Gli Archi Parte II
24 Febbraio 2010 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
Vi sono degli archi che, piuttosto che fungere da chiusura, con portone attraverso il quale si entra nella corte, sono delle volte a botte che reggono una abitazione soprastante. Anche questi archi hanno la funzione di immettere in un largo.
Alcuni archi, quelli più antichi ed in pietra sono di particolare pregio architettonico, altri costruiti in tempi a noi più recenti, sono in tufo, costituiscono la base di edifici sovrastanti e non sono di particolare pregio. Tra questi sono da segnalare: Arco San Nicola, Arco Paradiso, Arco su Vico Spada, Arco di Vico Sardella, Arco di Vico Serpente, Arco Arcobaleno, Arco di Via Palude.
ARCO SAN NICOLA
E' localizzato nell'omonimo antico rione, che venne così chiamato perché Gioia faceva parte della diocesi della Chiesa di San Nicolò di Bari e nel secolo XII e nei successivi nel nostro Comune risiedeva una rappresentanza della Basilica barese.
Si affaccia su una piazzetta, delimitata da via Carlo III di Borbone, vico Santa Maria Maddalena e vico Chiuso e addossato a due edifici, che presenta complessivamente cinque scalinate per accedere ad altrettante abitazioni.
Gli Archi Parte I
22 Febbraio 2010 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia, Turismo
Il primo nucleo di Gioia risale al periodo bizantino e normanno, in pieno periodo medievale.
Nel nostro centro storico sono tuttora presenti numerosi archi. Essi fungevano, caratteristica che mantengono ancora oggi, da porta di accesso in uno spiazzo, che in tempi recenti è stato chiamato " Largo ". Tale spiazzo, che è caratterizzato dalla presenza di una serie di scale esterne e di piccoli loggiati, nel periodo medievale era chiamato " corte ", perché racchiudeva alcuni edifici di proprietà di un unico signore, tra i quali spiccava quello, più ampio e artisticamente più raffinato, abitato dal signore stesso.
La funzione della corte era anche quello di difesa dell'abitazione del nobile ( come dimostra il portone ligneo o metallico originariamente presente e che fungeva da chiusura dell'arco ), la quale era già difesa dai primi assalti nemici dalle esistenti mura cittadine.
In tempi più vicini a noi la corte perde la connotazione di unica proprietà e di luogo di residenza del signore, per diventare un piccolo borgo o caseggiato di proprietà di più famiglie; ciò è evidenziato dalla scomparsa del portone che originariamente serviva a chiudere l'arco e dalla presenza al suo interno di costruzioni abitate da diverse famiglie.
Giuseppe Labrocca
16 Febbraio 2010 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Figlio di Giacomo e di Camilla Cuscito, nasce il 23 giugno 1908 a Gioia del Colle.
Rimasto subito orfano, manifesta una naturale inclinazione per l'arte pittorica e inizia giovanissimo l'attività artistica. Studia inizialmente nell'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo e, successivamente, per l'interessamento del principe Borromeo, viene ammesso a frequentare l'Accademia di Brera a Milano, dove completa la sua formazione artistica.
Giovanissimo si impone all'attenzione della critica, tanto che ottiene subito successi ed elogi e raggiunge una vasta notorietà sia a livello nazionale che internazionale.
Ha svolto la sua attività pittorica nella città natale, dalla quale si è allontanato solo per partecipare a mostre e concorsi nazionali e internazionali.
Tra tutte le sue esperienze professionali va segnalato un un episodio che ci fa comprendere il suo animo e il suo costante impegno nella ricerca e nell'affermazione del bello che è presente nel creato e del bene che è nel Creatore. Il 23-11-1962 la Giunta comunale delibera un contributo a Giuseppe Labrocca perché lo stesso partecipi, come pittore, alla Mostra Artistica del Concilio Ecumenico Vaticano II con un quadro da donare alle Chiese povere.
Le Confraternite a Gioia Parte II
4 Febbraio 2010 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia
Le Confraternite gioiesi attualmente in vita sono sette: Maria SS.ma del Rosario, Immacola Concezione di Maria, Purgatorio, San Filippo Neri, San Rocco, Maria SS.ma del Monte Carmelo, Santa Lucia.
CONFRATERNITA DI MARIA SS. DEL ROSARIO
La seconda Confraternita, in ordine cronologico di fondazione, è quella del Maria SS. del Rosario; essa viene citata nella Visita Pastorale del 1593. Ha sede nella Chiesa di San Domenico sul cui altare maggiore in una nicchia è collocata una statua lignea della Madonna del Rosario, che viene portata in processione in occasione della solennità del 7 ottobre. Nella chiesa è anche presente una tela che raffigura la Madonna del Rosario, circondata da riquadri in cui sono raffigurati i Misteri.
La prima testimonianza della sua presenza è datata 1593, epoca della Visita Pastorale dell’Arcivescovo di Bari Ricciardi, durante la quale si parla espressamente di una compagnia e confraternita della Madonna del Rosario. In una successiva Visita del 1623 la Confraternita viene nuovamente menzionata. Poiché in epoca successiva non figura tra le confraternite che chiedono il Regio Assenso, si potrebbe ipotizzare che si sia estinta. Questa ipotesi sarebbe suffragata dalla constatazione che in mancanza di autorizzazione la Confraternita non avrebbe potuto continuare a svolgere le attività e i compiti previsti dallo statuto e che solo nel 1838 il re Ferdinando II di Napoli concede alla confraternita il Regio Assenso ed approva lo statuto dell’associazione. Nel 1884 la Confraternita si stabilisce nella Chiesa di San Domenico.
Le Confraternite antiche a Gioia Parte I
3 Febbraio 2010 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Storia
Ancora oggi si è soliti parlare indifferentemente di congrega o di confraternita, come di un'unica entità. In realtà, a differenza delle congreghe o congregazioni religiose, i membri delle Confraternite, in passato come anche oggi, non emettono voti né vivono in comunità. La Chiesa cattolica, infatti, definisce Congregazione religiosa un istituto religioso i cui membri emettono i voti in forma semplice; questa differisce dall' ordine religioso perché in quest'ultimo i voti sono emessi in forma solenne.
Il termine medievale confraternitas stava ad indicare una realtà associativa, solo in parte coincidente con la moderna definizione di 'confraternita', cioé un gruppo composto da uomini e da donne, da laici e chierici, che si consociavano per scopi di edificazione religiosa, di solidarietà, di impegno liturgico, di pratica penitenziale ed assistenziale. Queste associazioni nelle fonti antiche vengono indicate con termini diversi: confraternitas, fraternitas, schola, consortium, fratria, societas, universitas, gilda e con differenze semantiche, a seconda delle diverse aree geografiche di origine.