. L’Arco presenta lungo i bordi una lavorazione a punta di diamante, tipica della scultura araba, elemento che ritroviamo sia sull’arco ogivale che immette nel cortile del castello normanno-svevo di Gioia del Colle, sia sull’arco presente nella Sala del Trono al primo piano del castello.
Rappresenta la Madonna che regge con il braccio destro il Bambino, mentre sul braccio sinistro ha impresso una stella.
Poiché il bassorilievo per le sue dimensioni ridotte e per il punto in cui è incastonato non è facilmente visibile a coloro che accedono nell’Arco per prenderne visione, lo scultore autodidatta gioiese Mario Vacca ha pensato di scolpirne una copia simile all’originale, che raffigura la Madonna Odegitria che regge in braccio il Bambino. Continua la Lettura